Il diario, come genere, è una specie di scrittura. Si potrebbe anche dire che, dal punto di vista della metafora, è una forma di fotografia. In una economia personale, per un pigro specialmente, può essere una sorta di incentivo. E, se come fisiologia, è senza ombra di dubbio un archivio di memoria, non è detto che, in ultima analisi, non sia anche una forma di conoscenza. Qualche volta penso che almeno sia un allenamento. Alla fin fine, sono convinto che un diario sia una grande fortuna, soprattutto per chi decide di tenerlo.

1995

Venerdì   15 Dicembre '95

"Dove va l'umanità? Boh!"
(Mao tse Tung in una intervista a Edgar Snow e messo nei titoli di testa del film Uccellacci e uccellini)

Questa notte ho sognato Tommaso. E' la prima volta da quando é in America. Eravamo a una festa, c'era anche Daniela, bellissima, tutti mangiavano enormi piatti di pastasciutta con sopra un due etti di burro, un pezzo tutto giallo e piegato in due che si scioglieva. Ad un certo punto ho visto l'acqua dell'oceano nell'anticamera della casa, fino i piedi della scala... non mi ricordo altro... come sempre.


SABATO 16 DICEMBRE, 1995
"Dove va l'umanità? Boh!"
(Mao tse Tung in una intervista a Edgar Snow e messo nei titoli di testa del film Uccellacci e uccellini)

Mi é scappato l'occhio sulla gerenza del settimanale che regalano con il quotidiano e ho contato, 1 direttore, 6 caporedattori, 1 caposervizio, 2 vicecaposervizio, 7 redattori. Cioè per ogni graduato c'é lo 0,7 di soldato semplice...


LUNEDI' 18 DICEMBRE, 1995
"Il consumismo ci rende nemici"
(Scritta murale, anonimo, Pavia)

Questa mattina sono andato a cambiare gli occhiali e ho capito perché da due anni non ci vedo bene, né da vicino né da lontano: quel pazzo fanatico di due anni fa mi aveva prescritto mezza diottria di meno nel sinistro e 0,75 nel destro. E oggi mi sono ricordato di colpo della sua teoria sulla curabilità della miopia: "bisogna far lavorare l'occhio, non impigrirlo". Mi aveva anche dato un manuale ciclostilato con le testimonianze dei guariti. In fondo c'era un coupon per iscriversi ad un corso di visione. Pazzesco, e a me bruciano gli occhi da due anni, in auto di notte non ci vedo una mazza, e sono sempre nervoso come un trimpillo. Da tutto ciò traggo due cose: un insegnamento per me: mi devo ribellare prima, appena capisco che uno é fanatico; e una metafora per l'Italia: oggi come oggi, nemmeno l'oculista, cioè uno che lo dovrebbe fare per definizione, ti mette in condizione di vederci chiaro.


MARTEDI' 19 DICEMBRE, 1995
"Non leggo molta prosa, racconti o altri generi di fiction"
(Seamus Hesney, Nobel 1995)

Ci sarebbe la storia di Teocoli e Mandi Mandi che litigano con la Gialappa's perché sarebbero poco democratici. Gene Gnocchi, che li conosce, li definisce dei piccoli marescialli, dei Priebke e aggiunge "lì, hanno creato un clima da lager". O-la-madonna, tutto questo casino per una trasmissione ironica (figuriamoci se fosse stata seria) sul calcio. Mah, chi lo sa se é vero. Comunque quelli di sinistra sono i soliti, in nome della democrazia comandano loro perché é meglio. Quello che non riesco a immaginarmi, però, sono le riunioni, loro che arrivano, fanno finta di discutere e poi decidono tutto, e tu, mandi-mandi, stai zitto e bono. Mah, meno male che Tommaso ha scritto, così ho letto qualcosa di bello. La fotografia con la cinesina, didascalia compresa, mi ha fatto morire dal ridere e ogni tanto la guardo.


MERCOLEDI' 20 DICEMBRE, 1995
"L'idea, sia del fax, che della posta elettronica ha più di cento anni, ed é di Jules Verne."
(Nicholas Negroponte, Essere digitali, Sperling e Kupfer)

220; 53,2; 143; 133; 132; 77,2; 3,30; 19,50. Messi così in fila sembrano solo numeri e anche abbastanza privi di senso. E invece se ci metto vicino dei nomi, colesterolo, Hdl, apoliproteine, watt il significato arriva subito, e come. Come da bambino quando giocavo a poker con i numeri delle targhe e mi piaceva vincere, contro chi poi, nessuno lo sapeva, nemmeno io. Beh sì, non saprei dire bene perché ma nei numeri può esserci anche la felicità o qualcosa di simile. Ho sentito Tommaso al telefono, ha giocato altre due partite, ha segnato e ha anche recuperato dei palloni. 5, 2, 2, sono i numeri di questa notizia felice.


GIOVEDI' 21 DICEMBRE, 1995
Faye Dunawaye: "A quello che mi hai raccontato io ci credo"
Robert Redford: "Non é possibile, stento a crederci io"

(Da: "I tre giorni del condor")

Oggi é un giorno tremendo, Lorenzo con la varicella, Pietro dopo la bronchite ne ha inventata un'altra, dalle sei alle nove piange, una sirena inconsolabile, Daniela dice che é un'allergia, io non lo so, forse é la pancia. Fatto sta che, tra una balla e l'altra, sono venti giorni che non dormiamo, più di due ore di seguito. Daniela dice che vuole tornare a lavorare e la capisco. Ieri mi é venuta anche l'influenza, con la febbre e tutto, piccoli deliri compresi, ossa rotte, mal di testa e non muovo più la spalla sinistra. E speriamo che non sia varicella, dato che non l'ho fatta da piccolo. Per me, questo, é il momento più difficile dall'alluvione dell'inverno '51-52, quando vivevo vicino al Po, e al telegiornale della sera vedo Berlusconi che dichiara qualcosa, che non sento bene perché Pietro vuole toccare il telecomando. Sento però che ha il raffreddore, e non é la prima volta, anche dieci giorni fa l'aveva. E mi chiedo: ma chi lo obbliga, a uno come lui: ricco, narciso, salutista, sempre a dieta, a non mollare mai, chi lo costringe a girare per Roma da due anni a vuoto, a continuare questo, che più che un a scelta politica sembra un mortal combact , cioè se si ferma é perduto? Mah, comunque, Buon Natale.

1996

MERCOLEDI' 3 GENNAIO, 1996

"Ci sono delle persone di cui ancora mi fido, questo é il problema" (Robert Redford, I tre giorni del condor)

Vorrei sapere perché si ostinano a usare la frase "far chiarezza" e non faccio nomi, tanto uno vale l'altro e vorrei sapere perché stiamo ad ascoltarli Da che mondo é mondo, e oggi perché non dovrebbe, la politica é, invero, un luogo oscuro, qualche ombra appena ma di solito é subito buio E' altrettanto vero che, dall'inizio del mondo, la politica é l'arte del "far credere" il che, anche se non sembra, accorcia la distanza tra i buoni e i cattivi Basterebbe un solo esempio, una volta nella vita, una sola lingua non biforcuta da far vedere al circo ma non c'é, fino ad oggi, notizia del fenomeno Prima di Natale, e la data poteva avere un suo significato un filosofo siciliano, e la cosa poteva essere ad hoc ha scritto: "la democrazia uccide la verità". Come se qualcuno, o qualcosa, a est, o a nord a destra, o a sinistra, o sopra o sotto, la potesse resuscitare o le volesse, almeno, un po' di bene.


VENERDI' 5 GENNAIO, 1996

"Ma sì, domani é un altro giorno" (Rossella O'Hara in "Via col vento")

Anche se la tosse non passa, oggi é una bella giornata. Tanto per cominciare é il compleanno di Daniela e in casa c'é una certa atmosfera, un certo non so che. Pietro praticamente cammina, sì, insomma, attaccato ai mobili. Si fa dei chilometri ed é buffo come butti in alto le braccia e il piede destro quando cerca il bilanciamento. In un solo giorno ha fatto progressi enormi, é sempre così , la vita ci sorprende e il Pietro di ieri già non c'é già più. Per fortuna che mi sono messo da parte qualche registrazione. Ho telefonato a Tommaso e oltre al resto mi ha detto che nell'ultima partita ha segnato quattro punti, recuperato due palloni, fatto un assist. Ottimo. Infine é arrivata la lettera di Alberico, che mi ha fatto piacere almeno per quattro motivi: perché é scritta bene, perché é sincero anche con se stesso, perché ha capito lo spirito del nostro e-mail, perché é il primo che ci scrive e il buongiorno si vede dal mattino. Quinto, c'é una sorprendente coincidenza tra un punto della sua lettera e il mio feuilleton (non dico di più, se no addio sorpresa, ma é veramente incredibile). Adios, vado a prendere la medicina per la tosse.


MERCOLEDI' 10 GENNAIO, 1996

"Me ne frego dell'universo" (Samuel Beckett, Finale di partita)

Ma, a Roma, oltre ad arrampicarsi sugli specchi, a farsi intervistare da giornali, giornali radio, telegiornali, tivù pubbliche, private e locali, talk show, show talk, oltre a fare dei distinguo di mezz'ora sulla larghe intese sapendo benissimo che é tutta una finta, oltre a tradire l'alleato di oggi che sarà il nemico di domani che sarà l'amico di dopodomani che sarà il nemico di dopodopodomani, oltre a sostenere una posizione che domani sarà negata e dopodomani riproposta e così via, all'infinito, oltre a dire bugie dalla mattina alla sera, cosa fanno? Si interessano dei problemi veri? Troveranno delle soluzioni? Una ogni tanto? Mi piacerebbe proprio saperlo ma so che non lo saprò mai. Mi consolo con la pubblicità, oggi é uscita sulla "Stampa". A me, vanitoso e narciso piace. Chissà a Tommaso, inseguito anche in America...


LUNEDI' 15 GENNAIO, 1996

"L'uomo, solo tra gli animali, ha la parola" (Aristotele, Politica, 1,A,2)

Riassumo il bollettino medico degli ultimi due mesi. Lorenzo: bronchite, varicella, otite (due), mal di gola, febbri varie. Pietro: bronchite, varicella, allergia al pesce. Io: influenza m-i-c-i-d-i-a-l-e, ammesso e concesso che sono una pittima, devo dire che non sono mai stato così: ossa rotte, muscoli frantumati, articolazioni bloccate. E poi la tosse: é dal 20 dicembre che tossisco, ogni notte minimo due ore, non ne posso più. Ma transeat. Oggi faccio partire il primo capitolo del feuilleton, vada come vada, non posso rimandare in eterno. Quella delle intercettazioni del telefono di Di Pietro é buona per il contorno, l'agente segreto Napoli, quello che canta, ieri sera ha detto che dal 1991 al 1993 sono state ascoltate le telefonate di tutto il mondo politico, industriale, eccetera, eccetera. Faccio una previsione: se continua così andiamo a finire male, che ne so, una guerra o un colpo di stato. Ricevuta lettera di Tommaso con scandaloso ritardo (non suo, non delle poste americane, indovinate un po' di chi) con pelle d'oca sul finale di basket.


MARTEDI' 16 GENNAIO, 1996

"Alla mercé di una brutale corrente" (William Shakespeare, Enrico VIII, atto terzo)

Se metto il caso che abbia ragione Di Pietro arrivo alla conclusione che siamo alla mercé di forze oscure. Se metto il caso che abbiano ragione gli altri é anche peggio e mi sento in balia di forze ancora più tenebrose. Ho fatto un sondaggio, ho chiesto a tutti quelli che incontrato in questi giorni cosa fanno per informarsi, quante volte ascoltano i giornali radio, i telegiornali, cosa, quanto e quando leggono. Il risultato é che nessuno ha seguito tutte le puntate, nessuno sa tutta la storia, conoscono solo dei pezzi, qualcuno pensa addirittura che le intercettazioni siano illegittime o che Di Pietro sia ancora in servizio. Ne sanno un po', hanno una idea vaga basata sulla simpatia o sulla posizione ideologica, nessuno si fa domande sui tasselli o sulla pazienza certosina di certi avvocati. Non si ricordano bene nemmeno i nomi, figuriamoci se possono stabilire dei nessi. Ci fosse davvero un complotto, davvero non se accorgerebbe nessuno. Va be', che ci posso fa? Niente, credo. Ho provato a raccontare tutto ciò a Tommaso ma non ci sono riuscito, ti mando un po' di ritagli, gli ho detto, facciamo prima. (Per la cronaca nell'ultima partita ha fatto 5 punti, 2 palle perse, 2 recuperate, 2 assist, un tiro da tre fuori per un pelo).


MERCOLEDI' 17 GENNAIO, 1996

"La verità é banale" (Anonimo, scritta murale, Venezia 1988)

Allora Berlusconi va la Circolo della Stampa di Milano e ripete che lui ha sempre pagato le tasse, 2 miliardi al giorno o roba del genere, che non ha mai commesso irregolarità, illeciti, gabole, escamotage, furbate. Niente di niente, tutto a posto, lui é tranquillo, la sua casa é di vetro. Io ero con Pietro in braccio, che non stava fermo un minuto, e seguivo il discorso come potevo. Per convincerci meglio ha avuto la trovata di dire: "ma cosa volete che siano 100 milioni per la mia azienda?" ha alzato le braccia ha schioccato le dita, ha fatto una pausa in un surreale fermo immagine di quattro-cinque secondi e ha concluso: "ecco, questi sono 100 milioni, in questo tempo, in questi trenta secondi nelle mie aziende sono stati fatturati 100 milioni". Pietro si é fermato un attimo, altro che trenta secondi, e io mi sono quasi convinto, anch'io per attimo. Già andando a tavola mi dicevo, parlando da solo: e se fosse proprio questa la prova regina della sua colpevolezza, l'unico che paga tutte le tasse in un paese che figuriamoci, l'unico regolare...


GIOVEDI' 18 GENNAIO, 1996

"Non c'é niente da ridere" ( Buster Keaton)

Cosa rimarrà di tutto il gran parlare di questi anni? Certo, se non rimarrà niente ne avremo perso di sere a guardare la televisione, invece di far dell'altro, leggere i classici per esempio, Omero. In più Pietro sta mettendo i molari e siamo già abbastanza nervosi, poco disponibili sulle fregnacce. No, dico, sono due anni che fanno a Berlusconi la stessa domanda, perché si é messo in politica, e quasi uno che chiedono a Di Pietro perché si é dimesso. E più loro due non rispondono più gli altri rifanno, da anni!, la stessa domanda. Che, diciamo la verità, é come chiedere a una gallina perché ha fatto l'uovo. Ma facciamo l'ipotesi che rispondano, anche la gallina finalmente, e si decidano a dare una qualsiasi spiegazione. Immaginiamoci la scena: da Santoro, o da chi per esso, Berlusconi dice, due punti aperte le virgolette: "Mi sono messo in politica perché..." e Di Pietro, subito a ruota: "Mi sono dimesso perché..." . Ecco, cosa cambierebbe, nell'universo mondo? Applausi per l'originalità? Fischi per la banalità? Scena muta per il tutto qui? O Santoro comincerebbe a tormentare la gallina, é venuto prima l'uovo o...


VENERDI' 19 GENNAIO,1996

"Lo stato come opera d'arte" (Jacob Burckhardt, La civiltà del rinascimento in Italia)

Dovevo fare un certificato di residenza in bollo (forse inutile, é scritto sulla mia carta d'identità dove risiedo) e sono andato all'ufficio decentrato del Comune. Su quattro sportelli, solo uno era aperto e quindi la coda era lunga. Sui muri ho visto la réclame del servizio che invia i certificati a casa. Allora ho telefonato e un disco mi ha risposto "il servizio automatico con la carta di credito é disabilitato per motivi tecnici. Rimanga il linea in attesa del primo operatore libero" sono rimasto in attesa, c'era una musichetta, ad un certo punto la musichetta si interrompeva, squillava il telefono ma non rispondeva nessuno. Sono rimasto al telefono 40 minuti, poi ho rinunciato. Sono tornato all'ufficio decentrato del Comune, gli sportelli aperti questa volta erano due, ho preso il ticket, all'ufficio informazioni una donna litigava con un'altra donna perché:"lei non mi deve rispondere male", un furbo ha raccolto un ticket gettato a terra ed é passato davanti a tutti, nella rassegnazione generale. Dopo 40 minuti ho avuto il mio certificato. Basterebbe una macchinetta, un documentomat.


LUNEDI' 22 GENNAIO, 1996

"Eppure questo, frusciando, ha fatto il tempo" (Josif Brodskji, "Fine secolo", 1989)

Sandro Curzi, direttore del tg di Tmc, é stato licenziato da Vittorio Cecchi Gori. Classico esempio di nemesi storica. Transeat, passo ad altro. In un tg, non saprei dire quale, ho visto un servizio su un delitto o una cosa di camorra, non so, non ero attento, accaduto a Ercolano. La telecamera mostrava il corso principale della cittadina. Mi ha sorpreso la pavimentazione, mi aspettavo i soliti crateri d'asfalto, marciapiedi incompleti, cordoli interrotti e sporcizia e invece c'erano i cubetti di porfido e la strada pulita. Ho provato ad immaginare il momento in cui sono stati posati: 50, 60, 70 anni fa? Piano piano sono arrivato a sentire i discorsi degli stradini, nel loro dialetto, sotto lo sguardo dei curiosi dei lavori pubblici. Ho avvertito anche il fruscio delle gonne delle signore a passeggio, attente a non sporcarsi con la sabbia usata per la sistemazione dei sampietrini. Ho ascoltato anche il rumore del martello sulla pietra, un rumore soffice, attutito dal silenzio relativo di una mattina, di un anno del primo Novecento, di una cittadina del meridione d'Italia, quando tutte le possibilità di una bella époque erano lì, a portata di mano.


MARTEDI' 23 GENNAIO, 1996

"Ah, lei non sa cos'è la sacher-torte..." ( Nanni Moretti in "Sogni d'oro") (forse)

C'era da giurarci, qualcuno doveva dirlo, é arrivato primo Mentana, "lo aspetto al TG5" ha detto, che é una nemesi della nemesi. Ormai la vita é come quella poesia di Gertrude Stein, "una rosa é una rosa é una rosa"... Oggi ho fatto lo shopping per i regalini per i Baba, secondo le indicazioni che Tommaso mi ha dato domenica: 1 chilo di condorelli ricoperti di cioccolato per Frank sr e una scatola di Baci Perugina per Denise ai quali ho aggiunto, non si sa mai, una scatola di ricciarelli alle mandorle semplici e una di ricciarelli ricoperti di cioccolato. Per essere più sicuro ho preso anche una scatola di cioccolatini assortiti. Per Frank jr ho preso un libro sulla prima pianta geometrica di Milano e per Frank sr un libro dei disegni di Leonardo. Per le tre donne, tre foulards. Per Velia sto pensando anche a una spilla o qualcosa del genere, sento che Tommaso le vuole bene e vorrei che le restasse un bel ricordino. Comperato anche tre pellicole, Asa 1600, per le foto in palestra (il Tommy gioca il 2 e il 3), due nastri, uno da 30 e uno da 60, un pacco-batteria doppio per la telecamera. Fra una settimana, esatta, lo rivedo, lo ritocco, lo risento parlare a viva-voce.


MERCOLEDI' 24 GENNAIO, 1996

"Da quel giorno l'umanità non fu più capace di..." (Rudolf Steiner, La mia vita)

Prima di tutto grazie a Giuseppe per il suo biglietto. Quando ero piccolo ogni tanto sentivo i grandi parlare, di "sesto senso" . Lo facevano per indicare una capacità straordinaria, e soprattutto poco comune, che una certa persona aveva di intuire i segreti degli altri o di prevedere degli eventi, magari anche piccoli, non necessariamente la guerra mondiale. Ascoltando i loro discorsi io mi ero fatto l'idea che il mondo era più grande di quello che si vedeva, che c'era una parte che non si vedeva ma si sentiva. A Piacenza c'era anche una guaritrice, chiamata "medicona", una donna giovane, piccola, malata senza speranza che, senza essere mai andata a scuola, toccava i malati ed emetteva la diagnosi in latinorum. Dava dei medicamenti semplici, olio di ricino caldo sulla pancia, pomate di erbe, corone di ortiche dentro cui far passare il corpo. Se non poteva fare niente, lo diceva, non dava speranze. Non si faceva pagare... Perché ho scritto tutto questo? Non mi ricordo, forse perché ho visto quella cartomante in televisione... é pieno, i canali locali sono pieni... o forse perché si avvicina il momento della partenza per l'America e mi vengono in mente cose così...


GIOVEDI' 25 GENNAIO, 1996

"Senza parole" Tipo di barzelletta

Ieri serata televisiva molto piena, tanto non si dorme, Pietro sta mettendo i molari. Surreali Berlusconi e D'Alema su Raiuno a discutere di cosa pensa Fini e Fini, alla stessa ora, su Raidue che lo diceva a Minoli, che gli chiedeva, ogni tre per due, chissà cosa stanno dicendosi D'Alema e Berlusconi su Raiuno. E' la prova che siamo un paese di matti, perché non hanno fatto un tribattito, non so. In un'altra trasmissione, su due ragazzi di diciotto anni che si bucano da quattro, l'angoscia tracimava dallo schermo nella stanza e mi bagnava i piedi, le caviglie, i polpacci, le ginocchia ecc.. E come se non bastasse, ad un certo punto il padre della ragazza ha detto: "mia moglie ha la sclerosi multipla a placche" e la conduttrice ha risposto: "lo so che é brutto ma c'é la pubblicità". Prima o poi qualcuno dovrà fondare un'Associazione Vittime dei Talk-Show. Da Costanzo verso l'una é arrivato Sandro Curzi che è salito sul palco per recitare il suo milionesimo editoriale sulla democrazia minacciata. Costanzo l'ha invitato a tornare. Tornerà. Eric Bogosian, un drammaturgo intelligente, ha detto che un uomo, se ha un po' di notorietà e di potere, cucca, di solito, più donne degli altri. Costanzo lo ha sgridato perché offendeva le donne. Costanzo, nemmeno se lo racconta a mia nonna, se fosse viva.


VENERDI' 26 GENNAIO, 1996

"Capita che uno si stanca di andare in tassì" (J.D.Salinger Il giovane Holden)

Oggi ho preso un taxi e il tassista era un giovane dai lunghi e sporchi capelli. Capelli sottili, arruffati, non pettinati da qualche tempo. Lo vedevo di sguincio, barba accennata, orecchini vari, un anello enorme, magro, giaccone di plastica con cappuccio, con interno di agnello sintetico ex bianco, un tipo molto metropolitano. Ogni volta che prendo un taxi mi viene in mente la scena del giovane Holden in cui, quando l'auto costeggia Central Park, chiede al tassista: "ma lei sa dove vanno le anatre d'inverno quando il lago é gelato? " e il tassista si gira e gli ringhia in faccia: "ehi, amico hai voglia di scherzare...", o qualcosa del genere. E' una delle più belle domande di tutta la letteratura, a me almeno rende benissimo l'idea del modo di essere del giovane Caufield. Anche oggi ci stavo pensando quando il tipetto davanti prende in mano il microfono del radio taxi e dice, sottovoce, alla signorina della centrale: "E' arrivata la vittima, sai... é tutto pronto, catene alla spalliera, cinghie...coltelli, spadini... nooo, lui non lo sa, deve essere una sorpresa..." e poi ha aggiunto qualche altra cosa che non ho capito, ho visto però che sorrideva e ogni tanto buttava l'occhio nello specchietto, poi ha interrotto. Ovvio che la mia domanda: "ma lei lo sa come funziona il tram?..." non mi é venuta fuori, stavo sulle spine, ... Ad un certo punto ha ripreso in mano il microfono, ha chiamato la signorina e le ha detto: "dì a Tizio di tenere il telefono acceso, che lo chiamo dopo le otto e mezzo..."


LUNEDI' 29 GENNAIO, 1996

"Quegli occhi allegri da italiano in gita" (Paolo Conte, Bartali)

Parto, finalmente. Elenco dei libri che porto: Auden, Shorts; Beckett, Poesie; Hanna Arendt, Politica e verità; Salinger, il giovane Holden. Tommaso ieri mi ha detto al telefono di portargli materiale su Milano eccetera perché é stato ingaggiato da una fondazione per dei corsi di italiano. Per la prima conferenza, un'ora, gli hanno dato 20 dollari. Era felice come una pasqua quando mi raccontava che gli hanno chiesto di tornare per parlare ancora dell'Italia. Gli porto due libri del Touring, uno su Milano e un terzo sul Sud e un altro sul lago di Como, ville, castelli, basiliche lariane. Di fatto é il suo primo lavoro (a parte i pezzi pubblicati su "King") ed era assolutamente incredulo, sorpresissimo dalla scoperta che si possa essere pagati soltanto per parlare.Mi ha anche raccontato il programma che ha preparato, mercoledì sera vediamo i Cavs di Cleveland contro Milwaukee, tutte le sera saremo a cena con qualcuno, allenatori, professori, amici eccetera, Velia ha rimandato la partenza per la Florida per stare con noi, sarà un grande festa. Adesso, é notte fonda, mi sto soffermando sul momento dell'incontro all'aeroporto: ecco lo vedo, e mi vengono in mente tutte le volte che l'ho visto per primo io, come quando andai a riprenderlo al corso di tennis del Coni a Lizzano, o all'uscita della scuola, o come quella volta che l'avevamo perso alla festa di ferragosto in Val Casies. Mah, chissà se mi verrà da piangere.


MARTEDI' 30 GENNAIO, 1996

"Chi osava pensare che li potesse cancellare il tempo?" Josif Brodskij, Fine Secolo

Il cuore di Josif Brodskij si é fermato, domenica, a New York, a 55 anni. Per me era l'uomo più intelligente del mondo. Capiva più di tutti come funzionano le cose. Ed era capace di raccontarlo. Credeva molto nella parola, anzi credeva che solo la poesia potesse migliorare il genere umano. Che la maggioranza se ne fregasse dei suoi discorsi é la prova che avesse ragione. Ho aggiunto un altro libro da portare a Tommaso, Lo zen e il tiro con l'arco, di Eugen Herrigel perché credo gli possa servire sia per il tiro da tre che per liberarsi: da me, da sé, da tutti. Io lo avevo appena letto quando mi capitò di tirare davvero con l'arco. Cercai di applicare la lezione e feci centro. Vorrei dire anche due parole sull'articolo che Furio Colombo ha scritto sull'Unità di sabato ma non ho tempo adesso. Dico solo che non ne posso più di questi che chiedono la virtù agli altri e della loro non sappiamo mai nulla. Di questi che si pongono il problema della democraticità di Internet solo fino a mezzogiorno. No, dico, me li ricordo quelli che da giovani attaccavano il comando capitalistico e oggi fanno i direttori nei giornali...


LUNEDI' 12 FEBBRAIO, 1996

"Nessuno ha mai dubitato che verità e politica siano in rapporti piuttosto cattivi" (Hannah Arendt, Verità e politica, 1967)

Torno dall'America e trovo che nulla è cambiato, che tutto è restato l'illuso di sempre (neologismo scaturito da una libera citazione di una canzone di Bruno Lauzi, mi pare, cantata da Mina, sicuramente). E così ciascuno sostiene di pensare solo agli ideali mentre gli altri pensano solo agli interessi di bottega. Noi pensiamo al Paese, con la maiuscola, dicono gli uni e gli altri. Voi volete solo i voti, con la minuscola rispondono gli uni e gli altri. Un inciso: è sempre più difficile capire perché dicono tutti la stessa cosa, come se stessero inventando un sistema politico nuovissimo, il monopolare (che è una contraddizione in termini ma a loro credete che gli importi qualcosa?). E noi? Noi cosa racconteremo ai nostri figli che stanno diventando grandi? Che gli appetiti non esistono? O che, se viene fame, bisogna far finta di niente? Così si mangiano tutto loro? A proposito, non c'entrerà niente ma Costanzo Show, lui così politicamente corretto, perché non è riuscito a fermarsi, cos'è che lo obbligava ad arraffare e trangugiare tutto quello che gli capitava a tiro d'artiglio...


MARTEDI' 13 FEBBRAIO, 1996

"Perché è scomparso il piacere della lentezza?"

Milan Kundera, La lentezza Non riesco proprio a considerare Pacciani "innocente". Trovo osceno l'accenno di applauso del pubblico in aula, per fortuna subito bloccato dal presidente del tribunale. E' la prevalenza delle garanzie per l'imputato che ci fa dimenticare quasi del tutto le garanzie per le vittime. Io non riesco a dimenticare la figlia di Pacciani al processo del ë94, una persona non persona, distrutta, tormentata per l'eternità, condannata ad un ergastolo ben più duro di qualsiasi galera. Se avesse avuto un padre diverso, la stessa persona, le sue stesse cellule, avrebbero potuto essere anche felici. E adesso cosa faranno? Le elezioni? E chi vince cambia tutto? E se non vince nessuno? Non c'è dubbio la situazione, a parte i protagonisti, è seria. La follia autostradale, sottospecie della follia più generale del mondo, è entrata addirittura nella letteratura alta: Milan Kundera nel suo ultimo romanzo parla di un cretino che gli fa il faretto. Morale: ma è davvero impossibile fare qualcosa per frenare?


GIOVEDI' 15 FEBBRAIO, 1996

"Non c'è niente che mi dia più soddisfazione di un lavoro ben fatto"

Mio nonno, falegname, tra il 1930 e il 1940 Alla radio, su una stazione privata, ho sentito Costanzo Show, che su quella frequenza tiene una rubrica, forse quotidiana. Il livello dell'intervento era piuttosto basso ("i giochi sono fatti, si vota o il 14 o il 28... i veleni eccetera eccetera) ma non è stata quella la cosa che mi ha colpito di più, No, quello che mi ha colpito della comunicazione di Costanzo è stato il tono sciatto, svaccato, accompagnato, a mo' di colonna sonora, da un biascichìo simile quello causato dalle briciole di noci. Ascoltandolo, ho cercato di immaginare la preparazione del servizio, e ho visto un povero cristo, con un registratorino in mano, inseguirlo tra i suoi mille impegni e poi, quando il signore è comodo, raccoglierne il verbo, tra un sbuffo di sufficienza e un biascicare scazzato. Sarà un dettaglio, non lo nego, ma io ci vedo l'autunno di questa civiltà.


SABATO 17 FEBBRAIO, 1996

"Come eravamo" film di Sydeny Pollack in regalo con L'unita' di oggi

Sono dieci anni che seguo il basket, da quando Tommaso ha cominciato, e sono dieci anni che leggo articoli di critica per il modo con cui la Rai maltratta questo, per me, bellissimo sport: poco spazio, orari impossibili, telecronache surreali, telecronisti incapaci. Mi ricordo anche alcuni articoli di M. Bartoletti, che è l'attuale responsabile dei servizi sportivi della Rai, che giovanilmente spiegava, all'allora capo dei servizi sportivi della Rai, cosa si doveva fare per lanciare il basket e toglierlo dall'ingiusto ghetto. Eh, così va la vita. Ricapitolo, per mia memoria: 1)le leggi le fanno i politici; 2) Le leggi vigenti non devono essere di ferro, visto le dimensioni di: debito pubblico, mafia, riciclaggio, evasione fiscale, malasanità, affittopoli, intercettazioni telefoniche; 3) chi critica i magistrati dovrebbe invece criticare i politici; 4) Se non lo fa, gatta ci cova. Alla sera, quando lo addormenta, Daniela canta a Pietro una canzoncina che contiene la parola "orologio". Appena la sente, Pietro, anche ad occhi chiusi, comincia a dire, sottovoce "tic, tic, tic,tic...".


DOMENICA 18 FEBBRAIO, 1996

"e si diventava sempre più bravi nell'arte di ammazzare il tempo" Vitaliano Brancati, Gli anni perduti

Allora, Scalfaro ha sciolto le Camere e andremo a votare (con lo stesso, pessimo, sistema elettorale). L'attenzione è tutta concentrata sui candidati, di colpo non si sente più parlare di salvezza della patria, evidentemente è più importante sapere i nomi dei probabili prossimi deputati. Il momento mi sembra di quelli cruciali: andiamo a votare con un sistema finto maggioritario, che dissolve i partiti al momento del momento del voto, ma li fa riapparire a Parlamento appena eletto, tot del Pds, tot di An, tot della Lega. A volte la storia nei momenti cruciali, ma nessuno sa mai che sono cruciali, si matematizza: un colpo di pistola, e pim pum pam, scoppia la prima guerra mondiale, inevitabile come un'equazione. Manconi, senatore progressista, trova che il garantismo organizzato, ha fatto poco per Pacciani. Un'inerzia colpevole, secondo lui, e nemmeno giustificata dalla biografia "sgradevole" dell'imputato. Ecco, mi chiedo cosa potrebbero aggiungere le figlie di Pacciani. Dopo tutto quello che il loro padre gli ha fatto passare, saranno in grado di cogliere la sfumatura, politicamente corretta, dell'aggettivo "sgradevole"?.


LUNEDI' 19 FEBBRAIO, 1996

"Ciò che conta non è la realtà ma la ëpercezione' della realtà". Succo di una battuta tra Robert Redford e Ben Kingsley nel film "I signori della truffa", Canale 5.

Vittorio Feltri sabato sera era ospite ad "Harem"; stasera a "Porta a Porta", due trasmissioni completamente diverse. Bruno Vespa ha convocato Martina Colombari che ha fatto domande sul presente politico a Antonio Maccanico. Massimo Cacciari era ospite del "Processo del lunedì" e ha dialogato con Aldo Biscardi. Pippo Baudo ha cominciato la sei giorni di Sanremo, nonostante il mal di gola. Tutti gli altri hanno variamente polemizzato, criticato, stigmatizzato che Baudo stia in video così tanto tempo, aggiungendo così al Baudo reale un altro po' di Baudo, fantasmatico. Più passa il tempo e più diventa difficile individuare il senso finale della televisione, il suo intervento sulla nostra realtà.


MARTEDI' 20 FEBBRAIO, 1996

"Ci sono due specie di gloria: quella che precede l'invenzione della fotografia e quella successiva ad ad essa". (Milan Kundera, La lentezza)

Quattro metri di neve sono un fatto eccezionale, quattro metri sono alti come una famiglia di tre persone, mamma, papà, bambino. Nei telegiornali, ha trovato un piccolo spazio e addirittura un'incerta collocazione, uno ha detto che è accaduto in Svezia, un altro in Danimarca. Se nevicasse così tre volte di seguito, ad esempio in un solo inverno, cosa potrebbe succedere? Stupisce che ci sia ancora qualcuno che ci informa che i mezzi di soccorso sono arrivati in ritardo, come se quattro metri fossero quattro centimetri. Ha fatto più danni, nella testa delle persone, la storia delle magnifiche e progressive sorti che tutti i cartoni animati messi assieme, penso. E Baudo, ieri sera? Ogni tanto la voce gli si rompeva e lui, niente, tirrem innanz, come se in palio ci fosse un premio enorme, un paradiso. Ecco, che differenza c'è, con quei film di fantascienza, tipo Rollerball o un altro che adesso non ricordo, con Scharwzenegger mi sembra? Perché Baudo non riesce a darsi malato, a mettersi tranquillo?


MERCOLEDI' 21 FEBBRAIO,1996

"Tu proprio non mollerai mai" Robert Redford a Barbra Streisand in "Come eravamo" di Sidney Pollack

C'è molta gente che non molla al mondo. Pippo Baudo, sebbene abbia le corde vocali malate che gli fa cadere i toni, ha perfino coperto la voce di Luca Liguori che avrebbe dovuto fare, ma non ce l'ha fatta, la cronaca in diretta del lancio dello shuttle "italiano". Non molla Bruce Springstein che, da miliardario, continua a cantare canzoni sui poveri d'America che, si presume, non compreranno mai un disco. Al massimo, chissà, riusciranno a sentirlo almeno alla radio e c'è da immaginarsi l'espressione della faccia. Non mollano le forze oscure che controllano la vita politica in Italia, basta guardare come sono riusciti a mettere in mezzo Di Pietro. Un anno esatto fa facevano ridere quelli che attaccavano il magistrato più amato dagli italiani, oggi fanno anche un po' paura. Sorvolando sull'effettivo valore di Di Pietro, sia come magistrato che come politico, fa impressione la capacità organizzativa che si intravvede dietro la campagna di distruzione.


GIOVEDI' 22 FEBBRAIO, 1996

"...ma chi siamo veramente noi?" da una canzone dei Rocks, anni ë60

Berlusconi torna in televisione e il più evidente cambiamento riguarda i pois della cravatta, più grandi di quelli della campagna elettorale del 1994. Il resto è pressoché identico. Quello che mi colpisce sempre in Berlusconi è il rapporto tra la sua esperienza e il suo linguaggio. Per esempio, quando parla di canzoni, di calcio, di Dio, di donne, si sente che è farina del suo sacco, che su quelle cose ci ha pensato a lungo, fin da piccolo. Quando parla di televisione si intuisce, ad esempio dai complimenti che fa, che non ne capisce poi così tanto e ciò accresce la curiosità su come abbia fatto a raggiungere una posizione di duopolio. Ma il divario più clamoroso è tra il suo linguaggio politico e la sua vita di imprenditore. Nelle ultime sere ha esternato la sua intenzione di "cambiare la forma dello Stato", di "modo di funzionamento del sistema" con una proprietà di linguaggio tipica dello studioso, come se, invece di fare quello che fatto, calcio, donne, canzoni, avesse passato le sua giovinezza sulla sudate carte del diritto pubblico...ecco, è questo l'aspetto che convince meno, questo apparire così diverso dall'essere. Uno come lui non avrà mai letto un giornale seduto in poltrona, al massimo una rassegna stampa preparata da altri, figuriamoci se ha mai letto i dibattiti sulle costituzioni...


VENERDI' 23 FEBBRAIO, 1996

"nella vita di ognuno ci sono segreti inconfessabili" Scott Turow, Presunto innocente

...ecco, (è soltanto un'impressione la mia ma non riesco ad andare oltre, sono fermo lì da più di un anno), a me Berlusconi sembra un ottimo esecutore, un interprete eccezionale, una persona molto intelligente, duttile, al limite della prestidigitazione mentale, uno capace di capire in quattro e quattr'otto il problema, fosse la difesa a zona o le costituzioni ateniesi. Un uomo capace di andare a lezione di politica e, in due settimane di full immersion, uscirne perfettamente dotato, in grado di discutere con il professor Sartori. Magari solo per lo spazio di una trasmissione televisiva non oltre, ma è proprio questa l'autonomia che oggi serve per vincere, non un minuto di più. Ecco, la scena me la immagino così: qualcuno, cioè quelli che comandano veramente, lo chiamano e gli dicono che i nuovi obiettivi sono questi e quelli, gli danno le dispense del corso, gli organizzano le lezioni con i professori della loro scuola quadri, lui capisce al volo e va in televisione a esternare, guadagnandosi lo stipendio. Sarà anche fantascienza ma...


SABATO 24 FEBBRAIO, 1996

"Preoccuperemoci" Silvio Berlusconi, in vari Tg

Certo che tutto un sistema politico, sindacati compresi, faccia la corte a uno con la faccia di Lamberto Dini è grossa. Ma proprio grossa. Che uno come Antonio Di Pietro abbia un portavoce che va in giro nelle varie trasmissioni a parlare per lui, da Santoro all'Annunziata, e nessuno che si metta a ridere, è ancora più grossa. Ma molto più grossa. Che Silvio Berlusconi, intervistato sulle intenzioni di Dini, alla domanda se teme l'iniziativa politica del presidente del consiglio, risponda: "preoccuperemoci quando sarà il momento" è grossissima. Ma la più grossa di tutte stasera è stata Ambra, nel saluto finale dal Festival di Sanremo. Era tra De Crescenzo e De Agostino, che sono due armadi, e sembrava come loro, alta e grossa. O forse sono solo scherzi della tele-visione che ci fa vedere solo una parte della realtà o forse la cambia o addirittura la inventa.


DOMENICA 25 FEBBRAIO, 1996

"Le cose sono numeri" Pitagora

Oggi è una bella giornata, al fit test ho raggiunto 45 che è buono, buono, buono. Tommaso al telefono mi è sembrato contento, tranquillo, determinato. Nell'ultima partita del campionato (13 vittorie, 6 sconfitte il bilancio finale, buono) ha segnato 6 punti, 3 su 4 ai tiri liberi, 1 su 1 al tiro da 3, tre palle recuperate, tre rimbalzi, tre assist...non so cosa darei per averla vista... ha preso un'altra pagella, ha 4.0, cioè il massimo punteggio, in tutte le materie, e gli hanno dato ancora la gold card (un giorno di vacanza senza giustificazione, un panino da Mac Donald's, sconti in vari negozi, eccetera). Mi ha promesso di scrivere di più, adesso avrà più tempo perché gli allenamenti sono finiti. Spero mantenga. Questa settimana spedirà le lettere alle università che hanno corsi di cinema, spero lo faccia davvero. Ho provato a raccontargli gli ultimi avvenimenti politici ma non riusciva a credere che Dini fosse sostenuto dai sindacati. Mi sono dimenticato di dirgli che Elio e le Storie Tese, i suoi idoli da sempre, sono i vincitori reali del festival di Sanremo.


LUNEDI' 25 FEBBRAIO, 1996

"Previsioni del tempo" Rubrica giornalistica, televisiva e radiofonica

Ieri Tommaso mi ha detto che, lì da lui, è improvvisamente scoppiata la primavera, che c'è un bel sole e una specie di teporino. Io gli ho dovuto dire che qui, invece, è ancora inverno, fa freddo, c'è buio, umido, una schifezza. In palestra le persone non parlano d'altra e ognuno ha la propria teoria, l'ultima l'ho sentita stamattina: non c'è più l'estate, ad agosto ha piovuto, a settembre era già brutto, c'è stato solo giugno e un po' di luglio. La sentenza è stata di tipo millenaristico, "è un altro clima, sta cambiando qualcosa". Uno ha addirittura detto: "io non parlo mai del tempo, non mi piace, ma adesso non ce la faccio più e devo dirlo: questo inverno è pesante, pesantissimo". Mah, chi lo sa com'è la faccenda. Certo che sono tante le cose cambiate, ad esempio una volta c'erano gli attori con una voce ultrariconoscibile, di grande personalità, mattatori, Gassman tanto per dirne uno, e gli imitatori facevano a gare per fargli il verso. Mi ricordo il Tognazzi di Noschese. E oggi? Non ce n'è uno che abbia un timbro preciso...


MARTEDI' 27 FEBBRAIO, 1996

"Fermata d'autobus" Film con Marylin Monroe

Stamattina mi ha telefonato, da Genova, il mio amico Ermanno per annunciarmi che giovedì, forse, viene a Milano. Ermanno è il classico esempio di un talento che nessuno, nemmeno lui, ha saputo far fruttare. E' un peccato, anche se io penso che, prima o poi, avrà l'occasione giusta, gli verrà voglia di sfruttarla, e avrà un grande successo. Conoscendolo gli ho chiesto se preferiva che lo andassi a prendere alla stazione o che e lui mi ha risposto: "preferisco fare un giro in tram, è dal 1965, da quando gli hanno tolti a Genova, che non vado in tram. Adesso rimettono, dico a Genova, il filobus, dopo che l'hanno tolto nel 1973. Mi piacerebbe prendere il tram numero 1..." mi ha detto, senza nemmeno porsi la domanda se passava vicino a casa mia. Ci passa, comunque, ci passa... Ermanno è un misto tra Dino campana e Fernando Pessoa, davvero, non credo di sbagliarmi...


MERCOLEDI' 28 FEBBRAIO, 1996

"Bella ciao" Titolo dell'ultimo libro di Enrico Deaglio e di una canzone sui partigiani

Vista in televisione la politica non sembra una cosa seria. Ma se non fosse una cosa seria non si scannerebbero come animali. Per cui possiamo stare sicuri che in ballo c'è qualcosa di grosso. In questi giorni si stanno definendo le liste dei candidati e sarebbe bello vedere, in diretta magari , le riunioni in cui si decide: vedremmo finalmente dei talk show come si deve e capiremmo un po' di più del mistero della vita. Ma possiamo stare sicuri che non lo faranno, non sono scemi. Faranno invece l'altra cosa, la solita, nelle prossime settimane andranno in televisione e ripeteranno, un po' tutti, che loro pensano solo all'interesse generale. Bossi ha messo in piedi una specie di primarie e la Pivetti e Maroni sono stati bocciati dagli elettori leghisti ma nessuno dei due ha detto che si ritira alla faccia dell'interesse generale. Ma la politica è l'arte del far credere e c'è sempre un sacco di gente disposta a credere. La verità, drammatica, è che questi che vanno in televisione sono in qualche modo un'élite, figuriamoci la massa.


GIOVEDI' 29 FEBBRAIO, 1996

"Sono 15 anni che sono in analisi. Me ne dò ancora due e poi vado a Lourdes" Woody Allen in "Io e Annie"

Ci siamo presi una libera uscita e siamo andati, Daniela e io, a vedere il film di Woody Allen. Bello. Lui mette due persone davanti alla cinepresa, sullo sfondo c'è New York in interni e in esterni, li fa parlare di qualcosa e paff, per magia , ecco un film. Nella Dea dell'Amore Allen riesce a dire e far dire alla protagonista almeno dieci volte la parola "pompino" senza sembrare mai scurrile. Di un film italiano, uscito in contemporanea a questo di Allen, già il trailer è volgare, sebbene il tema sia di straziante attualità sociale. Mah. Al bar del cinema volevo comperare le cicche ma la signora, una tipa eccezionale anni cinquanta, sembrava mia zia, ha detto che da un po' di tempo sono vietate. E perché? le ho chiesto. Perché ci sono i vandali che le attaccano sui sedili... e si rovinano i vestiti delle persone, e non è giusto, ha risposto lei, guardando in basso (non perché si vergognasse credo, ma perché deve essere una di quelle persone che guardano sempre da un'altra parte, quando parlano con qualcuno). Allora ho preso le liquirizie, a bastoncini... buone... ma senza cicca il cinema non è cinema...


VENERDI' 1 MARZO, 1996

Libertà di stampa Articolo 21 della Costituzione Italiana

E' uscito l'ultimo fascicolo, numero 105, del dizionario enciclopedico universale che il Corriere della Sera dava in omaggio (c'era anche il Dizionario Visuale, con lo spaccato di tutto, dagli aerei ai ferri da stiro). E' stato un regalone anche in termini assoluti. L'ultima voce dell'enciclopedia è "Zyrardòw", una città polacca, a sud ovest di Varsavia, di 37 mila abitanti. Chissà che tipi sono e se c'è qualcuno di interessante. A occhio e croce ci si potrebbe arrivare con otto, dieci ore di macchina. A chi mi chiedesse il motivo del viaggio, e come sono arrivato lì, potrei rispondere che è stato il caso e grazie al fatto che ho tempo libero. Chi lo sa potrei, forse, dare una svolta alla mia vita, un ribaltone totale, che ne so un incontro. O forse no. Comunque sono curioso di vedere cosa regaleranno adesso, tenendo conto che il Giorno darà stampe della Milano del 700 e la Repubblica, zainetti e cose del genere. Forse siamo davvero arrivati al momento del prosciutto, un etto sottovuoto e, via!, non se ne parli più. Speriamo almeno crudo, però.


SABATO e DOMENICA 3-4 MARZO, 1996

"Quanto mi siete mancati" Incredibile apertura di Irene Pivetti alla riunione della Lega a San Pellegrino (Bg)

Cosa starà succedendo nella testa degli italiani, cosa staranno pensando di tutte queste balle, di tutto questo tradire la parola data, di tutta la distanza che c'è tra il dire e il fare. Cosa starà cambiando nel loro modo di considerare i rapporti sociali, politici, umani? Capiranno? O prenderanno ad esempio i vari Bossi, Dini, Berlusconi, Di Pietro, Veltroni? O magari si staranno riorganizzando mentalmente per imparare a vivere in un mondo dove è d'obbligo non fidarsi più di nessuno? E si saranno, alfine, convinti che la vita è una giungla e che se lo fanno i capi lo possono fare tutti? E si sentiranno autorizzati a comportarsi come gli viene comodo, senza leggi, regole, pudori, eccetera eccetera? Sabato ho comperato l'Unità, c'era la cassetta di Mash di Altman non per altro, e a pagina 4 c'era un pezzo sulla Rai, nell'occhiello del titolo c'era un commento, assolutamente dimenticabile, di Veltroni che è numero due dell'Ulivo, e in tale veste esternava, ma anche direttore dell'Unità, e in tale veste autorizzava la propria esternazione. Ecco, ma uno così, come fa a parlare di par condicio, di conflitto di interessi? Ecco, ma a uno così come si fa a credergli?


LUNEDI' 4 MARZO, 1996

"E' mai possibile, porco di una cane, che le avventure in codesto reame, debbano sempre finire con grandi putta-aa-ne?" Fabrizio De Andrè

L'internettista Petrini mi scrive al mio @mail un bel biglietto chiedendosi perché deve pagare 70 mila lire per il bollo della patente. Non lo so, non l'ho nemmeno ancora comperato e lo ringrazio per avermelo ricordato, evitandomi la multa, comunque possiamo sempre aprire il dibattito. Certo che ne sono cambiate di cose da quando sentivo dire che la televisione era un aggeggio stupido, che Sanremo erano solo canzonette, che il calcio era l'oppio dei popoli, che i soldi non fanno la felicità, che il sesso non va disgiunto dall'amore, che in Russia tutti potevano andare a teatro, che quelli di sinistra non sono ambiziosi, che il potere è solo di destra, che il giornalismo è oggettivo. Ecco, tutte parole al vento, di tutto quel po' po' di politica culturale che ho sommariamente riassunto non è rimasto, per fortuna, niente. Ma se si pensa al tempo buttato via, a quei poveretti, ne conosco un paio, uno è addirittura emigrato, che venivano cazziati perché ascoltavano Fabrizio De Andrè, un "borghese decadente" o perché suonavano la chitarra...


MARTEDI' 5 MARZO, 1996

"Ma insomma che cos'è una giornata riuscita?" Peter Handke

La strada che va da Chiavenna al Passo dello Spluga è stata aperta nei primi anni del 1800, nel tratto tra Campodolcino e Madesimo ci sono tornanti mozzafiato che si attorcigliano uno sull'altro, se si riesce a guardare giù sembrano appiccicati alla montagna, un miracolo. Le gallerie sono strette e basse, senza luce, quando ci passo e penso che sono state scavate nella roccia viva, più di un secolo e mezzo fa, mi sembrano un incredibile monumento all' abilità dell'uomo. C'è un'epica follia nella strada di questa montagna, guardandola dal versante di Isola, si vede un parete quasi diritta e il serpente della strada che si aggrappa come se avesse delle mani o, ancora meglio, delle ventose. Se ci si ferma, nel silenzio, ad esempio di un martedì mattina, a guardarla con calma, si può anche entrare un po' in quella pazzia antica a contatto con quella voglia di salire, di conquistare altre vette, di scoprire posti nuovi, di realizzare un lavoro ben fatto, di osare tutto l'osabile.


MERCOLEDI' 6 MARZO, 1996

"E la nave va", Film di Federico Fellini citato da Bettino Craxi per fare una battuta ad usum delphini

Diavolo di un Woody Allen, va alle sfilate di moda e lo intervistano al volo. Domanda: cosa deve avere una donna per essere sexy? Risposta: "Basta che respiri, tutto il resto è superfluo". L'avesse detto chiunque altro lo avrebbero lapidato, lì sul posto, ma al "sofisticato regista newyorkese", come l'hanno definito alla tivù, è andata liscia. Riccardo Muti chiudendo un concerto, e volendo dedicare l'ultima sonata a Arturo Benedetti Michelangeli, si è girato verso il pubblico e ha chiesto: "alla fine non applaudite, usciamo in silenzio da questa sala" si è rigirato verso l'orchestra e, nemmeno un paio di secondi dopo, dalla sala è partito un "sei grande!!!" e un bell' applauso.


7-13 MARZO

Auto-sondaggio e sai quel che mangi. Proverbio cinese (?)

In questi giorni sono stato in montagna, a 1550 metri, e a volte ho pensato di votare Prodi, in alcuni momenti Berlusconi, in altri Fini, per un paio d'ore mi sono fissato su Pannella, per passare subito dopo a Bertinotti. Su Bossi sarò rimasto una mezza giornata ma alla sera avevo già virato sulla scheda annullata con un W Francesco Giuseppe. Una mattina ho pensato che, come dicono i carabinieri, non mi recherò alle urne, un pomeriggio mi ero deciso addirittura per, orrore!, Buttiglione. L'unico a cui non ho mai pensato è Dini, nemmeno per un minuto, e tutto sommato me ne vanto. Non so più cosa pensare della situazione del nostro paese tenendo conto che anche sulle confezioni delle colombe pasquali c'è la scritta: "Senza canditi a pezzi", come se il "senza" fosse un pregio. Quando ero bambino "senza" voleva dire "senza".


GIOVEDI' 14 MARZO, 1996

"...orribile e barbaro intreccio..." Francesco Merlo, "Corriere della sera" sulla vicenda tra Vittorio Dotti e Cesare Previti

Che la vita fosse diventata tutta un cinema, anzi una televisione, lo sapevo, l'ho messo perfino come titolo al mio feuilleton, però fino a questo punto non pensavo. Chissà come andrà a finire, non riesco ad immaginare un finale normale...mah... Tommaso finalmente ha ripreso a scrivere. Ha mandato due lettere, una a me e l'altra a sua madre, con la quale, come al solito, è più spiritoso che con me. In un paio di punti, anche tre, sono veramente scoppiato a ridere e non mi fermavo più. Chissà come gli è venuta in mente la storia del maiale. La prima parte della lettera che ha mandato a me è dedicata a Frank e forse la metterei tra le cose più belle che ho letto ultimamente. Da domani la mando in onda, come sempre frammento dopo frammento.


VENERDI' 15 MARZO, 1996

Ma Dotti, adesso, per chi farà, politicamente, il tifo? Domanda da 1 milione di $

Oggi è il compimese di The City. Facciamoci molti auguri. Ieri era il compimese di Pietro, gli abbiamo fatto molti complimenti e lui ha ricambiato dormendo fino alle sette e mezza(!?). Mario Segni non si candida e, con quella sua espressione alla Stanlio, assurge alla grandezza politica, rendiamogli merito, gloria e simpatia. Ammesso e concesso che se qualcuno avesse ipotizzato, mettiamo tre anni fa, un millesimo di quello che sta effettivamente accadendo oggi in Italia si sarebbe preso del matto, facciamoci degli auguri per un futuro migliore. Se non ci saranno altri colpi di scena Vittorio Dotti sarà candidato a Milano per Forza Italia. Il quesito è: ma lui si voterà? Ma lui vorrà davvero che F.I. e il Polo vincano le elezioni?


SABATO-DOMENICA 16-17 MARZO, 1996

"Grazie dei fior....." Nilla Pizzi

Domenica mattina ho ricevuto un e-mail, molto gratificante, da Pino di Nettuno . Messaggi così mi danno forza, mi spingono ad andare avanti. Negli anni in cui ho lavorato a "King" ricevevo posta tutti i giorni, anche tre lettere alla volta e trovavo grande soddisfazione nel rapporto creato con i lettori. In tutto quel tempo ho ricevuto una sola lettera offensiva e anonima ( ma la carta da lettera e anche la busta erano uguali a quelle in dotazione al giornale, sì la vita mi sorprende sempre un po'). Una volta ai primi di giugno, del 1993, con Tommaso ci siamo trovati bloccati al casello di Venezia (andavamo in crociera, i fortunelli) avendo fatto io male i conti con la viacard. E' arrivato un ragazzo per sistemare la faccenda ed era un lettore di "King". "Ma lei è..." ha detto, e "lui è Tommaso", ha aggiunto e ci siamo fermati un po' a chiacchierare come se ci conoscessimo davvero da tanto tempo. E davvero, al mondo d'oggi, non è poco. Chissà se un giorno, andando in crociera con Pietro e Lorenzo, incontrerò un internauta con cui chiacchierare un po'. Adesso basta. Parliamo di Tommaso: da lunedì e per tutta la settimana, anzi propongo una "Settimana di Tommaso" ci saranno sei lunghi Frammenti From Iuessei. Parola di padre: fenomenali. Buona lettura.


LUNEDI' 18 MARZO, 1996

"Scrivi, Francesco, scrivi" Esortazione

Oggi sul Corriere della Sera c'è un fondo di Francesco Merlo. L'ho trovato immenso e mi ha riconciliato con il giornalismo. Con un paio di capoversi da maestro è riuscito a spiegare, nell'ordine, cos'è: 1) l'Italia, 2)Roma, 3)la marmellata attuale, 4)che nessuno uscirà vivo da questa storia. Mi chiedo perché non lo facciano scrivere di più. Lo so ma me lo chiedo lo stesso. Se qualcuno lo volesse leggere potrei anche mandarglielo via e-mail. A proposito ho ricevuto un'altra bella lettera, da Roberto che esordisce dicendo che in queste pagine, per la prima volta, si è sentito a casa sua. Bene, sono proprio contento di come si stanno mettendo le cose. A parte la campagna elettorale. Stasera, cito a memoria, da Vespa c'erano Prodi, Buttiglione (con la sorella) e uno che non conosco. Da Minoli c'era Fini. Da Costanzo c'era Berlusconi. Più o meno alla stessa ora. Ma andiamo come si fa?


MARTEDI' 19 MARZO, 1996

"E' il tempo degli intrighi dei piccoli partiti" Alexis de Tocqueville

C'è qualcosa di pornografico in questo scavalcare continuamente il limite, in quest'oltraggio permanente della misura. Oggi un politico ha detto del suo avversario: "Ringhia come una cane" come se fossimo in un film sulla guerra cino-giapponese. Sui muri delle strade è tornata la faccia di Berlusconi, è la stessa di due anni fa e la foto risale almeno a dieci anni. Perché, perché non se ne fa fare una oggi? C'è anche un manifesto con La Russa che bisbiglia qualcosa a Fini. Non c'è altro, non uno slogan, non una un parola, solo quest'immagine di intimità che sottintende il potere della confidenza col potere. Ci sono altre foto strane in questo marzo freddolino: c'è quella, l'unica? di Squillante, dicono che abbia 72 anni ma ne dimostra al massimo cinquanta. E' lui?, non è lui? Non so, non credo più a nessuno. Ci sono le foto dell'Ariosto, in abito da sera scollato, accollato, in tenuta da golf, da barca, da pomeriggio, da mattina. Ogni giorno qualcuna di più, si vede che vengono da un album, un vero scoop.


GIOVEDI' 21 MARZO, 1996

"Ma come mai nessuno ride?" Giuliano Zincone, "Corriere della Sera"

Sono andati avanti due giorni, come all'asilo Mariuccia, a dirsi che uno aveva copiato l'altro, l'Ulivo e il Polo intendo. Deprecabile. Poi uno del Polo ha detto al telegiornale che tutti e due, il Polo e l'Ulivo intendo, hanno copiato da un documento della Confcommercio. Disgustoso. Ne prendo comunque nota perché quando qualcuno, sia del Polo che dell'Ulivo intendo, dirà qualcosa contro i bottegai (mentalità da bottegaio, interessi di bottega, eccetera eccetera) potrò mettermi a sorridere. E' poco? Non è detto. Certo che se continuano a dare questi esempi andiamo a ramengo. Vedo una giungla, laggiù all'orizzonte. Vieppù deluso dalla politica, mi butto sui figli. (ma tanto mi ci butterei lo stesso) Tommaso che scrive e Pietro che legge.


WEEK END 22-24 MARZO, 1996

"Questa è la mia lettera al mondo che a me non scrisse mai", Emily Dickinson

Venerdì sono andato a vedere le semifinali di Coppa Italia di Basket, al Forum di Milano. ma senza Tommaso non mi diverto, non so se andrò più da solo. I sedili della tribuna numerata (lire 50.000) erano molto sporchi, letteralmente coperti da una polvere marrone, lì forse dal giorno dell'inaugurazione. Ovunque cartacce, bicchieri, sporcizia. La chiamano Tribuna numerata ma non c'è più nemmeno una targhetta col numero, né della fila, né del posto. In un luogo così è difficile sentirsi a proprio agio, godere lo "spettacolo". Gli arbitri infine: sono dieci anni che li vedo rovinare le partite. Tanto per dire, me sono andato, mai fatto in vita mia, prima che finisse Stefanel-Bukler. Basterebbe poco: invece di sparlare di disoccupazione far pulire i sedili, ad esempio. Per fortuna al ritorno ho trovato il primo e-mail di Tommaso che finalmente è riuscito a collegarsi. E' stata veramente una bella sorpresa trovarlo lì, con l'ora di trasmissione (ha scritto proprio mentre io stavo uscendo dal Forum). E Pietro? Pietro ha fatto qualche passo, uno o due, da solo, senza mano, cioè, CAMMINA!


LUNEDI' 25 MARZO, 1996

"Che farei senza questo mondo", Samuel Beckett, 1948

Pietro cammina. Tre, quattro passi alla volta bilanciandosi con le mani e la testa, ridendo contento. Il cambiamento del suo punto di vista dev'essere enorme, perché prova e riprova ad alzarsi e quando c'è riuscito rimane lì, molto tempo, barcollando ma senza cedere. Ci guarda e ride aspettando il "bravo". Da quando lo vedo diritto mi sembra non solo più alto ma anche più grande, nel senso dell'età, maturo direi se il termine non fosse ridicolo. I progressi più significativi li ha fatti negli ultimi venti giorni, ogni giorno qualcosa di più. Ultimamente eravamo anche preoccupati per il ritardo, Pietro ha sedici mesi, ma il pediatra diceva "è solo pigro" e io lo capisco perché sono pigrissimo. Spero che lui si possa prendere, anche per le altre tappe della sua vita, tutto il tempo che vorrà.


MARTEDI' 26 MARZO, 1996

E adesso, se sei capace, pitturala. Proverbio piacentino sulle imprese impossibili

Tanto per dire cos'è l'Italia. Su un supplemento del Corriere della sera leggo una notizia che m'interessa, c'è un numero verde a cui telefonare, provo un'ora ma è sempre occupato. Provo al numero della redazione del giornale ma squilla a vuoto per dieci minuti. Tento allora con il centralino del giornale, niente non risponde nessuno. Riprovo al numero verde, sempre occupato. Gli autori del servizio sono docenti universitari, provo al centralino dell'Università, la prima volta non risponde nessuno, la seconda una musichetta ma dopo qualche secondo cade la linea. Ai numeri delle segreterie di facoltà risponde una segreteria, a quello di un istituto il trillo del fax. Riprovo al numero verde, occupato. Riprovo ai numeri dell'Università, lo faccio a caso e in frenetica sequenza, centralino, facoltà, segreterie d'istituto, economati, niente non risponde nessuno o delle segreterie o dei fax. Due pagine di elenco telefonico completamente inutili. Riprovo, al pomeriggio dopo che mi sono riposato, al numero verde: occupato, al centralino del giornale: nessuno, al numero della redazione del supplemento: finalmente una voce mi dice "Pronto?" e mi da il nome di un ospedale di cui cerco sull'elenco il numero. Chiamo il centralino e una voce mi dice: "Telecom, informazione gratuita, numero inesistente". certo di aver sbagliato, è tutto il giorno che pigio sui tasti, rifaccio il numero e ottengo la stessa risposta. Chiamo il 12 e, a pagamento, ottengo il numero giusto perché quello sull'elenco è il vecchio. Chiamo e una gentile signorina mi dice che per la visita ambulatoriale i tempi sono lunghi, per quella privata, cioè a pagamento, invece non c'è problema, anche subito. Ecco questa è l'Italia in un giorno qualsiasi del 1996.


GIOVEDI' 28 MARZO, 1996

"Dio è morto, Marx anche e io non mi sento troppo bene" Woody Allen

Mi sento un po' prigioniero oggi, forse perché ho il raffreddore o forse perché davvero viviamo in un mondo dominato dall'eterno ritorno, costretto in un obbligatorio percorso circolare, che torna sempre su se stesso, come i matti che nei manicomi si consumavano il mignolo dei piedi sfregandolo, per anni, contro il granito dei cordoli delle aiuole rotonde. Come prima, quando sono andato a comperare i fazzoletti di carta e sotto casa ho visto quel drogato appoggiato contro il muro, con gli occhi chiusi, la bocca semiaperta, nelle mani il panino col formaggio che danno i preti del Corpus Domini, negli occhi chiusi la droga che danno i pusher proprio dietro il Corpus Domini. Perso, viveva il suo giorno sempre uguale, nel suo cerchio sempre più stretto, se lo incontro domani sarà lo stesso. Ma non che in televisione sia diverso, sia che parlino di politica (sì, chiamala politica!) che di encefalite spongiforme, ricominciano sempre da capo, a fare lo stesso discorso circolare, ossessivo. E a noi, almeno a me, non rimane che sperare che il raffreddore passi.


DOMENICA 31 MARZO, 1996

Oggi niente citazione

E così anche marzo finisce e ci lascia un sospettabile freddo, forse la coda dell'inverno più rigido della mia vita, forse l'inizio della glaciazione. Il mese finisce e ci lascia con la notizia di una malattia misteriosa, non si sa niente, se dalle mucche passa all'uomo, come il primo Alien nessuno sa quanto tempo sta in incubazione, la giornalaia stamattina diceva cinquant'anni, sarò già morta, che mi frega. Il mese finisce e ci lascia un'élite politica fatta tutti di liberali, sono tutti liberali oggi ma quand'ero giovane, venticinque anni fa, il PLI prendeva, l'1,2%. Non ci sarà più un altro 31 marzo 1996, questo che è passato oggi rimarrà l'unico nella vita di ciascuno. Quando ci penso, al tempo che passa e non torna più cerco sempre di ricordarmi tutto quello che mi è accaduto d'importante, Tommaso al telefono era contento, ha di nuovo preso la Gold Card, gioca a tennis, cresce. Pietro, addirittura scrive, più sul divano che sul quaderno ma quel che conta è cominciare...


GIOVEDI' 4 APRILE, 1996

"Almeno se possiede una spiegazione" Platone, Teeteto.

E così uno si dà da fare, cerca di fare il proprio lavoro al meglio, riesce a fare un bel giornale che racconta uno dei periodi più difficili della nostra storia, ottiene anche dei risultati positivi nel bilancio, riconquista dei lettori persi negli anni precedenti (me ad esempio) e l'assemblea dei suoi giornalisti cosa fa? Indice un referendum "sul modo di fare il giornale" e gli vota contro. Povero Mieli: 328 aventi diritto al voto, 210 votanti, 149 no, 39 sì, 21 bianche, 1 nulla. Lo trovo stupefacente. Una volta, quando uno diventava direttore del "Corriere della Sera", voleva dire che era bravo e quindi riscuoteva l'ammirazione di tutti, dai suoi genitori ai colleghi, dai cittadini illustri a quelli normali, oggi invece... oggi non ci sarà più nessuno che avrà voglia di fare meglio, di dare l'anima per un lavoro ben fatto. E mi viene in mente "Prova d'orchestra", quel bellissimo film di Federico Fellini che mette in scena il dramma più contemporaneo che c'è, la parodia della libertà, recitata da musicisti riottosi, resi ancora più feroci dai perversi meccanismi dell'assemblea, poveri frustrati che credono, forse addirittura in buona fede, di essere democratici invece che invidiosi e, per il solo fatto di essere in tanti, pensano che non debba più esistere l'uno... viluppo del sud e niente, ridevano. E adesso cambiare non sarà facile.


GIOVEDI' 18 APRILE, 1996

"L'Italia è un grande paese"

Prima, o poi, lo dicono tutti A volte mi chiedo come sia stato possibile arrivare fin qui. Tanto per dirne una, oggi in un ospedale italiano, io lo so per esperienza diretta, per fare un ecodoppler dei vasi sovraortici, bisogna aspettare otto mesi. Ed è un fatto che spaventa, a pensarci un attimo. E come ha fatto a succedere quello che è successo, tanto per dirne un'altra, nella scuola? E ci sarà pure stato qualcuno che li avrà, negli anni passati, messi in guardia: se continuate così, a vivere lontani dalla verità, verrà il finimondo. Niente, non devono aver ascoltato niente. Promettevano la sanità pubblica e, niente, intascavano. Promettevano il socialismo e, niente, scherzavano. Promettevano il paradiso e, niente, facevano finta. Promettevano il lavoro e, niente, lo dicevano per dire. Promettevano lo sviluppo del sud e niente, ridevano. E adesso cambiare non sarà facile.


VENERDI' 19 APRILE, 1996

"E il naufragar m'è dolce in questo mare".                                     Giacomo Leopardi, L'Infinito

A volte mi chiedo cosa sia Internet. Ci sono quelli di sinistra che cercano di capire se e come potranno comandare, che è l'unica cosa che a loro interessi. Ci sono quelli di ultra sinistra, o di ultradestra?, che la usano come fosse una bomba atomica. Ci sono quelli che ci faranno un sacco di soldi. Ci sono quelli della pubblicità che la fanno tanto facile con le musichette e i video, quando per caricare una foto ci vuole mezzo minuto. Ci sono quelli che la usano per il sesso, e ciò la racconta tutta sul punto a cui la civiltà occidentale è arrivata. Ci sono quelli che si preoccupano che faccia ammalare di virtualismo ma non sanno di cosa stanno parlando. Ci sono quelli che la difendono a spada tratta ma altrettanto non sanno quel che dicono. Ci sono quelli che ci fanno gli scherzi ai giornali con finti comunicati stampa, ultimo una notizia falsa su Al Pacino. Ci sono quelli che hanno già messo l'indirizzo www eccetera sul biglietto da visita. C'é Tommaso che da due mesi tenta di collegarsi ma non ce l'ha fa ad agganciare, e per fargli vedere The City ho dovuto stampare tutto il malloppo e mandarglielo. E poi ci sono io che, ogni tanto, mi chiedo, cosa sia Internet.


LUNEDI' 22 APRILE, 1996

Italiani! Incipit comiziale

Di tutta la faccenda elettorale salverei due battute. La prima, stratosferica, è di Alberto Arbasino: "Con lo smandrappo generale, il risultato è una classe dirigente Volta & Gabbana che non sa un accidente di niente". La seconda, sapienziale, è di Filippo Mancuso, ed è diretta contro Walter Veltroni ma credo sia possibile estenderla: "Un elencatore di luoghi comuni, parla di cose che non sa, cita libri che non legge, è un anglista che non parla inglese, un buonista senza bontà, un americano senza America, un professionista senza professione, un nulla confezionato dal partito comunista". Infatti di tutta la faccenda post elettorale citerei solo una frase di Gianni Riotta, dal "Corriere della sera" : "L'uso, il possesso, il controllo politico di stazioni televisive non, ripeto non, garantisce la vittoria in competizioni elettorali. Il successo di Prodi è una smentita alle teorie sul potere illimitato della tv". Mah, comunque Pietro cammina, ecco le prove.


MERCOLEDI' 24 APRILE, 1996

"L'Ulivo vincerà le elezioni"

Profezia del mago Otelma La bisnonna Carla telefona a Daniela e dice: "E' andata male, eh?Adesso però vediamo cosa sanno fare i professoroni. Ma sai come andrà a finire? Che se non saranno capaci di governare daranno la colpa a Berlusconi! Che sarà ancora colpa del Polo! Vedrai!". Telefono alla nonna Bruna e mi dice: "Da un parte mi dispiace per Berlusconi perché deve esserci rimasto molto male, dall'altra però sono contenta, voglio proprio vedere cosa sapranno fare, i sapientoni. Dicono che loro sanno risolvere i problemi. Con i nostri soldi? E no eh?". Trent'anni fa mi avrebbero fatto arrabbiare per la loro mancanza di fiducia, per il loro pregiudizio, oggi no, adesso sono convinto che abbiano ragione. Succederà proprio quello che predicono. Succederà tale e quale.


GIOVEDI' 25 APRILE, 1996

"White = Melanin impoverished" Dictionary politically Correct

Prima delle elezioni lo trovavo insopportabile, figuriamoci adesso che ha pure "vinto". Veltroni per me rappresenta la quintessenza del nicodemismo, inteso nella sua accezione trasformistica. Già ieri sera, da Santoro, è andato alla grande alla sua maniera, ma me lo immagino al primo appuntamento da Costanzo, tra i due sarà un nauseante trionfo del politically correct, . Va be' sopravviverò anche a questo. La e-mail, in francese si dirà e-maìl o poste elettronique?, di Jean-Luc, il francese-corso che mi ha scritto, mi ha dato per la prima volta un'idea precisa di cosa sia Internet, delle sue infinite potenzialità e possibilità e ne sono ancora strabiliato. Il pensiero che The City venga frequentata anche da così lontano-vicino mi lascia sempre di più stupito. Io forse non faccio testo, dato che sono ingenuo e lento, ma insomma così é, e spero che la mia corrispondenza si ampli sempre più. Nei talk show invece continuo a sentire toni preoccupati, ultima Patrizia Carrano proprio da Costanzo, sulla "freddezza" della comunicazione in rete, come se "fuori dalla rete" la gente fosse tutta "calda".


VENERDI' 26 APRILE, 1996

"E' comprensibile che ciascuno voglia giovare a se stesso", Anonimo ateniese, V sec. a.C.

Pensavo che Di Pietro si fosse davvero ritirato a vita privata e invece eccolo qui, con i suoi occhiali da sole, la barba alla banda bassotti, che riprende, nonostante le stampelle, a fare il giro in giostra dei pranzi e delle cene; e tutti a chiedere, e non se ne può davvero più, cosa farà stasera, domani mattina, domani pomeriggio, domani sera, domenica, eccetera, lunedì, e se lo prendono o no a fare il ministro, se sta con la destra, con la sinistra, con il centro, con se stesso, contro se stesso, con Mastella, con Dini, con Tremaglia, con Veltri e tutti a chiedere cosa ha detto di Prodi, del Cavaliere, di Salamone, di Previti, come se le cose che può dire potessero cambiare veramente il corso della storia, come se lui fosse veramente diverso da tutti gli altri. come se non pensasse alla carriera, all'immagine, al tornaconto, a salire, a comandare. Ma con lui, la politica come arte del far credere, raggiunge vertici finora inesplorati.


SABATO 27 APRILE, 1996

"Stupid = Cerebrally challenged; differently logical" Politically Correct, Dictionary official

Riotta è forte, dopo aver scritto (dopo i risultati, però) che il controllo della televisione non garantisce la vittoria elettorale, sul "Corriere" di oggi dà dieci consigli al Polo per evitare una prossima sconfitta. Esempi: Richiamate Gianni Pilo dalle discoteche (consiglio n.7); Avete la maggioranza dei voti, decidete come ampliarla (consiglio n.8); Mandate champagne a Gianni Letta (consiglio n.10); Non sperate in elezioni a breve (consiglio n.3); Dite perché volete tornare al governo (consiglio n.5). Mandate una bottiglia di rosso al professore Angelo Codevilla dell'università di Boston così si fa un bel gargarismo. Adesso va bene tutto ma , voglio dire: uno legge una cosa così e gli passa via inosservata, ma se si ferma un attimo si accorge subito che non sta né in cielo né in terra. (Parentesi: Riotta racconta che Codevilla ha scritto che gli italiani sono stati stupidi a votare Ulivo e Riotta lo sistema così : "caro professore di un'università minore di Boston"; dove di notevole c'è quel "minore" , sprezzante e inconsueto per un egualitario politically correct come Riotta. Ma si vede che il tempo passa per tutti).


DOMENICA 28 APRILE, 1996

"Il problema è un altro" Tic verbale ricorrente nei talk show

Riassumendo: gli aventi diritto al voto il 21 aprile scorsi sono stati circa 50 milioni, i non votanti, quelli che non si sono recati alla urne come dicono i carabinieri sono stati circa 9 milioni, ai quali vanno sommate le schede bianche e le nulle per circa 4,3 milioni. Alla fine i volti validi sono risultati circa 37,4 milioni. Cioè il 25% degli italiani non ha espresso voto e quindi i seggi relativi in Parlamento andrebbero tenuti vuoti così non solo si capirebbe bene ma verrebbe anche rappresentata la autentica volontà popolare. Invece se li spartiscono gli altri, incamerando anche punti percentuali non effettivi. Ad esempio il Pds che prende circa 7,9 milioni ha il consenso del 15,8% effettivo degli italiani e non del 21,1% come risulta dalle tabelle. Mi stupisce (?) che tutti i democraticoni, di cui l'Italia è piena e che ogni tre per due starnazzano sulla democrazia minacciata o sulla crisi della democrazia, dipende dalle stagioni, non dicano una parola su questa evidente violenza. Niente quel 25% non esiste nei sui giornali, né in televisione, lo ignorano, lo obliano, lo annullano.


LUNEDI' 29 APRILE, 1996

"Papi, vorrei tornare qui, per l'Università" dalla telefonata con Tommaso, ieri , ore 16,50

Oggi avrei voluto scrivere su russi, cinesi, Che Guevara e Sandro Curzi ma lo farò domani perché oggi ho un compito più importante e cioè sottolineare l'impegno di Marco Muti, l'internauta più affezionato di The City, arrivato già a quattro e-mail, un record. Va da sè che oltre alla quantità Marco Muti si segnala anche per la qualità dei suoi messaggi (non a caso il sottotitolo, sottinteso, della rubrica Lettere o filosofia è Belle Lettere) scritti con un certo cipiglio impressionista. Leggere, per credere, il passaggio relativo ai risveglio e lëaccenno ai suoi suoceri. Bravo Marco, io spero che tu continuerai a mandare cose così, anche più lunghe magari, perché sei un pioniere e mi stai aiutando a far capire cosa può diventare Internet, e cioè una "cosa" mai vista prima d'ora, come la nuova frontiera di una volta. Sono talmente contento della tua lettera che sono convinto servirà da esempio a tutti gli altri, anche a quelli che avrebbero scritto ma finora non l'hanno fatto, per timidezza o per non so che altro. Sto anche pensando ad uno spazio autonomo per interventi come il tuo ultimo, che ne so, tipo Frammenti from the World, da affiancare a quelli di Tommaso (a proposito, ha 17 anni e mezzo ma lui è un fenomeno, parola mia, non solo nel basket).


MARTEDI' 30 APRILE, 1996

"Il 99% delle persone ha bisogno di credere a qualcosa". Agente Mulder, X Files

Ma non cambierà proprio mai, ci sarà sempre un Bertinotti di turno a raccontare, chi- lo-sa- perché, la bugia del comunismo e a rovinare la gioventù, e chi non è d'accordo stia zitto, se no, sono guai. Ma perché c'è questo bisogno di forzare la realtà, di inventarsi i buoni e i cattivi? E perché qualcuno riesce sempre a sentirsi migliore di tutti gli altri, perché qualcuno pensa di aver sempre ragione, autorizzato quindi a indicare la strada e chi non la segue, zac, testa tagliata. Sul Corriere leggo che Regis Drebray, il francese cantore del Che Guevara in Bolivia, ha scritto un libro in cui finalmente dice la verità sull'ultimo Santo della rivoluzione, e cioè, altro che prototipo dell'Uomo Nuovo, quello era un pazzo scatenato, sadomasochista, criptosuicida, crudele, insensibile, puritano, omofobico, integralista e, per finire, addirittura antipatico. Non dice niente di nuovo, qualunque persona di buon senso lo capì, anche nel '68, ma per dirlo ci voleva un coraggio da leoni, volavano gli insulti, i comunisti sono bravissimi nell'intimidazione, nell'uso del dito indice, degli sguardi... perché ho scritto tutto questo? Non mi ricordo neanche più... ah sì, ho visto un comico di sinistra fare lo spot di una carta di credito, slogan: tu compri lei paga, e mi sembra un'ingiustizia: dopo quello che hanno detto in tutti questi anni sulla pubblicità... ah, poi cosa c'entra Sandro Curzi ospite di Daniela Rosati su Retequattro a Medicine a confronto? , e infine Livia Turco che adesso trova naturale gli asili delle suore perché ci manda suo figlio... e mi ricordo ancora quando L'Unità non ha fatto sciopero, qualche settimana fa, perché sennò perdevano i soldi investiti nella cassetta del film. Cioè se le fanno loro le cose vanno bene, se le fanno gli altri sono dei nemici del genere umano.


MERCOLEDI' 1 MAGGIO, 1996
"Il problema è più complesso": Altro tic verbale molto in voga

Tutto cambia e il Primo Maggio diventa la festa del Non-Lavoro. O, come dicono, il problema è più complesso? O il problema è più complesso o è sempre un altro, nessuno che dia la soluzione. Leggo sul giornale che un pretore stabilisce che un lavoratore, a casa in malattia, può andare allo stadio, per fare il tifo per la squadra, perché non è reato svolgere attività di accudimento, svago, relazione umana. Tempo fa, sempre sul giornale, avevo letto che non era reato far timbrare il proprio cartellino a un collega. Il caso era nato per un medico che in reparto c'era e non c'era, dipendeva da come gli girava. A queste due sommerei la notizia, sempre letta sul giornale, che non è reato penale ma solo amministrativo non pagare il pedaggio autostradale. Concludo con una cosa di oggi, capitata a me, in via Marghera a Milano. Siccome ci sono due gelaterie la gente parcheggia in seconda fila, chiudendo la macchina (non sarà reato), e va a mangiarsi panna e cioccolato. Cosicché a volte capita che qualcuno rimanga prigioniero e cominci a suonare (tanto non sarà reato). Per caso, passa di lì una macchina dei Vigili Urbani e i prigionieri della Seconda Strada (bellissimo film con Jack Lemmon e Anne Bancroft) richiamano la loro attenzione: "Ehi, signor vigile!!!" ma quelli, passando a uno all'ora, fanno come se fossero catatonici. Lo saranno anche , non essendo reato, ma dovevate vedere lo sguardo del vigile guidatore, le sue palpebre a mezza altezza davano il senso, esatto, di cosa è oggi l'Italia con i suoi problemi più complessi, anzi il problema è un altro.


GIOVEDI' 2 MAGGIO, 1996
"Questa esperienza da incubo" Aleksandr Zinoviev, espulso dall'Urss nel 1979

Stasera alla televisione hanno fatto vedere tre, tre!, americani licenziati, un, uno!, americano senza casa, due, due!, americani mentre ritiravano il sussidio di disoccupazione, e hanno stabilito che è evidente che il "modello" è in crisi. Effettivamente il ritmo delle sei, sei!, storie era piuttosto incalzante ma ci vuole un bel coraggio per sostenere, su quella base, una qualsiasi, dico qualsiasi tesi. Mi sono venuti in mente i due, o tre, operai che i gruppi extraparlamentari portavano in giro per l'Italia, negli anni ë68-'75, per dimostrare che la classe operaia stava per fare la rivoluzione. Mi sono ricordato anche di quell'intellettuale andato in visita in Albania, nel 1986!, che al ritorno mi disse: "Fantastico, un sistema perfetto, scuola, sanità, lavoro, tutto perfetto". O di quelli che tornavano dalla Romania decantando i dentisti di Bucarest, per non parlare di quelli della Germania Est. Allora era anche comprensibile ma adesso? Adesso che possiamo vederli ai nostri semafori i risultati, albanesi ad esempio, dell'altro modello di sviluppo?. E alla televisione, la vedono o no la Cecenia, un posto dove, dopo più di mezzo secolo di comunismo, c'è solo sangue, fango, miseria. Non hanno nemmeno le strade, ma facciano il piacere...


VENERDI' 3 MAGGIO, 1996
Nel 2000 la popolazione del mondo raggiungerà i 7 miliardi di unità. "Penso che vorranno tutte avere dignità", dissi. Kurt Vonnegut

Che tutto quello che ci riguarda dipende da sole non è una gran novità però ogni tanto pensarci fa bene alla salute mentale. Leggo che un satellite, Soho il suo nome, appena lanciato ha scoperto violente e inaspettate (?) tempeste, essendo il sole nella fase bassa del suo ciclo undecennale. Il satellite ha mandato immagini che lasciano sgomenti, eruzioni alte 16 milioni di chilometri che schizzano a 550 chilometri al secondo. Il giornale dice che quelle eruzioni hanno effetto sulla terra dopo due o tre giorni. Abbiamo preso per Lorenzo un libro illustrato che parte dai dinosauri e parlando al ristorante, Daniela si chiedeva: ma non sarà un po' presto per un libro così?, mi è venuta una teoria sull'origine del genere umano: in realtà abbiamo la stessa età dei dinosauri, siamo sulla terra fin dall'inizio, solo che ci abbiamo messo un po' di tempo a prendere l'egemonia perché i piccoli di uomo hanno un periodo molto lungo di dipendenza dai genitori, ma, dai e dai, migra e migra, alla fin fine un gruppo abbastanza numeroso ce l'ha fatta a trovare l'habitat giusto, magari proprio quello che oggi è il nordafrica, ed eccoci qui, strade, televisione, ristoranti. Finché il sole vuole.


SABATO 4 MAGGIO, 1996
Made in Italy

Siamo andati al cinema a vedere City Hall, con Al Pacino. Trama: New York oggi, un poliziotto viene ucciso, il vice sindaco indaga e scopre che, volenti o nolenti, sono tutti mafiosi, il capo della polizia, il giudice, l'ebreo giudice di sorveglianza, il leader democratico, e anche se non sembrava, il sindaco. Che fare?Niente, non c'è niente da fare. Quando ci si renderà conto che non è solo un film. Mercoledì scorso alla televisione avevano ritrasmesso "Bugsy", film con Warren Beatty tratto da una storia realmente accaduta, trama: la mafia finanzia un pazzo visionario con la passione del gioco e quello, con i soldi della mafia, inventa Las Vegas. Davvero, Las Vegas è nata così, e la sua forza evocativa, simbolica, emblematica, è moltiplicata dal fatto che è nel deserto, nata da una assenza di storia, senza nemmeno le condizioni elementari della vita. E quando si renderanno conto che non è l'unica cosa nata così, senza ragione apparente? Le interviste a Fabio Capello, sui giornali e in tivù, mi hanno fatto venire il magone specialmente quando dice che era o-b-b-l-i-g-a-t-o-r-i-o vincere. E quando si renderanno conto che la verità è tutta lì?


DOMENICA 5 MAGGIO, 1996
"Democrazia, sistema oppressivo e deleterio, ma a suo modo perfetto" Luciano Canfora


Dovessi dire che cosa m'ha colpito di più della politica in questi giorni, lo dico: i capelli di Prodi. Lo hanno ripreso da dietro ed erano schiacciati sulla nuca,  come se si fosse appena svegliato e invece aveva appena parlato con Di Pietro. Anche Bertinotti mi ha colpito, andando giovedì sera da Santoro con una camicia a quadretti verdi, molto intonata alla cravatta di lana verde e alla giacca di tweed verde. Mi ha colpito perché è andato con la stessa roba, il venerdì mattina da Prodi. Chissà se è il segno che la rivoluzione è vicina.


LUNEDI' 6 MAGGIO, 1996
"I sistemi multimediali lasciano poco spazio all'immaginazione" Nicholas Negroponte

Certo che questa storia di Internet è bella, la prima volta ne sento parlare due anni fa come di una cosa utilissima, archivi a disposizione, software, biblioteche, eccetera. Dopo un po' cominciano i primi articoli sui giornali, viene coniato il verbo "navigare" e ad un certo punto non c'era giorno o giornale senza un pezzo, più o meno uguali uno all'altro, sull'ebbrezza provocata dallo spazio internautico. Una nuova tappa viene raggiunta con la scoperta del sesso e da un certo punto in poi Internet viene classificata come luogo del "sesso virtuale" e giù, un'altra caterva di articoli, chi era preoccupato dalla virtualità e chi invece no. Subito dopo è arrivata la reazione di quelli che invece si preoccupano del potere e, ovunque, anche a casa loro? si pongono il problema di chi comanda e viene così aperto il file "Internet è democratica?" (cfr; Magistratura Democratica, Medicina Democratica, Pedagogia Democratica, e via dicendo). Nel bel mezzo della discussione ha fatto la sua solita sortita Umberto Eco che, per l'ennesima volta nella sua vita, ha scoperto l'America e l'acqua calda insieme, dicendo: "Internet è piena di roba inutile", e i suoi amici giù ad applaudire. Mi ero illuso che per un po' ci avrebbero lasciato in pace e invece compero l'Espresso (per via della cassetta con film di Woody Allen) e cosa c'è in copertina? Una tipa mezza nuda sotto il titolo: "L'amore a tempo di Internet". Cioè, si ricomincia da capo. Utile, software, archivi, navigare, sesso, democrazia.

 P.S. Io intanto, in questi giorni, mi stavo chiedendo com'è che un utente della rete possa scoprire The City, attraverso quali strade, quali combinazioni, quando, proprio per coincidenza astrale, mi arriva una e-mail che spiega proprio come si può arrivare fin qui. Il tizio che scrive non è simpaticissimo, adotta la jattanza di chi si nasconde dietro uno pseudonimo, però mi è stato utile. Da non imitare, naturalmente.


MARTEDI' 7 MAGGIO, 1996
"La bombe et la nombre" Raymond Aron, 1966

Un dato recente (pubblicato dai giornali, non so quanto vero) dice che in Cina la disoccupazione è aumentata del 10,4% che in cifra assoluta (il giornale non li riporta). Deve essere una cosa da far paura. L'articolo racconta anche che oggi in Cina chi non lavora rischia il licenziamento mentre prima il lavoro era facoltativo e in fabbrica, nelle "grandi officine buie", c'era di passava il tempo chiacchierando, fumando, bevendo il tè, lavorando a maglia. Certo che se le cose precipitassero e i cinesi, (circa 1,3 miliardi) e magari anche gli indiani (circa 1 miliardo) una bella mattina si dicessero, andiamo a cena in Europa, non so come andremmo a finire... Ecco, ora mi chiedo: ma se il buddismo, il tao, lo zen, e tutto il pensiero orientale verso cui parecchi occidentali dimostrano complessi d'inferiorità e magnificano le forme e la sostanza, fosse un pensiero davvero così potente, la Cina e L'India non dovrebbero essere ridotte così. O no?


MERCOLEDI' 8 MAGGIO, 1996
"La teoria della democrazia è una o molteplice?" Giovanni Sartori

Insomma, cos'è la politica? L'arte di prevedere il futuro? Di indovinare la direzione e la larghezza delle strade? Di organizzare il sapere e tramandarlo alle nuove generazioni? Di cercare nuovi orizzonti della scienza medica per alleviare i dolori delle popolazioni? Di osare, di andare per terra, mare, cielo alla ricerca di nuove frontiere, di nuove ricchezze? Di escogitare nuove leggi per diminuire l'ingiustizia? Di inventare nuovi metri per cui ogni cosa abbia una sua misura? Di promuovere la diffusione del bello e del buono? Di raccontare la verità? Oppure è soltanto l'arte di andare in televisione, farsi mettere il cerone, dire quattro cazzate, preparare tranelli, fare battute davanti a qualsiasi microfono, dire una cosa, pensarne un'altra, farne una terza, smentire, chiarire che si voleva dirne una quarta, dare la colpa all'inglese mal tradotto, all'italiano mal digerito.


DOMENICA 12 MAGGIO, 1996
"Se potessi dire cosa significa non avrei bisogno di danzarlo" Isadora Duncan

Oggi ho telefonato, come tutte le domeniche, a Tommaso. Mi ha detto che sarebbe andato in Pennsylvania, con Frank e Velia, a far compere in un supermercato molto conveniente. Vorrebbe un piccolo stereo. Alla fine della telefonata ha detto una cosa storta, una cosa da niente ma, secondo me, storta. Non gli ho detto niente ma ho poi rimuginato tutto il pomeriggio sulla sua frase. Senza trovare pace, come sempre mi succede quando non sono in sintonia con lui. E adesso, che è a 9250 chilometri di distanza, la faccenda è anche più complicata del solito. Ma qualcosa deve aver sentito lo stesso perché a mezzanotte e dieci, là erano le sei e dieci, mi ha richiamato per raccontarmi cosa aveva comperato: un paio di sandali Timberland, due paia di pantaloni chiari, un Polo Ralph Lauren, un manifesto di Michael Jordan: "La polo è blu con il colletto di jeans, trenta dollari, i pantaloni sono chiari e larghi, qui vanno di gran moda, i sandali in Italia costano quattro volte, il manifesto di Jordan l'ho preso per la stanza della casa nuova, ho pensato questo quando l'ho visto... oh, ieri sera i Bulls erano sotto di sette con New York, Chicago difendeva le 70 vittorie di fila...poi due miracoli di Jordan e sono andati ai supplementari ma ha vinto New York, l'ultimo tiro di Pat Ewing... lo stereo non l'ho preso, ci penso ancora un po', ne ho visto uno bello, porta cinque cd, molto compatto...oh, con tutte le cose che ho preso ho speso solo cento dollari... sì ho scritto qualcosa, domani la spedisco... il fatto è che ho fatto troppe cose, New York, Chicago, e ho la testa affollata...oh, manca solo un mese e torno". Ed è andata avanti così, io, finalmente in pace, gli ho addirittura snocciolato la mia teoria sulla poetica dell'elenco, è cioè: anche la lista della spesa, se messa giù bene, può servire per raccontare una storia, per capire cos'è la vita.


LUNEDI' 13 MAGGIO, 1996
"Lui, dalla vita, vuole qualcosa di più che un pezzo di pane" Alfred Doblin

Leggo sui giornali che quelli dell'Ulivo sarebbero un poco "irrituali", parlando da ministri ancora prima di esserlo. Ma va. Bertinotti prima vota Mancino al Senato, poi va a Parigi a una manifestazione, ...su compagni l'ideale nostro al fine sarààààà l'Inteeeeernazionaaaale... e dice che bisogna uscire dalla Nato e non entrare in Europa. Ma va là. Chissà perché "Quinto potere", che è stato il più preveggente dei film sulla televisione, specialmente per quel che riguarda il destino delle donne, viene citato poco o niente? Mah. Giuseppe Stalin fu un vero maestro nel trovare, dietro ogni angolo, un nemico del socialismo. I più avvertiti dicono che, dato che il sistema funziona, dopo le prove generali con la secessione, ne vedremo delle belle. Ma su. Le immagini che arrivano dalla Liberia, di crudeltà incommensurabile, dovrebbero essere un monito potente per tutti i popoli che sono sull'orlo della guerra civile, un aiuto per fermarsi. Ma invece. (e quante sono, in questo momento,le guerre civili in corso?)


MARTEDI' 14 MAGGIO, 1996
"L'insipienza al potere" Maggio italiano

D'Alema, il segretario del Pds, cioè del maggiore partito della coalizione, denominato L'Ulivo, che ha ottenuto il maggior numero di seggi in Parlamento, appare in televisione e dice che lui non ha chiesto niente, nè ministeri, nè altro, non sa niente, non ha partecipato a riunioni, incontri, conciliaboli sulla formazione del governo, non ha nemmeno sentito Prodi. E dice il tutto con il solito sorrisino, irridente, verso quei poveretti che gli fanno le domande. Lui era altrove, non c'entra e chi sa cosa fa tutto il giorno. Veltroni gli va dietro e, se gli chiedono se sarà il nuovo ministro della cultura, risponde che non lo sa, lo saprà Prodi. Ma Prodi, leggo su "Repubblica", non sa nemmeno chi sia il suo nuovo portavoce, ci sono dei curricula sul suo tavolo, ma lui non conosce i candidati. Ammazzalo che roba, ragazzi. Negli anni scorsi ci hanno ammorbato l'anima con il "nuovo modo di governare", uno slogan così oscuro che ci sono voluti vent'anni per capire che si trattava del "nuovo modo di raccontare balle".


GIOVEDI' 16 MAGGIO, 1996
"Ho accettato l'incarico con riserva" Formula rituale francamente ridicola

Pietro, da due o tre notti, si sveglia di colpo, ogni mezz'ora circa, e ci consuma con un pianto disperato e acutissimo. Saranno i denti? Aria nella pancino? Lui, a domanda, risponde toccandosi un piedino, e, massaggiandoglielo, si placa un po'. Verso le quattro io ho le visioni, penso a cose da scrivere di cui non mi ricordo, ho buone intuizioni sulla politica, ma troppo osé. Stasera puntata divertente da Santoro, dai servizi segreti, tipo Gladio, ai servizietti vari, tipo Eva Mikula o la Jessica di Pacciani. Girandola di nomi e documenti, più parlano di fare chiarezza, più la faccenda diventa oscura, ad ascoltarli dopo un po' si perde il filo e > mi convinco che la zona buia del potere è sempre più estesa di quella chiara. Sono decenni che fanno trasmissioni sui vari misteri, Sifar, Piazza Fontana, Italicus, Bologna, Ustica, eccetera, eccetera, ma una verità che è una non c'è. Mi è venuto in mento quel tiranno, che nel primo libro delle "Storie" di Erodoto, fece costruire la città a cerchi concentrici e gli ultimi sette cerchi (o dodici) non erano accessibili alla popolazione, perché, spiegava, "più è nascosto agli occhi della gente, più è misterioso, più il potere incute timore ed è solido". Hanno voglia a fare trasmissioni.


DOMENICA 19 MAGGIO, 1996
"Siamo un Grande Paese. Questo sarà il senso del messaggio" Prodi, e poteva non dirlo?

Ma D'Alema non aveva detto che lui non sapeva niente? Infatti, leggo sul "Corriere" una battuta di Valdo Spini: "Della mia candidatura a ministro parlai con D'Alema subito dopo il 21 aprile a Botteghe Oscure. Mi disse, cosa vorresti fare? Risposi: dove ritieni sia più utile che io vada? Alla fine decidemmo insieme: Commercio con lëEstero...". Ma va. Ieri hanno intervistato Franco Bassanini su quello che farà per le riforme costituzionali. Indossava un paio di jeans e, soprattutto, un girocollo di lana blu sopra una camicia scozzese. Una tenuta tradizionale da tempo libero, ieri era domenica, e la scelta non stupisce. Quello che mi stupirà è che nessuno lo farà notare, nessuno avrà da ridire, nessuno scriverà colonne su colonne. C'è qualcosa di angosciante nello schizzamento generale in cui viviamo. Ad esempio, che rapporto c'è tra la guerriglia di sabato notte a Bergamo, figuriamoci per una partita di calcio, e l'ossessivo ribattere sull'indivisibilità dell'Italia?


LUNEDI' 20 MAGGIO, 1996
"Una rosa è una rosa è una rosa" Gertrude Stein

E se fosse vero che Berlusconi è colpevole? Ieri sono passato in via Monti, vicino alla villa di Via Rovani, c'erano le finestre aperte per il cambio dell'aria e la casa un'aria domestica Ma, e dentro? chissà gli umori, le preoccupazioni! All'angolo il fioraio, è lì da diversi anni anche lui, forse dallo stesso tempo di Berlusconi, aveva delle bellissime rose gialle, Sole di Spagna credo. Chissà se si conoscono, il fioraio e Berlusconi, tra di loro ci sono pochi metri, nemmeno venti forse e anche se le loro vite sono così diverse forse il fondo delle preoccupazioni è lo stesso, tenere buona l'immagine, su il bocciolo, freschi i petali. E se Berlusconi fosse innocente? E se si stufasse e da un giorno all'altro chiudesse tutto e buonanotte ai suonatori? Una mattina va in ufficio, chiama la segretaria e le dice, signorina, chiudo, basta da oggi niente programmi, mandi a casa tutti, mi ritiro al mare, ho preso due stanze a Camogli, belline, una terrazzino sul mare, alla fine del paese. Ci vado da stasera, stia bene. Mi vedo la scena, corridoi deserti, palle di polvere negli angoli, ragnatele, tapparelle sbilenche ferme a metà corsa, salette di montaggio piene di fili elettrici, consolle di regia piene di buchi a causa dei furti dell'ultimo minuto, porte mezze scardinate, con l'oblò rotto e i pezzi di vetro a terra, scritte sui muri: "Berlusconi non vale", manifesti del sindacato in difesa del posto di lavoro, sovrapposti a manifesti più vecchi che rivendicavano la riduzione dell'orario di lavoro...


MARTEDI' 21 MAGGIO, 1996
"Il Re è vestito" Vestitissimo, altro che nudo.

Ormai la scena, in televisione, è fissa: il potente arriva, circondato da quattro o cinque energumeni, collegati con gli auricolari a qualcuno che osserva, da fuori, il piccolo corteo e suggerisce mosse e facce sospette. Se il potente vuole parlare, gli uomini con l'auricolare consentono l'avvicinarsi dei microfoni, se no spingono via tutto il mondo intorno con gesti sicuri, decisi e rapidi. Ecco, la rapidità: attorno all'uomo potente c'è un aumento della velocità, la vita subisce un'accelerazione impressionante, tric truc trac, e non c'è né spazio, né tempo per la normalità. La scena si ripete più volte al giorno, per ogni uomo di potere, e chi sa se questa coazione a tenere la distanza, a diffidare dei propri simili, ad avere paura del contatto, a temere la morte, a difendersi a tutti i costi da chiunque, comporta una modificazione della percezione di se stessi e della realtà. E, comunque, chi sa quale paura fa diventare necessario un tale apparato di sicurezza e il suo rituale di auricolari, spintoni, facce truci, aumento parossistico della velocità. C'è solo un'altra scena simile: quella dell'invasione di campo alla fine delle partite, quando i tifosi si lanciano sui giocatori e strappano loro le maglie, le canottiere, tutto, fino alle mutande. Di solito va a finire con il giocatore che prende a pugni i suoi stessi fans, i cacciatori di feticci e reliquie. Che vita!


GIOVEDI' 30 MAGGIO, 1996
"La volontà collettiva ha il vigore fisico di una divinità Ma anche la mentalità di un delinquente di quattordici anni" Johnathan Swift citato da Aldous Huxley

E maggio finisce. Sabato vado a Roma a festeggiare, in Campidoglio!, i cinquant'anni di professione medica di Marcello Carosi, il mio medico steineriano. Spero sia una grande festa. Lui terrà una conferenza sul tema "Il compito terapeutico dell'uomo per la sua evoluzione". E così, mentre anche maggio finisce, Ivano Fossati ha scritto per la milionesima volta la stessa canzone, e meno male che gli viene sempre più bella perché così almeno non mi sembra di buttare via i soldi. Eh sì, maggio finisce e arriva l'estate e, anche se i comunisti sono finalmente andati al governo, la vita non è poi così cambiata, se fa caldo si suda come prima e camminare stanca. Eh beh, maggio finisce e ci sono le tasse da pagare. Sono tasse talmente ingiuste regolate da leggi talmente cervellotiche che prima o poi scoppierà la rivoluzione. Eh sì, finisce maggio e speriamo anche la sfilata di ministri in televisione. Micidiali, li ho visti a tre per volta, nella stessa sera tre da Vespa, tre dall'Annunziata, tre da Costanzo Show. Uno sproposito, Berlusconi diciamolo pure al confronto è un dilettante. I progetti? Esilaranti: "sono appena arrivato al ministero, sto studiando, ero in ufficio anche stamattina, che è sabato". ha detto uno. Ecco, finisce maggio e comincia giugno. Che sarà anche poco ma, intanto, è una cosa certa.


SABATO 1 GIUGNO, 1996

"Tintarella di Luna, tintarella color latte". Canzone cantata da Mina

C'erano almeno quattrocento persone a festeggiare i cinquant'anni di professione medica di Marcello Carosi, alcuni addirittura sono rimasti sulla balconata che dà sui Fori Imperiali perché il salone della Protomoteca del Campidoglio di Roma era pieno, con la gente in piedi ai lati della sala, sotto i busti di personaggi come Virgilio, Dante, Seneca, Torquato Tasso. Faceva molto caldo ma non si stava male anche perché Carosi si faceva seguire bene. Il suo discorso è partito dalla Luna, poi è sceso sulla terra, poi è riandato su Giove. Ha detto che tutto ha una radice, le parole, i numeri, le piante, or, morior, memorior per esempio. E che la parola mamma è piena di emme, una lettera che, guarda caso, ha la forme delle onde del mare. E che non è detto che ci sia un solo significato, anzi accade proprio il contrario. Ha detto anche che il compito dell'uomo è salire, sviluppare le radici, misurare le altezze, diventare migliori. Ha detto che anche un medico deve essere un artista, perché l'arte è la realizzazione dell'uomo. Ha detto che la fortuna più grande è quella di poter creare ogni giorno qualcosa.


DOMENICA 2 GIUGNO, 1996

"La Luna Piena, la dea rossa dell'amore e della battaglia". Robert Graves

Io mi trovo bene con Carosi, parla di cose che capisco, si fa domande che mi faccio anch'io, lui ha trovato più risposte di me ma io mi dico che non è mai troppo tardi. Ogni volta che parlo con Carosi mi sento parte di un movimento di esseri umani che, pur senza essere un partito, dura da migliaia, da decine di migliaia di anni, e infatti come dice lui, non ci si incontra mai per caso. Alla fine della conferenza lo abbiamo applaudito per molti minuti e lui era veramente contento, si vedeva a occhio nudo, e poi siamo andati tutti a salutarlo. Mi piacerebbe sapere cosa ha pensato dopo, quando è tornato a casa o prima di addormentarsi. Noi siamo andati a casa di amici, abbiamo mangiato sulla terrazza e il sole tramontando ci ha regalato il verde carnoso delle piante del Pincio che si stagliavano nettamente su un azzurro miracolosamente pulito. E la Luna? Piena, naturalmente, e non per caso.


LUNEDI' 3 GIUGNO, 1996

"Mi piace venire con te a Roma". Frase storica di Daniela

Un evento come la festa di Carosi annulla tutti gli altri, e così, anche senza volere, non sono riuscito a soffermarmi troppo sulle orrende transenne , arrugginite e sgangherate di cui gli amministratori di Roma hanno riempito i Fori Imperiali. Ho solo cominciato a pensare che, se Roma fosse in mano agli svizzeri o anche solo ai francesi..., ma poi mi sono fermato, non so come, improvvisamente riconciliato con Rutelli e compagni, pensando che in fin dei conti Roma è bella anche così. (Anche se poi, tornando in taxi, ho visto manifesti battaglieri incollati sui muri: "I romani dicono basta alle buche di Rutelli", col tassista che ci dava dentro: "hai voglia se non ci sono le buche, ci sono specialmente sui sampietrini, che te spaccheno la macchina"). Io starei delle ore a guardare i sampietrini che vanno, faccio quest'esempio ma potrei farne altri mille, da via dei Portoghesi a via dei Giubbonari, per il loro colore grigio scuro, per il modo con cui riflettono il cielo, per la paglia che hanno negli interstizi, per le cunette che compongono tra una sconnessione e l'altra. Roma mi piace moltissimo, mi fa l'effetto di dilatarmi, mi riempio di soddisfazione guardando le case, mi esalto ogni momento di più, con Daniela è stato un continuo, guarda di là, guarda quello, guarda questo, in su, guarda che azzurro il cielo è così solo qui, e guarda in giù, guarda che belle quelle finestre, e quel tetto, e la terrazza, lì ti piacerebbe abitare? Eh, ti piacerebbe abitare a Roma? le ho chiesto tante volte in questi giorni e lei mi ha dato una bella risposta, che incornicerò: "Mi piace, venire a Roma con te..mi piace". Sbucare in piazza Navona, per me, è come rinascere ogni volta, come se ritornassi al mio momento più antico, nell'attimo più remoto della mia vita e quando Daniela mi ha chiesto "ma perché ti piace così tanto, questa piazza?..." sono stato lungo nella spiegazione, esagerato, contento, bambino. Tornando a Carosi, (è la parola bambino che fa l'associazione) voglio dire che se non mi è andata bene con il mio vero padre, sono stato molto fortunato con i sostituti. Per una specie di ricompensa, ne ho trovati almeno due che si sono, mutatis mutandi, presi cura di me. Marcello Carosi è uno dei due e basti dire che sente come sto dalla voce al telefono, già dal "pronto".


MARTEDI 4 GIUGNO, 1996

Elogio della Posta e del Tommy Maurizio Berté

Il mio week-end romano, oltre a tutta quella vagonata di emozioni di cui ho cercato di dare conto, ha avuto come effetto finale una piacevolissima accelerazione del ritmo della mia posta. Prima di tutto ho trovato un'altra lettera di Tommaso che ci ha messo solo otto giorni di viaggio (1 dollaro il costo del francobollo per la spedizione celere. 1 dollaro, dagli Usa via aerea, otto giorni, prenda nota il ministro, chi si ricorda più come si chiama) e dalle quale ricaverò almeno tre framfromiuesseibytommy, uno su New York da morir dal ridire, uno su un suo sogno da commuoversi e uno su Chicago da... sorpresa. Tommaso è sempre più bravo, non so se è più un fenomeno nel basket o nella scrittura, ma è un'indecisione sulla quale mi piace prendere sonno alla sera. Tornando alla posta, ho trovato anche tre e-mail, la prima di Francesco Campominosi l'ho già mandata in linea, lo ringrazio ancora e gli rinnovo l'invito a scrivere presto. La seconda di Paolo Bianchi , sarà in onda giovedì, annuncia addirittura un racconto di una sua esperienza all'estero simile a quella che sta facendo Tommaso. Ovvio che non vedo l'ora di ricevere, sottolineando che è proprio questo il destino che progettavo per il mio spazio su Thecity. Quello che mi immaginavo come una specie di romanzo a mille mani, piano piano si sta scrivendo. E, anche se molto ermetico e vieppiù sintetico, l'e-mail di Catullo, la terza che ho ricevuto, va in questa direzione (la metterei nel reparto oracoli, proprio per il tono esoterico ma comunque sostanzioso). E dire che a Roma mi era andata male con la posta elettronica. Lì ho conosciuto un professore di sociologia, americano di Los Angeles, era appena tornato da Gerusalemme e aveva l'eccitazione che dà la vicinanza con la storia. Alla fine della cena, eravamo sulla terrazza, di cui ho parlato nei giorni scorsi, da cui si vedeva il Pincio e la luna piena, abbiamo tentato di collegarci con Thecity, non ci siamo riusciti, io pensavo fosse perché non mi ricordavo bene l'indirizzo (dopo la it c'è il punto? Da qualche parte, ad esempio dopo la tripla w c'è una barra? Due barre?Dove sono le barre?Ditemelo?) le abbiamo provate tutte, saremo andati avanti per mezz'ora ma niente da fare... si capisce, quindi, come sono contento, quando qualcuno non solo mi trova ma addirittura mi scrive...


MERCOLEDI' 5 GIUGNO, 1996

"Il calcio italiano deve invertire la tendenza... " Walter Veltroni

C'è una bella differenza tra le mani di Oscar Luigi Scalfaro e quelle di Umberto Bossi. Le prime sono molto rigide, le dita sono sempre allungate, inamidate, e si piegano poco, non sembrano abituate a stringere, me le immagino anche durante il pasto a reggere con difficoltà le posate. Le secondo invece stritolano il microfono, si aggrappano al bordo del palco dei comizi, si muovono da sole per dire sciò, Roma ladrona, ma dove avete messo la grana. Scalfaro ha riesumato anche i polsini delle camicia con i gemelli, che assieme alle sue mani diventano un unico blocco di amido. Non li portava più nessuno, i gemelli, ieri sera li aveva anche Castagna in televisione. Bossi invece porta le camicie con le maniche corte, addirittura senza polsini, quindi senza bottoni normali, figuriamoci cosa possa pensare dei gemelli. Chi sa se dopo i fatti di Lodi, la cacciata delle televisioni da parte di Bossi durante il suo comizio, si aprirà un dibattito serio su ciò che rappresenta la Lega o se continueranno a considerarla folklore e a fare come se niente fosse. Cioè, voglio dire, non penseranno mica che la soluzione sta tutta lì, nei polsini delle camicie, nei gemelli?


DOMENICA 9 GIUGNO, 1996

"Sapevo di dover scrivere un romanzo" Ernest Hemingway

Allora, tenete conto che torno da un rapido week end in montagna. Non l'avessi mai fatto, trovo un caldo micidiale e se c'è una (?) cosa che non sopporto è il caldo, la testa, come si dice dalle mie parti, mi va tutta insieme. Pietro deve aver preso da me perché è un'anima in pena e non sta zitto un minuto, papà, mammà, tati (che sarebbe Lorenzo, ma lui lo chiama così). Daniela poi sta preparando le valige ( e se c'è una (?) cosa che non sopporta è il fare le valige), perché lei e i bambini vanno al mare, martedì andiamo a preparare la casa e poi sabato li porto tutti e tre. Oltre al caldo trovo nella buca elettronica altre e-mail, e la nuova frequenza con cui gli internauti mi scrivono, sommata al caldo, mi commuove e mi frastorna. Non so se riesco a spiegarmi, anche se ho posizionato un ventilatore il cervello è tutto fuso: da un lato non avete idea di come mi rendano contento le vostre lettere dall'altra mi mettono in agitazione, non so come fare a dare a tutti la giusta evidenza. Ma soprattutto vorrei davvero ringraziarvi di cuore per la vostra voglia di comunicare, che è uno dei modi migliori, ma no forse è davvero l'unico, di essere davvero umani. Ricapitolando e cercando di ragionare, nonostante il caldo tremendo di questa stanza, penso che siano necessari altri spazi per voi, oltre a quello di Lettere o Filosofia. Raccogliendo l'invito di Max Galli apro un forum (cioè, non un forum tradizionale ma un forum-romanzo, io vi do il titolo, voi scrivete un capitolo a testa, massimo 1800 battute. Quello che m'immagino è un romanzo storico sulla coppia dialettica polentone-terrone, oggi in gran voga. La vicenda si svolge tra il giugno 1996 e il dicembre 1999, protagonisti noi tutti alle prese con la nostra realtà reale, mentre andiamo alla posta o facciamo la spesa, paghiamo le tasse, ci facciamo curare, mandiamo i figli all'asilo. Titolo provvisorio: "1999, l'Italie c'est finì", e m'immagino una cosa un po' politica, con scene dall'Ultimo Consiglio De Roma e un po' domestica con scene della malavita dal Fruttivendolo di Salerno. Ecco ho già consumato tutto lo spazio, anzi di più, e non ho ancora detto né della tenerissima e-mail di Maria Grazia Galimberti, (rispondo mercoledì, grazie, intanto, per il colore delle rose) né della rapidità con cui Paolo Bianchi mi ha mandato il suo Frammento dagli Usa. Ne parlerò domani assieme alla presentazione di un altro progetto di spazio riservato a voi, una specie di "Internet anch'io" che vorrei intitolare "La Nuova Fiera Letteraria", recuperando nella memoria il suono di una testata che ho molto amato. Ah, mi viene in mente adesso, e solo adesso, che questo diario lo volevo dedicare al fatto che mi scoccia che se uno critica la sinistra diventa per forza di destra, cioè vorrei affermare il diritto ad essere niente, neanche di centro, proprio niente, libero di dire quello che vedo....


LUNEDI' 10 GIUGNO, 1996

"E' stata la prima volta che ho avuto voglia di mandar fiori a una donna". Paolo Bianchi

Dicevo ieri che mi piacerebbe non scattasse l'automatismo che se critichi la sinistra sei di destra, ma tanto so che non sarà mai possibile, scatterà sempre. E anche cogliere contraddizioni serve a poco: ad esempio far notare alla sinistra che nel passato, anche recente, tutelava qualsiasi minoranza desiderosa di autodeterminazione, e guai a chi parlava di Patria, che senso ha, tanto fanno finta di niente? Fatto sta che nel bel mezzo della mia scrittura mi stufo e mi viene voglia di andare a leggere il racconto che Paolo Bianchi mi ha mandato ieri (annunciato nella sua e-mail del 4 giugno), clicco, chiudo, riclicco, apro e leggo e mi viene la pelle d'oca, prima nel punto in cui descrive la metamorfosi dei garofani, poi quando lei, " la vecchia Chris" esce sulla scena, e poi ancora in molti altri punti . Bravo, Paolo Bianchi, bravo, bravo e bravo. E ancora bravo. Perfetto, è esattamente quello che avevo in mente quando ho progettato questo spazio, quando tentavo di definire cosa potrebbe essere, oggi nell'epoca della menzogna, una conversazione felice. Sono queste le cose che mi piacciono, se le racconto, se me le raccontano, altro che la destra-sinistra-centro. Il pezzo è così bello che ho pensato che non può stare semplicemente in Lettere o Filosofia ma inaugurerà un nuovo spazio, che ho deciso di chiamare "Internet, anch'io" , che spero si riempia presto con altri contributi altrettanto emozionanti. Se tutto va bene per la fine della settimana sarà pronta la nuova pagina e lo potrete leggere anche voi il Bianchi, intanto immaginatelo. (E questo è dedicato a Maria Grazia Galimberti che ama la sospensione dell'attesa).


MARTEDI' 11 GIUGNO, 1996

L'uomo a una dimensione. Herbert Marcuse

Non avevo mai sentito Renato Curcio parlare, ne avevo sentito raccontare le gesta da miei amici che studiavano Sociologia a Trento nel 1968. Dicevano che faceva interventi in assemblea di sette, otto ore, alla maniera di Fidel Castro. E voi, intanto, cosa fate? chiedevo io, ma loro non rispondevano. Tra lui e Mauro Rostagno mi raccontavano ci fosse una gara infinita a chi parlava di più, l'ultimo ricordo che ho deve essere del ë69, quando mi dissero che parlò per dieci ore di seguito, proprio per spiegare che bisognava passare ai fatti. Una volta andai a Trento a trovare il mio amico Adriano e assieme andammo all'Università. Nel cortile era in corso una partita di baseball, cioè nessuno sapeva le regole, ma c'erano la mazza, la palla e le basi. A Rostagno arrivò la palla e lui l'agguantò tenendola in aria, facendo girare il polso, come dire adesso cosa faccio? ma mi sembrò più un vezzo che altro, una leziosaggine per accattivarsi il sorriso di alcune ragazze sedute al bordo del cortile. A Trento gli studenti vivevano in gruppi di sette o otto in case prese in affitto e la promiscuità dava luogo a tensioni di gruppo assurde. A casa di Adriano, uno completamente andato, scambiandomi per qualcun altro mi chiese, indicando la libreria, "secondo te, piacerebbero i miei libri a Marco, e come li ho disposti ?". Marco era il terzo leader dopo Rostagno e Curcio. E così l'altra sera ho visto Curcio. Ohé, non ha mai risposto a Vespa nemmeno una volta! e mi è sembrato molto capace di esercitare potere nelle relazioni personali, anzi mi è sembrato uno interessato solo al potere e così ho pensato a quando rimbambiva gli studenti a Trento per otto, nove, dieci ore, magari prendendo un capello spaccandolo in quattro, e per ogni quarto di capello fare un discorso, sul quarto di capello, che trovava la propria giustificazione filosofica in se stesso, nel suo essere discorso fatto al giusto livello. Ad ogni domanda di Vespa, Curcio ha sempre risposto intortando con la solfa del "non bisogna confondere i livelli, se parliamo di politica parliamo di politica", ed è andato avanti avanti così tutta la sera a fare come se il colpevole fosse Vespa, solo perché gli chiedeva se si sentisse almeno in colpa per aver messo in piedi il terrorismo in Italia, che ha provocato morti ammazzati e tutto quanto. E lui, come a dire, e che c'entra?, questo è il livello emozionale no? Il metodo Curcio è tutto qui, da una parte c'è lui che spiega a quale livello bisogna parlare, e dall'altra ci sono gli altri quelli che non capiscono, quelli "che confondono i livelli". A noi è andata bene, in Russia per più di 70 anni sono stati al potere uomini così e chi confondeva i livelli finiva in galera. E quello che è stato impressionante l'altra sera è che Curcio non ha mollato di un centimetro, non ha dialogato, non ha provato vergogna; si metteva lì ed enumerava i livelli, politico, giuridico, giudiziario, etico, morale, emozionale e, se nessuno lo avesse fermato sarebbe andato avanti, come a Trento, per almeno sei ore a rintronarci sul fatto che, tra un livello e l'altro, non c'è nessuna possibile liason, legame, link. E, guarda com'è perfida la vita, deve essere proprio lui l'uomo a una dimensione di cui parlava, tanti anni fa Marcuse.


MERCOLEDI' 12 GIUGNO, 1996

Un mercoledì da leoni Film

Stanotte, tra le 3 e le 5,45 ho guardato gara 4 tra i Seattle Sonic e i Chicago Bulls. Chicago era in vantaggio per 3 a 0 e con Tommaso, nel pomeriggio, avevano pronosticato la fine della finale dei play off. Invece i Sonic si sono risvegliati e hanno vinto, venerdì notte si gioca gara 5. Era da molto tempo che non vedevo l'alba, il momento del passaggio dal buio alla luce e devo dire che Milano quando si risveglia non è male, ci sono rumori antichi come quello dei tram che ripartono, antichissimi come quelli degli uccellini che cantano, e quelli contemporanei delle macchine e delle moto. Quello che però dice la verità sullo stato della città, della civiltà, delle cose è però l'odore: cattivo, cattivo. Stanotte ho sentito molto la mancanza di Tommaso, al telefono ci siamo detti: "la guardiamo assieme, è in diretta, magari ci sentiamo al telefono quando finisce" c'è una bella differenza tra questa finale e quella del 1990. Giocavano Detroit contro Portland e dopo un po' conoscevamo tutti i giocatori. Gara 2, o forse era gara 3, venne giocata all'ora di cena e io preparai una bruschetta talmente mitica che ogni tanto Tommaso mi dice ancora: "ti ricordi, papi, quella volta della bruschetta?...". Ma insomma il tempo passa, ed è così. Tommaso oggi mi ha raccontato che lì da lui, è il momento degli addii, Stephan è già tornato in Germania, ha già telefonato per dire che non riconosce più il suo paese, proprio in senso diplomatico, si sente un estraneo e continua a litigare con la madre. Pedro e Guillermo tornano in Brasile lo stesso giorno in cui partirà anche Tommaso. Fino a Detroit andranno assieme, poi i due prenderanno l'aereo per Miami e Tommaso per New York. Già perché Tommaso torna a New York da solo, starà lì dieci giorni e farà base dai parenti di sua madre, dalla zia Giosì, e farà ricognizioni sull'università. E' pieno di progetti, il cinema, la Francia, tornare in America a fare il college, sul basket mi ha detto che si sente freddino, oggi come oggi lo prende di più la scrittura, ha già in mente un soggettino che vuole sceneggiare quest'estate. Mi ha chiesto ancora di Pietro, me lo chiede sempre, se ho girato filmini, se ho fatto foto, se è cambiato molto da quando lui è partito. Mi ha detto che l'altro giorno l'ha sognato, un sogno divertente, me lo spedisce prima di partire per New York.


DOMENICA 16 GIUGNO, 1996

"E adesso chi fa da mangiare a Maurizio? " Lorenzo

Sabato ho portato Daniela e i bambini al mare, Pietro si è subito ambientato, ha preso una macchinina e brumm l'ha fatta andare avanti e indietro, rimirandosela, come fa a casa, tenendo una gamba diritta e una piegata, per ottenere, penso lo faccia per questo, una visione più profonda dello scarrozzamento. Più o meno nelle stesse ore, Tommaso partiva da Cleveland per New York, e io l'ho immaginato camminare dentro l'aeroporto, guardare i tabelloni degli orari, fare il check-in, pensare alle sue cose e a un certo punto ho pensato che è oramai grande, capace di fare da solo, e ho sentito subito una specie di orgoglio che poi, strada facendo, nel giro di un paio di secondi, si è trasformata in una gioia eccessiva che è arrivata fino alla gola, stringendola in un inizio di pianto. La stessa cosa che mi è capitata il giorno in cui mi sono laureato, mi avevano fatto una prima domanda bellissima ma io sono rimasto lì un bel tre minuti a tentare di parlare ma non usciva niente. In autostrada, al ritorno, c'era poco traffico, una macchina ogni tanto, e nel caldo buio silenzioso di questa notte di prima estate, Pietro mi è venuto in mente molte volte, l'ho visto mentre in punta di piedi imparava ad aprire, nonostante la chiave, il cancello e ho sentito la sua voce mentre ripeteva tutto - novità, questa del ripetere - degli ultimi giorni e mi è tornato, -un'altra volta - il magone. Io con i figli sono così, i distacchi, i cambiamenti di fase, mi emozionano. Di Ella Fitzgerald ho letto sul giornale stamattina e mi è difficile definire cosa mi succede quando mi arriva la notizia che persone così, immortali, muoiono. Una cosa è certa, la sua voce è capace di darmi allegria, quando la sento avverto la contentezza salire dentro di me come se venisse da molto lontano, addirittura dall'inizio della mia vita, a restituirmi qualcosa che mi piaceva molto e che, per qualche ragione, devo aver perso. Nella casella della posta ho trovato altre due e-mail; Catullo, sempre più criptico, mi ha mandato il secondo capitolo del suo romanzo e Maria Grazia un'effettiva risonanza che, per me, è il massimo. P.S. Stanotte, alle 4 Chicago ha vinto gara 6 con Seattle e con il basket per un po' ho chiuso. Non vedo l'ora che torni il Tommy, in agosto c'è il Valtellina Circuit e finalmente rivedremo una partita assieme.


MERCOLEDI' 19 GIUGNO, 1996

Ante Scriptum: Questo diario ero convinto di averlo spedito e invece era rimasto qui, impigliato in un bit. Chissà perché. Maurizio Berté

Almeno c'è stato un bel silenzio durante la partita, passava una macchina ogni tanto come se fossimo tornati agli anni cinquanta e così ho potuto tenere la finestra aperta. Carlo Gualandri è arrivato all'inizio del secondo tempo e abbiamo cominciato a parlare perché a lui non interessava tanto e a me questa nazionale diceva poco, e poi lo sentivo che la Germania la buttava fuori. Siamo andati avanti fino alle quattro, che era tardi ce ne siamo accorti alle tre, ma era una bella chiacchierata e una cosa tirava l'altro. Carlo Gualandri é l'inventore di The City e della mia presenza qui e la prima volta che ho sentito parlare di lui, è stato da suo padre, nel maggio del 1971: in quel momento facevo l'università, avevo quasi 23 anni, ed ero mezzo matto e dopo due ore di parole su parole, una valanga, un'inondazione con cui cercavo di spiegarmi, lui mi disse: "Senta, io ho due bambini che tra cinque minuti verranno depositati davanti all'asilo perché chiudono, ci possiamo aggiornare...". E così, alle tre e mezza circa, mi è venuto in mente che in quel maggio del '71 non avrei scommesso un cent su di me, nemmeno sulla mia capacità di aggiornare di sette giorni una qualsiasi cosa, e invece eccomi qui, 25 anni dopo, a fare progetti con quel bambino, che con sua sorella Francesca, era sul marciapiedi, davanti all'asilo, mentre io cercavo di non diventare matto del tutto. Tra le altre cose abbiamo parlato anche del futuro di B&B, della possibilità di avere uno spazio autonomo, un sito sempre collegato a Thecity ma con un suo indirizzo. Ad un certo punto è sorto il problema del nome, Berté non si può scrivere con l'accento perché gli americani non lo usano e va be' che m'importa...quando Carlo è andato via ho riordinato un po', ho buttato via le bucce dell'anguria e mi è venuto in mente Berteway, ha un bel suono, come Broadway, sì, "Berteway of the city" mi piace e chi se ne frega dell'accento...


GIOVEDI' 20 GIUGNO, 1996

"Il pericolo è che rinasca la DC" Walter Veltroni (come se Prodi fosse chissà che cosa)

E' una settimana molto dura, un caldo bestiale con tutto quel che segue. Ho combinato quasi niente sebbene ci fossero le condizioni, ma sono fatto così, pieno di contraddizioni, volevo stare tranquillo ma poi mi sono sentito solo. Daniela mi raccontava di Pietro: "Si mette in riva al mare e non si muove più, sta delle ore a giocare a giocare con la sabbia, alla fine diventa l'uomo di fango e faccio fatica a portarlo via" e avrei voluto essere lì, ma anche qui. Ho sentito Tommaso, si trova bene dalla zia a New York, è stato in giro da solo, è andato a vedere l'Università, mi ha detto che tra Cleveland e New York mi ha scritto una lettera, sui sogni che aveva fatto, anche quello su Pietro. Sull'aereo! Eh sì, ormai è grande, sull'aereo! E poi l'ha spedita subito. Dall'aeroporto! La scritta, sull'aereo e l'ha spedita, dall'aeroporto! Sono andato al Planetario a sentire una conferenza, "Le origini dell'Universo" e ho visto che la prossima settimana ci sarà quella sul "Destino delle galassie" e mentre ero lì, a leggere il cartellone, pensavo a Milano, la gente, le macchine, pensavo a noi tutti, sospesi tra il senso queste due conferenze.


LUNEDI' 24 GIUGNO, 1996

La rivoluzione permanente. Lev Trotskij

Ricevuto la lettera di Tommaso (quella scritta dall'aereo), l'ho divisa in due frammenti. Della lite con Mrs Staton non mi aveva mai detto niente, al telefono. Me lo vedo quando chiede "Perché?". Confermato il suo arrivo per giovedì, non vedo l'ora e mi immagino la prima volta che rifaremo colazione insieme, dopo tanto tempo. Ieri sera hanno intervistato Beppe Vacca sul congresso del Pds. L'intervista era ambientata in un albergo liberty, pieno di palme e damaschi e, stravaccato sul divano, il maître dell'ecole barisienne, ha annunciato che vanno a costruire un grande partito socialdemocratico. Sentita la parola "socialdemocratico" mi è venuta subito in mente, la faccia, scocciatissima, di D'Alema che la pronuncia come se a non capire fossero sempre gli altri e tra la "elle" e la "d" comincia a scuotere la testa. E così i comunisti dopo aver fatto un giro lungo quasi un secolo, durante il quale hanno ridotto alla miseria economica e civile centinaia di milioni di esseri umani, approdano lì, dove avevano ragione i vari Kautskij e i vari "rinnegati" dell'austromarxismo. Ma come sono bravi. MARTEDI' 25 GIUGNO, 1996 Un tuffo al cuore. Uno schianto. Aleksander Solzenicyn Meno due all'arrivo di Tommaso, previsto per giovedì pomeriggio, chissà come sarà il momento dell'abbraccio. Bello l'ultimo frammento from iuessei con l'elenco delle cose da sviluppare, "la vita di Frank dal ë47 in poi è un bonus" mi sembra già letteratura. Oggi sono andato a Torino a fare la risonanza magnetica, buon risultato, e meno male. Mentre gli ospedali si confermano i luoghi meno adatti, per colpa soprattutto del personale paramedico, per accogliere persone che soffrono. Torino ha sempre la sua luce strana, che tiene sospesi come in un'apnea da visione magica. Lungo i viali ho visto delle belle case, alcune somiglianti a certe di New York o Roma, se non fosse appunto per la luce diversa. Mi è anche venuto in mente Gad Lerner, curioso personaggio che ha scritto un libro dal titolo, "Operai", che è tutto un programma e poi va a fare il vicedirettore della "Stampa", e nemmeno adesso che è arrivato Carlo Rossella, ex direttore del TG1, gestione Polo delle Libertà, pensa a dimettersi. Lo dico perché Lerner è uno molto rigoroso con gli altri, spiega sempre come bisogna vivere, mette le mutande al mondo ma lui se le dimentica. Al secondo turno delle elezioni dei sindaci è andato il 58% degli aventi diritto, vale dire che con il 30% si può governare contro il 70%, ma di questo scrivo domani, adesso devo andare...


MERCOLEDI' 26 GIUGNO, 1996

Benvenuto Tommaso. Maria Grazia Galimberti

Tommaso arriva domani giovedì, cioè arriva oggi, giovedì, per chi legge queste cose. Non sono io che faccio confusione, è il tempo di Internet che rende tutto un po' più contemporaneo. Stanotte, proprio stanotte tra mercoledì e giovedì per chi legge queste cose, ho fatto dei sogni terribili, e anche da sveglio non è andata meglio, ho contato le ore, scrutato il cielo, cristo che nuvole, l'ho pensato lassù, chissà se seguiranno la rotta polare, chissà se dorme, chissà se guarda il film, chissà cosa pensa, chissà se sarà felice qualche volta nella vita, chissà se ha paura di cadere, chissà che rumore fanno i motori, chissà che aereo è, 767 o 747? chissà se ha mangiato, chissà se ha buoni vicini di posto, chissà se potrà stendersi, chissà se legge, chissà se scrive, chissà se ha caldo, freddo, se suda, se chiede qualcosa alla hostess, se ha i sandali, che maglietta, il numero della polizza dell'assicurazione, dei soldi spicci, la scheda del telefono, se è tranquillo, se ha nostalgia di Frank e Velia. Al telefono, nell'ultima telefonata, alle 16 appena prima di partire, mi ha detto che Frank e Velia hanno avuto una discussione perché Frank gli aveva detto: "Tom, non puoi mettere i calzoni corti, in un volo internazionale!" e Velia aveva ribattuto: "Ma Frank, cosa dici, lascialo in pace, i giovani oggi vestono così!", provocando una furiosa reazione di Frank che, caricando le valige in macchina aveva cristato parecchio. Velia e Tommaso lo hanno visto dalla finestra e velia ha detto: "E' nervoso e fa così, perché io lo contesto sempre, correggo sempre quello che lui dice..."


GIOVEDI' 27 GIUGNO, 1996

"Mi sento strano, è come se non fossi mai stato via". Tommaso, dopo tre ore

E' stato come vederlo rinascere un'altra volta, andavo su e giù davanti alle porte degli arrivi internazionali senza posa, sono arrivato un'ora prima, anzi tre quarti d'ora prima perché sul tabellone degli arrivi ad un certo punto hanno corretto l'ora l'arrivo del suo volo di Amsterdam dalle 15.45 alle 15.30. Le porte degli arrivi sono due e si aprono con il sistema delle cellule fotoelettriche, due secondi e poi si chiudono e non si riesce mai a vedere bene chi sta di là, vicino al tapirulan delle valige. Quando sul tabellone è apparsa la scritta arrived-arrivato sono impazzito del tutto perché uscivano frotte di passeggeri, milioni di persone ma di lui nessuna traccia. Mai visto in un solo attimo tante persone inutili, noiose e pletoriche. E' passato un secolo, abbiamo chiesto a tre o quattro superflui da dove venissero ottenendo risposte sconfortanti, Parigi, Londra, Madrid. Fino a quando uno ha detto "Amsterdam" e lì non ho capito più niente, ho accelerato come un pazzo tutte le cose, quelle maledette porte con le fotoelettriche si chiudevano e io non lo vedevo, e quando si aprivano c'erano solo delle facce assurde. Dopo un secolo ho detto a sua madre, si è perso a Detroit, o a Amsterdam o a Youngstown, è stato male, non è voluto partire, insomma è inutile, non c'è, non c'è... Poi la porta fotoelettricata si è aperta, e l'abbiamo visto, con il cappellino, avanzare alla velocità di un centimetro all'ora, che tentava di tenere il carrello dritto spingendolo con una mano sola perché con l'altra tirava la valigia azzurra e sorrideva, anzi rideva proprio, immaginando, perfettamente, quello che stavamo dicendo...


DOMENICA 30 GIUGNO, 1996

"Tutti al mare, tutti al mare" . Un classico della canzone italiana

E così anche questo giugno finisce e una cosa è certa, non lo dimenticherò. Tommaso ha trovato Pietro "un fenomeno", Lorenzo ha trovato Tommaso "Alto fino al soffitto", Pietro si è esibito nel suo pezzo migliore, testa bassa, braccia indietro come ali e via! verso il futuro, vederli tutti e tre assieme giocare con la palla, o mangiare la pizza, ancora un po' e mi fa svenire. Sono sfinito anche per le ultime cose della casa, abbiamo passato tre giorni surreali nella tundra brianzola, il marmista ha venduto il marmo che avevamo scelto, gli avevo anche fatto scrivere il nome sul bordo ma lui è un artista e si è dimenticato. Il fabbro aveva detto "sì, sì", e poi abbiamo capito che non aveva capito niente della bellissima ringhiera, che Daniela aveva trovato su "AD", e così siamo stati tre ore a spiegarglielo, solo che lì da lui c'è uno che fresa tutto il giorno e fa un rumore dell'accidente. Tornando, ho detto a Daniela, ed ero molto serio: "E io mi lamento, ma pensa quei due ragazzi che passano tutti i giorni, le ore, tutta la settimana, tutta la vita lì, in mezzo alla polvere di ferro". Sabato mattina ho trovato tre e-mail e sono stato contento per due, il quinto capitolo di Catullo e la sesta lettera del mio quasi-figlio- adottivo Marco Muti. Per la terza non so, sono imbarazzato, vedrò. Oggi andiamo al mare ma temo che tornerò presto, una scappata, per vedere il marmo che l'artista ha promesso di far arrivare in una settimana. Spero di riuscire a far funzionare il piccolo Macintosh a cui Enzo ha attaccato il modem, sennò # fino al ripristino del collegamento.


LUNEDI' 1 LUGLIO, 1996
La politica è l'arte del far credere. Non mi ricordo l'Autore

Non so se questo diario riuscirò mai farlo partire da qui, sono ormai due giorni che ci provo ma il trabiccolo, un Classic comperato nel ë90, è lento, troppo lento. Nella disgrazia c'è però un risvolto positivo: ammiro sempre di più quelli che stanno su Internet, magari con computer come il mio e magari mi scrivono pure.Comunque va be', nei giorni scorsi non ho seguito la politica (tornava il Tommy e non poteva interessarmi di meno) e così oggi sui giornali e alla tele trovo questa storia di D'Alema che riabilita alcune annate di Craxi, e giù tutto un dibattito sul Craxi buono e su quello cattivo. Ohibò e con tutto quello che l'Italia ha di problemi perché D'Alema, il leader della forza che ha vinto le elezioni invece di timonare, dare soluzioni ardite, escogitare, inventare, risollevare, costruire, insomma far finalmente vedere che, dopo cinquantanni di opposizione, lo sanno loro come far funzionare questo paese, tira fuori questa faccenda di Craxi. Ora, la cosa in sé è comica, però c'è da chiedersi: 1) Perché D'Alema la fa; 2) Perché gliela fanno fare.


MARTEDI' 2 LUGLIO, 1996
"E' arrivato Netscape 3, live audio-video ecc."
da Uomini e Business di giugno 1996

Continua il mistero sul perché l'e-mail non funzioni. Stefano, Carlo ed Enzo non sanno capacitarsi, a Milano, quando l'abbiamo provato, spediva. Comunque il mondo va avanti lo stesso, anche lui, però, pieno di misteri come quello sul perché D'Alema, invece di dirci cosa vuol fare al governo, adesso che finalmente c'è, tira fuori la storia della casa comune della sinistra, del Craxi buono, eccetera. Il bello è che nessuno gli dice niente, anzi Mentana sul Tg5, tra un ahem e l'altro ormai ci mette almeno mezz'ora per dire una cosa, ha citato addirittura lo strappo (una volta si diceva scissione, ma adesso no) del '21 che, essendo l'anno di nascita del Pci che, essendo nato da una costola del Psi, è proprio la data giusta da citare in un tg del 1996. Incredibile, come se un prete che compera un atlante con i fusi orari volesse far la pace con Galileo.


MERCOLEDI' 3 LUGLIO, 1996
"Il problema è tutto nelle mani delle aziende di telecomunicazione"

Jim Clark, produttore di Netscape

Niente da fare non funziona. Ho provato a cambiare il cavo del telefono, abbiamo controllato la configurazione, con Carlo che mi guidava a telefono da Milano. Niente, non è andato. Ma va bene, va bene così. Oggi sui giornali e alla televisione non c'è stato nemmeno una parola di Luigi Manconi ed è già una piccola consolazione. Nell'ultima settimana aveva veramente imperversato su tutto, violenza in tivù, discriminazione degli omosessuali nella società contemporanea, eccessivo accanimento dei giudici nei confronti di vari imputati e un'altra nobile causa che adesso non ricordo:Insostenibilità della condizione carceraria in Italia? Antirazzismo? Garantismo pro Pacciani? Riforma del lessico? (mi ricordo di quella volta che fece promettere in televisione ai capocronisti presenti di non usare, "e mai più", il neologismo "vù cumprà". E' un fenomeno Manconi, , com'è buono lei, direbbe Paolo Villaggio, sa sempre qual è la cosa giusta da fare, chissà se nella sua vita, quella vera, fa anche lui quello che prescrive, agli altri.


GIOVEDI' 4 LUGLIO, 1996
Marc Andressen, 24 anni, programmatore, inventore di Netscape
da La Repubblica

Nel silenzio della notte si sente soltanto il ta-ti-tu-te-to del modem che combina il numero e, mentre Daniela mi dice che prima o poi sveglierò i bambini (e che allora tutto il trabiccolo volerà fuori dal balcone, giù direttamente sulla scogliera), io percepisco un "pit" sospetto, sospetto nel senso che appena si sente il "pit" compare il pendolino maledetto e scompare la rotella a fette. Vado a controllare (sì, insomma sono al mare, il telefono non ce l'ho sulla scrivania, non ho nemmeno la scrivania) e infatti il telefono suona libero, cioè molto semplicemente il problema non è nel trabiccolo ma cade la linea, dopo circa un minuto, chi sa perché. Lo devo dire, nell'ordine, a Carlo, Enzo, Stefano forse hanno una soluzione. Intanto oggi ho comperato due rivisteInternet monoriented, e ho capito che, fra qualche tempo, ci sarà qualcuno che ci guadagnerà dei soldi. Mi sono quindi chiesto: e, io?


VENERDI' 5 LUGLIO, 1996
Jim Clark, investendo 12 milioni di dollari ne ha guadagnati 1000, in tre anni

da La Repubblica
Risposta di Carlo: forse il modem, o la linea, si stressa e cade, prova a ridurre a 2400 sulla config PPP e vediamo se fa lo stesso. Usare "stressa" per un modem è già un segno dei tempi ma a Carlo dico solo che non cambia niente, la linea cade sempre, il mistero rimane e Carlo si arrende. Quando torni a Milano-mi dice rassegnato-guardiamo bene il modem. Comunque un minuto, o giù di lì, ce l'ho per spedire. vedrò di essere breve nella scrittura e coinciso nei gesti, open, doppio clic su eudora, il segno vicino alla mela e "T". Se mi avessero detto, tre anni fa, che avrei scritto una riga come l'ultima non ci avrei creduto ma neanche se. Risolto invece il mistero D'Alema, altro che 1921, congresso di Livorno, casa comune e tradizione della sinistra: siccome sa che Prodi cade, vuole Giuliano Amato per tirare avanti altri sei mesi-un anno, quando tirerà fuori che Giuseppe Saragat andrebbe ristudiato, eccetera, eccetera. Mi vedo già Mentana storicizzare l'evento, (pausa) Aheem, questa sera (smorfia) vi voglio parlare dello strappo (aheemm) di Palazzo Barberini...


SABATO 6 LUGLIO, 1996
"Sulla rete ci sono 22 milioni di pagine Web. Editori, giornalisti, pubblicitari devono cambiare, diventare capaci di farsi scegliere".
Jim Clark

Per la serie ai confini della realtà leggo sul "Corriere della Sera" che "La Repubblica" ha pubblicato un pezzo sulla festa del 4 luglio all'Ambasciata americana a Roma in cui si cita l'arrivo, in ritardo, di "Cesare Previti e Enrico Mentana". Secondo l'articolo, il giorno dopo nel Tg5 è passato un servizio sulla stessa festa e a un certo punto si narra dell'arrivo, in ritardo, di "Cesare Previti con Ezio Mauro". Il titolo del pezzettino è "Mauro-Mentana, duello nel segno di Previti" e l'inizio fa così: "Duello a colpi di fioretto tra...". (ma avrebbe dovuto essere, almeno, "a colpi di scemate"). Comunque già così la faccenda è piuttosto difficile da definire, c'è solo da sperare che non sia vera perché alla fine dell'articolino (veramente sono solo quarantasei righe ma sembrano quarantaseimila) si dice che Cesare Previti alla festa non è andato. Capito? quei due passano le giornate così...


DOMENICA 7 LUGLIO, 1996
"Su Internet la televisione diventa come un libro, archiviato consultabile, sempre accessibile"
Derrick De Kerckove, erede intellettuale di M.McLuhan (1)

Quando verso novembre dell'anno scorso Carlo Gualandri mi chiamò, alle dieci di sera, per chiedermi se volevo scrivere, ma a gratis, io stavo cercando di riorganizzarmi, con calma, la vita da pensionato, un po' perché mi piace scrivere e un po' anche per guadagnare qualche soldo in più per tutte le mie famiglie. Stavo quindi pensando, a ruota libera senza tener conto della tradizione, a un prodotto che fosse un po' un giornale, testata Bertè &Bertè, un po' libro di viaggi, un po' saggio, un po' narrativo, al quale stavo cercando di capire come aggiungere delle foto o addirittura dei filmati o almeno una colonna sonora. Una domenica mattina incontrai Carlo Pisa, un fotografo con cui ho lavorato molto bene negli anni scorsi, e gli feci una testa così sul mio progetto, avevo anche appena letto, su "Applicando" credo, le ultime novità di Claris Works e mi ero convinto che potevamo fare tutto noi, impaginazione e il resto, bastava solo trovare un stampatore e un distributore e naturalmente qualcuno che comperasse il libro (sì, insomma, libro, quel mix che ho descritto). Più o meno quello che appare oggi in The City assomiglia a quel progetto, magari avrei scritto cose diverse se le avessi immaginate per la carta, magari Internet mi ha orientato di qui invece che di là, ma comunque la frase di Kerckove, (chissà perché il Corriere lo definisce erede e per di più "intellettuale", sarà uno che pensa per conto suo, con il suo conto culturale) mi ha fatto piacere (a parte il fatto che io qui lo regalo, e questo mi scoccia un po', in un mondo di Jim Clark, che investendo 12 milioni di dollari, in tre anni ne ha guadagnati mille).



LUNEDI' 8 LUGLIO, 1996
"Non potresti piantarla con quel computer, siamo in vacanza"

Scampolo di un discorso di Daniela

Su una di quelle riviste specializzate su Internet leggo un titolo anodino "Sconti da eccetera, eccetera", leggo (non so nemmeno perché) e scopro che esiste un modem fornito del protocollo Mnp10 che "permette di restare connessi e raggiungere il massimo throughput in tutte le condizioni di linea" e ho pensato a Francesca di The City che mi diceva: "ma, no", quando sostenevo che Internet è una cosa difficile da praticare. Comunque: sono arrivato, dopo tremila tentativi, leggi telefonate interurbane, (altro che Jim Clark, io non solo non ci guadagno, ma ci rimetto), a queste conclusioni: 1) qui al mare la linea non è granché, sarà ossidata per l'allagamento di aprile o che; 2) questo modem che mi hanno dato a The city è una ciufega tremenda (e occhio a dire "ma no", perché vi mando la bolletta da pagare) se m'avessero dato quello con lo sconto e il protocollo starei connesso un po' più di un, uno!, minuto; 3) se faccio l'attachment il diario non parte, se lo trascrivo, o meglio incollo, direttamente sulla e-mail invece sì; 4) c'è un problema di comunicazione in questo mondo di internauti, per esempio quei sacramenti potevano fare il titolo sul protocollo Mnp10 e non sullo sconto del 16%? Perché non l'hanno fatto? Cosa pensano quando pensano? Quale obiettivo di propongono quando dicono qualcosa a qualcuno? 5) e non funziona neanche il make nicknames, non sto qui a spiegare tutto, dico solo che non accetta la chiocciola, roba da matti; 6) arrampicandomi sui bit me la sono però cavata, e da solo, il mio metodo sperimentale benché costoso, ha dato ancora una volta i suoi frutti. Morale, anzi le morali sono due: 1)come dice Max Weber l'uomo è solo nell'universo; 2) non bisogna arrendersi. Mai. Al massimo arrangiarsi. A domani.


MARTEDI' 9 LUGLIO, 1996
"C'era qualcosa di caotico e perfetto prima che il cielo e la terra nascessero"
Lao Tzu

Oggi siamo andati ad Alassio, Lorenzo da quando si è accorto che Tommaso non ha paura dei ragni non lo molla più, gli dà sempre la mano e gli chiede: "e se il ragno ti viene negli occhi? Nella minestra? Nei capelli?". All'inizio del budello c'è una gelateria, un bugigattolo, e a Tommaso è venuta voglia (cioccolato, fragola e limone per loro due, soia ai frutti di bosco per me) e mentre aspettavamo abbiamo cominciato a guardare la parete su cui erano attaccate fotografie delle specialità della casa, gelati dei più osé, cupole ardite, guarnizioni opulente. In mezzo alle fotografie c'era una scritta, una fotocopia delle stesse dimensioni delle foto dei gelati in cui era riportata una citazione di una frase di Einstein. La citazione era abbastanza lunga e non sono riuscito a mandarla a memoria, parlava del mistero come di qualcosa intrinseco alla vita, come di un motore della ricerca, nella scienza e nell'arte... diceva, ma non mi ricordo bene, che le persone che non hanno il senso del mistero è meglio lasciarle perdere... ma non mi ricordo, devo tornare e scriverla...


MERCOLEDI' 10 LUGLIO, 1996
"Questo si chiama il filo conduttore della via"
Lao Tzu

Questa mattina mi sono svegliato alle quattro e non ero per niente in forma, strascico della discussione con Tommaso di ieri sera. Dopo due tentativi falliti di riaddormentarmi ho deciso di andare a fare una passeggiata. Sono uscito di casa alle 4 e 58, lo so perché l'hanno detto alla radio e ho cominciato a camminare, direzione Alassio. C'era ancora buio, era ancora notte e tutto sembrava quindi fermo. A Andora sul lungomare ho visto una sola persona, un tizio che sistemava una canna per innaffiare la strada. Tra Andora e Laigueglia ho visto sorgere il sole e, dal punto più alto della strada, ho guardato le barche dei pescatori fare i loro giri piano piano, il mare era calmo, il cielo pulito, l'aria fresca, il contesto silenzioso e io ero un po' più tranquillo. Anche perché, camminando svelto, avevo appena preso una decisione, in un certo senso politica, circa il mio comportamento da tenere in futuro con Tommaso sul tema dei suoi tempi. Sono io che devo cambiare, non lui. A Laigueglia, al cartello intendo, sono arrivato alle 6 e 18, in paese alle 6 e mezza e davanti alla torre ho incontrato un tizio con un boxer di tre mesi. Eccezionale, enorme e con una bellissima testa. Il tizio ha detto che glielo hanno venduto per un taglia media ma si vede che invece è un extralarge. Nostalgia di Romeo. A Alassio sono arrivato alle 7 e qualcosa, ho preso un caffè, orribile, e il giornale. Ho trovato anche Superbasket da portare al Tommi con i trasferimenti degli italiani in Grecia (incredibile, va anche Attruia) e quattro libri, Marmi di Brodskij, Vita Aptiva della Arendt, Il gioco di Gerald di King e Cosa significa orientarsi nel pensiero di Kant. Sono andato alla gelateria di Einstein ma era chiusa. Durante il tragitto ho ascoltato la radio e il caos delle frequenze è veramente un tragico specchio dell'Italia contemporanea, nei dieci chilometri del percorso una stazione non dura nemmeno cinque minuti, è tutto un gracchiare, tranne quella che trasmette sul 102,5 (ma se ci sono riusciti loro perché la Rai no?). Ho camminato 4 ore e 38 minuti e rotti e quando sono tornato a casa Tommaso dormiva ancora.


GIOVEDI' 11 LUGLIO, 1996

Oggi è stato praticamente il primo vero giorno d'estate, il caldo del pomeriggio soprattutto, il momento del dopo pranzo me ne ha ricordati alcuni del '56 o '57 e anche del '62. Lorenzo ha trovato anche una coccinella, ha chiamato Pietro ad ammirarla e sono stati lì tutti e due a fissarla per un'ora. Alla sera quando Daniela lo ha messo a letto Lorenzo se ne è ricordato:
Lorenzo: Oggi ho trovato una coccinella
Daniela: Bravo, porta fortuna
Lorenzo: Ma l'ho girata sulla schiena!
Daniela: Non importa, porta fortuna lo stesso
Lorenzo: Ma aveva la pancia all'aria, con le zampe che si muovevano
Daniela: Ma poi si è girata ancora?
Lorenzo:
Daniela: Allora porta fortuna lo stesso
Lorenzo: Ma come fa a portarci la fortuna se tutte le finestre sono chiuse?
Daniela: ????
Lorenzo: Ah, forse entrerà dalla finestra della cucina che è sempre aperta?


VENERDI' 12 LUGLIO, 1996
" Più facile a dirlo che a farlo" . Proverbio popolare

Tommaso ha letto il diario della mia camminata all'alba, da qui ad Alassio andata e ritorno pari a chilometri 20 e 4,38 ore, e mi ha chiesto, sornione: "ma perché hai scritto ësui suoi tempi'? Non si capisce bene, potrebbe essere che sono lungo a farmi lo shampoo, o che cincischio a letto alla mattina. Che, detto tra parentesi, sono cose vere ma non costituiscono il cuore del problema attuale, che è un altro. La frase giusta sarebbe: ëmi sono finalmente convinto che devo trattarlo come uno che ha diciotto anni e non come un bambino' . Ecco, dimmi perché non hai scritto così o qualcosa del genere, dimmelo...".


SABATO 13 LUGLIO, 1996
E' più squallido organizzarla, parteciparvi o guardarla, una trasmissione tv?
Domanda su cui si potrebbe organizzare un forum-romanzo

In effetti mi chiedevo che cosa avrebbero mai potuto fare, nella vita, tutte quelle ragazze ingaggiate all'ingrosso, per lavoretti di ballo in televisione, se mai ci sarebbe stato tanto spazio e trasmissioni a disposizione per tutte loro. I capi di tutto quel movimento, mi rispondevo, sapranno quel che fanno, avranno in mente palinsesti infiniti o infinite televisioni e ciascuna ragazza avrà il suo. Ma che finissero così, assunte in pianta stabile come parti lese, o se va bene testimoni d'accusa, comunque in giro per tribunali o sulle pagine giudiziarie dei giornali, questa non me l'aspettavo proprio.


DOMENICA 14 LUGLIO, 1996
L'istruzione pubblica è uno dei pilastri del...
Bella e vuota frase sentita tante volte

Da Rosy Bindi non mi aspetto nente, per motivo molto ovvii, ma da Luigi Berlinguer invece mi aspettavo molto perché è un esponente di punta di un partito che è da cinquant'anni all'opposizione e da quarantanove spiega cosa non va nella gestione della cosa pubblica e anche di quella privata. Mi aspettavo che conoscessero a menadito la macchina che hanno così tanto criticato e che, pim pum pam, avessero soluzioni pronte per ogni settore, finanza, scuola, sanità, eccetera. Pensavo che aprissero il cassetto e tirassero fuori la pratica, con un ampio e generoso gesto, accompagnato dalla frase, pronunciata con la sospirosa soddisfazione che dà un lavoro ben fatto: "ecco qui, sono cinquant'anni che ci studiamo su". Invece non hanno niente nel cassetto, è vuoto, un
deserto. Le chiavi della scuola agli studenti, figuriamoci.


GIOVEDI' 18 LUGLIO, 1996
E da bambini guardavamo fuori dal finestrino e gli alberi sullo sfondo sembrava che si muovessero come in un film
. M.B.

Lorenzo: "Tommaso, Tommaso, ho trovato un'altra coccinella! Allora vuol dire che mi porterà doppia fortuna?
Tommaso: "Credo di sì, se ne hai trovate due, due fortune".
Lorenzo: "Questa non la tocco, così non si gira sulla pancia come l'altra. Però anche se si è girata l'altra mi ha portato lo stesso una fortuna".
Tommaso: "Ah sì, e quando?"
Lorenzo: "Ieri, quando siamo andati in spiaggia".
Tommaso: "Ma come, com'è questa fortuna..."
Lorenzo: "Quando vinco alle carte quando giochiamo a Uno... quando mi comperano i regali... la mamma ha detto che dopo la twingo prende la golf...con i cerchi in lega... quando passa il treno, come ieri..."
Tommaso: "Ieri cosa? cosa è successo, ieri?"
Lorenzo: "Quando siamo arrivati al passaggio al livello, ma non ti ricordi? che si è chiuso? Ha suonato il campanello, dlen dlen, e le sbarre si sono abbassate?...ti ricordi o no?
Tommaso:" Beh, sì, adesso mi ricordo...
Lorenzo: "Ecco, quella è stata la fortuna della coccinella...


LUNEDI' 22 LUGLIO, 1996
Non farti cadere le braccia
. Edoardo Bennato

Dovrei sistemare la mia home page, riscrivere un po' il testo, creare il nuovo spazio per le new entry del giorno, lanciare il primo forum-romanzo, titolo: "cosa sto facendo mentre ti scrivo una e-mail...", scrivere la presentazione a Carlo Pisa, il testo per la copertina dell'Archivio, (comincerei a metterci i diari del 1995, sono pochi ma fanno sempre archivio), andare avanti con il feuilleton perché davvero sono stato profetico nel titolo, la vita è sempre più un cinema anzi una televisione, finire il capitolo 22 del Viaggio in America, (continuo a pensarlo come un lungo, concentrato, parossistico, anche ossessivo, monologo che darà il senso al tutto), dare una mossa al Lato umano del basket, ce ne sono di cose da dire con Iacopini... scrivere i testi a cinque, o sei, foto di Carlo per dare un'idea di quello che potrebbe diventare questa sezione, un viaggio in Italia, immagini e parole, scorci di città, facce, primi piani, sfondi... ecco dovrei fare questo, e forse anche altro ma oggi, e sorvolo sul perché, mi sono cadute le braccia. (per novembre '96 (un giorno o l'altro, ma penso presto, spiegherò i motivi di questi salti)


VENERDI' 8 NOVEMBRE, 1996

Eccomi di nuovo qui. Avrei anche una bellissima citazione, sul tempo, da mettere in testa al diario (l'ho trovata in un libro di fisica astronomica) ma la voglio tenere in serbo per la nuova serie, proprio perché rappresenta benissimo ciò che mi è successo negli ultimi mesi. Questo trasloco, e ne ho fatti tanti in vita mia, è stato durissimo, molto faticoso ma mi ha svegliato un po' circa le reali condizioni della nazione. Ho incontrato, tranne un paio di eccezioni, gente che lavora male, vuole solo i soldi, non mantiene la parola, vive senza regole. E chissà se questa deriva è il piccolo,quotidiano, impercettibile segno dell'apocalisse prossima ventura, della vira da giungla che ci aspetta, che soprattutto aspetta i nostri figli o se è la stronzaggine umana arcaica, vecchia almeno quanto il mondo e io sto solo invecchiando e perdo in elasticità. Ne scriverò, penso, e lo posso progettare solo adesso che è quasi tutto a posto, mancano i quadri, un pezzo di libreria e un pezzo di scala, e la mia tendenza ossessiva all'ordine, all'equilibrio e alla pulizia si è almeno un po' placata. Tommaso è in Francia, dall'8 settembre, a finire il liceo e anche qui c'è una piccola magia del tempo: eravamo rimasti a che era appena tornato dall'Ohio ed è già ripartito. Se ce la fa , lì la scuola è durissima, scriverà i suoi fragments par la France, i frag par fra, ma non so, quando è venuto a casa per le vacanze di novembre mi è sembrato talmente immerso in filosofia e cinema da non avere testa per altro, vedremo. In compenso, quando l'ho accompagnato, due volte, la prima in agosto, abbiamo fatto un bel viaggio, parlando ore e ore e mi è venuto in mente un titolo, "La buona estate", che spiega bene cosa ci è successo in questi mesi. Questo pagina di diario rimarrà in onda almeno fino al 15 novembre e sarà riproposto ogni giorno perché è come se fosse una specie di raccordo tra la prima e la seconda serie di B&B. I ragazzi di The City stanno lavorando alla nuova grafica e al nuovo software e io, nel frattempo vorrei ringraziare tutti coloro che hanno continuato a scrivere nonostante la stasi. Pubblicherò tutte le lettere nella nuova serie e ne avrò almeno per quindi giorni. In particolare vorrei congratularmi con Anna e Marco Muti per la nascita di Gaia (lo faccio pubblicamente perché le e-mail che gli mando mi tornano, sempre). Nella nuova serie ci saranno cose nuove, tipo appunto "La buona estate", altre le toglierò, forse il basket (almeno nella forma attuale) altre le continuerò, il > feuilleton, per esempio, altre le potenzierò, il Pen-Net (ma mi dovete mandare cose). La televisione invece la tratterò in un altro modo e in un altro posto (da definire) . Un'ultima cosa: ho trovato un titolo per questa mia cosa che vado scrivendo qui su Internet ma non so se dirvelo adesso. Anzi, facciamo così, provate a indovinare. A presto.


MERCOLEDI' 20 NOVEMBRE, 1996
"La nostra prospettiva dell'universo è differita, noi lo vediamo com'era un tempo e non come è adesso"
(Eric Chaisson, Alba cosmica)

Il mondo si è capovolto e fa ridere vederlo a gambe in su, specialmente per le mutande e non è una battuta, ma una stupita constatazione, vedere che, al supermercato, sono più i prodotti made in China che quelli in Taiwan, anche il video gioco della carica dei 101 costa la metà, e l'agenda planning, addirittura, un decimo perché plagia l'originale in tutto e per tutto, ma non paga nemmeno un cent di royalty e la rivoluzione ormai sta tutta qui, come nel marxismo-commensalismo di Fidel Castro che, dopo quarant'anni di victorie quasi siempre, eccolo qui ospite di casa Agnelli a Roma, come capitava forse a Batista con i capitalisti americani del suo tempo, solo che almeno, allora, l'Avana era più bella e le case non erano tutte scrostate ed era un trionfo delle abat-jour e fa tenerezza pensare ai giornali radio della mia giovinezza quando davano le notizie sui paesi dell'est e se ne percepiva fisicamente la lontananza, li sentivo laggiù, laggiù, li intravvedevo nell'oscurità delle loro vite, a volte ho sentito addirittura fischiare il vento della steppa o il rumore del tram di Praga scambiandolo per il clangore della lotta tra il bene e il male mentre era solo la ruggine nelle ruote. Eh no, quel mondo non c'è più, se c'è mai stato.


GIOVEDI' 21 NOVEMBRE, 1996
"Guardare nello spazio equivale a guardare indietro nel tempo"
(Eric Chaisson, Alba Cosmica)

E guardare a terra? Mah, mi sembra non ci sia più differenza con il cielo, anche qui c'è un certo dislivello temporale, non si sa più dov'è il passato, né cos'è il presente ma soprattutto come sarà il futuro. Guardi (e pensi che sia il passato ma invece no)in televisione le immagini dell'Avana e vedi fango, muri scrostati, ritratti del Che, poi cambia l'immagine e c'è Fidel Castro e lo vedi in doppiopetto e (pensi sia il presente e invece no), seguito da venti macchine di scorta (e perché?) che un po' rigido, un po' gigione fa comizi sui menù della tre giorni romana. Ma perché Castro non è andato a cena da un metalmeccanico della Tiburtina Valley, e senza farlo sapere ai telegiornali? E perché dal Papa non c'è venuto poniamo, vent'anni, venticinque anni fa, quando per Cuba si poteva fare ancora qualcosa? E dai nostri premier democristiani o simildiccì perché non si è fatto ricevere prima che i cubani, stanchi di sopportare non decidessero che era meglio andarsene a nuoto, sfidando i pescecani della baia? Mi ricordo che i miei primi dissensi sull'essere di sinistra cominciarono proprio lì, perché trovavo cretino dare retta a uno che, vestito da sergente maggiore, faceva comizi di otto ore (davvero questo parlava otto ore! in piazza all'Avana e il Granma riportava tutto, parola per parola) coadiuvato da quell'altro, Guevara intendo, che si faceva fotografare mettendosi in posa come un Rodolfo Valentino, con i suoi baschi sulle ventitré e con la stella sulla fronte. E poi tutte quelle cose, comandante, hasta la victoria, cuba libre... lo sapevo, lo sapevo che sarebbe finito in doppiopetto a mangiare con Agnelli, lo sapevo...


VENERDI' 22 NOVEMBRE, 1996
"Agli astrofisici, ai filosofi, ai teologi, come a persone di ogni settore della società
piacerebbe sapere se l'universo continuerà a espandersi o se, alla fine, si fermerà".


Insisto con questo Chaisson perché dice cose straordinarie con grande semplicità e in più è chiaro come il sole e oltre che un libro di fisica mi sembra anche > un manuale di politica. Fatto sta che ieri sera Pietro ha dato un morso, mentre Daniela glielo stava infilando nel naso, al contagocce dell'Argotone riempiendosi la bocca di piccoli, oh quanto piccoli!, pezzi di vetro e l'universo si è fermato, almeno per me, sentivo un freddo bestiale attorno alle orecchie e la voce di Daniela che cercava nelle gengive di Pietro e la mia che lo incitava a sputare. Poi dopo un po' si è rimesso tutto in moto, ma la notte è stata tutta un dormi-veglia e stamattina, comunque va tutto bene, l'universo gira e si espande alla solita velocità, anzi come dice Chaisson "l'universo è animato da una certa vivacità"... A proposito di vivacità, mi sono accorto che pubblicare le lettere in ordine cronologico crea un qualche problema con chi mi ha scritto per ultimo, per cui, anche se Chaisson sostiene che: "l'universo è attivo in un modo straordinariamente ordinato" da oggi procederò in modo meno rigido e più casuale (se ce la faccio a vincere la mia rigidità, ovvio...), una lettera di agosto, from Gea e una di novembre, scritta da Ranma l'angelo, (che è uno pseudonimo per modo di dire perché nell'e-mail mi dice il suo vero nome) che deve essere una persona incredibile, molto vivace, come l'universo, mi manda disegni, oroscopi, poesie, vedrete che scoppiettio...


LUNEDI' 25 NOVEMBRE, 1996
"Al solo sentire la parola relatività talune persone si lasciano
prendere dal nervosismo e dall'inquietudine"
.(Eric Chaisson, Alba cosmica)

Ogni tanto mi chiedo se non sia il caso di rimpiangere la Dc ma mi rispondo subito no, mi basta fare un giro in macchina per vedere che non hanno saputo fare nemmeno le strade, figuriamoci i valori. Sulla superstrada per Lecco, all'altezza di Monza, c'è sempre coda ma non perché ci siano tante macchine ma per le "svolte a sinistra" che paralizzano tutto, e sulla 36 basta un camion anche di medie dimensioni per occupare tutta la corsia. No, non c'è da rimpiangere niente, e poi non è mica morta la Dc, lo spettacolino che hanno offerto i verdi in questi giorni è stato quasi un revival.


MARTEDI' 26 NOVEMBRE, 1996
"Il firmamento è una tenda che copre il mondo. Noi vediamo l'interno della tenda.Ma che cosa vedremmo se fossimo stesi sul suo rovescio?"

(Roberto Calasso, Ka)

Come vivremmo se ciascuno occupasse il proprio posto, secondo le competenze e le convinzioni? Come sarebbe il mondo se il medico avesse, come una volta, come oggetto del proprio lavoro, il paziente e non il potere? Come sarebbe la vita se il magistrato facesse giustizia invece che politica? E sarebbe meglio o no, se il politico pensasse alle leggi invece che ai soldi? E quanto può durare questo mondo senza più oggetto abitato solo da soggetti che sbracciano a vuoto, maestri senza alunni, scienziati senza sapienza, tutta questa confusa marmellata di mafiosi che fanno politica, operaisti che fanno i verdi, comunisti che fanno i liberali, rivoluzionari che fanno carriera, capitalisti che si fanno castristi. Finirà? O saremo condannati, in eterno, a vivere così in un mondo dove le parole sono diventate nuvole, che vanno e vengono, e possono dire tutto, e contemporaneamente, niente?


MERCOLEDI', 27 NOVEMBRE, 1996
"Lo scusarsi fa parte della politica"
.(Agente Dana Scully, X Files)

Sono rimasto ad ascoltare, quasi fino alla fine, il dialogo tra Umberto Bossi e Gad Lerner, ieri sera da Costanzo. Lerner voleva usare la tecnica di Marc'Antonio, prima lisciare poi colpire, ma Bossi non c'è cascato: "Tu stai sempre dalla parte di quelli che hanno combinato questi pasticci... la tua parte politica, quella che voleva marchiare sulla pelle della gente l'ideologia... adesso non c'è più, meno male". E Lerner si è messo la mano sotto il mento, dicendo che erano discorsi da bar (e anche qui ha voluto fare il Marc'Antonio aggiungendo che non aveva niente contro i bar). Ogni volta che rivedo Lerner lo trovo sempre peggio, passano gli anni e lui peggiora, invecchia male, come una diva del muto che non s'arrende al sonoro lui continua a parlare come un agit prop anche se lavora nel giornale degli Agnelli.


VENERDI 29 NOVEMBRE, 1996

"Volevano l'osso di prosciutto, gli telefonavano, lo tempestavano, lo torturavano per le poltrone, quel "Gigimaniconi" ha fatto l'iradiddio per diventare sottosegretario" (Marina Ripa di Meana , Corriere della Sera)

Sarà una coincidenza ma riprendo in mano quattro o cinque libri che avevo comperato all'inizio dell'estate e che poi, colpa anche del trasloco non avevo più trovato. Margaret Wertheim, "I pantaloni di Pitagora", sottotitolo, Dio, le donne e la matematica, Ulrich Beck-Elisabeth Gernshem, "Il normale caos dell'amore", Hanna Arendt, "Le origini del Totalitarismo" e "Vita activa" e Morris Mitchell Waldrop, "Complessità" . Nell'ultimo il titolo è il programma: viviamo in un mondo complesso, come quello degli ospiti dei talk show quando dicono "il problema è un altro", un mondo da sempre in bilico tra ordine e caos, stante l'interagire di molti fattori indipendenti, una cosa succede ma chissà perché, poteva anche accadere il contrario. A pagina 5 trovo una frase mozzafiato: "Perché esiste qualcosa invece del nulla"?, appoggio il libro e prendo in mano il giornale e leggo che succede che Claudia Roth, presidente dei verdi a Strasburgo, (e magari, lo sento, parente dell'amato Joseph?) scrive a Rutelli, che vuole le Olimpiadi a Roma nel 2004, per ricordargli le battaglie dei verdi contro l'Expo 2000 a Venezia, i giochi olimpici a Milano, Berlino, Tarvisio, Valle d'Aosta, Stoccolma, Atene, Lilla, Istambul. Sulla risposta di Rutelli (A Roma il sindaco è verde, l'assessore è verde, nel consiglio comunale ci sono molti verdi) non vale la pena soffermarsi. E su quella del portavoce dei verdi, quel tal Manconi di cui si parla nella citazione? Manconi tre anni fa, quando non era portavoce, si batté contro la candidatura di Milano, parliamo sempre di Olimpiadi, e adesso? Adesso, invece dice: "Ritengo che sia folle pensare che fare le olimpiadi in una città governata dalla Lega e dal Polo, come la Milano di tre anni fa, sia la stessa cosa di farle in una città che ha un sindaco verde e assessori verdi i quali si impegnano severissamente a vigilare...". Diciamo la verità: non sembra vero, non può essere vero né, tantomeno, complesso... Per semplicità, pubblico lettere il cui scopo è, semplicemente, allacciare un dialogo. Questo diario è l'ultimo che appare in The City, da lunedì vita nuova in Cweb. Un po' mi spiace perché, semplicemente, mi affeziono ma, così va la vita.

1997

MERCOLEDI' 29 GENNAIO, 1997
"Dopo aver fatto l'amore? Esulto, mi compiaccio con me stesso"
(Gad Lerner, "Sette")

"Il Corriere della sera" ha coperto l'arresto di Sofri con sette, otto giornalisti per volta, più tre, quattro riquadri non firmati, più i commentatori. Anche L'Unità ha fatto più o meno così. Da un sondaggio, pubblicato dal "Corriere" risulta che il 47% degli italiani non "sa chi è Sofri". Il giovedì sera Sofri era su un canale in registrata, su un altro in diretta, dove non c'era, il conduttore l'ha salutato, "è la sindrome della corazzata Potiemkin, nessuno dirà mai che è brutto" ha commentato Daniela. Tra tutto , davvero un film: il rumore degli "innocenti" , mi hanno colpito una didascalia, che dice:"Sofri nel suo studio insieme ai suoi libri", la storia del sequestro delle "sue" "tre" penne stilografiche, la prima ora d'aria usufruita solo: "così, per il gusto di passeggiare", la frase "sono andato a Messa soltanto per curiosità", l'offerta della direzione del giornale del carcere. E meno male che vittima e cantori sono tutti ex marxisti e cioè, per definizione, poco, o niente, dannunziani. Per converso Marino viene trattato malissimo forse come mai un proletario nel corso dei secoli. Ho provato a immaginare un dialogo, circa nel '68, tra Sofri e Marino sul futuro dell'umanità, poi li ho rivisti nell'88 quando Sofri girava l'Europa con Martelli e Marino vendeva le crêpes. "Tra i due -ha detto Daniela- quello più capace di raccontarle mi sembra Sofri".


GIOVEDI' 30 GENNAIO, 1997
"Diciamo che per me era un idolo."
(Leonardo Marino)


Nelle vacanze di Natale Tommi ed io siamo stati al cinema, quattro film in un giorno, abbiamo visto anche "Microcosmos", che lui aveva già visto, ma che voleva vedessi, assolutamente, anch'io. Hanno messo una camera lì e hanno filmato i movimenti degli animali facendo trasparire l'allusione che, secondo loro lo sguardo, da entomologo è uno dei migliori modi per capire come funziona la vita. Gli animali non hanno le parole non organizzano talk show per confondere le acque, annullare i fatti, ipnotizzare platee. Beati loro, noi viviamo in mezzo al casino più totale di parole, dove è vero tutto e il suo contrario. M'immagino sempre un dialogo tra Sofri e Marino e mi chiedo quante parole in più conosce il primo, e quanti modi di combinarle, rispetto al secondo. Provo a pensare a una situazione in cui Marino buttava lì un'obiezione, un diverso punto di vista e a quanti nano-secondi sarà stato in grado di sostenerla. L'altra sera in televisione hanno zittito, in quattro e quattr'otto, uno come Marcello Veneziani che è pure un raffinato intellettuale, sebbene di destra. Zittire, togliere la parola, è una specialità, un'eccellenza di cui non tutti sono capaci, è un po' la sorgente del potere, la capacità di dividere l'umanità tra chi parla, e comanda, e il microcosmos, (per tornare al film , che sono contento il Tommi mi abbia portato a vedere), che vive in silenzio e, al massimo, si tormenta le mani come Marino o ha gli occhi angosciati come Bompressi.



VENERDI' 31 GENNAIO, 1997
"La credenza negli spettri è innata nell'uomo"
(Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena)


Oggi butto via il pacco dei giornale del mese, un po' mi spiace perché mi piacerebbe tenere via le incredibili pagine, piene di spacconate marxisto-dannunziane, anzi marxiste-lialiste (entro a testa alta, per uscire voglio le scuse, il coraggio, la paura, i suoi libri, ) del caso Calabresi però so anche che tanto starebbero lì a fare polvere. Peccato perché arriva sempre un giorno in cui questi archivi possono servire per rinfrescare la memoria, o almeno per procurarsi una piccola soddisfazione morale. Io ho regalato, ad una biblioteca, alcune annate intere di Lotta Continua, Manifesto, Potere Operaio, Avanguardia Operaia, (i periodici, Quaderni Piacentini, Giovane Critica, Manifesto li ho rilegati e tenuti, sono là sull'ultimo scaffale, irraggiungibili) che adesso mi piacerebbe avere per rileggere quello che scrivevano sull'informazione, sulla scuola, sulla finanza e confrontarlo con quello che fanno e scrivono oggi. Se non ricordo male c'è una contraddizione bestiale anche se loro hanno già la risposta pronta sull'intrinseco fascismo della coerenza. E va be', dico, ma c'era bisogno di fare tutto quel casino nel ë68, che ne so, sul nozionismo a scuola o sulla manipolazione dell'informazione, per arrivare a vedere, nel ë96, dei talk show dove uno non riesce nemmeno a parlare ma deve solo rispondere, e alla svelta, sì o no? O vedere togliere la parola, anzi l'audio, a un parente di una vittima del terrorismo che, povero, non se n'è nemmeno accorto ed è andato avanti a parlare al vento per un minuto buono perché, non l'avranno fatto apposta, l'audio no ma il video glielo avevano lasciato. (per febbraio '97 cliccare qui)


LUNEDI' 2 FEBBRAIO, 1997

Venerdì ho immesso al volo il frammento di Tommaso ridendo molto sul biondo platino del professore oltre l'orlo della crisi di nervi. Certo se poi, di nome di battaglia, facesse Marilyn, non so...Buttando via i giornali del mese, mi scappa l'occhio su Lerner che, sull'Espresso, sgrida Buttiglione, che dice che i giornalisti della Rai sono un po' così, e sostiene che alla Rai lui è più libero, in campo economico, di quanto lo fosse alla Stampa, "pur essendo Agnelli un ottimo editore". Che faccia: quando andò alla "Stampa" mi ricordo che disse più o meno la stessa cosa, anzi adesso lo ricordo meglio: disse che nessuno gli aveva chiesto abiure del passato. (no, dico, lui ha scritto un libro, sì insomma una cosa, che si intitola "Operai", ed è la storia biografata di un tot numero di lavoratori della Fiat, quelli che passavano dei mitici cancelli di Mirafiori). E beh, Lerner è così, se la racconta e se la canta... Va be', ma che m'importa, oggi la signorina dell'agenzia mi ha telefonato per propormi il percorso per andare a prendere Tommaso e poi andare a Parigi: è perfetto, parto alla mattina presto, arrivo dal Tommi, vado a conoscere la signora Duverdé e alle otto di sera siamo a Parigi, ovviamente alla Bastille.


MARTEDI' 4 FEBBRAIO, 1997
"Il socialismo è: i soviet più l'elettrificazione del paese"
(Vladimir Ilic Ulianov detto Lenin)


Mi sarebbe piaciuto avere la faccia tosta di riprendere il dialogo degli uomini telecom che, lunedì, hanno portato il cavo isdn su nello studio ma, insomma, non l'ho ce lo fatta e ho perso un'altra occasione per fermare su nastro un'idea dell'Italia contemporanea. Comunque ieri Matteo ha fatto nuovo il mio Performa, ha installato il modem isdn, Claris 4, Netscape 3 e ha dato il tocco finale con Kaleidoscope cosicché adesso ho la scrivania con le cartelle tridimensionali che sognavo da tempo, sono della Bilancia e a certe cose tengo, tipo l'equilibrio e le proporzioni. Per lo sfondo della scrivania ho scelto lo sherbet, perché s'intona bene con la moquette di Daniela. Con questa operazione posso forse ritenere conclusa l'operazione trasloco, (sorvolo sugli ultimi due problemi che ho sul tetto, i ganci dei coppi e l'uscita della ventilazione perché ci penserà l'avvocato), cominciata il 26 settembre. Anzi dovrei togliere il "forse" perché mi sento davvero proprio svuotato, intorpidito da una specie di appagamento infantile che mi prende da sempre, dopo aver messo in ordine.


MERCOLEDI' 5 FEBBRAIO, 1997
"Cus'è? E cus'è? Cus'è quesso?Cus'è???Casa, casa??
(Pietro Berté, con un libro tra le mani)


Stamattina, al supermercato, Pietro ha fatto le solite scene al reparto libri-cancelleria, l'altra volta aveva voluto l'agenda di pelle (made in china, clone perfetto, lire 9900) oggi ha puntato un libro dell'Einaudi, "I veri credenti", di Joseph O'Connor il fratello della cantante Sinhead, che ha in copertina un disegno di Tullio Pericoli, un incappucciato che mima un binocolo con le mani, che l'ha stregato. Cus'è quesso- cus'è quessso, api-dai- api- cus'èèèè??? ha gridato ridendo, guardandomi e ridendo, tornando sul disegno e scuotendo la testa e sorridendo di sguincio, con negli occhi l'aria meravigliata di chi vede una cosa mai vista prima... ma cus'è, ha detto ancora, questa volta sottovoce, parlando tra sé, rigirandoselo tra le mani e scuotendo ancora la testa come se non ritenesse possibile l'immagine che guardava. Infine, dopo un bel po', ha alzato la testa verso di me e mi ha detto: casa no? e senza aspettare risposta ha buttato, fa sempre così con tutti i generi, il libro nel carrello (protagonisti di questi racconti sono giovani irlandesi, rockettari e ribelli, buffoni e fanatici, punk e poeti, gente che tira la vita... comincia così, la quarta di copertina, sul frontespizio invece scriverò la data di oggi e la frase: primo libro di Pietro...)


GIOVEDI' 6 FEBBRAIO, 1997
Strapazzami di coccole
(Topo Gigio)

Pietro ci deve aver preso gusto e adesso ogni volta che mi avvicino al computer dice "a ch'io puter, mano", gli piace la manina che esce quando Netscape va sui link, certo che non posso stare tutto il giorno a fare andare e indietro la manina. Appena vede la freccia mi incita , dai mano, dice. Prima ha dato una manata lui sulla tastiera e si è bloccato tutto sul maiuscolo, non so quanto durerà, il puter intendo. Ieri al supermercato , oltre al libro, aveva voluto anche un topo gigio parlante, toccandogli un polso dice solo quelle parole , strapazzami di coccole, è un po' ossessivo ma simpatico. Questa notte, verso le tre, ho sentito una voce che continuava a ripetere la stessa frase, ma non capivo bene. Poi mi sono svegliato del tutto e ho realizzato che la voce usciva dal ricevente della chicco, sono sceso e ho tolto il braccio di Topo Gigio da sotto Pietro che naturalmente non s'era nemmeno svegliato, come Lorenzo del resto.


VENERDI' 7 FEBBRAIO, 1997
"Le diavolerie telematiche non hanno affatto creato il problema della fuga (delle due ragazzine), anzi hanno potentemente contribuito a risolverlo"
(Giuliano Zincone, Corriere della Sera)


E allora perché non rettificare i titoli dei giorni scorsi, ratto via internet e simili? Mah, vallo a capire perché i mass media fanno così, comincia uno e gli altri dietro a pappagallo. Intanto Matteo Refini mi spiega che la storia del virus è tutta una balla, che l'e-mail stessa che avvisa è il gioco, una specie di catena di Sant'Antonio nella quale Catullo e io siamo cascati come due merli. Anzi, in relazione anche ad altre cose che mi capitano nella vita, oltre al Pen Net vorrei fondare anche il Club degli ingenui, un circolo dove, parafrasando Groucho Marx, mi iscriverei subito se non accettassero tipi come me. Che giornata, ragazzi, veramente da schifo.

30 GIUGNO, 1997
Pioneer 10, una sonda lanciata nello spazio il 2 marzo 1972, 25 anni fa, ( appena prima che cominciassero le olimpiadi Monaco, tanto per avere un punto di riferimento) si trova circa dieci miliardi di chilometri dal Sole. Dal giugno 1983 ha lasciato Nettuno e lo spazio planetario ed è andato oltre. Un oltre di cui non sappiamo nulla. Mi piacerebbe sapere se c'è rumore, o silenzio, o una via di mezzo. Sta di fatto che, in tutto questo tempo, (se penso a cosa facevo nel marzo del 1972, ne sono cambiate di cose nella mia vita e nel mondo) non ha incontrato nessuno.


MARTEDI' 11 FEBBRAIO, 1997
"Ogni tanto Gianni fa delle osservazioni isteriche"
(Giorgio Armani)


Preparando le cose da portare nel viaggi a Parigi, non so perché mi sono trovato a riordinare uno scaffale di libri, quello che sorregge i Reprints Einaudi, una bella collana di ristampe, e, non so come mai, ho finito per sfogliare Luis de Saint -Just, Frammenti sulle istituzioni Repubblicane. La prima frase del preambolo del primo frammento dice: "le istituzioni costituiscono per il governo di un popolo libero la garanzia contro la corruzione dei costumi e per il popolo e i cittadini la garanzia contro la corruzione del governo". Nel testo non ci sono virgole e chi sa se fu intenzionale. Chissà a chi, a che cosa pensava, che facce gli son venute in mente, mentre scriveva una frase così senza scampo. Mah. Dopo un po' apro il giornale e, a pagina 11, trovo il titolo: Sentenza della cassazione, Parigi: la tangente /se serve all'impresa /non è più reato.


MERCOLEDI' 12 FEBBRAIO, 1997
Bye bye babyyy...
(Marylin Monroe)


E mentre sto partendo per raggiungere Tommaso penso di più a Pietro che rimane qui. Al supermercato, quando suona il din dlon del campanello che annuncia le comunicazioni di servizio, lui assume un'espressione attenta e, alzando il dito, fissa un punto lontano di traverso agli occhi, come per ascoltare meglio. Rimane così concentrato fino alla fine del comunicato: "il signor tale è atteso al box informazioni!" e solo allora mi punta il dito e grida: "mazioni!!!" come se fosse una sua vecchia conoscenza. "La signorina Mara è attesa alla cassa hi-fi" e lui, felice,: "aifi!!!" L'altro giorno hanno annunciato una cosa nuova, che adesso non ricordo, tipo che qualcuno doveva andare al recinto, o alla pagoda, insomma non so, e Pietro, alla fine del comunicato, è rimasto un po' sospeso, come spiazzato: "cus'è?". Una volta, quella in cui cercavamo il banchetto dei lavori, la signorina ci aveva mandato al box informazioni e lui era stato felicissimo: "mazioni!mazioni papà, mazioni!". A me piace quando chiamano una cassiere alla cassa 22, perché è il nostro numero fortunato, è nato Tommaso, mi sono laureato, è il mio onomastico, l'interno del condominio, è il numero del letto di Tommaso in Francia, in America l'anno scorso è stato il suo numero di maglia, è stato il suo numero per tutto il minibasket e tante altre cose ancora...


MARTEDI' 18 FEBBRAIO, 1997
"E la cambio io la vita che non riesce a cambiare me"
(Patty Pravo)


Eccomi sono tornato. A Parigi, con Tommaso, avevamo i percorsi del metrò sulla punta delle dita, lì è tutto una questione di coincidenze, ma ci muovevamo con una disinvoltura tale che nemmeno io potevo immaginare (poi lo racconto bene). A casa, ho trovato, me compreso, tutti malati, Lorenzo migliorato Pietro peggiorato (di Daniela racconterò meglio in un capitolo a parte) così sto svuotando la valigia mentre devo andare a prendere il dottore che viene ma non conosce la strada, riportarlo perché tanto se la dimentica, andare in farmacia, dal medico ussl per farci fare l'impegnativa per gli esami del caso, andare al supermercato perché le caramelle geleé sono finite e Pietro le preferisce, nettamente, a quelle di zucchero fondenti. Anche qui è una questione di coincidenze ma credo di muovermi da dio, anche perché, e sembra strano prima di tutto a me, forse mi piace ( e questa la devo proprio raccontare meglio, un giorno).


MERCOLEDI' 19 FEBBRAIO, 1997

Sorvolo sui penosi particolari attuali, posso invece fare un po' di storia perché mi ricordo, e benissimo, il momento in cui ho preso freddo: c'era un vento, tipicamente parigino mi dicono, e una lama di ghiaccio scendeva dal cielo limpidissimo e penetrava direttamente nella mia fronte, mentre andavamo, a piedi, dall'albergo al Beaubourg, sabato mattina. E qui ci sarebbe da aprire una parentesi sulla discussione, abbastanza tira e molla, con Tommaso in quel bazar di fianco a Notre Dame quando io, dato che lui aveva dimenticato tutti i suoi cappelli e io anche, volevo comprare la cuffia di lana blu con la scritta Paris e lui no, perché, in ordine di uscita: ce ne ha già una a casa e senza scritta, sono soldi buttati via, sono il solito consumista... Ma sarebbe una parentesi abbastanza lunga e non credo di farcela ridotto così (e di nuovo sorvolo sui dettagli sanitari)(e per fortuna che c'è mia moglie Daniela a curarmi) ( e ci sarebbe anche una terza, o quarta forse, parentesi circa il fatto che mia moglie non era molto d'accordo sul mio viaggio a Parigi con Tommaso, e che, quindi, in un certo senso, mi merito tutto... ma insomma, speriamo domani.



GIOVEDI' 20 FEBBRAIO, 1997
"Tutte le Nazioni a produzione capitalistica vengono colte periodicamente da una vertigine, nella quale vogliono far denaro senza la mediazione del processo di produzione"
(Karl Marx, il Capitale, libro II, tomo I, pag.60)


Ho trovato due quotidiani vecchi, raccontano dei giorni di gennaio in cui andava su la Borsa, una fiammata durata due settimane. Chissà perché non li ho buttati via, sarà il karma. Sull'"Unità" c'è un fondo dal titolo: "In Borsa perdono solo i catastrofisti e dentro c'è una frase che voglio tenere segnata, perché è il contrario di "piove governo ladro": "pure a piazza Affari stanno arrivando le prime ondate sollevate dal vento di risanamento della politica governativa". Poi ce ne sono altre di frasi ma sono meno icastitiche, vanno un po' riassunte, ma ne vale la pena. Da cosa gli italiani sono spinti a investire in Borsa? si chiede il fondista dell'Unità che dà due risposte, la prima me la voglio mettere in quadro per l'intorcinamento mentale: "innanzitutto dalla voglia di guadagno, che non può essere certo contenuta nell'ambito del gratta e vinci" e poi dal fatto che "sono assai più fiduciosi di quanti predicono lutti e sciagure per il paese". Ma come si fa a dire cose del genere? Ora chiunque abbia almeno cinquant'anni ha visto con i suoi occhi cos'è la Borsa, e specialmente in quella italiana avrà avuto modo di capire chi ci guadagna e chi ci perde. E chi ha meno anni può andare a prendere i giornali del 1986, quando in piena era craxiana, craxiana ripeto, giocando bene, ci fu chi, in un anno, fece il 600% e non c'era nessun vento risanatore e l'Unità scriveva tutt'altre cose. Sul secondo giornale c'è un pezzo di Gad Lerner, quello delle magnifiche e progressive sorti, un Foscolo del duemila che alla Stampa non gli chiesero di abiurare e alla Rai è più libero che alla Stampa. Citiamo alla rinfusa: "il popolo dei risparmiatori torna a piazza Affari... stavolta potrebbe lasciare un segno duraturo: l'allargamento, strutturale delle basi finanziarie del capitalismo italiano...le cifre sono quelle di un'impetuosa crescita..." ecco basta, basta così, adesso li butto davvero via questi giornali...


VENERDI' 21 FEBBRAIO, 1997
"I tempi sono i tempi"
(Lucia Annunziata)


Va be' oggi sto ancora una chiavica, peggio di ieri, per di più, ieri sera, ha chiamato la signora Rosa che, come sempre, dice tutte le cose con lo stesso tono per cui si capisce solo alla fine. Questa volta c'è Romeo che ha una strana ferita sulla pancia, sembrava un durone da decubito e invece da una settimana si è aperto e ciondola giù, e nonostante la voce della signora Rosa su "aperto" e "ciondola" fosse priva di emozioni mi sono immaginato un disastro biologico, una specie di blob carnoso, una ferita come quelle dei telefilm x files, un qualcosa che mangia la pelle e succhia il sangue al mio boxer. "Gli ho messo la penicillina in polvere ma non servita", ha detto, e io giù a immaginare, e lei: "ma lui è allegro, come sempre, anche oggi ha giocato nella vigna con il cane del Fiamberti". Il cane del Fiamberti è un bassethound, credo sia il suo migliore amico e con Romeo giocano ore e ore. Mah, il veterinario ha detto di portarlo oggi che lo opera, io non ce la faccio ad andare, farà tutto la Rosa e poi stasera mi racconterà. Accidenti, proprio l'altro giorno Lorenzo aveva detto, improvvisamente, "ma io voglio portare qui Romeo" e Daniela non aveva nemmeno obiettato. Ce l'ho fatta, pensavo, ce l'ho fatta.


GIOVEDI' 27 FEBBRAIO, 1997
"Ci sono più legami tra la politica e i quattrini, ieri e oggi,
di quanti non ne immagini la più fervida fantasia"
(Giuliano Ferrara)


Da un po', sarà stato Parigi o il raffreddore, mi trovo a leggere i giornali due o tre giorni dopo la loro uscita e mi trovo bene, le notizie risaltano di più. Giuliano Ferrara fa il confronto tra Craxi e D'Alema e così ci possiamo accorgere che sono uguali, basta fare l'elenco dei loro atti politici: riforme istituzionali, economia di mercato, politica dei redditi, flessibilità del lavoro, rottura con il sindacato, leadership personale, elezione diretta in congresso, scenografie congressuali suggestive, polemiche con i giornalisti, consigli di Giuliano Amato. Alessandro Penati tiene una bella lezione (Corriere di domenica 23) sugli effetti della politica di Lady Thatcher (privatizzazione e desindacalizzazione e stanno meglio tutti) sull'economia inglese. Finalmente un po' di dati invece delle solite balle. Dieci e lode. Angosciante articolo sulla clonazione di pecore ottenuta in Gran Bretagna, ormai ci siamo, l'umanità è alla frutta e nessuno può più farci niente. Intanto hanno trovato un altro dinosauro, il Supersaurus, lungo 44 metri da piccolo. Altro titolo: "Sesso e tasse; Londra trema", sommario: "Tangenti al superispettore del fisco: è solo la punta dell'iceberg": occhiello: "una squillo d'alto bordo, viaggi e gioielli: il cacciatore di evasori era corrotto". C'è anche la foto della bionda che apre la pelliccia e fa vedere la sottoveste e le autoreggenti. Titolo preso da un inserto: "Borsa: come guadagnare senza rischi". E ditecelo.


LUNEDI' 17 MARZO, 1997
"Sapere troppe cose sul mondo può metterti nella posizione
di essere poco amato... e forse anche poco amabile"
(Douglas Coupland)


Sto leggendo "Microservi" di Douglas Coupland. Mi piace come "Generazione X" e molto di più di "Generazione shampoo". Mi sembra uno che, partendo dall'analisi del comportamento suo e dei suoi amici, osa dare un giudizio sulla storia del genere umano. Comunque ci becca, i suoi personaggi sono veri, ne < conosco anch'io di simili. Riassunto: eravamo dei selvaggi tutto istinto e adesso siamo dei civilizzati pieni di tic ( cioè: a parte i computer non è cambiato molto) .


MARTEDI' 18 MARZO, 1997
"Pare che l'universo abbia un diametro di trenta miliardi di anni luce, e ogni singolo centimetro cubo di questo spazio ci ucciderebbe se ci andassimo. Questa è la posizione dell'universo nei confronti della vita umana." (Martin Amis)


Sono irrimediabilmente attratto dalle notizie che riguardano il cielo, anche se non si distinguono mai bene i fatti dalle teorie, la realtà dalle illusioni, le ammirevoli speranze di sapere come è andata, veramente, tutta la storia, e fin dall'inizio anche. Oggi ho letto di una grande esplosione che sarebbe avvenuta sul Sole, il giornale parla di un'immensa bolla di idrogeno, addirittura più grande del sole stesso. Chissà cosa vuol dire, per il futuro intendo. E chissà che effetto ha avuto su di me.


MERCOLEDI' 19 MARZO 1997
"Potrebbe essere utile sapere di che cosa siamo fatti, com'è che tiriamo avanti... siamo scaldati covati e allevati da una bomba H in regime stazionario..."
(Martin Amis)
E' arrivata la primavera, e così ne posso vedere un'altra. E sono contento per tanti motivi, anche perché l'inverno mi è sembrato più lungo del solito. Me ne sono accorto un giorno dell'inizio del mese, in giardino, doveva essere il tre o il quattro marzo, adesso non mi ricordo, so solo che il giorno prima aveva fatto freddo e così ho notato la differenza. (Anche perché ho visto dei boccioli sui rami della siepe). E tutto ciò perché é cambiata, impercettibilmente, l'inclinazione dell'asse della Terra, incredibile.


GIOVEDI' 20 MARZO, 1997
"La storia che ho da raccontare, è la storia dei prossimi secoli...ci saranno guerre come non se ne sono mai viste sulla Terra..."
(Friedrich Nietzsche)

E se l'Albania invece di essere l'ultima nazione d'Europa, ne fosse l'avanguardia? Se invece di essere arretrata fosse il livello più alto, il laboratorio politico del XXI secolo? Se ci indicasse che il pericolo è tutto lì, chiaro come il sole? E se fosse il provino di tutto il futuro, il film del gentleman agreement tra mafia e potere perché da che é mondo si fa così, poi la truffa, il crac finanziario, la gente che si arrabbia e spara in aria, poi, senza una ragione precisa comincia ad abbassare il fucile, fino all'orizzontalità, e infine tutti contro tutti, a caso?


SABATO 22 MARZO 1997
"Cosa sono mai le nostre chiacchiere"
(Friedrich Nietzsche)


Dialoghi sull'Albania/2
Si vede la scena dei bambini, nelle loro tutine strette, che passano da una mano all'altra nello sbarco. Il Conduttore, girandosi verso il pubblico "vedete i bambini, è un po' un vezzo quello di seguire le storie dove ci sono dei minori... specialmente quelle dove c'è violenza... la presenza di bambini nelle storie alza l'interesse e così si è preso questo andazzo, forse non del tutto...". Poi, voltandosi ancora verso lo schermo; "allora, se ci sono novità..." e, l'altro dal molo: "sì, viene annunciato l'imminente arrivo di una barca con a bordo, si dice, molti bambini, donne e bambini..." e il conduttore "ah sì? e per quando?, e dove? e quanti? va be' se arrivano chiamaci subito, ci sono bambini hai detto? molti? quanti? chiamaci, appena li vedi, chiama subito....


VENERDI' 21 MARZO, 1997
"Gli uomini mentono indicibilmente spesso, ma dopo non ci pensano e in complesso non ci credono"
(Friedrich Nietzsche)


Dialoghi sull'Albania/1
Conduttore: "e lei chi è, su dica", e lei, una signora "sono una che non ha casa, da quindici anni la chiediamo, altro che albanesi, ma nessuno ci ascolta, i nostri bambini vivono nella baracche...". Conduttore, allontanandosi e togliendo il microfono: "Sì, guardate io penso che oggi come oggi, stanno molto meglio i senzatetto dei profughi albanesi...", alle sue spalle si alza una protesta e lui continua, senza guardarli, senza voltarsi: " voi dite di no... ma io dico che è così, sì è proprio così, ve lo dico io... state meglio voi...


MERCOLEDI' 26 MARZO, 1997
"Il mondo è un gran bel posto, per nascerci se non date importanza alla felicità che non è sempre tutto questo spasso"
(Lawrence Ferlinghetti)


Patty Pravo e la sua canzone mi piacciono. La sento e la vedo spesso, alla radio e in tivù. Bello il giro della musica e anche la frase. Compiaciuta, misteriosa, dipinge con la mano la sua canzone, lentamente. Ogni tanto batte il piede e lo fa al rallentatore, come se desse una carezza. Lei sembra che si sia appena svegliata e che comunque sia lì per caso, canta ma potrebbe anche smettere dicendo, basta che noia, mi sono stufata con queste prove. Lo strano è che, per gli stessi motivi, non mi era mai piaciuta, prima.


GIOVEDI' 27 MARZO, 1997
"Mamma ha una collezione di sassi, mi sembra un'idea pazzesca e in effetti lo è. Dice: "è solo che mi sembrano speciali"
(Douglas Coupland)


Lorenzo dice: " Mamma, ma quando si smette di pensare. Io quando posso smettere? Io non riesco mai a smettere, ci provo, chiudo gli occhi, mi metto sotto le coperte ma il pensiero c'è sempre, continua ad esserci, penso all'asilo, a Pietro, a quando scio, ai disegni che voglio fare, ai cartoni, alla cassetta del gobbo di Notre Dame, a Romeo che vorrei qui con noi. Se Romeo viene ad abitare con noi, dove dorme? in cantinaaaa????


VENERDI' 28 MARZO, 1997
Per la critica dell'economia politica
(Karl Marx)

Quando avevo vent'anni c'era il partito liberale, pli era la sigla, erano dei mohicani, quattro gatti e due avvocati. Si diceva che fosse il partito degli industriali, ma quello che conoscevo io di Gioventù Liberale era un ragazzo bravo e povero. Alle elezioni prendevano di solito l'1,5%, poi un bel giorno calarono sotto l'1% e poi sparirono. E non capisco perché dato che oggi sono tutti liberali, anche gli ex comunisti, anzi loro di più e meglio, anzi loro possono anche insegnare come essere dei autentici liberali. Gli ex di Potere Operaio, gli ex di Lotta Continua e gli ex Maoisti invece, per via dell'abitudine alla dialettica penso, tentano una sintesi liberal-comunista, un prendere un po' qui e un po' là, tanto chi se ne frega, la gente in televisione mica se ne accorge. Adesso leggo che vogliono rifondare il partito e voglio vedere in quanti si iscriveranno.


SABATO 29 MARZO, 1997
"Che differenza c'è, esattamente, tra la Ram e l'altra memoria... come si chiama?" (Maurizio Berté)

Pietro continua l'apprendistato elettronico, fa progressi a vista d'occhio, ormai conosce il concetto di "pile scariche", e mi chiede "pile", con un quasi raddoppio della "l" (cioè non dice "pille", ne "pile" ma esattamente "pil-l-e". Sul video registratore procede a caso ma ottiene qualsiasi risultato, ha gusti opposti a quelli di Lorenzo e vuole sempre imporre le sue cassette, Pippo in testa, Bambi e quella che in cui ho raccolto tutta la mia produzione, mare e montagna, natali e compleanni. Il momento peggiore è quando infila la cassetta perché mette dentro anche le braccia, entrambe, fino al gomito, e non c'è verso di fargli cambiare idea o metodo: la vuole spingere fino in fondo.


MERCOLEDI' 2 APRILE, 1997
"E allora mi sono chiesto: come facciamo a scoprire le cose belle nascoste nelle persone? In che modo il mondo ci aiuta a tirar fuori quelle cose belle dalle persone?"
(Douglas Coupland)

Finito di leggere "Microservi", finale sorprendente, da riparlarne. Sull'Albania solito e non sorprendente masochistico autogol autolesionistico, meglio non parlarne.Tirana fornisce in tempo record un elenco ufficiale con nomi, cognomi, età, sesso, delle persone, tutti clandestini, che erano a bordo della motovedetta affondata. Stupefacente. Parliamone. Anche per capire come si fa ad avere un elenco passeggeri di una nave di clandestini.


GIOVEDI' 3 APRILE 1997
"Il mondo reale è un film porno. Ne sono convinto"
(Douglas Coupland)

C'è qualcosa di strano sospeso nell'aria di questi giorni, che ogni tanto prende forma, ad esempio nell'espressione seria del primo ministro albanese, nemmeno un sorriso durante tutta l'intervista con Vespa, nemmeno un grazie, almeno per avere accolto e sfamato i suoi connazionali. C'è qualcosa di barbaro nell'aria di questi giorni, che ogni tanto prende forma, ad esempio nella diaspora della sinistra dove tornano, e fanno paura, i puri e duri e cosmopoliti e santi ed eletti. C'è qualcosa di assurdo nell'aria di questi giorni, che ogni tanto prende la parola nei talkshow o nei telegiornali ma si vede subito che nessuno sa quel che fa, né quel che dice, né perché lo fa , né perché lo dice. E tutto ciò smarrisce...


LUNEDI' 7 APRILE, 1997
"Questa è una storia vera, ma non credo che stia veramente accadendo."
(Martin Amis)

Nell'appartamento vicino stanno demolendo una scala in cemento armato con il martello pneumatico, c'è un rumore assoluto e tutto vibra senza un attimo di requie. L'amministratore dice che l'impresario, quel maledetto, non non lo ha né avvertito né gli ha chiesto il permesso, lo fa e basta. Che schifo questa vita con sempre meno regole, in cui non si può più contare sulla correttezza del gioco (a proposito: dopo quanti slittamenti verso l'illegalità , quotidiani e impercettibili come questo, si arriva a una situazione albanese? dopo quante mancanze di rispetto? dopo quante prepotenze? dopo quante provocazioni? dopo quante sopraffazioni?) Ma, come per miracolo, Pietro dorme. E'il sonno dei giusti, no?...


MARTEDI' 8 APRILE, 1997
"Ecco dunque la storia universale vista da vicino: non si vede un bel niente"
Robert Musil, 1922


...Leggo che la Rossanda si dimette dalla sua rubrica sul Manifesto, "Note a margine" (è la milionesima volta che si dimette da qualcosa del Manifesto) ma che continuerà a collaborare (è la miliardesima volta che si dimette e resta). Pare sia fallito un suo progetto di riunificare la sinistra (e questa è, come minimo, la bimiliardesima volta...) ma la cosa non è confermata perché la zarina rossa (il giornale dice che la chiamano così, quegli originaloni del Manifesto) tace. Anzi, "dal suo rifugio parigino fa sapere che non ha nulla da aggiungere..." (Pa-riii-gii??? beh, questa è stramiliante, con la emme, mi aspettavo Sesto Sangiovanni)... ...Mi viene una domanda: ma perché una persona fa politica? Per occuparsi molto degli altri o molto di se stesso? non so...



MERCOLEDI' 9 APRILE, 1997
"Chi si è assunto il compito di domare quest'uomo, di far ordine in questo caos, di dargli un senso, di interpretare la vita?"
(Robert Musil, 1922)


Come aveva visto giusto Fellini la democrazia è inattuabile e la prova d'orchestra sta andando a finire in un gran casino, a tutti contro tutti. Non è la prima volta, è già successo molte altre, basta leggere due libri, ma deve essere una lezione dura da imparare, oppure deve essere un risultato impossibile da evitare. Sarà anche per la natura umana, che è insensata come dicono alcuni, ma è anche vero che molte volte la colpa è solo di pochi testoni... l'Albania ha tre milioni e mezzo di abitanti, età media 28 anni, hanno il mare, non deve essere un grande problema mettere in moto un po' di sviluppo economico...Sarebbe stato bello vedere e leggere di tutti gli albanesi salvati dalla nostra Marina nei giorni di più intensa emigrazione quando arrivavano aggrappati, appunto a grappoli, su quelle montagne di ruggine che stavano insieme con lo sputo. Sarebbe stato bello ascoltare, e anche leggere, inchieste sulla sicurezza di questa navi, sul per cento di possibilità che avevano di arrivare in porto.....invece qui se un magistrato avverte la popolazione che arrivano anche molti delinquenti ecco immediatamente il politico gli interviene contro e minimizza, ma non facciamo gli allarmisti, eccetera eccetera...


GIOVEDI' 10 APRILE, 1997
"La nostra epoca non possiede una filosofia perché declina le offerte che non si accordano con i fatti"
(Robert Musil, 1922)


...ma quelli che, in questi giorni qui in Italia, insegnano come si deve vivere, avessero davvero qualche potere come hanno avuto loro consimili, in Albania per esempio, quanto tempo ci metterebbero a portarci alla rovina?......e se invece di guadagnare tanti soldi con un lavoro che consiste esclusivamente nella confezione di parole, discorsi sulla tolleranza, conferenze sulla democrazia, comizi sulla giustizia, concioni sull'indulgenza, lezioni sulla generosità, questi qua avessero avuto nella vita la ventura di svolgere una qualche attività più vera, più manuale, più faticosa, più rischiosa, gli verrebbero in mente gli stessi pensieri?......mi convinco sempre più che la storia, in certi punti, diventa una matematica, un'equazione di secondo grado in cui, a un certo punto, i passaggi diventano obbligati, indipendenti dalla volontà, e non si può nemmeno tornare indietro, come un pallottola sparata va, senza replay. Nelle equazioni scattano le semplificazioni, automaticamente, nella storia le alleanze e le divisioni e chi le ferma più...il naufragio del venerdì di Pasqua è un bell'esempio di come a un certo punto qualcuno si trovi di qui e altri di là, pronti alla guerra...


VENERDI' 4 APRILE, 1997
"Non disprezzo il mondo, esprimere disprezzo per il mondo è solo un un modo per corteggiarlo, per guadagnarsi un pubblico e un applauso"
(Sigmund Freud)

Tommaso, l'altro giorno, ha detto una cosa sul genere umano nuova per lui, con tanta nettezza come mai gliela avevo sentita dire, anzi lui convinto del contrario mi ha sgridato spesso per analoghe durezze. Mah, chi lo sa, se vuol dire che è finita, per lui, l'età dell'innocenza... il giorno dopo (oggi in Chez Tommaso) mi ha telefonato per aggiornarmi sulla situazione a scuola e ha anche rettificato in parte il tiro, relativizzando, no, non "tutta" l'umanità è composta da stronzi... Mah, chi lo sa davvero cosa siamo, perché ci aspettiamo dagli altri cose che non vengono mai, perché ci sentiamo sempre o diversi o vittime o migliori... ho trovato una frase di Sigmund Freud, non scritta ma pronunciata in un'intervista nel 1930: "gli (esseri umani) soffrono della scissione della personalità, della disintegrazione dell'ego causata dal tentativo dell'uomo di adattarsi a standard di civilizzazione troppo alti per i suoi meccanismi intellettuali e psichici. Il selvaggio, come la bestia, è crudele, ma gli manca la cattiveria dell'uomo civilizzato. Quella cattiveria dell'uomo sulla società per la costrizione che essa stessa gli impone. la stessa vendicatività anima sia il riformatore delle leggi che il faccendiere. Il selvaggio può tagliarti la testa, mangiarti, torturati, ma ti risparmierà le continue punture di spillo che rendono a volte quasi insopportabile la vita in una società civile. le più sgradevoli abitudini e idiosincrasie dell'uomo, la sua falsità, la sia codardia, la sia mancanza di rispetto..." ecco mi fermerei qui, mi sembra che per oggi possa bastare, no?


VENERDI' 11 APRILE, 1997
"E' una torre di Babele, una casa di matti. Da mille finestre mille voci diverse, mille idee, mille fanfare investono il passante..."
(Robert Musil, 1922)


L'Albania è come se fosse ferma a cent'anni fa o avanti di cent'anni, il giorno dopo la bomba, con più ruggine che navi , con le giacchette corte su maglioni infeltriti, con le case scrostate ai lati di strade abbandonate, con quell'aria brutta e feroce. In un certo senso potrebbe anche servire come monito, come esempio da non seguire dato che l'ha ridotta così non è il caso, ma una politica precisa e una visione del mondo ancora più precisa di cui esistono alcuni portatori (no, non sani), anche qui in Italia.....stando ai fatti, a quel che si vede, agli effetti estetici che hanno prodotto i comunisti possono essere definiti una specie rapace, predatoria, da un punto di vista etologico distruttivi, dissipatori, dissolutori, gente che si mette in alto alla catena alimentare e aspetta... capaci solo di distruggere la ricchezza, qualsiasi ricchezza, e incapaci invece di crearla, mai...... infatti con il lavoro hanno un rapporto unidirezionale, passivo...si è mai visto un brevetto nato da un comunista, una cosa utile per la vita, un tostapane, o una finestra, un farmaco, un attrezzo medicale, un trapano per denti o un qualsiasi attrezzo per il miglioramento della vita quotidiana... anzi, a Mosca non avevano nemmeno l'elenco telefonico, e attorno alle loro fabbriche hanno lasciato un inquinamento pazzesco.... alla luce dei fatti il comunismo non nasce da un'aspirazione a una maggiore giustizia sociale ma da un'eccessiva dose di invidia...


MARTEDI' 15 APRILE, 1997
"Il marchese De Sade, l'esito più conseguente dell'illuminismo rivoluzionario..."
(Elémire Zolla)

Fa tenerezza questo papa, tutto curvo, con la mano tremante e gli occhi tristi. Deve essere proprio fortissima la simbologia del potere se riesce a far camminare un uomo così. Lui deve sentire proprio tanto male, lo si vede da tante cose, da come muove la bocca, da come guarda ciò che ancora vede del mondo. Lui è andato a consigliare il perdono e la riconciliazione ma la realtà lo irride e, nella pagina del giornale che racconta la sua visita a Sarajevo, si dice che dietro a quella guerra ci sono le solite storie di soldi, i soliti traffici di droga e armi, il solito intreccio tra politica e criminalità, che è un po' come dirgli: sei venuto ed è utile. E anche inutile...


MERCOLEDI' 16 APRILE, 1997
"Il mondo è bello perché è vario"
(Proverbio)


Torno da Parigi e dico a uno, che conosco da poco: in Francia alcune cose funzionano meglio, mi piacerebbe.... E lui: "ma no, non si può fare il paragone, in Francia tutte le risorse vanno a Parigi,il Beaubourg è brutto e sporco, e poi non possiamo buttarci così giù, gli italiani sono sempre gli stessi, parlano sempre male dell'Italia..."mah. Basta leggere i giornali per capire che la vita sul pianeta fa sempre più schifo e si va facendo sempre più precaria, ho quasi l'impressione che stia finendo la ricreazione cominciata nel 1945...


GIOVEDI' 17 APRILE, 1997
"Presentemanconi": Massimo Fini
"Manconeggia": Giampaolo Pansa
"La prevalenza del Luigino": Claudio Rinaldi


Sarà un segno che l'evoluzione è arrivata a un bivio? Che la civiltà è giunta a uno dei suoi momenti sintetici, misteriosi e gravidi? Ci sarà una relazione, mi domando, ci può essere un rapporto tra le ultime stordenti novità della genetica, (insetti insertati, umani clonati), le ultime tetre follie della politica (manifestare contro se stessi, essere, ad un tempo, destra e sinistra) e le ultime feroci varianti del modo di guidare sulla tangenziale di Milano quando ti vedi piombare alle spalle, a 140, o qualcosa di più, all'ora, un assassino che ti fa i faretti e tu non puoi nemmeno rientrare perché sulla tua destra la fila è piena?...


VENERDI' 18 APRILE, 1997
"O vivere o scrivere"
Tommaso Bertè


E se invece andassimo in giro come se niente fosse? A godere delle primavere europee , a vedere come sono i giorni a Parigi, un paio non di più e poi via!, subito a Praga o a Vienna . O a Lisbona che, dicono quelli che ci sono stati, è bellissima e se ci vai rimani stregato. Si potrebbe, no? Sedersi ad un tavolino, accavallare le gambe e bere qualcosa davanti all'oceano come se davvero la vita fosse tutta lì, per sempre e la storia fosse senza date? Si potrebbe o no?


MARTEDI' 22 APRILE, 1997
"Italiani a Valona da terra e dal mare". Titolo a 9 colonne
"Mega sequestro di marijuana coltivata in Albania". Titolino
"Ma a Tirana è (quasi) dolce vita". Titolo medio


Borrelli avrà detto sì e no dieci parole e i giornali ci fanno su tre pagine al giorno ma da un mio sondaggio nessuno di fatto sa qual é l'oggetto del discussione. Situazione: per certi versi sembra quella del Comma 22, chi è pazzo può chiedere di essere esonerato dalle missioni di guerra. Ma chi chiede di essere esonerato non può essere pazzo, quindi...1) i poteri dovrebbero essere autonomi, indipendenti e in equilibrio; 2) le leggi le fa la politica; 3) le leggi sono applicate dai giudici; 4) ma se chi fa le leggi ha dei problemi con la giustizia, che leggi farà?; 5) e sarà poi così contento che i poteri siano autonomi, indipendenti ed equilibrati?... C'è chi sostiene che la politica sia, sin dall'inizio del mondo, l'attività più alta del genere umano. Ma c'è anche chi sostiene invece il contrario, che la politica sia una forma di criminalità, una specializzazione molto raffinata della truffa, un esercizio mascherato delle violenza. E tra le due visioni è una bella lotta, sin dall'inizio del mondo...


 MERCOLEDI' 23 APRILE, 1997
"Santoro è almeno 20 volte più famoso di me". Gad Lerner,1
"Sono un teorico delle modiche quantità". Gad Lerner,2
"Santoro è l'impersonificazione del giornalista telepolitico militante". Gad Lerner,3


Con Tommaso siamo andati al cinema di pomeriggio e abbiamo scoperto un pubblico composto quasi esclusivamente di pensionati. Bel pubblico, molto contegnosi nelle loro camminate un po' rigide, molto eleganti con gli impermeabili molti stirati perché usati probabilmente poco, nelle rare uscite. Le donne, bellissime con i loro cappelli azzurrati, mi hanno fatto venire in mente mia nonna che commentava, quasi scena per scena, gli sceneggiati come se le vicende stessero accadendo davvero e in casa nostra. Così quando il signor Luca (scrivo come si pronuncia) prova la febbre a Kolya dietro abbiamo sentito una voce veramente in apprensione "ma cosa ha, trentanove, quaranta? o signur, poer bambin"... e in "Nuvole in viaggio" quando i protagonisti vivono il massimo della sfortuna e sono quasi alla fame: "però, il cane lo tengono sempre...".P.S. Che belli questi due film che raccontano storie normali, vite vere.


GIOVEDI' 24 APRILE, 1997
"Scudo antiterrorismo per chiese e aeroporti" Titolo
"Allarme bombe: Londra diventa una città fantasma" Titolo
"E una vecchia bomba ananas paralizza Firenze" Titolo

Mi arriva, assieme carta di credito telefonica, un telecomando in un busta senza istruzioni, chiamo il numero verde, per dieci giorni e non risponde mai nessuno ("se avete già una carta formate 1 se no 2").Chiamo il 187 e mi rispondono che non è di loro competenza. Al 188 trovo una signora gentile che chiede alla sua collega e mi spiegano il mistero. Ho anche la Viacard, geniale medicina per alleviare il sadomasochismo dei caselli, appena cambio macchina metterò anche il Telepass. Il buffo è la colonnina che restituisce la carta e dice '"Arrivederci". Arrivederci? Con una colonnina? Ma quel sacramento che ha programmato la macchina non poteva fargli dire, che ne so: "buon viaggio", "andate piano", "complimenti per aver scelto la viacard"....


VENERDI', 25 APRILE, 1997
"Entro il 2200, fra otto generazioni, non ci saranno più italiani" (UsaToday)     
"Inflazione a 1,7%: non accadeva da 28 anni"     
"E' tornato l'inverno, gelo e neve sull'Italia" (Sui giornali)

   
Con Tommaso siamo andati all'Ordine, dato che non c'era parcheggio l'ho lasciato in macchina. Sto via venti minuti e quando torno vedo che dall'altra parte della strada c'è un vigile. Ti ha detto qualcosa? gli chiedo e lui: "Ma no, sono dieci minuti che sta lì a guardare nel vuoto, qui ci sono macchine dappertutto, in seconda, terza, quarta fila, è arrivata una che ha fatto una manovra da manicomio e quello niente, siamo un paese allo sbando, papi...
".


LUNEDI' 28 APRILE, 1997
"Gad Lerner afferma che la spedizione italiana in Albania ha l'obiettivo di creare un protettorato virtuoso... curioso, quando li faceva Mussolini i protettorati erano imperialisti"
(Massimo Fini)


In questi giorni, per una ragione o l'altra, combino poco, venerdì Matteo Refini, il mio editor a Matrix, ha detto che con le mie scuse gli facevo venire in mente Belushi quando, in Blues Brothers's, incontra quella che non ha sposato e comincia a raccontarle balle spaziali, esondazioni, invasioni di topi, carestie. Beh, ieri mattina è anche piovuto dentro casa, quei maledetti hanno montato i velux senza avere la minima idea di che cosa sia un tetto e a che cosa debba servire. E così, anche se tendo ad arrabbiarmi meno rispetto ai primi giorni nella nuova casa, anche ieri il programma di scrittura è saltato e adesso voglio proprio sentire cosa mi dirà Refini... in più, e se ne dovrà pur tenere conto, si è ammalato anche Lorenzo, stanotte aveva 39, forse 40 e stamattina è venuto il medico...


MARTEDI' 29 APRILE, 1997
Nota per Matteo Refini: "Ah, dimenticavo: i maledetti hanno ripreso a martellare, pneumaticamente. Ecco perché il quarto capitolo ritarda..." (Maurizio Berté)


Mi salta all'occhio, e non dev'essere un caso, nel mucchio dei giornali da buttare la storia dell'uomo morto d'infarto al pronto soccorso. Sembra che le cose siano andate così: questo signore sente male al petto e dato che il dolore non passava va all'ospedale (siamo in una grande città italiana). Al pronto soccorso della cardiologia lui, a chi lo riceve, dice che sente male al petto e quel qualcuno lo invita ad aspettare, seduto, mi raccomando. Passa un'ora, nessuno se lo caga e lui muore. I parenti faranno causa, il primario si difende portando due argomenti: uno, i letti del pronto soccorso erano pieni,e, due, il paziente non ha manifestato un dolore significativo, non ha cioè detto che sentiva poi così male. Io quel poveretto lo capisco bene, a me, nel 1989, è andata un po' meglio ( cioè io per accelerare i tempi, un certo punto, mi sono buttato sulla scrivania della caposala dicendo che mi faceva male, ma molto male) ma il film è proprio così, ti dicono, si segga lì e aspetti, buono che adesso la chiamiamo noi...


MERCOLEDI' 30 APRILE, 1997
"Oggi non ho scritto perché ho messo a posto il giardino, un trionfo di azalee e rododendri gialli, arancioni, rosa carico, screziati, rosa pallido. E non è una scusa" (Maurizio Bertè)


... non è una grande consolazione leggere lo stato dei lavori sull'aterosclerosi. Sarà anche un caso ma sull'ultimo numero de "Le Scienze", leggo frasi così: "Non sappiamo neppure esattamente perché il trombo si forma, dice Attilio Maseri cardiologo di fama internazionale... sappiamo ancora così poco... ci sono ancora troppe cose da capire e spiegare... figuriamoci, il titolo del pezzo è: "il lato oscuro dell'infarto"... e comincia con l'affermazione che: "le cardiopatie restano la principale causa di mortalità per gli uomini oltre i 45 anni"... (aggiunta) Sul giornale di lunedì c'erano setto, otto, nove, non so nemmeno bene, non le ho contate tutte, pagine di commenti sugli exit poll, cioè praticamente sul nulla, su un sondaggio eseguito all'uscita dai seggi dove uno risponde, come minimo, che ha votato per sua zia Carolina. In tutte quelle pagine, sette, otto nove non so, l'unico dato reale era in seconda pagina , a metà colonna, nel mezzo di in un inciso sul maltempo, si diceva che a Milano ha votato il 71,9% degli aventi diritto (che sommati alle schede bianche e nulle fanno un bel 34%). Basta. In tutte le altre pagine non ho più trovato nessun dato di realtà. Io lo trovo scandaloso questo bla bla sul niente. Tendendo conto della diligenza elettorale degli italiani, mi ricordo percentuali del 93-94% non è un dato di poco conto ma che non è stato commentato da nessuno, né qualcuno lo ha messo in rilievo, né ci hanno fatto titoli, né grandi né piccoli. Cioè, dico, questi fanno otto, nove, dieci, e non so quante pagine, sulle elezioni e non danno i dati sugli elettori? C'è del marcio in Danimarca...


GIOVEDI' 1 MAGGIO, 1997
"Sui giornali leggo scemenze"
(Massimo D'Alema)

In Inghilterra hanno deciso di provare con la preghiera. Faranno un esperimento con 600 malati di cuore, a 200 faranno sapere che un certo numero di persone pregherà per la loro guarigione, ad altri 200 verrà invece consigliato di pregare in prima persona, sempre per la propria guarigione e agli ultimi 200 non verrà comunicato che qualcuno sta pregando per la loro guarigione (questo per evitare l'effetto placebo). ... il giornale dà la notizia in un pezzo di colore, ironico nelle intenzioni, cretino nella sostanza, io, e mi stupirebbe il contrario, non ci trovo niente da ridere, anzi, e sono molto curioso di vedere come andrà a finire ... certo che se con la preghiera funziona...


VENERDI' 2 MAGGIO, 1997
"Manconi attaccato su tutto e il contrario di tutto" (Corriere della Sera)
"Era ora "(Maurizio Berté)


Trascrivo un passo, da Parerga e Paralipomena, di Arthur Schopenhauer: "gli spettri, che nel superassennato secolo scorso, a dispetto di tutti quelli anteriori, erano stati ovunque non tanto esorcizzati quanto proscritti, sono stati riabilitati in Germania durante questi ultimi venticinque anni, allo stesso modo che già lo era stata la magia. E forse non a torto. Le prove infatti contro la loro esistenza erano in parte metafisiche..."


LUNEDI' 5 MAGGIO, 1997
Nota per Matteo Refini: "Questo diario, lo metterei verso le dieci. Per oggi, forse, è meglio anticipare la scadenza delle 17, non foss'altro..."
(Maurizio Berté)

E così sono arrivato sin qui, mi operano alle 11, massimo alle 11,30, dipende da come vanno quelli prima di me. Mi sono portato il de Santillana piccolo da leggere, (se mi va bene). Una volta o l'altra dovrò scrivere le recensioni, massimo tre righe anzi due, ai libri che mi hanno cambiato la vita. Vediamo... Reneè Girard, Delle cose nascoste sin dalla fondazione del mondo, quello che l'umanità ha guadagnato con il più importante esperimento politico mai osato... Giorgio de Santillana, Il Mulino di Amleto, quello che l'umanità ha perso, la capacità di misurare sia la propria vita che quella dell'universo, di capire, insomma, cos'è l'infinito...e poi ci sarebbe Max Weber... Dostojevskji... Salinger... Brodskji... Shakespeare... Scipio Slataper... il Roth di Fuga senza fine... e anche della Marcia di Radetszkji... Giorgio Colli... beh, insomma ce ne sono di libri, belli, che ho letto nella mia vita...


MARTEDI' 6 MAGGIO, 1997
Seconda nota per Matteo Refini: "Questo diario te lo mando in anticipo, in un certo senso è un po' una scommessa, come tutto il resto, d'altronde".
(Maurizio Berté)


Per cercare di capire in che paese pazzesco viviamo prendo la bolletta della luce, scadenza 27 febbraio 1997. L'importo è di lire 104.000, che viene così suddiviso: 25.480 di "quota fissa"; 63.280 lire per "acconto per consumi"; 1443+596 lire per "interessi ritardato pagamento fatture del 14.10 e 9.12" (ho cambiato banca d'appoggio e va sempre a finire così ma la colpa è di nessuno); 2000+2000 lire per spese di sollecito fatture; 9276 lire di "Iva". C'è anche una detrazione, lire 75. In un altro riquadro della bolletta c'è però una nota che dice: "nella prima fattura di conguaglio verranno portati in detrazione gli acconti già fatturati il cui totale, comprensivo del presente acconto, ammonta a lire 119.720...". Cioè io pago 104 mila e loro me ne devono 119.720? Cioè si paga una elettricità mai consumata? Ma ci sarà un giudice a Berlino?...Nella fattura che dovrò pagare adesso, scadenza 27 aprile 1997, pagherò 88.000 ma sono già creditore di 173.972 lire. E questo per la casa di montagna, per la casa-casa invece mi sono portato avanti, non ci posso credere, di 327.223 (e abitiamo qui solo dal 28 settembre...)
Oppure prendiamo la tangenziale di Milano: prime dell'uscita di Palmanova ci sono due immissioni per cui i percorsi di chi esce si incrociano con quelli di chi entra, come in una "X", anzi in un "X files". Perché non hanno fatto un sottopasso? O un cavalcavia? Chi é il progettista? Cosa fa attualmente, nella vita?


MERCOLEDI' 7 MAGGIO, 1997
Terza nota per Matteo Refini: "Già che c'ero, cioè ci sono, ti mando anche
questo. Che pubblicherei all'ora canonica, più al circa che alle 17..."
(Maurizio Berté)

Trovo degli appunti, presi mentre pedalavo sulla cyclette, ascoltando una trasmissione su radio radicale, tema la nuova televisione. Rileggo: c'è una tizia che legge una relazione scritta, accento romano, soscietà, gggennnte, discitale, secondo la tipa la tivù sceneralista è alla fine della corsa, alla tivù push si sostituirà quella pull, ognuno si farà il proprio palinsesto, come oggi in America. Ma l'America non è solo buona è anche cattiva perché la pull la fanno pagare e allora si crea un
dualismo nella soscietà, tra chi ha i soldi e chi no, e qui la sinistra può trovare un suo ruolo, inventando via italiana al discitale, ha detto proprio così, questi sono pazzi, la via italiana al discitale, e poi ha concluso se Clinton va a Cannes vorrà pur dire qualcosa e quindi anche noi dobbiamo pur fare qualcosa per.... sì mandare Prodi o Veltroni che s'intende di cinema...


GIOVEDI' 9 MAGGIO, 1997
Dopo 25 anni di viaggio nello spazio, Pioneer 10 si trova a dieci miliardi di chilometri da Sole... è dall'83 che ha lasciato lo spazio planetario... (New Scientist)

L'anno scorso, al mare, mentre lui stava giocando con Pietro, e io sopraggiungevo sulla terrazza, Tommaso mi disse, piegando la testa e alzando gli occhi verso di me, come uscendo da un lungo, e silenzioso, paragone con se stesso: "papi, vedrai, questo ti darà del filo da torcere, ha un carattere...". La profezia si sta avverando, giorno dopo giorno. E ogni giorno è una scoperta...
Adesso alla mattina decide lui cosa mettere: "no, i pan...taoni ...ossi... no...non voio...quelli sì..." e non c'è verso di fargli cambiare idea. E ogni giorno, da vero dandy, nuove cose ... Ho messo un nuovo telefono e per non farglielo toccare gli ho detto che ha le pile scariche perché è l'unica ragione che accetta...mi ha subito chiesto di andare al supermercato a comperarle e gli ho spiegato che era chiuso...ogni volta che passiamo davanti al telefono mi chiede se il supermercato è aperto adesso, non dimentica mai...Quando ha avuto la febbre Daniela ha detto, adesso mettiamo la supposta e lui: "Nooo, non a me al Tati, al Tati..." e Lorenzo guardava ridendo, ma fino a un certo punto perché lo conosce...Un giorno beveva dal suo bicchiere con il beccuccio l'acqua con le bolle... e questo dell'acqua con le bolle, è un tormento... ad un certo punto ha detto: "bevo vino, io... vino" e quando è stato ben sicuro che avessimo capito, ha aggiunto: "scherzo io... scherzo...". Adesso fa un gioco con oggetti invisibili, prende un sega da una poltrona mi si avvicina e mette la mano di taglio e mi sega la gamba, poi va da un'altra parte della stanza e dal tavolino prende un martello fantasma, torna e dice che spacca tutto, soprattutto la mia gamba, poi si dirige verso un muro, mette le mani a ciotola, aspetta un po' e poi viene ancora verso di me, mi accarezza la gamba ferita. Cos'è quella ? gli chiedo e lui: "Acqua no?, acqua..." poi schizza via subito, va dall'altra della stanza e prende un altro attrezzo invisibile e torna... fa chilometri ogni giorno davvero, è serio come se fosse un lavoro e la casa e piena di cose che vede solo lui...


VENERDI' 10 MAGGIO, 1997
"Non mi interessano i sistemi.Non vedo alcuna traccia di sistemi, da nessuna parte"
(Samuel Beckett)


Gli U2 e il concerto di Las Vegas. I giornali riportano la notizia che l'evento è a tema, e il tema sarebbe una critica del consumismo e della società dei consumi. Infatti nell'articolo si leggono cose gigantesche: a parte quella che nell'elenco telefonico di Las Vegas ci sono più 107 pagine, da 622 a 729, di annunci di prostitute, le altre riguardano proprio gli U2: Sul palco del concerto c'è uno stuzzicadenti alto 35 metri, un'oliva di 5 metri e un'arco giallo, echeggiante il logo di MacDonald alto 40 di metri. Lo schermo misura 45 metri per 15 pari a 675 metri quadrati. Per far funzionare l'impianto ci sono voluti 35 chilometri di cavi, 21.000 circuiti stampati, 120.000 morsetti. Tutta la baracca pesa 1200 tonnellate, per trasportarla ci vogliono 15 autobus e 52 autotreni. Per gestirla 200 persone... Comma 22: la società dei consumi è criticabile; ma se chi la critica è un consumista come la mettiamo?...Insomma a me gira la esta, non li capisco, la loro musica mi piace "One" è la più bella canzone del mondo (esagero, ma per far prima) ma è come per Bruce Springstein, (anche Philadelphia è la più bella canzone del mondo) che, anche se sembra un muratore la domenica mattina, ha pur fatto i miliardi con le canzoni sui poveri d'America...non so, non saprei ma qualcosa non funziona...


LUNEDI' 12 MAGGIO, 1997
Ma perché non pubblicano il numero dei votanti? Perché solo sondaggi interviste, bla bla, birignao? Perché, perché, perché, perché...


Questa mattina siamo andati in un laboratorio privato convenzionato con la USSL perché Daniela doveva fare un prelievo di sangue, per degli esami.Io la accompagno sempre perché lei ha una paura blu. Il medico non c'era, era fuori per una prelievo a domicilio - ha detto la segretaria. Quando è arrivato non ha nemmeno tolto il suo finto hasky color nocciola, ha fatto un cenno con la testa invitandoci ad entrare, non si è lavato le mani, non ha messo i guanti, ha preso la siringa con le sue manacce sporche e ha fatto il prelievo. L'Italia così non può andare avanti, io voglio emigrare, sono stufo di vivere in mezzo a gente così, non ne posso più... Tornando a casa ho incontrato un mio amico, uno che ha un negozio di abbigliamento e tutto mogio mi ha detto: "un mio cliente mi ha telefonato per dirmi che ha comperato un maglione da un mio dipendente... cioè il mio dipendente ha rubato il maglione e glielo ha venduto con lo sconto... poi si è pentito... il cliente eh? non il dipendente... che ha anche spiegato al cliente con quale tecnica fa sparire le cose dal negozio... stamattina ho scritto all'amministratore del condominio, allego la lettera, la metto agli atti della mia vita: Egregio ragioniere,  dalla sua, dell'8 maggio 1997, evinco che il punto 24 delle lettera da lei inviata, il 14 marzo, all'immobiliare , riguardante la: "revisione dei tetti in quanto le tegole scivolano causando situazione di pericolo e infiltrazioni negli appartamenti sottostanti" verrà, secondo la risposta datale dall'immobiliare, il 14 aprile, : "eseguita in tempi brevi". Ora a parte la lentezza del carteggio, nel Settecento le lettere arrivavano sicuramente prima, è evidente che le tegole sono scivolate per una ragione precisa e cioè per la mancanza di ganci, appositamente inventati e regolarmente in commercio, per tenerle ferme. Mi aspettavo, quindi una soluzione seria e soprattutto definitiva, non la solita pecionata alla carlona, raffazzonata su in qualche modo. Invece, a quanto mi risulta, nell'intervento predisposto non
sarebbe prevista l'installazione dei suddetti ganci. Non sono per niente d'accordo perché, al dunque, invece di risolvere il problema lo si mette in circolo vizioso, dal giorno dopo le tegole ricomincerebbero a scivolare, piano piano fino al prossimo intervento da eseguire nei soliti tempi brevi...Del resto, da quando abbiamo acquistato questa casa ci stiamo lentamente abituando ai più fantasiosi non sense immobiliari. E, questo dei ganci, non è l'unico episodio di surrealismo edilizio in cui siamo recentemente imbattuti: c'è anche quello dell'intercapedine di ventilazione del tetto, resa completamente superfluo dalla
(incredibile?) chiusura dell'uscita dell'aria sul colmo del tetto stesso. Chissà quali scempiaggini neocostruttiviste potrei ottenere a mo' di spiegazione, chissà quali stupidaggini. Ma ho deciso, per il futuro, di non perdere più tempo in inutili discussioni sull'assurdo catastale Concludendo: la pregherei di prendere nota che rinuncio esplicitamente all'intervento, sulla mia porzione di tetto, perché, oltre che lezioso, lo ritengo addirittura dannoso. Al mio tetto ci penserò direttamente io.
Distinti saluti


MARTEDI' 13 MAGGIO, 1997
"Il quotidiano è la preghiera dell'uomo moderno"
(Adam Smith) [e nei giorni dopo le elezioni, quando non c'è scritto niente?]


E' abbastanza osceno vedere, e leggere, come l'accanimento contro Susanna Tamaro non diminuisca nel tempi anzi aumenti. Brutta bestia l'invidia, si traveste, si veste di parole, cambia professione, divisa, nazionalità ma è sempre la cara e vecchia stronzaggine, tipica dell'umanità (presa nel suo genere). Adesso se la prendono anche con David Helfgott il pianista che ha ispirato "Shine". Pare che i suoi concerti siano un successone, ovunque, ma i critici musicali lo attaccano perché secondo loro ci marcia, sarebbe solo follia e poca musica. Come se non fossero la stessa cosa...



MERCOLEDI' 14 MAGGIO, 1997
"...ci dev'essere stata una tragedia originale, un errore... e non ci fu più rimedio"
(Giorgio de Santillana)


Ogni tanto, da tanto tempo, penso che mi piacerebbe scrivere un libro, ma non ho mai trovato l'energia per andare fino in fondo... non so, soltanto in Italia vengono pubblicati 50 libri al giorno, in un anno fanno 50x365=18.250 (o se la media che mi ha dato il libraio non tiene conto delle domeniche, 15.000). L'ultima volta che sono stato in libreria mi ha sorpreso la quantità di scrittori giapponesi, quando ero giovane se ne traducevano uno ogni quattro anni era un record. La sensazione che provo in libreria è quella della sommersione, le pareti ad un certo punto diventano acqua e annego. Leggendo a un media di venti pagine all'ora, e non facendo altro nella vita, quanta di questa produzione di libri potrei consumare. A volte ho l'impressione, leggendo Giorgio Colli o Platone o Giorgo De Santillana, o Max Weber, o uno di questi molto intelligenti, tipo Brodskji, che una volta o l'altra, diecimila anni fa o ieri, sia già stato detto tutto l'importante che c'era da dire, soprattutto sulla verità, ma che non sia servito a molto o che comunque la verità non sia poi così popolare o che interessi davvero...


GIOVEDI' 15 MAGGIO, 1997
"E qui nasce l'idea di un grande conflitto dei primi tempi, in cui venne dissestata la fabbrica dell'universo"
(Giorgio de Santillana)


Trovo un ritaglio di giornale, messo via nella cartellina "surrealtà" . Il senatore Ayala manda a un giornale una lettera di smentita a un articolo il cui titolo era "Ilde non capisce...". Ayala riconosce di avere effettivamente pronunciato quella frase senza ombra di dubbio. E quindi non smentisce. Smentisce però il tono perché lui, conoscendo di persona sia l'intelligenza che l'Ilde pensa che l'Ilde stessa capisca e come, pronunciò la frase con "ironia" evidentemente non colta dall'estensore sia dell'articolo che del titolo... beh, siamo messi proprio bene...


MERCOLEDI' 21 MAGGIO, 1997
Valona, si scatenano le gang - Zani semina il terrore
(Titolo e sommario del Corriere della Sera)


...Un paio di post scriptum alla e-mail di Marco Muti: 1)sono stato operato lo stesso giorno in cui hanno operato Berlusconi, che è pure la ricorrenza della morte di Napoleone. Se aggiungo che sono nato lo stesso giorno di Eugenio Montale, che è pure quello della scoperta dell'America, come ego dovrei essere a posto; 2)quando, dopo l'operazione, mi sono alzato per la prima volta e, seppure zoppicando, ho cominciato a mettere a posto la camera, a raccogliere i giornali sparsi e a fare le pile, i quotidiani di qua, gli inserti di là, i libri qui, i magazine sopra, a mettere in fila le scatole delle medicine sul comodino, a piegare la giacca del pigiama, Daniela ha detto: "va be', allora anche questa volta è andata, vedo che cominci a stare bene... 3)in questi giorni sto meditando di schedare tutti i miei libri, ho visto che Claris ha un assistant apposito...non l'ho mai fatto perché credo sia inutile e palloso... no so... Sul giornale intanto vedo una fotografia di Berisha, il presidente dell'Albania, che fa il baciamano a una ragazza che ha in mano due fiori (gigli?). La didascalia dice: "Berisha in tour elettorale" . A pensarci bene è una cosa da impazzire... mi ricordo che durante uno dei primi giorni della missione in Albania un tg ci ha fatto vedere questo Zani che andava davanti ad un ufficiale italiano e gli diceva , allargando le braccia: "io sono Zani, io comando tutto qua..." e allargava ancora di più le braccia e lo sguardo, come c'immaginiamo, accadesse nel medioevo quando i limiti geografici coincidevano con lo sguardo... beh, in qualsiasi altro film, l'avrebbero preso, ammanettato, gettato nei piombi, in una segreta,
a riflettere almeno un po'... ho visto la pubblicità di un libro della Cortina Editore: Karl E.Weik, Senso e significato nell'organizzazione -Ambiguità e contraddizioni nei processi organizzativi... lo dicevo io... lo dovrebbero leggere alcuni che conosco, che oltre che ambigui e contraddittori, sono pure disorganizzati...


GIOVEDI' 22 MAGGIO, 1997
"Era l'estate in cui per la prima volta gli uomini posero piede sulla luna...."
(Paul Auster)


Ho già scartato il progetto di archiviare i libri, non ha senso, mi ricordo quasi tutto di loro, non parlo solo della posizione geografica nelle librerie nella casa, ma di alcuni mi ricordo anche il prezzo, e, in qualche caso eccezionale, cosa è successo il giorno che li ho comperati. Per cui... Piuttosto mi è venuto in mente che potrei fare delle brevi schedine di quelli che ho acquistato recentemente, che, tra l'altro, non sono pochi dato che mi piace comperare libri, mi fa sentire vivo, e di questi tempi non bado a spese. Lo spunto me l'ha dato la frase in quarta di copertina de "Il mio anno nella baia di nessuno" di Peter Handke (oh, di Handke li ho letti quasi tutti, chissà perché) che fa: "e chi dice che il mondo è già stato scoperto?". Già, chi lo dice. Bravo, Handke mi piace perché è uno che si ferma, non ha mai fretta. Già che c'ero ho preso anche "L'appendice estiva a un viaggio d'inverno": è il seguito del suo reportage sulla guerra nella ex Jugoslavia che si chiamava appunto Viaggio d'inverno" e che ho letto proprio quest'inverno. Gli sono saltati addosso perché dicono tenga per i serbi ma lui ha solo voluto scrivere:
"contro le semplificazioni dell'Occidente e dei suoi mezzi di comunicazione", "facendo parlare oggetti all'apparenza insignificanti". Dell'altro austriaco di cui ho letto quasi tutto, Thomas Bernhard, ho preso "Estinzione", l'ultimo suo romanzo, sottotitolo "Uno sfacelo", che rende superfluo qualsiasi ulteriore commento. Nel risvolto c'è la frase,: "come se T.B avesse voluto riprendere, una volta per sempre, ...". Di Del Giudice ha me è piaciuto molto il primo libro, abbastanza il secondo, per niente il terzo, del quarto ricordo una frase e una pagina, del quinto, titolo "Mania", leggo sul retro: "Mi piacerebbe condurti fino al punto in cui si smette di capire, si smette di immaginare; vorrei condurti dove si comincia a sentire" e spero che così, la smettano di infierire sulla Susanna Tamaro. "Non ho letto seriamente né Aristotele né Hegel. Non è soltanto che mi sono indifferenti: io diffido di loro..." e così Elias Canetti, ne "La rapidità dello spirito", li mette a posto, per sempre, suppongo. Il risvolto di copertina di "Poesie italiane" di Josif Brodskij, invece mi lascia di sasso: comincia così "in una delle sue vite precedenti J.B. fu sicuramente italiano"... ma, dico, cosa c'entra, ma chi l'ha scritto, ma che confusione è questa mai.... sull'ultimo di Busi, niente da dire, forse sono soldi buttati (ma mi hanno fatto lo sconto del 40%); Alan Palmer con il suo "Francesco Giuseppe - il lungo crepuscolo degli Asburgo", l'ho preso invece perché io avrei proprio voluto vivere durante l'Impero, ne sono sempre più sicuro... va be' per oggi, basta, anche se la pila è ancora alta, forse continuo domani, se non mi viene un'altra mania...


16 GIUGNO, 1997
Josif Brodskij : "In questa città (Venezia) si può versare una lacrima in diverse occasioni"
Sebastiano Vassali: "E' il nostro vecchio mondo di sempre; non è peggiore che in passato, anzi lentissimamente migliora"
C.E.Gadda: Le fregnacce so' sempre fregnacce" o in lombardo: "i ball i bon no"


18 GIUGNO, 1997
Lorenzo: "mamma, ma le Virginia vengono tutte belle? Con i capelli lunghi e lisci? E se la nostra ci nasce ricciolina? Cosa facciamo, la teniamo lo stesso?


19 GIUGNO, 1997
Io chiedo, ma dov'è il metro? e Pietro mi indica quello avvolgibile sul mobile. In macchina chiedo, dove vado? e lui: "a destra, lì in fondo". Gli dico, non mangiare il gelato con i denti, e lui: "ma poi lo sciolgo in bocca". Metto un gancio nell'anta della credenza del nonno e lui, il giorno dopo, armeggia attorno e mi dice: "voglio vedere il gancio che hai messo, qui". Cus'è questo? si chiede prendendo in mano una squadra da disegno e subito si risponde da solo: "ah, è per misu-a-e (i trattini sono le erre che non pronuncia)


22 GIUGNO, 1997
Ennesimo articolo sul ritiro di Salinger, belle le foto, specialmente quella della cassetta delle lettere a Cornish, e la camera d'albergo, nella 44esima, a New York.


23 GIUGNO, 1997
Una televisione americana intervista i figli di Benjamin Spock e una loro frase fa il giro del mondo: "era freddo, non ci mai abbracciato, né dato una bacio".


26 GIUGNO, 1997
"Gli astronomi calcolano che il numero di pianeti adatti a forme di vita simili alla nostra in questo universo si aggiri intorno a 10 elevato alla ventesima potenza (100.000.000.000.000.000.000)"John Gribbin


MERCOLEDI', 03 DICEMBRE, 1997
Non possiamo prevedere l'avvenire della vita o della nostra società o dell'universo... questo avvenire rimane aperto... (Ilya Prigogine)

Ecco, ho trovato il communicator, ha il traduttore html che occorre e va bene, sono a posto... ma cosa mi rimarrà di tutto questo telefonare, dieci o forse più chiamate, per averlo? sicuramente una rafforzata convinzione che la pubblicità non può più andare avanti a dire che è tutto facile, un soffio con quelle voci flautate e puff, sei in orbita... macché, la storia vera è un altra: da internet Netscape non si scarica, si blocca dopo un minuto, i vari store, con tutte le sigle della madonna che hanno, con tutti i loro alias, schiz, netsop, hophola, non vendono Netscape. Qualcuno lo dice un po' schifato come se gli chiedessi un prestito... allora ho chiamato la rivista su cui ho letto la recenzione al Gold, "domanda da un milione..." mi ha risposto una gentilissima centralinista, per cui pensavo già di aver sbagliato numero e, invece, ha aggiunto: "ma aspetti, le passo un mio collega della redazione, lui segue queste cose..." e, dalle fiamme dell'inferno, è venuto su un bisbetico scocciato che mi ha spiegato che lui lavora in un'altra testata ma mi ha dato, almeno, una buona notizia, "ma guardi sulla home page no! lì c'è
l'elenco dei rivenditori..."E infatti ho trovato addirittura la filiale (si dirà così o sbiz-buz-net?) italiana dove, però, un'altra centralinista carina, mi ha spiegato che, dato che loro non vendono ai privati, mi ha fornito un numero di telefono e un nome... alla fine l'ho trovato, in fondo a viale Certosa e l'ufficio non sembrava quelli della pubblicità, tutto un flauto, ma aveva quella patina di fumo, come quei negozi di bruciatori, cose necessarie, fondamentali ma meno glamour dei bit...


GIOVEDI', 04 DICEMBRE, 1997
Cominciò a lavorarmi sulla porta... (Cesare Pavese, Il compagno? No, "Paesi tuoi")

Ho imparato bene a editare il diario, con le sue brave link, yesterday e tomorrow, e potrei quindi ritenermi soddisfatto perché oggigiorno sarei in grado di produrre la base fondamentale del discorso, ma insomma... le immagini non riesco ancora a metterle dentro... i materiali del ë96 e dei primi sei mesi del ë97 non riesco a..., ad esempio del Viaggio in America entra l'introduzione e non il capitolo 1, cioé escono tutte i marcatori html, eppure io eseguo bene... cioé, ad esempio con la link ho fatto un'ora di tentativi, ero rigidissimo e il collo mi faceva fin male, finchè Venturini mi ha spiegato che Internet non vuole lo spazio, tra "capitolo" e "1", sennò quello legge capitolo e poi 1 e per lui sono due informazioni diverse... questo dell spazio che non trova spazio in Internet spacciata sempre come una cosa spaziale, non è da poco... in macchina andando a scuola Lorenzo diceva: stamattina ho religione, poi ho la maestra e l'ora di ginnastica..." e Pietro, dopo un attimo di silenzio: "...io ho... tricicli, ehmm, e poi giochi..." e Lorenzo,: "ma non c'è l'ora di tricicli..." e Pietro: "Sì, che c'è, c'è..."Ore 17,24, aggiornamento: come non detto, non so cosa ho fatto di diverso da ieri, ma, oggi,esattamente un minuto fa, il capitolo 1 è entrato... vorrei proprio capire perché ieri no, avròprovato mille volte... adesso mi mancano solo le foto, e non so nemmeno cos'è un gif...P.S. ricevuta, da Alessandro, la prima e-mail al nuovo sito, rispondo domani (forse) (scrivo forse perché con questi bit non si sa mai...



VENERDI', O5 DICEMBRE 1997
Lavorare stanca. (Cesare Pavese)

Oggi non ho proprio voglia, ho messo solo i titoli delle cose vecchie, (sì insomma vecchie non esageriamo), ho visto che funziona e non mi va di fare altro, lavorare stanca, figuriamoci tutto il resto. Adesso spero che laggiù a Roma gli ingegneri spaziali della Yepa mi tolgano alla svelta le date davanti e mi diano la possibilità di mettere il testo sotto "Due parole sul sito" (ah, lo vorrei già cambiare, metto solo "Sul sito" così guadagno una riga. Bene, mi mancano solo le foto (e non ho ancora capito il concetto,loscanner+fotolook+fotosnap , o basta fotolook? mah, domani provo... certo che viviamo un periodo, chissà se fra vent'anni questo fine '97 inizio '98 avrà una sua collocazione autonoma... che ne so,"la sinistra cominciò a comportarsi da destra, la televisione era peggio di prima, la scuola anche, la polizia menava, i contadini versavano il latte, e i tartari...



MARTEDI', 09 DICEMBRE 1997,
Guardi, la mia è una risposta da artista... (Gino Paoli)

Da un lato mi sento in pace, Luca Venturini, l'ingegnere siderale della Yepa, ha messo a posto anche la sezione, chiamiamola memories, del frame di sinistra e così adesso, volendo, potrei sistemare per bene, e cronologicamente, tutto l'archivio dei miei due anni internettiani. Volendo. Invece non lo faccio perché da un altro mio lato mi sento in guerra, sono incazzato come un treno, come un toro, come un indiano, come un marziano... e dire che ho proprio insistito, nei giorni scorsi, perché me la sistemasse al più presto, non fosse altro per dare una spiegazione alle cifre del contatore... mi premeva non fare la brutta figura... uno arriva qui, sul sito e dice, ma come? con tre giorni di diario tutti quei contatti?... ecco il contatore...prima il contatore non era così diretto, né immediato, né controllato da me, mi davano un aggiornamente mensile, mi fidavo, non ho mai controllato, che bisogno c'era?... e invece in questi giorni l'ho avuto sotto gli occhi spesso, in ragione dei lavori in corso e mi sono accorto che qualcosa non va, che i conti non tornano... mah. Mi consolo con il Macbeth, il giornale diceva "16 minuti di applausi", il tiggì di mezzogiorno "quasi 15 minuti", quello della sera "13 minuti"...mah. Ci voleva Paoli Gino per dire, sulla politica, le cose più interessanti degli ultimi anni. Trascrivo dal Corriere di lunedì: "Non capisco questo Ulivo: rimpatria gli albanesi dei campi profughi e non quelli che che si dedicano ad attività criminali...". "Antonio di Pietro: non ho capito chi è, che cosa vuol fare, qual è il suo programma, quali sono le sue idee politiche e perché era così importante portarlo nell'Ulivo".


LUNEDI', 15 DICEMBRE, 1997
Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario: lasciate che creda che faccio il pianista in in bordello di Marsiglia (Frase di solito racchiusa in un quadretto appeso dietro la scrivania di un pubblicitario che così facendo crede di essere spiritoso.)

Oh, finalmente ho messo dentro tutto il Viaggio in America, con link e tutto quanto si può arrivare fino al capitolo 21 (il 22, come si sa, devo ancora scriverlo, due anni dopo!). Beh, tutto sommato, l'html non è poi così disumano. Adesso mi manca solo sapere come usare lo scanner e poi sarò a posto. Ricevuta una bella lettera da Roberto Ranaldo, lettore affettuoso di King che, oggigiorno occupa la facoltà di sociologia a Roma. Lo ringrazio per il geniale e mi dispiace non poter dare notizie su Ivano perché non ne so più niente dal settembre ë94. (ma mi sta venendo voglia di cercarlo). Approfitto dell'occasione per pubblicare una mail di Roberto Lonardi, altro lettore di King, che è nell'inbox da luglio, e le ultime vicissitudini ce l'hanno tenuta (mi scuso per il ritardo). Ogni volta che ricevo lettere da lettori di King mi commuovo sempre un po', mi viene la nostalgia di quella stagione e la voglia di provare a fare un The King of the Net magari assieme proprio agli amici che leggevano...chi lo sa... ah, ricevuta anche una cosa, non so se chiamarla e-mail, da un sedicente "ugo_f." che si qualifica come "dilettante
appassionato" ma invece di capisce subito, dal tono e dagli argomenti, che è uno " stronzo professionista"...eh beh... Circa il contatore ho deciso che, dato che le cifre fornitemi, alla luce di riscontri matematici, non solo non mi sembrano veritiere, da qualsiasi parte le si prenda, ma anche un po' surreali, azzererò tutto e lo farò ripartire dal primo gennaio 1998. Il contatore rileverà i contatti con la home page e una volta al mese pubblicherò le statistiche riguardanti tutte le altre pagine del sito (quante pagine in totale viste, a che ora in che giorni, provenienza geografica delle richieste eccetera, eccetera).


MARTEDI', 18 DICEMBRE, 1997
"Quando andavo a scuola la mattina alla fermata del bus spesso scoprivo, lì per lì, che c'era uno sciopero improvviso. Era la regola. Oggi non... " (Claudio Burlando)

Oggi ho inserito tutti fram from iuessi, e ho riletto le cose di Tommaso, non per dire ma è bravo bravissimo. Ancora fermo invece sulla faccenda delle foto, non so, forse mi serve adobe fotoshop, forse no, ho letto di un programma html, mirmidone, che traduce subito in gif, forse mi basterebbe quello. Fatto sta che non temo più niente dopo aver domato l'html. Un applauso a Vittorio Emanuele, è l'unico che non abiura, l'ho sempre detto che volevo vivere sotto l'impero di Francesco Giuseppe, erano così seri quelli. Approfitto dei lavori in corso pubblicare una bella e-mail dall'America, ferma dal 5 agosto, (scusa). Domani tenterò di inserire il diario del ë96 ma la vera impresa sarà quelle di Lettere o Filosofia (le ho archiviate per nome e non cronologicamente, non so..


MERCOLEDI', 24 DICEMBRE, 1997
"E' basso, grasso e quasi calvo. Non riesce a dire una frase senza perderne metà tra i baffi e il doppio mento. Non può fare due passi senza avere il fiatone. Conduce un programma il cui livello è basso per non dire infimo, eppure è il personaggio più importante della tv italiana. In Inghilterra e negli Usa non avrebbe avuto possibilità. E' un uomo scaltro che ha saputo diventare amico dei colleghi della P2, la sua carriera è costruita al 90% sulla politica e al 10% sulla professionalità"
(Indipendent on Sunday, buon esempio di giornalismo anglosassone: si capisce chi è senza nemmeno farne il nome)

1998

MARTEDI' 13 GENNAIO, 1998
"...come la questione dei crimini dello stalinismo. Lavorate su notizie piuttosto vecchie"

(Massimo D'Alema)
E avrà aggiunto il suo "disciamo", che di solito pronuncia con quel sorriso beffardo mentre gira la testa, o a destra o a sinistra, e socchiude gli occhi. Il bello è che che gli danno anche retta. Se Fini andasse in televisione a dire che si è convinto che la soluzione sta nella dittatura del proletariato chiamerebbero subito il pronto soccorso del manicomio, e invece eccoci qui che ci tocca sentire le sue scempiaggini. Mi piacerebbe che ci fosse ancora Anna Achmatova per vedere come reagirebbe di fronte a uno che dice, che noia ne abbiamo già parlato anni fa...

IN LUOGO DI PREFAZIONE
di Anna Achmatova
Negli anni terribili della ezòvscina ho passato diciassette mesi in fila davanti alle carceri di Leningrado. Una volta qualcuno mi
"riconobbe". Allora una donna dalla labbra livide che stava dietro di me e che, sicuramente, non aveva mai sentito il mio nome,
si riscosse dal torpore che era caratteristico di noi tutto e mi domandò in un orecchio (lì tutti parlavano sussurrando):
- Ma questo lei può descriverlo?
E io dissi:
- Posso
Allora una sorta di sorriso scivolò lungo quello che un tempo era stato il suo volto.


Date: Thu, 15 Jan 1998 15:57:48
From: "!Berte,Tommaso!"
To: lettera@maurizioberte.com
Subject: Voila ton fils Tommi

Ciao Papi,
ieri sono andato all'Istituto Lumière a vedere "The night of the Hunter" (t.l. La notte del cacciatore) di Charles Laughton. Tutti i mercoledì passano i grandi classici del cinema e io cerco di non perderli. All'inizio del film un giovane professore fa una sorta d'introduzione, che è molto interessante, anche se lui ha la "esse" di Paperino. Mercolèdi scorso avevano dato "Jules e Jim" di Truffaut, che pero mi aveva deluso molto perché mi aspettavo un film romantico e leggero e invece l'ho trovato sgradevole e piuttosto triste. C'è da dire che sono stato un po' turbato da un pezzo dell'introduzione di Truffaut al suo libro su Hitchcock. Dice, più o meno: "il critico Tal dei tali non aveva apprezzato il mio libro e due anni dopo si è suicidato, spero non a causa mia...". Alla faccia dell'elegance! Ho anche iniziato a utilizzare l'agenda che la mamma mi ha regalato per Natale e mi trovo molto bene, organizzando la mia vita come un vero ometto. Per me è una piacevole sorpresa perché fino ad ora mi era sempre rifiutato di utilizzare agende, per motivi diciamo ideologici. A proposito di tecnologia, ieri c'è stato uno sciopero dei conducenti di metrò (pare che chiedano maggiori misure di sicurezza perché uno di loro è stato aggredito). Sulla mia linea, la D, i metrò sono guidati da computer e non c'è nemmeno il posto per il conducente, cosi se uno va davanti al vagone attraverso il vetro vede i binari e i sotterranei che scorrono veloci. Sembra Disneyland. Tutto cio' per dire che un giorno i computer prenderanno il sopravvento e che gli uomini...(è un po' banale come idea, ma lasciamela dire)...si, gli uomini saranno gli schiavi dei computer. Per esempio, questa è la seconda lettera che ti scrivo oggi (la prima è stata misteriosamente ingurgitata dal computer proprio mentre la stavo inviando, che nervi...). In questo caso, io sono schiavo del mio computer. Lasciamo perdere. Sempre a proposito di tecnologia, credo che cambierò lavanderia automatica, dopo l'ultima esperienza negativa. Non vorrei ancora incontrare quel trentenne che mi rifilato il suo indirizzo perché "ci conoscessimo meglio". Già è un casino decidere il programma di lavaggio, se poi devo pure far fronte a questo tipo di personaggi, diventa veramente un'impresa. Papi, questo fine settimana penso che sarò impegnato a girare i filmini che abbiamo per compito. Abbiamo prenotato la telecamera ed è veramente difficile cambiare giorno (prossimamente ti racconterò della giungla burocratica dell'università di Lione). Comunque magari sentiamoci stasera. Ti voglio bene Tommi


SABATO 17 GENNAIO, 1998
"Una collaboratrice del professor Di Bella, per spiegargli chi sia Costanzo, lo definisce l'addetto stampa del governo attuale, nonché direttore di Canale 5, ecco perché non lascia parlare Camponeschi..."
(Dal Corriere che riprende "Striscia la notizia" che manda in onda un fuori onda).

Ollallà, che bella sorpresa: mentre sono qui ingaggiato dall'html e dalle sue infinite insidie e trappole ecco che arriva, in tempo reale l'e-mail di Tommaso, direttamente dal computer dell'Università. E' vero siamo schiavi e anche un po' vittime del mezzo ma così è, e pensa che oggi ho ricevuto le mail dei tuoi amici americani, te le redirecto e in un attimo saranno lì. Come vedi ci sono anche i pro. Intanto ti comunico che, in Italia ce n'è almeno uno, il professor Di Bella che non sa chi sia Costanzo. Il lavoro di archiviazione procede, (sì, insomma), sono abbastanza contento ma non so quando finirà, basta un soffio e il comando non accetta, non risponde, non fila. Stamattina per esempio, nei "Diari" sono tornate fuori le vecchie link, è sparito il novembre 96 e chi sa cosa altro ancora, mah. Comunque, il lavoro che sto facendo mi conferma che quelli (e sai di chi parlo) erano dei pezzi di m. per di più lavativi e forse anche un po' insipienti. No, non un po', "del tutto".


GIOVEDI', 19 GENNAIO, 1998
"Lo potremmo mettere al governo perché uno come Ronaldo serve sempre"
(Walter Veltroni. Nemmeno Benito Mussolini...)
Si consuma così, questa fine secolo, con le strade, le case, gli uffici eccetera, pieni di persone apparentemente normali e invece completamente pazze, perfezionate, fino all'inverosimile, nella mimesi, quasi un'arte ormai, una vocazione. Deraglia un treno dopo l'altro, sembrava impossibile, solo trentacinque anni fa, poter fermare un treno. Il treno è la metafora della tecnologia, dotato di una forza fortissima, capace di trascinare il mondo intero e sono stati capaci di consumare tutta quell'inerzia. Adesso, non ce n'è più e i vagoni si coricano sul dorso, le locomotive si spanciano esauste. Nauseate forse da tutto questo gran traffico di parole, un violento blabla che sta travolgendo tutto quanto, come se fosse diventato lui il vero treno. Cambiano il presidente che non decideva niente, lo dice lui ai giornali, rimane chi decideva il 90% delle cose. Finisce così questo secolo, in una grande ingiustizia...


MERCOLEDI', 21 GENNAIO 1998
1) "Cascami culturali della sinistra più modesta, minoritaria, incapace di..."
(Gad Lerner)
2) "Sotto le bandiere del comunismo non si edificava l'uomo nuovo ma si affermava una forma odiosa e terribile di oppressione
dell'uomo sull'uomo"
(Massimo D'Alema)
3) "Non so se sarei stato nel Pci ai tempi di Togliatti" (Walter Veltroni)
4) "Non mi iscriverei mai ad un club dove accettessero uno come me" (Groucho Marx)
Immaginiamoci che sofferenza deve essere stata, per lui, ascoltare, per anni!, per decenni!, i rituali del lessico comunista sulla "tradizione", "continuità storica", "patrimonio del partito", "eredità", "orgoglio del nostro passato" eccetera. E chissà che dolori, quando da giovane, il giovane Walter, obbligato dagli sguardi dei compagni che gli stavano accanto nel corteo, avrà dovuto gridare: "viva il partito comunista di Gramsci_Togliatti_Longo_e_Berlinguer. Povero, che vita. E comunque rimane il mistero sul perché non si sia mai iscritto al Pli, o al Pri, al Psdi, al Psi, alla Dc, al Msi, all'Unione Monarchica (ce n'erano di partiti) ma abbia fatto carriera proprio nel PARTITO COMUNISTA ITALIANO, che schifo, fino a diventarne un dirigente nazionale, che senso, e addirittura direttore dell'Unità, che nausea...


VENERDI-SABATO 23-24 GENNAIO 1998
"Siciliano?... di lui ho colto solo interventi narcisistici... Iseppi, si è occupato di tv digitale, di ristrutturazione aziendale e non di programmi. E male ha fatto... Tantillo si è portato da Raitre cascami della sinistra più modesta... non faccio il killer o il tagliatore di teste, tantomeno di chi mi ha dato fiducia..."

(Così Gad Lerner al Corriere della Sera, il 15 gennaio 1998)


22 GENNAIO 1998 From: "Anna & Marco" ,
Maurizio ciao,
ti volevo augurare buon lavoro visto che sei ingarbugliato nei lincaggi e
cose simili. Non ho ben capito se questo a cui ti scrivo è l'indirizzo definitivo visto
che ricordo videate varie che ora non ritrovo più... BO! Comunque ho letto l'ultima lettera di Tommy e mi da sempre un piacere enorme osservare dallo spiraglio una vita tanto lontana ma che posso dire di aver visto crescere! Almeno un po'. Anch'io tanto tempo fa seguii al cinema una serie su troffeau (non so come si scrive ma hai capito) e m'ha lasciato dentro un ricordo dolcissimo e intenso. I film mi piacquero tanto ed, in più, c'era una biondina alla quale, alla fine, ebbi pure il coraggio di parlare: che emozione! Tommy è sempre di un equilibrio che mi stupisce.> Non dico "beato lui", dico "è bene per lui". E tu? E la prole casinara?
Gaia, un giorno la conoscerai, pare una forza della natura. CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOFROMFAMILYMUTI!!!!!!!!
Dimenticavo: a Marzo mi specializzo!
Marco Muti

Grazie per gli auguri sulle link: non so, io faccio tutto giusto (?) e al momento buono buono o la link sparisce o viene fuori uno slash che io non ho mai digitato, (e, non so se lo sai, ma non bisogna mai mettere niente tra una cosa e l'altra, nemmeno un punto o una virgola, e nemmeno uno spazio sennò ti esce file not found, la frase che odio di più, in questi strani, primi, giorni dell'anno). Cosicché tempo ed energie vengono assorbite da questo lavoro di link-archiviazione a discapito della scrittura vera e propria, passano i giorni e rimangono nelle penna pagine di diario sulla Rai, (Siciliano uomo di sinistra messo lì dalla sinistra, viene fatto fuori dalla sinistra che, nel frattempo, si è divisa tra sinistra buona e sinistra cattiva, fanno sempre così, Stalin non li dimetteva, li ammazzava direttamente. Siciliano alla fine della fiera resterà, però, di sinistra e qui è il bello del mistero) su Cuba, (da Santoro portano l'esule cubano che ha vissuto la tragedia in modo diretto, parenti incarcerati, torturati eccetera e snocciola un elenco degli orrori della dittatura castrista, ma gli ospiti italiani, che non sanno niente della vita a Cuba, forti delle loro "idee" sul socialismo, lo fermano, annoiati, con il perentorio "sì, però..." l'esule racconta che la libertà politica non c'è, e loro:" sì, certo abbiamo già parlato dei limiti dell'esperienza cubana, però... " quello insiste sulla povertà e loro, allargando le braccia" sì, va bene, però..." e così, avanti tutta la sera, chi se ne frega della verità, che palle 'sto esule, soggettivista e chiacchierone. Però, però però però però, che ossessione questo però: la vera rivoluzione sarebbe fare un talk show dove la gente finalmente si ascoltasse mentre parla e una volta, almeno una!!!, cambiasse idea alla fine della trasmissione...); sulla moda (... non so, ma le ultime sfilate che ho visto, in televisione, avevano in comune un segno pesante, di stampo impressionistico, il trucco degli occhi dilatato quasi ad una mascherina, non so... mi è venuta in mente la Germania di Alfred Doblin, quello che ha scritto Alexander Platz, la decadenza, la disgregazione, l'anticamera dell'inferno, l'apocalisse, la fine del mondo, oh, boom che esagerato!). Domani mattina vado al trovare Tommaso a Lione (è vero: è un fenomeno [ed è mio figlio!], ha già preso ottimi voti all'università, e appena finisco di archiviare le cose scritte, imparo a usare lo scanner e mando on line gli articoli dell'"Est Repubblicaine" che raccontano il suo baccalaureat). Ho il treno alle sette, sarò là a mezzogiorno. Li mi sta parlando molto bene di Lione ma scrive poco (oltre a cinema si è iscritto anche a Legge e ha molto da studiare e in più sta cercando di collocare, nei festival francesi, un film di un amico americano. E' la storia di un uomo che si mette in viaggio e, traversando l'America, rivive la propria vita, ma questo è un altro discorso, che faremo un'altra volta...) Sarà una vista breve, torno domenica sera, perché qui, in miniera, sono piuttosto necessario. Virginia sta bene, non ci fa dormire troppo ma si fa anche perdonare. Pietro e Lorenzo, la adorano, "la nostra bambina" dicono accarezzandola. Pietro, ogni tanto, è fin troppo affettuoso e le tira una qualche carezza che diventa, strada facendo, una mazzata, ma noi siamo riusciti a fermarlo sempre in tempo, finora. Anche a me fa piacere seguire la vostra vita, (l'ultima cosa che archivierò, penso la prossima settimana, saranno le lettere che ho ricevuto in questi due anni su Internet e la tua casella è forse la più ricca di emozioni e genuinità (che era poi quello che desideravo Lettere o filosofia diventasse e cioè, a seconda del tasso di passione e verità, un rapporto sulla stato d'animo di una generazione [o era nazione?, va beh, ma comunque mi è venuto il mente il progetto che ho per quest'anno, un romanzino, e lo dico a proposito, intitolato Bit Generation. Comincia con un telefonata di uno psicanalista ad un suo paziente... Comunque complimenti per la specializzazione e grazie per avermi scritto. ciao Maurizio Berté P.S. in che senso "videate che non vedo più"? fammelo sapere al più presto perché l'idea che, dopo tutta questa fatica, non si veda niente mi fa venire il cimurro. (potresti anche darmi un parere spassionato sulla grafica del sito, sulla navigabilità, su quello che manca, su quello che cresce, sulla generale comprensibilità?), grazie.


MERCOLEDI', 28 GENNAIO 1998
"Le lettere in ritardo? Mancava il cap"

(Titolo del Corriere della Sera, articolo in margine al rapimento del povero Soffiantini)
Milano è collegata a Lione da un treno, tipo pendolino, che parte, ogni giorno, alle 7 arriva alle 12, riparte alle 19 e arriva a mezzanotte. Teoricamente è comodissimo. Il treno, bene come sono fatte le case, la loro manutenzione: tutte sfumature che raccontano, molto, sui loro abitanti. Io sono partito sabato mattina, con mezzo minuto di anticipo, ma a Lambrate il treno era già fermo, e lo è restato per dieci minuti, poi altri dieci più avanti e infine, un altro po' tra le montagne e così sono arrivato a Lione con un bel ritardo. Ma va be', almeno sono arrivato. Al ritorno, domenica, invece non c'era nemmeno il treno: spiegazione dei ferrovieri francesi: "stamattina non è arrivato, forse si è rotto per strada". Così ci hanno prestato una loro tradotta, un'emergenza bestiale, non funzionava nemmeno la luce, solo quella piccola di fortuna, su una carrozza non andava il riscaldamento, anzi c'era un corto circuito per cui l'hanno pure sganciata. Quando abbiamo sentito che cercavano un pilota ci sono veramente cadute le palle, Tommaso ha detto: "è il destino, parti domani mattina". Ma io avevo i bambini da portare all'asilo...


MERCOLEDI', 4 FEBBRAIO 1998,
"Se ci siamo solo noi, mi pare un bello spreco di spazio"

(Robert Zemeckis nel film "Contact")
Ieri sera Lamberto Sposini, alla fine dello speciale di Canale 5 sul quarantennale della legge Merlin, ha detto, forse senza volerlo davvero, una cosa giusta, : "ecco è finita... siamo qui, forse più confusi di quando abbiamo iniziato...". E' stato un bel momento di autentico imbarazzo, un attimo di quasi-verità, che bello però, una frase così dovrebbe diventare la chiusa di qualsiasi talk show. La Palombelli ha sì tentato di resistere, "ma non voleva..." ma si vedeva che era convinta anche lei. Speriamo che succeda ancora... Domenica sera sempre Lamberto Sposini, ha partecipato ad un'edizione straordinaria, ma satirica, del TG5 all'interno di "Mai dire gol", in cui intervistava una finta Hillary Clinton (interpretata dalla Casella, quella che imitava, una volta, la Gruber). Oh, dalla sigla, a tutto il resto, sembrava una cosa vera... non si capiva che stavano scherzando, non c'era nessuna differenza...> Una domanda: ma Maurizio Costanzo lavora ancora per Rutelli sindaco di Roma e marito di Barbara Palombelli, giornalista di Repubblica? Non mi ricordo...


SABATO, 7 FEBBRAIO 1998
"Nessuna democrazia può sopportare a lungo tanti disoccupati, nel 1932 sei milioni di senza lavoro furono l'inizio della fine per la repubblica di Weimar"

(Ottmar Schreiner, vicepresidente dei deputati socialdemocratici tedeschi)
Chissà se è vero, è se è vero chissà perché la notizia è solo a pagina 6, in fondo, proprio in basso, sei colonnine di venti righe con una fotina piccola di Kohl. Sopra c'è un pezzone, fondamentale?, con una fotona, con un titolone: "Callieri: non siamo le colf di nessuno". Fatto sta che, se è vero, (la storia dei disoccupati non quella di Callieri) non si potrà più nemmeno dire, vado in Svizzera o in Svezia, perché pare siano messe anche peggio. E chissà se è vero che, come dice Eltsin: "sull'Iraq si rischia la terza guerra mondiale". A prima vista non sembrerebbe così alto l'allarme, solo un richiamo basso in prima e un articolo in 13° sul giornale, mentre il Tg, lasciamo stare quale, l'ha messa in mezzo al notiziario, appena dopo la notizia sui due giovani morti sotto la metropolitana a Milano. E ogni giorno è così, un tormento, sempre più frastornati da indizi a profusione sulla fragilità di tutto l'ambaradan da un lato e, dall'altro, rassicurazioni, political correct, del tipo: "ma cosa volete che siano due-duecento-duemila curdi in più...", una sera in un talk show, lasciamo stare quale, ho sentito un critico letterario (uno che si vede subito, dalla faccia che ha, che non sa niente della vita), teorizzare sulla capacità di assorbimento della nostra economia, scemate allo stato puro, eppure nessun lo ha fermato, anzi gli hanno fatto anche un bell'applauso quando è andato su, di un'ottava, durante un'indignazione, sapete no?, quella della civiltà di un paese che si misura...


SABATO, 14 FEBBRAIO, 1998
"Voi non ci crederete ma, nel frattempo, è deragliato un altro treno"

(Paolo Liguori, dopo lo spot pubblicitario tra Studio Aperto e Fatti&Misfatti)
Il paradosso perfido è che i capi di adesso sono i rivoluzionari di ieri, e come si fa a discutere sul serio, con gente così scissa, "Salvati: ma le tesi sull'economia sono iperliberali e guardano avanti". E come cribbio si fa a prendere sul serio uno così: ho tutti i numeri, rilegati in tela rossa, dei Quaderni Piacentini e Michele Salvati era tutto, iperoperaista o ipermaoista, ma non liberale e invece le prime righe dell'articolo sono pure virgolettate: "Sono elaborazioni che potremmo tranquillamente definire blairiane. Anzi, iper-blairiane, e iper-liberali"... tranquillamente, tranquillamente dice... mi viene in mente l'ultima scena del film il "Prestanome", Woody Allen, sebbene processato e condannato non tradisce l'uomo a cui ha prestato copertura durante il maccartismo... la scena è bellissima, lui alla fine del processo sta uscendo, arriva sulla porta dell'aula, si gira, guarda la giuria, la soppesa, e dice, con un filo di voce sentenzia "... ciònondimeno, andate a prendervela su per il culo..." si gira e se ne va via.


LUNEDI', 16 FEBBRAIO, 1998
"Veltroni si dovrebbe dimettere da ogni incarico ottenuto grazie al Pds. Dice che non si sarebbe iscritto al Pci di Togliatti ma
il Pds esiste solo perché è esistito il partito di Togliatti..."
(Emanuele Macaluso)
Vista un po' da lontano, e nemmeno tanto solo nella grafica dei Tg, la Cosa 2 sembra un: Cosa? è già questa è una piccola nemesi che, diventa quasi storica se aggiunta al fatto, che alla fine dei lavori molti dei socialcattomcomunisti non sono riusciti a tornare a casa da Firenze, causa sciopero dei capistazione. *Visto, anche lui da lontano, d'Alema ha cambiato addirittura il modo di camminare, da quando è al potere. Tiene le spalle rigide ma il petto concavo, cosicché, quando svolta nei corridoi, non piegando le gambe, forse perché impegnato a sorridere ai giornalisti a volte assomiglia proprio a Totò.*Ho messo il racconta di Marco Muti, basta cliccare qui. Ne approfitto per dare qualche indicazione sulla navigabilità del sito. Partendo proprio dal racconto di Muti, se cliccate la link che ho inserito prima andate direttamente al racconto ma se volete tornare all'indice generale dei racconti del Pen Net basta andare nel frame di sinistra su POSTA e cliccare. Ovvio che lo stesso vale per tutto il resto: siete su un capitolo di Viaggio in America o un Fram from iuessei by Tommy o meglio su un Chez Tommasò e volete tornare agli indici generali? Basta cliccare LIBRERIA sul frame di sinistra! (Marco Muti fammi sapere se tutto ciò funziona!)


MARTEDI', 17 FEBBRAIO, 1998
"One night, as he sat at his table head on hands..."
"Una notte, mentre seduto al suo tavolo con la testa fra le mani"
(Samuel Beckett)
Il paradosso disperante è che, pur avendo torto, hanno sempre la risposta pronta, come se avessero ragione, e come facciano non lo so, è un mistero. Esce le"Livre noir du communisme", "826 pages des crimes, terreur, repression"? Niente paura c'è Cesare Salvi, che è uno dialettico, uno che nei talk show dice spesso, degli argomenti degli altri:"ma questa è propaganda", come se l'unico nell'universo, ad avere delle opinioni, fosse lui. Adesso c'è un suo pezzo sul Corriere: fenomenale, cita addirittura Rudolf Steiner, dico Steiner quello della Teosofia!, anzi ne assume le posizioni e individua il peccato capitale del comunismo nello scientismo antispirituale e antireligioso che, pretendendo di progettare l'uomo nuovo come se ci fosse solo la materia, si sostituisce criminalmente a Dio. Da non credere ma dà, anche, la soluzione al problema, che coraggio!, che faccia!: starebbe nella libertà religiosa garantita dalle costituzioni europee del ë500-'600, addirittura. Per finire, si augura che in Cina facciano una cosa simile a quella che Castro ha fatto a Cuba, liberino un po' di cattolici incarcerati e dialoghino con il Dalai Lama. Ecco, così siamo a posto, anche questa volta. Questi usano le parole come se fossero niente. Se per magia si potesse tornare a cinque, sei sette, anni fa, e in un talk show far vedere il suo pezzo del 12 febbraio 1998..., cosa succederebbe? Salvi sorriderebbe? Dicendo che è tutta propaganda? Forse sì. E e se di colpo si potesse tornare al 17 febbraio 1998, con il giornale del ë98 in una mano e la registrazione del talk show del ë92 nell'altra? Niente forse Salvi, sorridendo e compatendo, continuerebbe a dire ancora, che hanno ragione loro, che la verità è solo propaganda...


GIOVEDI', 19 FEBBRAIO, 1998
"Lo potremmo mettere al governo perché uno come Ronaldo
serve sempre"
(Walter Veltroni. Nemmeno Benito Mussolini...)
Si consuma così, questa fine secolo, con le strade, le case, gli uffici eccetera, pieni di persone apparentemente normali e invece completamente pazze, perfezionate, fino all'inverosimile, nella mimesi, quasi un'arte ormai, una vocazione. Deraglia un treno dopo l'altro, sembrava impossibile, solo trentacinque anni fa, poter fermare un treno. Il treno è la metafora della tecnologia, dotato di una forza fortissima, capace di trascinare il mondo intero e sono stati capaci di consumare tutta quell'inerzia. Adesso, non ce n'è più e i vagoni si coricano sul dorso, le locomotive si spanciano esauste. Nauseate forse da tutto questo gran traffico di parole, un violento blabla che sta travolgendo tutto quanto, come se fosse diventato lui il vero treno. Cambiano il presidente che non decideva niente, lo dice lui ai giornali, rimane chi decideva il 90% delle cose. Finisce così questo secolo, in una grande ingiustizia...


VENERDI', 20 FEBBRAIO, 1998
"Quali saranno i poteri del presidente delle FS?"
(domanda della giornalista S.Tamburello)
"Chi farà il presidente avrà oltre ai poteri di rappresentanza, anche quelli di rapporti con l'opinione pubblica. Dovrà essere il punto di riferimento...
(risposta di Claudio Burlando)
...Ovvio che fa ridere. Anche se adesso si capisce perché hanno mandato via quello di prima ma non si capisce perché ne facciano uno nuovo. Che bisogno c'è di un presidente? Basterebbe un buon capo ufficio stampa o un entertainer, magari già dotato di una sua trasmissione rodata, che ne so un Santoro o un Lerner, magari... Certo che c'è sempre una bella distanza tra il dire e il fare, iperblairiani a parole al vento e ipersaddammiani nella politica vera... D'Alema ha vinto il primo round con il Corriere della Sera. Peccato tenevo per De Bortoli e Verderami... speriamo che nel secondo...


DOMENICA 22 FEBBRAIO, 1998
"La nostra economia ha bisogno degli extracomunitari"
(Giorgio Napolitano)
Cosa-cosa? Come-come? E il 12,5% di disoccupati? Che al Sud diventa almeno un "drammatico" 25-30%? Ci dobbiamo essere persi un paio di puntate dello sviluppo socioeconomico, si era rimasti alla "gente che chiede lavoro". Oppure le cifre sulla disoccupazione erano fasulle? O magari quando si è al potere si vedono le cose in un altro modo? Tanto della verità chi se ne frega? E D'Alema che dice che allaTelecom comanda molto chi ha pagato poco? E prima, che non pagavano punto? Che il potere faccia male, "logori", come si diceva una volta deve essere proprio vero, basta guardare a come ha ridotto la Pivetti. Che sia anche una cosa piuttosto libidinosa deve essere altrettanto vero perché, se no, chi glielo fa fare a persone normali, di fare il ministro della sanità o della scuola o dei treni e poi andare in televisione, a dire che tutto va quasi bene, o comunque lo andrà tra breve. Quando invece è tutto così avvilente, dal dover aver bisogno di andare in ospedali meno puliti del braccio della morte della prigione della Tucker, in Texas, al prendere treni che fanno veramente schifo ( a proposito, ne è bruciato un altro, quello che che a va all'aeroporto di Fiumicino. L'ho preso qualche volta, non ho mai avuto il coraggio nemmeno di sedermi, tanto era lercio... Ieri sera la Rosy Bindi ha fatto le prove di regime, non si potrà più parlare da oggi in poi, io sto con Frizzi e Funari, per forza, lo so come vanno queste cose, nell'88 ci ho messo otto mesi per farmi fare una coronarografia, altro che demagogia, e avevo un'occlusione, prossimale, del 90% nell'anteriore discendente, non so se mi spiego, otto mesi, da novembre ho fatto la coronagrafia verso la fine di luglio...(Eccoci qua, ho imparato anche a scannare le foto, a trasformarle in Gif e a metterle in pagina. Dovessi spiegare come si fa, non so se lo saprei fare, ma escono, eccole qua. (Ovvio che sorvolo sui diciotto milioni di tentativi fatti e falliti perché la delusione passa subito, appena esce la cosa). Adesso, per esempio, è sparita l'icona della e-mail e chi lo sa perché?Io, no, di certo. Bon, adesso mi riposo, vado in montagna, torno la settimana prossima.)


DOMENICA 8 MARZO 1998"E' difficile partecipare al Gran Premio con dei ciucci" (Massimo D'Alema)

Ed eccoci ancora qua. Effettivamente sono tornato da qualche giorno ma ho alcuni problemi logistici, niente di che, solo tre bambini, tre!, e che non riesco a stare cinque minuti a scrivere, tutto il tempo d'aria che ho lo passo a lottare con il computer. Lotta impari. Per dire: l'animazione della e-mail si è rimessa improvvisamente in moto e pensavo, un miracolo!, e invece mi arriva una mail da Alessandro Mascia che mi dice che l'ha ripristinata lui da Roma. Bella la mail di Alessandro, tanto che la pubblico, perché mi pare spieghi bene cos' è il computer. Per dirne un'altra: le foto riesco a metterle ma i disegni no, rimane uno sfondo nero attorno alla freccia che voglio mettere (perché?, perché rimane? E perché la voglio poi mettere questa benedetta freccia?)

From Alessandro Mascia: Ho ritoccato l'indispensabile per rimettere in vista l'animazione e-mail e soprattutto ho recuperato il mitico fondino.gif!!! Oltre a qualche errore di sintassi nel HTML, entrambi i file erano conciati male, sicché li ho sostituiti con quelli originali. Anche il mio meccanico dice che ormai si lavora tutto così: non si ripara più nulla ma si sostituisce direttamente, e lui è triste perché gli si spoetizza il lavoro. Ora, per ritoccare il frame di sinistra ho tutte le indicazioni, ma a dire il vero non trovo più alcune immagini che lei mi aveva fatto avere: la clessidrina, la lettera, e poi non ricordo bene. I libri in piedi ce li ho, e ovviamente anche la sua foto da riprodurvi in copertina, ma se potesse reinviarmi le altre cose le sarei grato. L'ordine all'interno del computer non si dà in natura, evidentemente... A presto! Alessandro


MARTEDI' 10 MARZO 1998
"Agli italiani il grigiore puritano non alletta. Loro desiderano che anche lo stato si manifesti in forme estetiche"
(Ingeborg Bachman, 1955)

La panchina dei folli. La scena si svolge su una panchina, in un parco di un luogo non precisato, su cui stanno seduti molti uomini, in modo confuso. Si odono frasi roboanti, io sono stato presidente della repubblica, io napoleone, eccetera. Uno di loro ha in mano un giornale su cui c'è la foto di un giudice con i capelli molto ricci e abbastanza lunghi. Ogni tanto passa qualche signore vestito di bianco, in camice o in giacca e pantaloni. I camici sono molto eleganti con il colletto alla coreana, e danno, a chi li indossa, un'aria molto ieratica. Ogni riferimento a fatti e persone è del tutto surreale, sebbene ( forse proprio per quello) il parlato sia ripreso, fedelmente, dai giornali dell'epoca.
Marco Boato: ... è un'operazione immonda... un fatto paranoide... un po' paranoico...
Cesare Salvi: Farneticazioni. Pure e semplici.
Luciano Violante: ... Devastanti...
Nicola Mancino: ... mi associo...
Cesare Salvi:... dovrebbe rivolgersi a uno psichiatra...
Marco Boato: hai ragione... dallo psicanalista...
Fabio Mussi: ... si credono unti dal signore...
Marco Folena: E' un delirio
Armando Cossutta: che interferenza! Dovrebbe intervenire il CSM
Cesare Salvi: Credo che non possa lavarsene le mani...
Giuseppe Ayala: ... inopportuno a 360°...
Cesare Salvi:... scusate, come faccio a non sentirmi diffamato? Sono pronto a querelarlo...
Carlo Federico Grosso: Ha superato i limiti della misura...
Tutti in Coro: Flik-deve-aprire- un-procedimento-disciplinareeeeeeeee
Carlo Federico Grosso: ... Hanno ragione...
(In quel momento passa di lì, davanti alla panchina, un vecchio signore i capelli candidi, anche questi spettinati, sebbene non
ricci, come quelli del giudice, e senza guardare verso la panchina né dando segno di ascoltare il chiasso dice, come fra sé e
sé)
Luigi Di Bella: Io me ne vado dall'Italia...


GIOVEDI' 12 MARZO 1998
"Voi giornalisti esagerate sempre" (Cesare Calvi)

La panchina dei folli.
Scena seconda
Mino Fuccillo: dove nasce la teoria di Colombo...
Massimo D'Alema: Direi il teorema...
Mino Fuccillo: Il teorema è di Colombo...
Massimo D'Alema: ... in quell'intervista si illustra una teoria. Non nuova, tipica dell'estremismo di sinistra...
Gad Lerner: tale e quale, è stata la visione della storia e della politica, fondamentalmente emergenzialista, di un bel pezzo del
gruppo dirigente del Pds che oggi lo attacca...
Michele Serra: Una persona perbene e intelligente. Se oggi il suo animus è fuori controllo...
Gad Lerner: Si badi bene: non condivido una sola parola di quelle consegnate da Colombo al "Corriere"
ma l'univoca levata di scudi dei dirigenti del Pds ha un vago sapore stalinistico nei suoi insistiti riferimenti clinici...
Fabio Mussi: Lerner mi deve spiegare perché dire "unto dal signore" è stalinismo...
Vittorio Foa: La sinistra non ha mai sostenuto tesi complottiste... io per esempio non sono un complottista... attenzione, i complotti
ci sono, nessuno li vuole negare, ma sono politicamente irrilevanti...
(ripassa il signore dai capelli bianchi di prima, fa boom sottovoce e tira diritto)
Luigi Di Bella: Io me ne vado via dall'Italia...


SABATO 14 MARZO 1998
"Mi vergogno di lavorare a Canale 5" (un conduttore)

La panchina dei folli.
Scena terza
(E' scesa, intanto, la sera. Da lontano, proveniente, forse, dalla sala della televisione si sente la sigla del Tg3. Ad un certo punto alla fine del blocco sul caso del giudice spettinato, Bianca Berlinguer butta lì la notizia che, un sondaggio, darebbe gli italiani d'accordo al 75% con il giudice in questione e conclude:)

Bianca Berlinguer: Certo, ci vuole molto più che un sondaggio per conoscere i veri umori della gente...
Massimo D'Alema: Il pm ha sbagliato ma il processo è un errore
Giuseppe Ayala: quel comunicato di Violante e Mancino... forse è stata una reazione connotata da un'eccessiva emotività...
Federico Carlo Grosso: il trasferimento di Colombo sarebbe ridicolo...
Cesare Salvi: ... spetta al Csm decidere... ma se io ne facessi parte voterei contro...
Walter Veltroni: non si possono condividere i giudizi offensivi... rivolti... a Colombo
Pietro Folena: ... piuttosto ci vorrebbe un apporto più energico del governo, dal ministro Flick...
(e così, d'un colpo, proprio come era cominciata la discussione finì e non si parlò più di Colombo nemmeno una parola. Se un marziano avesse visto la scena, non essendo assuefatto come i terrestri, avrebbe detto, ma come se fino a un momento fa... . Era il turno di Flick, e tutti si prenotarono per dire la propria, ma parlavano sempre tutti assieme...
)


MERCOLEDI' 18 MARZO 1998
Il 70% dei lavoratori italiani non guadagna più di 200 marchi al mese, considerando l'inflazione vertiginosa e il costo delle case, è davvero un mistero come la maggior parte degli italiani possa vivere" (Ingeborg Bachman, 1955)


Pietro oggi, quando sono andato a prenderlo all'asilo, mi ha dato il regalo per la festa del papà. A dire il vero, le maestre hanno fatto tutta un manfrina: "perché di solito vengono le mamme, però stai tranquillo Pietro, il papà non vede il tuo lavoretto, glielo dai domani... " di cui non so cosa abbia capito Pietro e nemmeno so, se è giusto fare queste manfrine. Comunque poi abbiamo subito cambiato argomento perché lui quando esce dall'asilo vuole andare al bar a prendere qualcosa e io cerco di convincerlo che non possiamo andarci tutti i giorni. Ovvio che siamo andati, Lorenzo ha voluto il ghiacciolo, a marzo!, e quindi anche Pietro anche se poi a metà strada mi sono dovuto fermare per finirlo io, perché Lorenzo non mangia cibi usati, e la discussione stava andando avanti un po' troppo, tra loro due. Insomma c'eravamo veramente dimenticati del regalo. A casa però, c'era l'ultimo ovetto kinder dei tre che la nonna aveva portato ieri, ovvia crisi tra Lorenzo e Pietro, tregua raggiunta sulla perfetta divisione del cioccolato e sull'attribuzione della sorpresa a Pietro "dai, lui è più piccolo... ". La sorpresa era un cameriere smontabile e rimontabile, le braccia a bilanciere e la testa a pendolo, non so se riesco a spiegarmi, per chi conosce il kinder penso di sì. Fatto sta che con Pietro, con lui che mi ballava attorno, e come mi fa girare la testa, con lui con gli adesivi in mano, con lui che gridava: "questa è la faccia, questo è il braccio, sei capace di montarlo, tu?" ci siamo messi all'opera. Non è stato né breve né facile ma alla fine ce l'ho fatta, lui l'ha preso, la guardato per bene, in silenzio finalmente, e ha cominciato salire le scale verso camera sua. Io intanto cominciavo rilassarmi, stremato e non solo dalla sorpresa kinder, quando lui sul terzo gradino si è fermato, si è girato verso di me, mi ha chiamato e mi ha detto: "l'hai montato bene, ci sei riuscito... sei bravo, eh? molto... " e poi ha aggiunto, con la memoria che gli ravvivava gli occhi: "ma io ti regalo quella cosa, di oggi, eh?... "


VENERDI' 20 MARZO 1998
"Gli operai (di Lotta Continua) si sono subito dispersi ma gli intellettuali sono rimasti un'élite moto compatta: chi dirige giornali, chi fa il politico, chi occupa posti di potere"
(Leonardo Marino)

Doveva proprio non poterne più di vederli far carriera, ovunque, dal psi agli Agnelli, e lui a tirare crêpes dalla mattina alla sera. Non eravamo d'accordo così, deve essersi detto, m'avevate promesso che la classe operaia doveva dirigere tutto, come recitava lo slogan. Dice ancora Marino: "mi si accappona la pelle a vedere persone come Boato e Manconi... stavano in Lotta Continua a gridare... oggi fanno i commissari in bicamerale o il portavoce dei verdi senza pagare alcun dazio". Quello che colpisce nella vicenda è la solitudine di quest'uomo timido, che parla sempre a bassa voce, lui solo contro tutti gli altri, che gli rovesciano addosso torrenti, cascate, slavine, valanghe, premi nobel e bombe atomiche di parole, il 99% costituito da insulti. L'altro 1% serve per spiegare che è tutto un complotto, perché se lo dice il giudice Colombo è da psicanalizzare, se lo dicono quelli di Lotta Continua, mettetevi sull'attenti e fate ohhh...


MERCOLEDI' 25 MARZO 1998
"Mi hanno messo su un piedistallo. Voglio scendere" (Leonardo Di Caprio)

In fin dei conti la Terra è un posto, anche senza considerare l'enormità dello spazio che ha attorno, è un luogo dove accadono più cose di quante uno ne possa poi leggere, il giorno dopo, su un giornale, o anche più ingiustizie di quante qualsiasi tribunale ne possa giudicare... viviamo tutti, al massimo, al 4%, altro che 5 vecchio Eusebio... Oggi sul giornale, in piccolo, in basso, venti righe in tutto c'è la notizia che verranno diminuiti i treni su certe tratte. Ma va? E ci volevano tutti questi incidenti per capire che TUTTO il problema è lì, nei treno ogni mezz'ora, un lusso totalmente inutile. Inutile? Non so, forse a qualcosa, a qualcuno è servito. E poi: perché non sono stati costruiti, non dico i binari per l'alta velocità ma, almeno, dei by-pass che consentissero ai treni veloci di superare le stazioni intermedie senza passare accanto ai marciapiedi rischiando deragliamenti o, al minimo, svenimenti? Eh? perché? Ma il bello in Italia è che nei talk show non fanno mai le domande semplici, e il problema è sempre un altro. Mi chiedo io: ma che fine avranno fatto quelli che, e ci sono, ne sono sicuro, in questi quarant'anni avranno fatto presente che così non poteva andare avanti in eterno, che prima o poi i treni sarebbero deragliati?...


GIOVEDI' 26 MARZO 1998
"Come avvocato non ho mai incassato parcelle fuori dall'Italia" Giovanni Maria Flick

Chissà dove li vanno a prendere, le prostitute albanesi, quegli stivaletti alla caviglia, con la cerniera, la suola alta e il tacco altissimo, di vernice per lo più bianca ma anche nere o addirittura di un blue cangiante, forse metallizzato. E' una specie di griffe, li indossano solo loro, come fosse appunto un marchio, o una uniforme. Comunque li devono essere considererei un elemento di grande eleganza anche se si saranno accorte che in Italia non li porta nessuno. L'altra sera ho visto due coppie di albanesi al supermercato, comperavano oggetti per la casa, nel reparto casalinghi. Erano tutti e quattro molto seri e concentrati. Se si pensa che giro hanno dovuto fare per arrivare lì, con almeno 50 anni di ritardo, e per fare poi cosa, in quella corsia, comperare due oliere, li si può capire. Uno dei maschi aveva un cappotto lungo di pelle nera, lo strascico arrivava, per un filo, fino a terra, dato che lui non era molto alto, anche se aiutato da un paio di stivaletti americani, quelli molto a punta e il tacco piegato verso la pianta del piede... sua moglie invece era un donnone, almeno il doppio di lui, giovane ma robusta e vederli vicino faceva un po' effetto... ah, lui aveva anche i capelli ricci e biondo platino, come si usa adesso...


MARTEDI' 31 MARZO 1998
"Ormai le cose vanno avanti da sole, la politica non c'entra più niente"
(filosofo francese contemporaneo di cui ora mi sfugge il nome ma non l'acume)

E così è finito anche il marzo del ë98. Chissà che effetto avrà tutto quello che è successo, chissà se inventeranno mai un programma che, mettendo in un frullatore-computer tutte le notizie apparse sui giornali, dia, come output, il senso della vita. Il giudice Colombo l'han linciato (e proprio quelli che la pensano come lui) per tre giorni di tuoni e fulmini e poi basta, silenzio e via col ministro Flick, lo volevano dimesso, più di quanto lo sia già evidentemente, poi la soap Di Bella, figli e J.Bind, altri tre giorni casino poi, stumpf, silenzio idraulico e avanti con quel Carneade di Giorgianni, altro fuoco fatuo ed è stato il turno di Saddam... Indi la commemorazione del caso Moro, lunare la notizia che Moretti e Gallinari hanno scritto una pièce (rappresentata allo Stabile di Parma, pochi i giovani, delusi gli autori, dice il titolo). L'asteroide FX11 che dovrebbe colpire la Terra alle 18,30 del 26 ottobre del 2028 non ha raccolto granché e nemmeno la notizia che la pastorizzazione del latte non inattiva del tutto le spore (!). Si pubblicano troppi i libri, nel 97, 29.220 in Francia e 51.134 in Italia (ma questo lo sapevo già), Il film Full Monthy, diventa un cult in quattro giorni, ne parlano tutti in tutte le salse, alla fine è un sugo. Per i nuovi orrori due lesbiche mettono al mondo un figlio con l'inseminazione artificiale, poi un giorno si separano e la madre per la disperazione uccide il bambino, di 16 mesi, affogandolo nella vasca. D'Alema un giorno, alla radio, dice la democrazia in Italia non è più "fragile" tre giorni dopo sull'Unità, dice che "é" fragile, ( immaginiamoci l'accento scocciato sul fr, e lo strascico sulla 'a' "fraaagile"... ). Bertinotti dice che le politiche liberiste hanno lasciato sul terreno 20 milioni di disoccupati, chissà cosa ne pensano i russi, polacchi, romeni, bulgari, cecoslovacchi, albanesi, eccetera eccetera, invitiamoli a un talk show così lo sapremo, finalmente... Dalla marea di notizie che ci sommerge ad ogni alba è forse impossibile sfuggire, ci si bagna, ci si annega, ci vorrebbe proprio quel programma di computer che scegliesse e mettesse assieme, piluccasse e ci spiegasse come è il mondo... arriva il nuovo 740, semplificato da 200 pagine di istruzioni... una banda di nigeriani falsificava carte di credito, presi... un tizio falsificava bancomat, preso... due amiche, 18 anni, strangolano una terza amica, si ricerca il movente... al vertice di Parigi dell'Unesco sull'acqua: "tra 8 anni, 3 miliardi di assetati"... a Kiev, un ucraino ammazza a pugni un americano in un torneo di lotta estrema, il pubblico gridava: "finiscilo"...


GIOVEDI' 16 APRILE 1998

"E'la storia di una società che sta precipitando dal 50° piano e che durante la discesa, ad ogni piano, si dice: "fin qui tutto bene... " (dal film L'odio, di Mathieu Kassovitz, questa è l'ultima battuta)

Prima di tutto vorrei ringraziare quelli che sono venuti sul sito negli ultimi quindici giorni, nonostante non lo aggiornassi. Ma ho avuto le mie buone ragioni: Tommaso è tornato dalla Francia per la vacanze, Virginia ha messo un dente, Pietro non mi ricordo cosa e io non ne avevo poi tanta voglia. Comunque grazie. Con Tommaso siamo andati al cinema, tre volte! tre film! Daniela è stata buona. L.A. Confidential mi è piaciuto assai, Jackie Brow molto meno, Aprile, quasi niente, cioè solo nella scena del metro: "ecco questo è un metro, cento cm, cento anni, quanti pensi di vivere tu? Ottant'anni? Bene: togliamo i 44 che compi oggi... ecco...: questo è quello che ti rimane... " e Moretti rimane lì, senza parole, sorridendo, nervosamente, due, tre quattro volte e non gli viene mai nemmeno un parola... veramente piaciuta, questa scena. Sempre con Tommaso abbiamo fatto grandi progetti, cioè grandi, diciamo progetti e basta ... intanto di finire Parigi val bene, fermo chissà perché al settimo capitolo. Lo spunto, che getta una luce tutta nuova sul viaggio che abbiamo fatto l'anno scorso, mi è venuto da una storia che mi ha raccontato, su una cosa che gli è successa il giorno prima di tornare in Italia... adesso non so se... è un po' lunga, non vorrei star qui, dato che trattasi di lezioni di educazione sentimentale... insomma, parto dalla fine: martedì eravamo alla Feltrinelli di via Paolo Sarpi e lui mi dice, porgendomi Rainer Maria Rilke, "ecco, guarda è questo il passo che mi ha letto, tutte e due le pagine, dai leggile... " io ho eseguito e non mi è venuto niente di preciso da dire subito, se non che: "eh be', ... " e ho borbottato "certo che se stai un altro pomeriggio ad ascoltare lei che ti legge, 'ma cos'é l'amore, questo tormento' è dura eh?... ", poi tra le pile di libri ho visto Opus Pistorum, di Henry Miller e gli ho detto, e tu portale questo, apri una pagina a caso, gliela leggi e vedi come reagisce, in fin dei conti, le puoi dire, è anche lui una grande scrittore, un po' meno romantico magari, ma sempre... Abbiamo comperato anche un'antologia di scrittori dal carcere, per via della prefazione di Josif Brodskij, che resta sempre nei nostri cuori (peccato, però, che alla Feltrinelli non facciano sconti).


SABATO 18 APRILE 1998

"E' la storia di un uomo che sta precipitando dal 50° piano e che durante la discesa, ad ogni piano, per farsi coraggio, si dice: "fin qui tutto bene... " (dal film L'odio, di Mathieu Kassovitz, questa è l'ultima battuta)

Con Brodskij faccio come da bambino con le ciliegie, quando lasciavo le più belle per ultime, dopo averle rimirate per un bel po' di tempo, per ritardare il più possibile la nostalgia della loro assenza, vicina e inevitabile. Così in questo Scrittori dal carcere già nella prima riga, anzi nelle prime parole ho subito trovato subito una bella ciliegia che ho messo immediatamente da parte, ho chiuso ovviamente il libro, per non mangiarla subito... Il film L'odio mi ha fatto tornare in mente Accattone e Uccellacci e uccellini soprattutto per il gran girovagare, con un tempo che sembra senza fine o, comunque, più lungo del normale. Le scene al bar, la gratuità di alcune violenze sembrano venire dalle stesse vite. Forse è cambiato solo il peso e oggi, nel mondo e non solo nelle periferia romana, è un fenomeno di massa. Chissà: e se la battuta sul precipitare fosse davvero una profezia riuscita quanto tempo ci sarà ancora a disposizione? Cioè, a tutt'oggi, a che piano saremo arrivati? Certo che è un bel paradosso che il primo governo con dentro i comunisti faccia gli sconti sulle automobili, adesso forse anche sui frigoriferi. Ieri ho preso l'autobus, tre fermate, forse quattro, mi sono costate 1800 lire, molto più che andare in automobile. Per di più era tutto sporco, faceva un rumore seccante ad un certo punto abbiamo anche bloccato il traffico ma la politica corretta...


LUNEDI' 20 APRILE 1998

"La letteratura, in un certo senso è, in primo luogo una traduzione delle verità metafisiche in un determinato linguaggio" (Josif Brodskij, New York, dicembre 1995)

Ho visto la manifestazione di Forza Italia dalla televisione, regia perfetta sui volti, sulle mani che tenevano i fiori, mentre tentavo di ricordare una frase di Emil Cioran sulla politica, ma niente da fare non mi veniva in mente. Così ho pensato che Berlusconi è davvero un fenomeno di energia, su quel piano batte davvero tutti. Chissà dove la piglia. Certo che funziona davvero sempre: uno sale sul palco grida "libertà! " e tutti gli battono le mani. "Comunismo " e giù un diluvio. Eccetera, eccetera. Funziona sempre anche se mai nessuno ha mantenuto la promessa, e, al massimo la libertà, o il comunismo, o l'eccetera si è realizzato per quelli che stavano sul palco, attorno al tizio che parlava (che non è detto che l'abbiano tenuto fino alla fine...) Certo che Berlusconi è un bel mistero politologico, come è stato possibile che Forza Italia senza nessun apparato, né clientele, né assessori, né tradizione, né sezioni, senza nulla di tutto quello che viene solitamente ritenuto necessario per l'esistenza di un partito, abbia preso 8 milioni di voti? Farà anche ridere vederli ballare la ola sul palco ma non sono poi così cambiati i modi della politica. Mentre li guardavo mi è venuto in mente Felice Laudadio, attuale presidente del Festival del Cinema di Venezia, che a un Festival dell'Unità nel Parco Sempione a Milano, sarà stato il 1972, al massimo il '73, cuoceva, alla brace, la salsiccia. Al collo aveva un foularino, sul rosso ma di seta buona, e davanti un grembiulino bianco, se non ricordo male. E rideva, oh come rideva mentre passava i cotechini ai "compagni ", infilzandoli e deponendoli sui piatti sempre con una battuta pronta per ciascun compagno, ciascuna salamella. Me lo ricordo molto sorridente, una specie di eccitazione, mentre eseguiva i gesti del ruolo che, per quelle sera di settembre, si era dato. E cosa c'entra questo rampollo della buona borghesia barese con tutto ciò, mi ero chiesto?


MERCOLEDI' 22 APRILE 1998

La tragicità dell'universo politico risiede in quella forza occulta che spinge ogni movimento a negare se stesso, a corrompersi in misura che si afferma. Il fatto è che in politica, come ovunque, non ci si realizza che sulla propria rovina " (Emil Cioran, ecco ritrovata la frase che avevo perso ieri)

E' curioso che proprio adesso che si realizza, e in pieno, la sua mesta profezia, il mondo ridotto a cosa, nessuno parli mai di Herbert Marcuse. A parte l'eccezionale centratura del titolo, One-Dimensional Man, basta leggere l'indice per capire che aveva visto bene: paralisi della critica; nuove forme di controllo, la coscienza infelice, la chiusura dell'universo di discorso... eh, beh, aveva ragione... lo si vede dalla ferocia con cui l'umanità guida, o dal silenzio aggressivo con cui fa la spesa al supermercato, si vede, basterebbe una scintilla per scatenarli... si vede dall'assenza evidente di altre dimensioni importanti oltre a quella del consumo, essendo diventata marginale quello della produzione, (che, in un certo senso, era un'ancora di salvezza) ormai fanno tutto in China, proprio là da dove, sembra incredibile, doveva partire l'onda lunga della rivoluzione Ieri ho parcheggiato vicino al Castello Sforzesco e ho comperato il tagliando dal posteggiatore. Mentre mi dava in resto è arrivato un altro automobilista e il posteggiatore si è come agitato un po', in una mano aveva i miei soldi, nell'altra il resto, il portafoglio tra le dita della mano del resto, e il blocchetto dei tagliandi nell'altra mano, quella con il portafoglio. Insomma non ne usciva più, si è come incartato e mi guardava con lo sguardo perso, avrebbe voluto fare tutto assieme, come in un cartone animato, dove le cose vengono sempre bene, vanno via veloci, irreali, come se uno avesse quattro mani. E così e rimasto fermo, paralizzato, solo un paio di secondi, non di più, prima di prendere la decisione di liberarsi almeno del portafoglio mettendolo in tasca. A lui però quei due secondi devono essere sembrati due secoli, e si è sentito in colpa, e si è quindi innervosito, anche perché la tasca non si apriva e il portafoglio non entrava. E mi guardava per vedere se mi stavo spazientendo, e per farsi coraggio, o per dire solo qualcosa, ha detto: "il tempo di mettere via il portafoglio e... "


GIOVEDI' 23 APRILE 1998

"Vorrei scrivere ancora per bambini. Ma fino ad ora ero totalmente appesantita dal putiferio che si era scatenato " (Susanna Tamaro)

Giornata uggiosa, anzi due giornate uggiose, è da ieri che non ho voglia di fare niente, speriamo passi. Ha scritto Tommaso, almeno.

Ciao papi, so che non ti aspetti questo messaggio ed è proprio per questo che te lo mando. Oggi il tempo fa schifo, piove, non piove, piove, non piove, mah...  eppure io sono abbastanza in forma, anche se stamattina hanno iniziato dei lavori nell'appartamento sotto al nostro: gli operai stanno buttando giù i muri a martellate, il che è abbastanza fastidioso e anche inquietante perché le pareti e il pavimento di casa tremano tutti a ogni colpo. A parte questo posso dire che "tutto va bene", anche perché Alby ha lasciato una scia di buonumore dietro di sè. In altre parole, la casa è sporchissima e io non ho alcuna voglia di pulirla. Stasera vorrei andare a fare un salto in palestra per tenere in forma il mio corpaccione da energumeno e se riesco (ma sarà dura) andrei volentieri al cinema a vedere o un banalissimo "Titanic" (che non ho ancora visto ma che è ormai un must, visto che è piaciuto anche a Thomas che era pieno di pregiudizi in proposito) o "Lost highway" di David Linch (quello di Twin Peaks), che fa parte della rassegna "cinema e spiritualità". Thomas, sfogliando un numero del "Venerdì" di Repubblica, mi ha fatto notare che nessun giornale d'attualità in Francia oserebbe mai mettere cosi tante foto di donne mezze nude, io gli ho risposto che nessuna ragazza in Italia passerebbe un pomeriggio a leggerti brani di Reiner Maria Rilke sull'amore e a farti ascoltare le canzoni cantate da suo padre per sua madre invece di... (il che non è affatto vero, ma qualcosa dovevo pure rispondergli, o no?). Vado a pomparmi in palestra e non ci penso più (piuttosto spero che gli operai non abbiano distrutto l'edificio). Ciao papi, ti voglio bene, tuo fedele Tommaso


SABATO 25 APRILE 1998

Nel 1997 in Italia sono circolate 31 milioni di automobili, 540 ogni mille abitanti (510 in Usa) (Revue Automobile)

E così, proprio mentre stavo giusto pensando che prima o poi mi piacerebbe andare a vivere in Francia, o in Svizzera, leggo su Sette il pezzetto ironico di Giuliano Zincone, ma dove volete andare, dice, tanto tutto il mondo è uguale. Mah, avrà anche ragione ma qui cercando di stilare le 10 ragioni per cui vale la pena di vivere in Italia me ne è venuta in mente una sola, il profumo di certe sere, di fine estate, a Roma... toh, forse due: anche il volo delle rondini dietro San Francesco, a Piacenza... anche qui d'estate, mi ricorderò per sempre quella sera di luglio del 1969, alle otto, alla fine di una giornata caldissima, davvero rovente, lì sul balcone, mi sono incantato a guardarle sfiorare il campetto di calcio, il fondo era d'asfalto, ricavato dietro l'abside, sciussccc, un volo radente perfetto... e c'era anche un bel silenzio, che andava arrivando come fosse una pacificazione, del resto la giornata era stata davvero un tumulto di calore, un crescendo parossistico e adesso, cioè allora, mi accorgevo che, piano piano, lentamente, andava calando e assieme mutava anche la densità dell'aria che, sarà stata un'impressione, non lo posso escludere, mi sembrava sempre più fresca, attorno alla testa, specialmente sul collo, e più precisamente sulla gola, sul punto dove, di solito, soffro di più l'umidità del caldo... e in quel silenzio, che non saprei definire se non come "lento ", con un aggettivo cioè che non gli pertiene, il suono delle loro grida, era così felice, ma davvero così pieno di gioia, che penso, o almeno lo spero, mi abbia insegnato qualcosa circa la vita, per il mio futuro...


3 Giugno 1998

"Ma è un sogno!", dice Sigmund Freud con un telefonino all'orecchio in una pagina pubblicitaria. In un articolo più avanti c'è invece Franca Valeri che annuncia al mondo: "Non ho mai pensato di aver bisogno della psicanalisi". Ah, be', però. C'é uno scarto sempre maggiore tra il tono flautato della pubblicità e la realtà, assurdo anche, mai sentito uomini che parlino così di qualsiasi argomento dalle caldaie all'otto per cento. E poi provate a telefonare a un numero verde e ve ne accorgerete, dovrebbero spiegarvi le cose e invece se non siete già imparati dopo tre secondi quelle pazze sono già spazientite L'ultimo grido adesso, specialmente negli spot con dentro un concorso o cose del genere, è mettere nella chiusura: "aut min rich" o " aut min conc"... "aut


6 Giugno 1998

Il paradosso perfido è che la televisione tocca il punto più basso proprio quando è al potere la sinistra che per decenni ha pontificato sul dover essere. Volevano più cultura e meno evasione e infatti abbiamo visto due intellettualoni, Costanzo & Santoro, fare due prime serate, sul Viagra. Non bastasse, c'è stata anche una fiera di giri di parole, tipo: in quel posto lì, il coso, l'argomento tira, abbiamo fatto quello che si fa, eccetera. Per di più non hanno nemmeno invitato la De Filippi, che almeno nella sua trasmissione del pomeriggio, invita uomini e donne legati da patti, che più scellerati, a parte quelli sindacali, non ci sono. E' una trasmissione molto istruttiva, quasi un catalogo di zoologia umana. Sarebbe stata una testimonianza utile, per ridimensionare il caso della pillola indurente, perché da lei, di solito, vanno coppie di cui, il marito lo vorrebbe fare tre volte al giorno, e la moglie non ne può più. Le donne che vanno dalla De Filippi al massimo lo farebbero tre volte alla settimana (tranne un interessante paio).. E se le cose stanno nella maggioranza dei casi, a cosa servirebbe il Viagra? Ad aumentare soltanto il numero degli ospiti della De Filippi... Forte il Costanzo: una sera, mentre ninnavo Virginia, lo trovo lì, sempre il solito, che ha invitato due vecchi signori, protagonisti di una singolare storia d'amore che, attraverso più di mille peripezie, durate quasi tutto il secolo, è, alla fine approdata, alla propria realizzazione. E così il Costanzo dice: questa storia per caso è sfuggita alla Carrà e quindi la posso far vedere io... Ma su, costanzoshow...


10 Giugno 1998

Ho contato le birre sugli scaffali del supermercato, solo le estere sono di 56 marche diverse, almeno 10 le italiane, e non ci sono le tirolesi. Le estere provengono da paesi di tutto il pianeta perfino dall'Australia, dal Canadà, dal Messico e di qualcuna mi sarà pure sfuggita l'origine. Le prugne, a maggio erano già lì, venivano dal Cile, le pesche dalla Spagna,l'avocado chissà da dove. Le ciliegie adesso sono italiane, Puglia, Emilia, ma il mese scorso venivano anche loro da molto lontano. Tenendo conto che i giocattoli sono fatti quasi tutti in China (la Chicco, nel 1970 aveva lo stabilimento alle porte di Como, che tempi!), i dinosauri di plastica, perfetti, su licenza di una società di Miami, Florida, le sedie di midollino in Indonesia, le sdraio di legno in Vietnam, il walkman a Hong Kong, il telefono a Taiwan, ogni tanto mi chiedo cosa stiano trasportando tutti i Tir che sfrecciano sulle tangenziali, sulle autostrade, sulle provinciali e che senso abbia tutto questo movimento, a prima vista abbastanza insensato... e se si tracciassero delle linee su un mappamondo di tutti questi trasporti che immagine verrebbe fuori? una matassa? un groviglio ? una metafora di questa follia collettiva?, abbiamo bisogno di una diagnosi, se mai ce fosse una, se mai ci sarà ancora il tempo...
E, in China, che percorso faranno i giocattoli della Chicco, chissà che itinerario seguiranno, chissà in quante fabbriche verranno prodotti, e chissà se i bambini cinesi ci giocheranno e chissà perché alla fine della storia per realizzare una produzione capitalisticamente corretta, e cioè con un profitto finale, nonostante viaggi in bastimento che una volta si sarebbero ritenuti costosissimi, si debbano produrre le cose in un paese comunista?...


11 Giugno 1998

Al ritorno dall'asilo passiamo a fare benzina, ma la stazione è chiusa e così vado via.
Pietro - Perché non ti sei fermato?
Io - Perché era chiusa.
Pietro - Mai io ho visto un signore, che camminava lì...
Io - Sì, ma non era il benzinaio...
Pietro - E chi era? E dove andava? Come a casa? E dove abitava?...
Facciamo un po' di strada e incontriamo un'altra stazione.
Lorenzo - Maurizio!, Maurizio! quella era aperta, l'ho visto....
Io - Ma io la benzina la prendo solo da quello di prima, quello che era chiuso...
Pietro - E perché?....
Io - Perché è più buona...
Pietro - (E lo vedo nello specchietto che sorride beffardo) ...???!!! più buona, ma, ma si mangia la benzina!!!????.....


17 Giugno 1998

Lorenzo ormai sa leggere, e molto bene anche, la sua maestra ha fatto veramente un ottimo lavoro, all'antica direi. E cos' si è accorto che i muri, le saracinesche, le fiancate dei treni, dei tram, eccetera sono orrendamente imbrattate da scritte, record assoluto dell'Italia in tutta Europa e forse nel mondo. Non gli ci è nemmeno voluto troppo tempo per capire che non era lui a non saper leggere ma quelli a non saper scrivere, o a non avere niente da scrivere.
Lorenzo - ma cosa vuol dire 'SCRZWWUU' o 'SGHUTYYVNI'
Pietro - (che non sa leggere ma, a volte, fa finta):... ma non lo so... non lo so... te l'ho già detto una volta, che non lo so...


Luglio 1998.1.

Sono venuto in Versilia per la prima volta nel 1962, o era il 1963?, o addirittura nel 1964? (mah, dovrei fare il calcolo sulla patente per la Lambretta). Mi ricordo benissimo, invece, la notte in cui siamo partiti, io, Beppe, Giuseppe, e altri due di cui non mi ricordo niente, nemmeno i nomi o la faccia. La Cisa abbiamo cominciato a scalarla alle due di notte, eravamo partiti di notte per guadagnare un giorno, e ad un certo punto abbiamo incontrato dei tornanti, particolare di cui eravamo al corrente perché alcuni amici ci avevano avvisato. Sul terzo tornante, avevo messo la seconda e il motore urlava nella notte silenziosa, mi si è sganciata la valigia, che avevo legato, evidentemente male, al portapacchi-portaruota. C'era un tale silenzio che sentii distintamente il rumore della valigia che, essendo caduta di piatto, slittava sull'asfalto come un sasso sul mare. Ci mettemmo un po' a ritrovarla in mezzo agli arbusti, c'era un buio totale e i fari delle vespe e della lambretta non erano granché. Non ho mai più visto un buio così, il confronto con la luminaria che c'è adesso su qualsiasi strada, poi, è per me struggente. E c'era un silenzio cos' assoluto che potevamo sentire le nostre voci in modo così nitido che mi sembrava potessero arrivare fino giù, a valle, che nemmeno da dire, mi sembrava lontanissima. Che potesse, perfino, sentirmi anche mia madre, fino a Piacenza, e la cosa mi scocciava anche un po' perché lei me l'aveva detto che la valigia, cos' legata, non sarebbe mai arrivata fino alla fine del viaggio...


Luglio 1998.2

Siamo arrivati alle 6 di mattina, per forza facevamo sosta ogni ora per rifocillarci, thermos, panini, pesche eccetera, ed eravamo tutti abbastanza stanchi ma contenti per la riuscita dell'impresa, s' del viaggio insomma. Era anche una delle prime volte in cui, almeno io, stavo sveglio di notte. Pioveva ma noi avevamo degli impermeabili di plastica, blu e marroni, che però si gonfiavano rendendoci simili all'uomo michelin. Che ridere, sul niente. Beh, ci dicemmo: bella la Versilia, con tutti questi alberi, questi sarebbero i pini marittimi no? questo lungomare cos' lungo che non finisce davvero mai, proprio come ci avevano detto...


Luglio 1998.3

non come adesso che ci sono tremila strade e viali, allora c'era una sola strada, ma bastava, si attraversavano i paesi, si vedeva proprio tutto, il mare, le case, i bar... la Capannina me l'aspettavo in mezzo ad un bosco, invece me la sono trovata in riva al mare: ma toh, ma guarda un po', mi dissi, abbastanza disorientato...


Agosto 1998, Lunedì 30 

Sono tornato. Deve essere successo qualcosa al computer, o ha preso un virus, o la signora Lina l'ha fatto cadere ( e non lo ammetterà mai). Fatto sta che è lentissimo, e sono sparite anche un paio di cose. Vedremo domani.


Settembre 1998, Martedì 1

Beh, i computers.  Ho passato due giorni a diventare pazzo con Fetch, configuravo, riconfiguravo, strariconfiguravo  e, macché, non accettava niente nonostante  l'eroico Meaccini, giù a Roma mi desse un sostegno all'altezza della sua fama e della sua gentilezza. E stasera,  d'improvviso, questo riparte, sena che io abbia fatto niente di diverso. Ma andiamo su...


Settembre 1998, Mercoledì 2

Ho parlato troppo presto, Fectch non va, non accetta il file, provo a spedire con Publish di Composer. E non va, nemmeno lui...


NOVEMBRE 1998, Lunedì 2

Riprendo a scrivere e mi sembro del tutto arrugginito dopo quattro mesi di flanella. Non che non abbia fatto niente, settembre e ottobre li ho passati tra i computer che, uno alla volta, si sono rotti tutti, l'iMac è stato addirittura fulminato durante un temporale. Comunque, a informazione dei miei 12 lettori, sto recuperando il tempo perduto (comincio dal diario di luglio) e piano piano conto di mettermi in pari, computer permettendo (adesso c'é il G3 che non si spegne e, sebbene abbia imparato molte cose in questi due mesi, certi trucchi che si fanno nella gestione estensioni, non riesco ad aggiustarlo.[a dire il vero una volta si è spento, ma una sola volta e non so proprio perché]. E comunque sono riuscito a far ripartire la mia vecchia Stylewriter e anche l'altra la Color 1500...


NOVEMBRE 1998, Martedì 3.

Peccato che sui giornali non ci sia la trama completa dell'assassinio di Prodi. In compenso, però ci sono tutti gli indizi, una battuta qui, una là. Penso sia sufficiente tenere i giornali da parte e, una volta al mese, rileggerli tutti assieme, perché "loro", "disciamo", contano sulla dimenticanza, sull'affastellarsi delle notizia nelle nostre stanche, perfino esauste memorie. Poi si può fare la stessa operazione una volta all'anno...


NOVEMBRE 1998, Venerdì 6.

Beh, deve essere andata, più o meno così: D'Alema era in difficoltà nel suo partito, Occhetto si stava facendo sotto, Veltroni era sempre più buono. Non passava giorno che, sui giornali, qualcuno non dicesse che Baffino aveva fallito con la Bicamerale e, allora, deve essersi detto: facciamo un bel casino, mettiamo di traverso Bertinotti, mettiamo in mezzo Prodi e sopravviviamo... ovvio che la cosa incredibile é che tutto ciò funzioni sempre, è un classico, c'era uno di Lotta Continua che appena sentiva la sua leadership scemare, organizzava una manifestazione, picchiava un carabiniere e si faceva mettere in prigione cos' i suoi compagni-non-compagni erano costretti, paradossalmente ad organzzargli dei bei sit-in scandendo ben bene il suo nome: "T-i-z-i-o-o-o-o-o l-i-b-e-r-o-o-o-o-o" e lui tirava avanti. Che vita, però, intanto, continuava a comandare...


NOVEMBRE 1998, Sabato 7.

Allora: D'Alema sta a Craxi, Marini sta a De Mita, Dini sta ad Andreotti, Cossiga sta a Cossiga, e Lerner? Lerner sta proprio a Funari, l'intervista alla vecchietta malata terminale con la promessa, la prossima settimana vengo a Milano, a trovarla... beh, allora erano meglio quelli di prima, più simpatici e soprattutto che bisogno c'era di fare tutto questo casino...


NOVEMBRE 1998, Lunedì 9.

...è andato ad assumere l'incarico vestito di scuro con la cravatta argento come se andasse ad un matrimonio, ovvio: il suo, e invece di dire che era angosciato per l'immane compito che lo aspettava, cioè governare l'Italia, ha detto qualcosa come: " sono contento, orgoglioso..."


NOVEMBRE 1998, Giovedì 12.
Per fare politica bisogna essere fatti di una pasta speciale, con sangue e merda, combinati in proporzioni adatte alla bisogna... bisogna essere duttili, soprattutto... eccetera, eccetera...


NOVEMBRE 1998, Sabato 14.

Lo statuto dei Democratici di Sinistra prevede che il segretario venga eletto dal congresso tranne quando, per comodità, per velocizzare "diciamo", lo nomina D'Alema.. . lo statuto non prevede la figura del presidente, che, diciamo non per caso, sarebbe sempre D'Alema? No problem, fanno una, piccola eh!, modifica dello stesso statuto, proprio come faceva Mussolini...


NOVEMBRE 1998, Domenica 15.
Chissà cosa frullava nella zucca di Gad Lerner, quando l'altra sera, mentre si sbalordiva davanti al fenomeno del lavoro sommerso, nero, irregolare di una zona densamente industrializzata e urbanizzata, alle falde del Vesuvio (e già questo basta per capire in che razza di situazione viviamo)? Mentre scopriva, mister Livingstone i suppose, che il lavoro senza tributi e sindacati produce ricchezza e opportunità? Chissà come riesce a fare domande come quelle che ha fatto al ministro Bassolino, altro comunista scopritore della flessibilità? Chissà se ogni tanto Gad Lerner si ricorda che, sulle stesse cose, diceva esattamente e animosamente e ideologicamente il contrario, e solo qualche anno fa, non in una vita precedente? Chissà come fa i conti con se stesso? e se li fa, poi...


NOVEMBRE 1998, Lunedì 16
...in un paio di occasioni ho sentito dire, alla radio e alla televisione che, oggi come oggi, non si può più parlare di trasformismo, vuoi perché la logica del maggioritario, vuoi perché il mandato parlamentare é libero da vincoli... certo, a dire cose del genere erano, in genere, dei trasformisti, voltagabbana e paraculi, ma insomma che schifo...


NOVEMBRE 1998, Mercoledì 18
Sì, lo so, in parte è inevitabile: sui neo presidenti del consiglio si fanno sempre le mini biografie ma qui siamo alla paranoia, a parte gli articoloni di sette pagine anche tutte le rubrichine dei settimanali sono invase da notizie sull'eroe. Che barba, diciamo la verità diciamo, e lo dovrebbe dire anche lui, se non fosse parte cos' in causa, almeno per essere coerente con quanto ha detto negli ultimi anni su giornali e giornalisti. Comunque: adesso sappiamo quali libri legge, cosa mangia, che dischi ascolta, che auto gli piace, per chi tifa, a cosa videogioca, in quale confettura mette le mani, i suoi film preferiti, le sue frasi più storiche. La più assurda è quella sull'orologio, non lo porta perché come gli ha detto il Tao, il tempo gli scorre dentro, diciamo. Ma va là, D'Alema diciamo ..: l'avesse detto Elemire Zolla, ci crederei ma lei diciamo no. Panorama e L'Espresso (le cose di prima erano su Sette) li ho presi per le cassette dei film ma poi li ho sfogliati (e che fatica, pesano un quintale e sgusciano tra le mani). Nella rubrica, e chissà perché la chiamano così, Riservato ci sono vari pezzi sul presidente, il più riservato racconta che Lui incontra Costanzo almeno una volta alla settimana.. . ma va là, diciamo.. . Su Panorama, rubrica Questa Settimana, invece raccontano che siccome non sa bene l'inglese, prende lezione due ore, il martedì e il giovedì... però non ci dicono esattamente a che ora del giorno e, soprattutto, se ogni volta fa due ore o, se in t-o-t-a-l-e, fa due ore...


NOVEMBRE 1998, Giovedì 19
Ma una persona normale, di fronte a questi politici, cosa deve fare? In Friuli, va al ballottaggio, ma ci rendiamo conto? Ma si rendono conto che possiamo rendercene conto? un candidato espresso da un'alleanza tra Forza Italia e Partito Popolare!? No, dico, tra quei due .. (e meno male che, almeno, è calata ancora la percentuale di votanti, nemmeno il 70%).

- Forte però D'Alema: L'Italia non cederà ai ricatti di nessuno (diciamo), terrà fede all'amicizia con i turchi (diciamo), e appoggerà la causa dei curdi (delle due l'una, diciamo...).

- Sabato 7 novembre 1998, Corriere della sera, pagina 3: titolo a nove colonne sulla nomina di Veltroni a segretario dei DS, 89,1% dei votanti. Un po' sotto c'è un pezzo di colore su Fabio Mussi, pare sia stata opera sua: "il disgelo tra Massimo e Walter? Ascoltando Mina e Battisti". In basso alla pagina, a nove colonne, c'è una pubblicità dell'Unità, cioè sulle video cassette allegate. E' un ciclo di quattro film di fantascienza intitolato, che fantasy, TERZO MILLENNIO, ma quello che fa venire i nervi è il sottotitolo, una citazione da Blade Runner: "Vedrete cose che non potete neanche immaginare", che a sua volta citava, male, Nietzsche che, povera anima, intendeva dire tutt'altro... di vedere dei film se lo poteva, quasi quasi, immaginare anche lui... comunque, è vero, stiamo vedendo e leggendo e sentendo cose che mai avremmo immaginato, solo la cosa di Mussi è già un... ecco già non saprei cosa dire, cos'è davvero, una grossa novità così...

- Domenica 15 novembre, nemmeno dieci giorni dopo dalla profezia, tout se tiens, infatti D'Alema, va al giuramento di un corso di allievi di sottufficiali dei carabinieri, diconsi carabineri, e esordisce con un "sono emozionato, commosso e ammirato" e finisce con un elogio del "maresciallo dei carabinieri che, per tanti italiani, è lo Stato. Non lo Stato che opprime ma che protegge, rassicura e difende i più deboli..." Pane amore e fantasia al potere...

- eppure io mi ricordo che nel '68 a chi leggeva Linus, ascoltava De André, suonava la chitarra, eccetera veniva affibbiata la condanna di essere un piccolo borghese... adesso invece viva i carabinieri... dio, come passa il tempo e che effetti ha avuto, soprattutto su gente come D'Alema...:

"Il tema del Deserto è la fuga del tempo" (Dino Buzzati)


NOVEMBRE 1998, Mercoledì 25

Ho comperato, allo spaccio della Fabbri di via Mecenate, un libro di Cioran, l'ultimo, credo, in ordine di uscita. Adelphi ne sta pubblicando l'opera omnia, meritoriamente. Non ho nemmeno letto il titolo, me ne sono reso conto solo a casa, alle tre di notte, che s'intitolava "Al culmine della disperazione"...centratissimo, devo riconoscere...

il libro di Citati, invece non l'ho comperato proprio per la quarta di copertina, dove più o meno dice: non ho nessun rancore verso questa civiltà che tutti accusano di essere la peggiore ecc. ecc. ma dove vive Citati?

alla radio va in onda un talk-radio sui motorini, ad un certo punto leggono un pezzo di un inviato del New York Time, bello, scritto bene, dove si racconta di come le mamme romane, portino uno o due bambini sui motorini, sfreccino incoscienti e illegali con le creature senza il casco, "non ce n'è di cos' piccoli" si scusano con il reporter...  subito dopo il giornalista-talkista, intervista l'assessora che dice "è esagerato, e poi noi non ci saremmo mai permessi di entrare cos' nelle modalità di un altro paese..." e il giornalista-talkista, schiscio come un kilim, "è la loro modalità, la loro modalità..." e lo dice ben due volte... ah, les italiens...

quasi quasi telefono mi sono detto, solo per avvertire che, per me almeno, il pezzo dell'americano era molto realistico, ma poi ho lasciato perdere... si chiama radio anch'io ma in realtà e radio-solo-loro, all'utente che telefona lasciano qualche secondo, sono sempre l' a dire, stringa, stringa, stringa che deva parlare l'assessora, la ministra, eccetera...


NOVEMBRE 1998, Venerdì 27

Comperato il carteggio tra Fellini e Simenon, c'era grande stima tra i due, soprattutto per la somiglianza degli atteggiamenti nei confronti della vita. Impressionanti i numeri di Simenon: 190 romanzi con il suo nome, più di 200 con pseudonimi vari, almeno 10.000 donne. Chissà se qualcuno ha scritto una biografia davvero informata su tutto ciò, soprattutto su come faceva con i libri e con le donne. Simenon premiò Fellini, nel 1962, a Cannes,"La Dolce vita" apparendogli un perfetto ritratto di una società in via di estinzione, usurata dai troppi giri cerebrali, ipocrisie, cattiverie, cinismi, però.

Impressionanti anche i numeri di Inter-Real Madrid, 78 mila spettatori paganti, un biglietto medio di 60.000 per 5 miliardi di incasso. Avessero comperato libri, ne avrebbero portati a casa, e per sempre, almeno 3 o 4 a testa, 320.000 in totale, però.

E comunque Ronaldo ha fatto una discesa, che non vedevo dai tempi dell'oratorio, davvero emozionante, che in qualche modo, giustifica quei soldi, però...


DICEMBRE 1998, Mercoledì 2.

Ho cominciato a leggere "Ragione e dolore", ultimo libro di Josif Brodskij. Come al solito me lo centellino, leggo e rileggo essendo ogni sua parola perfetta per quanto riguarda la spiegazione e la comprensione delle cose. Ammiro la calma placida ed implacabile del suo procedere nella memoria, si ricorda proprio tutto quello che ha vissuto, si vede lui da bambino, si vede la sua stanza lassù a Leningrado-San Pietroburgo.

C'è qualcosa che non va in questo nostro paese, l'altro giorno, all'ufficio di collocamento di Sesto San Giovanni, gli stranieri in fila, a cercare di regolarizzare la propria posizione, saranno stati 40 mentre erano almeno il doppio quelli facevano la fila per ritirare il sussidio di disoccupazione.

Milano, Viale Umbria, al semaforo rosso ci sono due vetture affiancate, una Dedra bordeaux e una bianca e nera dei Vigili Urbani, ad un certo punto quello della Dedra si stufa di aspettare il verde e, dato che non viene nessuno dalla perpendicolare, parte con il rosso. La macchina dei vigile rimane lì, immobile, sul vetro posteriore c'è pure scritto "Pronto intervento". Viene il verde e partiamo tutti assieme, al semaforo seguente, una Volvo si affianca alla macchina dei vigili, che mi accorgo essere due vigilesse, e il guidatore fa dei segni, dei gesti, indica il cofano, una vigilessa, piccola e grassa, scende e chiude il cofano che, dio mio, era aperto...


DICEMBRE 1998, Lunedì 7.

"Crescete, investite, arricchitevi" Massimo D'Alema. Letta così, sulla prima pagina del Corriere, a prima vista sembra incredibile, anzi ci si chiede subito se querelerà e quando. Invece il giorno dopo un suo sottosegretario, Franco Bassanini conferma il senso, correggendo, in verità, la forma: "investite e fate profitti".Bassanini aggiunge anche: "potrà sembrare strano che un uomo della sinistra si esprima cos' ma..." eccetera eccetera. E beh sì, è proprio strano, e piuttosto surreale anche...


DICEMBRE 1998, Mercoledì 16.

Ieri sera in televisione c'era un tizio che ai suoi tempi era un rivoluzionario duro e convinto e che adesso invece, che è diventata una stella della tivù se ne viene fuori, parlando con il capo della Nestlé Italia, con frasi del tipo, la Nestlé è una multinazionale che giustamente mira a fare profitto... un po' di pudore, o almeno meno faccia di tolla, per favore...

Sul giornale: che leggo alle tre di notte, chissà perché, a volte mi sveglio, cos' presto: "Sul comunismo il Papa aveva ragione", dice l'ex comunista, ex dopo essere stato comunista per almeno i sette ottavi della sua vita...

Non male, come metafora, la Melandri che, invece di andare alla prima della Scala, va a mangiare alla cena del Gambero Rosso. E poi dicevano, circa il mangiare, dei socialisti...

1999

MARTEDI' 12 OTTOBRE 1999

Riprendo il diario, dopo un anno, e non è male come intervallo. Spero di riuscire davvero a trovare il ritmo giusto, ma non so se... Mi piacerebbe anche raccontare, nel dettaglio, cosa è successo in tutto questo tempo... beh, magari proprio nel dettaglio proprio no, no basterrebero le grandi linee.


MERCOLEDI' 13 OTTOBRE 1999

La bolletta del telefono è pazzesca: Traffico telefonico: 75 mila lire, totale: 207 mila. Per molto meno in Francia, 210 anni fa, hanno fatto una rivoluzione, tagliato teste eccetera.


GIOVEDI' 14 OTTOBRE 1999

Dice Massimo, in Italia di passaggio: " Anche a Londra c'è un bel traffico ma qui, non so... ti vengono sotto, fin quasi a toccarti, come volessero speronarti, ti stanno attaccati, fanno i faretti, suonano...hanno la faccia da cattivi...


VENERDI' 22 OTTOBRE 1999

Niente da fare, riprendere il ritmo del diario non è facile come dirlo, un giorno c'è una cosa, un giorno c'è l'altra. E, nella vita il ritmo è tutto, o almeno una buona parte... l'ideale attuale sarebbe: alzarsi, bere acqua, fare ginnastica per la spalla, fare cyclette per il cuore, bere acqua, lavarsi, curarsi il corpo, leggere, bere acqua, eccetera, eccetera, osservare il mondo, prendere nota, scrivere, bere acqua..


LUNEDI' 25 OTTOBRE 1999

...trent'anni fa le profumerie erano dislocate solo nel centro città, erano negozi piuttosto piccoli, con un giro d'affari modesto, di tipo stagionale, si lavarava molto il sabato pomeriggio. Oggi, e soprattutto nelle periferie, si vedono strepitosi quattro occhi di bottega pieni zeppi di confezioni colorate e rutilanti, sempre pieni di gente, ragazze e donne, ragazzi e uomini, anche in un materdì mattina qualsiasi...


MARTEDI' 26 OTTOBRE 1999

...quasi alla fine del telegiornale, come se niente fosse, danno la notizia che la temperatura al Polo Sud è aumentata, negli ultimi anni, di almeno 2 gradi per cui si sta sciogliendo il ghiaccio e si staccano iceberg grandi come la provincia di Milano... E invece di dire: "spaventiamoci tutti e molto" la conduttrice presenta l'ultimo servizio: "anche qui c'è un bel brivido, ecco una miss di  bellezza che si butta con il paracadute da , pensate, 4000 metri di altezza..."


MERCOLEDI' 27 OTTOBRE 1999

"E ' arrivato il momento che cadino le prime teste" (da un telegionale della sera)

..Pietro nel 2050 avrà 56 anni, Virginia 53, Lorenzo 59, Tommaso 72 e avranno pure imparato a cavarsela da soli, ma non riesco a non non preoccuparmi, tutto è così in via di peggioramento che il futuro non sembra mai una evento auspicabile...


MERCOLEDI' 27 OTTOBRE 1999

...sul giornale c'è un articolo di un noto avvocato d'affari, o forse è meglio definirlo finanziere piuttosto che commercialista di grido... Va be', fatto sta che l'uomo è di sinistra e nell'articolo fa l'elogio del cardinale arcivescovo di Milano perché in un suo recente libro si è dichiarato contro la pena di morte e infatti ne cita una frase: "l'ordine può essere salvato, la giustizia assicurata, il delitto intimorito con altre pene e provvedimenti, senza ricorrere alla soppressione del reo" e conclude che così é condannata la concezione retributiva della pena, il diritto di punizione di Kant e la vendetta di Hegel. A pagina 16 dello stesso giornale, su due colonne in alto, c'è il titolo: quasi una dura replica della storia, una specie di ossimoro differito:

"Grigoli ha confessato 40 delitti/
SCARCERATO IL KILLER CHE UCCISE/
DON PUGLISI E IL PICCOLO DE MATTEO" /


LUNEDI' 1 NOVEMBRE 1999

Temperatura a Milano: massima 19°, minima 11°

...quand'ero bambino, durante gli anni Cinquanta, i gelati li prendevo da una latteria all'angolo, costavano dieci lire a palla ed erano in quattro, no cinque, gusti: crema, cioccolato, limone, fragola e pistacchio. In autunno la gelateria chiudeva (insomma "gelateria" era un banco vicino all'ingresso con quattro, no cinque, grossi coperchi bombati che restavano inattivi fino alla fine della primavera... Adesso gelati tutto l'anno, in quaranta gusti come minimo...


VENERDI' 12 NOVEMBRE 1999

...nel mondo ci sono 30 milioni di consumatori di droghe sintetiche, 14 milioni di cocainomani, 8 milioni di eroinomani, si tratta di cifre approssimate per difetto...
(Pino Arlacchi, Corriere della Sera)

... stamattina, nel parco, faceva freddo, una brinata improvvisa dopo il caldo tropicale delle ultime settimane (tanto che il giardiniere Guido ha detto: "ieri ho visto, con i mei occhi, piante completamente impazzite, fiorire di colpo"). Non è l'unica cosa impazzita: nello specchietto retrovisore ho visto sbucare dalla nebbia questo tizio, sui sedici anni, sul motorino, con la sciarpa, il berretto di lana e gli occhiali: da sole...


GIOVEDI' 18 NOVEMBRE 1999

La Terza via ? Guardate al mio Brasile: io, di sinistra, governo con la destra"
(Fernando Enrique Cardoso, presidente del Brasile)

... Beh, potevano dirlo anche prima che la soluzione è così semplice, e consiste nel dar vita propria ad ossimori niente di più. Guardie che fanno anche i ladri, buoni che sono anche cattivi, bianchi che sono neri, sinceriche dicono le bugie... Incredibile, questo è veramente il mondo dell'incredibile che diventa realtà, basta dirne le parole, ed è come se nessuno ascoltasse...


VENERDI' 19 NOVEMBRE 1999

Pestaggio prima dell'iniezione letale in Texas
Lotta con il condannato nel braccio della morte
Rifiutava di camminare verso il patibolo: usati anche i lacrimogeni
(Titolo del Corriere della sera)

...E cosa si aspettavano che andasse contento, cantando, consenziente, d'accordo, fiducioso, futurologo, politicamente corretto, come in un film? Si nota, sempre più spesso, una quasi totale incomprensione della natura umana, o forse non è incomprensione ma addirittura ottica deformata, o forse mistificazione...


SABATO 20 NOVEMBRE 1999

"Aumentano gli eventi meteorologici estremi, fare previsioni diventa sempre più difficile"
(Vincenzo Ferrara, climatologo, Corriere della Sera)

...fino alla fine di ottobre c'è stato un caldo impressionante, adesso di colpo il gelo, nemmeno venti giorni, quello che fa venire i nervi è che sembra non interessare nessuno, ne parlano come di una cosa normale, ...


LUNEDI' 22 NOVEMBRE 1999
"Non sono io la cuoca di casa"
Linda Giuva, moglie di M.D'Alema

...sarebbe bello sapere come sono arrivati a questo punto, in cui non le lascia nemmeno fare da mangiare: quanto sorrisini sarcastici si sarà dovuta sciroppare prima di lasciar perdere la partita..


VENERDI' 3 DICEMBRE 1999
"Credo che il peccato più grave sia l'indifferenza"
Enzo Biagi, Corriere della Sera

...oggi pomeriggio alla radio hanno intervistato Bifo, non so se qualcuno si ricorda: autonomia operaia e cose del genere e Nanni Balestrini, potere operaio, vogliamo tutto, eccetera ... Il primo sul Wto, il secondo sull'inquinamento dei centro storici... hanno detto le solite fregnacce, sul "manipolo di liberisti", che governerebbe il mondo, sul "grande fratello" (sì, proprio così ha detto uno dei due) che ci controllerebbe... hanno anche proposto le loro soluzioni (sì, figuriamoceli, questi due, con un minimo di responsabilità politica): la "collettività" che gestisce il commercio e i centri storici, anzi le città intere devono essere "semplicemente ripensate"... sì Balestrini Nanni, ha detto proprio "semplicemente"...

2000

2000 - senza data, forse marzo. Gita a Chiasso, le sigarette, la benzina a buon mercato, il cioccolato non è più un lusso, il mondo è cambiato, gli orologi e le macchine fotografiche costano meno, una differenza uguale più o meno all'iva. Qui si vede, di più che in Italia, la paura di un mondo che sta cambiando e nessuno, o quasi, sa come... certo se uno pensa a Haider...

2000 - senza data. Su un giornale, di qualche mese fa, nell'editoriale, c'èra scritto che la vita politica italiana, molto più di quella di altri paesi vive : "di astuzie levantine, di personalismi, di toni ricattatori, e insieme elusivi, di mutevolezza parossistica delle collocazioni, di diffusa indifferenza per tutto ciò che non sia il proprio interesse di parte..."


2000 - senza data. Il segretario dei ds, così si firma lo stesso Walter Veltroni, scriveva una lettera al Corriere, sulla bocciatura parlamentare della fecondazione eterologa. Nella sua lettera per tre volte sottolineava che: 1° volta) "L'Italia è l'unico paese in Europa a non avere una legge in materia di fecondazione assistita"; 2° volta) L'Italia a differenza degli altri paesi ecc ecc... 3° volta) "negli altri paesi è possibile..."


2000 - senza data. Appena più sotto, nella stessa pagina c'era un'intervista, titolo:" il mio calvario da single, fino in Belgio per avere un figlio", in cui si narrava la storia di una pazza, 38 anni, single, che aveva tentato negli ultimi tre anni, 10 inseminazioni artificiali. I tratti della storia sono da film: carina, intelligente, laureata ha avuto storie solo con uomini contrari alla paternità, "rispetto le loro scelte" dice ma voglio anch'io la libertà di essere madre. All'Aied, dove si rivolgeva per l'inseminazione, le consigliano di parlarne con i suoi genitori "una cosa assurda", commenta lei, "sono adulta e responsabile". Dopo quattro tentativi falliti in Italia va in Belgio per altri sei tentativi, altrettanto falliti e meno male. Chissà come mai la storia si diffonde e la invitano in televisione, un paio di quei pedagoghi che conducono quei talk show così educativi, ma lei non va perché, dice: "non mi piace espormi, far la figura dell'oggetto strano".


2000 - senza data.  "Abbiamo la prova che sulla Luna c'è ghiaccio". (Comunicato Nasa)


2000- senza data. Un asteroide, "Icarus" cadrà sulla Terra fra otto anni (Scienziati russi)


2000- senza data. "Una società giapponese progetta hotel sulla Luna. Potranno nascere villaggi per i vacanzieri" (Sul Corriere della Sera)


2000- senza data. "Il disgelo dei ghiacciai creerà catastrofi. Entro 50 anni (Scienziati svizzeri)


2000- senza data. "Sciame infuocato di meteoriti nel cielo da Sacramento a Montorey, in California". (Corriere della Sera)


Giovedì 2 dicembre 2000. "Il trimestre gennaio-marzo è stato il più caldo negli Stati Uniti da quando, 106 anni fa, cominciò la registrazione scientifica delle temperature. A causa di questi dati aumenta la probabilità di eventi meteorologici anormali". (Corriere della Sera, aprile 2000)


2000- senza data. "Il vento ha raggiunto i 180 chilometri all'ora paralizzando il traffico ferroviario, aereo e marittimo tra Francia e Gran Bretagna. A Parigi le autorità hanno invitato i cittadini a fare "molta attenzione a causa dei detriti volanti". (Corriere della Sera, 31 ottobre 2000).


2000- senza data. "Secondo le autorità inglesi è stata l'alluvione più devastante degli ultimi dieci anni." (Corriere della Sera, 31 ottobre 2000)


2000- senza data. Voyager 1 è stato lanciato 21 anni fa


2000- senza data. Il prefetto di Parigi vieta la sfilata di Armani


2000- senza data. In Russia ci sono 1 milione e 10.000 carcerati su 148 milioni di abitanti. Tra il '62 e il '95 sono state giustiziate 25 mila persone (procedura: si benda il condannato e quindi il boia gli spara un colpo di pistola alla tempia).


2000- senza data. Il trimestre gennaio marzo è stato il più caldo negli Stati Uniti da quando, 106 anni fa, cominciò la registrazione scientifica delle temperature.Dati questi dati aumenta la probabilità di eventi meteorologici anormali


 

2000- senza data. Due italiani su tre hanno difficoltà a leggere e soprattutto a scrivere. Di questi il 34,6% è ai limiti dell'analfabetismo e il 30,9% ha un patrimonio alfabetico limitato. (Corriere della Sera,  17/5/00, è ancora qui, non l'ho mai buttato).


2000- senza data. "Sono ebreo al cento per cento. Ma devo dire che non ci ho mai fatto caso". Josif Brodskij, 1991


2000- Dicembre. Non è molto normale che dal 6 al 10 dicembre abbia piovuto sempre, come fosse aprile, a 1500 metri di altitudine. Veniva giù tutto il giorno pazientemente, fitta, fine, interminabile, piuttosto angosciante. Come non è normale che a dicembre si possa mangiare uva Italia buonissima, croccante, croc, croc...

2001

22 marzo, 2001, giovedì - Da qualche giorno raiuno non si prende più, la radio gracchia, un tormento. Ho cercato su 89,3, dove di solito si sente, e anche sul 90,6 dove ogni tanto emigra e sul 94,2, come extrema ratio, ma niente da fare. Più il progresso va avanti e più l'uomo ci sta male.

23 marzo, 2001, venerdì - Adriano Sofri, adesso (e lo si può capire: cosa volete che faccia uno in prigione?) fa il malinconico. Addirittura afferma che una riuscita formazione umana è dovuta almeno al 51% alla fortuna. Oppure che, via via che il tempo è passato, ha rinunciato alla accezione soggettiva, politica, della sua generazione. Alla lunga, sussurra, conta anche d'esser stati buttati nel mondo, e averci sguazzato dentro, negli stessi giorni, negli stessi anni, con lo stesso colore del mare, con la stessa colonna sonora... La "poesia" termina con un "poi, si può far la pace o no, a piacere". Insomma ormai è diventato un poeta , ma: e se avesse vinto? Cosa ci avrebbe fatto leggere?


24 marzo, 2001, sabato - Il mondo é fatto, più o meno, così , secondo le statistiche:
57% asiatici
21% europei
14% americani
52% donne
48% uomini
70% colored
30% bianchi
30% cristiani
70% non cristiani
89% eterosessuali
11% omosessuali
il 6% (tutti americani) possiede il 59% della ricchezza
l'80% vive in case non abitabili
il 70% è analfabeta
il 50% è malnutrito
l'1% ha un computer
l'1% sta per morire
l'1% sta per nascere
l'1% è laureato


30 marzo, 2001, venerdì - Ma perché Mina è tornata? Era così bella lontana, la voce dei nostri anni giovani, un miracolo che faceva tornare il tempo in cui, ne sono certo, il mondo funzionava in modo diverso (e migliore).


5 aprile, 2001, giovedì - Il mondo secondo Bad. Mi era sfuggito l'intervento di Lerner sul '68. Secondo lui, chi osa criticare l'anno orribilis é: 1) quasi sempre uno di sinistra, talvolta è un ex sessantottino rancoroso, estremamente frustrato, sebbene giornalista di successo, 2) oppure è un poveraccio, appartenente ad una élite politico-giornalistica che non si é mai tolto la cravatta degli anni Cinquanta a oggi (e questa è la più grossa, cosa c'entrano la cravatta, gli anni cinquanta, l'oggi?); 3) naturalmente è un conformista ma così conformista da lasciarsi perfino trascinare, nei momenti belli, a simpatizzare (dice proprio così, "simpatizzare") con gli eroi rivoluzionari per poi, nei momenti brutti, pentirsene; 4) può essere anche anche di destra allora "demonizza" e può farlo grazie all'aiuto dell'ex Pci. Poi parla di sé e dice con una certa nonchalance, sono qui alle porte della tundra siberiana e, tutto quanto, dibattito sul '68 incluso, mi sembra così piccino e modesto che non so neanche se dire qualcosa. Poi, dio lo benedica, la dice: 1) sebbene petulanti figli del boom economico ci siamo misurati in coerenza con i protagonisti delle tragedie del secolo (boom!); 2) mi viene un'idea antipatica riguardo al conflitto tra le modeste biografie di cui al dibattito (bravo! sia per l'antipatico che per il modesto!); 3) l'aver fatto parte di quel movimento suscita una straordinaria antipatia, (ma va!) perfino crescente a decenni di distanza ( e cosa si aspettava); 4) e non si placa l'ostilità di chi ci ha preceduto e da chi ci ha seguito, continuano a percepirci come arroganti ( e, beh); 5) in effetti qui a Leopoli non capirebbero una sola parola di quelle che ho scritto, mi prenderebbero per matto (anche perché il pezzo è scritto veramente male e lo avranno pure pagato)


15 maggio, 2001, martedì - Mentana invita Gad Lerner a commentare le elezioni. In attesa delle proiezioni fanno melina quando ad un certo punto Mentana dice: e tu Gad, che sei un grande giornalista, non solo della televisione ma anche della carta stampata, cosa ne pensi di...? Gad-Bad non lo lascia neanche finire: "Be', intanto dico che in questo studio - e lo dice a sangue freddo come un personaggio di Capote - sono l'unico giornalista non dipendente di Berlusconi". E Mentana, che è uno non si lascia mai sorprendere dalla vita, gli ribatte al volo: "Ma lo sei di Romiti, eh, eh".


6 aprile, 2001, venerdì - E il presente? E' un banco del supermercato dove, contemporaneamente, il 6 di aprile! ci sono delle arance e, proprio accanto, delle angurie. Oppure due donne che s'incrociano sul corso, una con il cappotto di cammello, caldo solo a guardarlo e l'altra con i sabot, quelle scarpe mezza pantofola che lasciano scoperto il tallone (uno dei luoghi più interessanti in una donna, se è bello)


16 maggio, 2001, mercoledì - Tg4, Fede ha in studio il sondaggista di Datamedia, Gianluigi Crespi, che si lamenta di come è stato trattato dal Tg5. Mentana chiama subito e in diretta e sostiene di avere ragione lui. Durante l'arringa Crespi scende dal trespolo su cui era seduto, Fede fa notare che Crespi si è messo in piedi e Mentana, butta lì, testuale: "non sarà per un attacco di emorroidi", Daniela arrriva in quel momento in salotto, mi guarda interrogante, non ci crede, ovvio, a quello che ha sentito...

2002

1/2002 (senza data). Lettere dal fronte - Progetto di romanzo epistolare di un uomo solo contro tutto. (Ogni riferimento a fatti o persone reali è del tutto casuale. O anche no). Sommario: 1) Lettera ad una nota casa costruttrice di computer; 2) Lettera a primaria società assicuratrice; 3) Lettera about ad un catalogo di autoaccessori, circa un portabicicletta; 4) Lettera a Operatore di Telefonia Mobile.


2/2002 (senza data). Nell'epoca dell'ossimoro, trionfa l'approssimazione precisa, dicono alla televisione, dopo il terremoto in Molise: "abbiamo ricoverato una quarantacinquina di pazienti".


3/2002 (senza data). Pranzo all'Ikea, piatto generoso, polpettine, 12 patate (piccole) lesse, marmellata di lamponi, c'era, volendo, anche la versione con i mirtilli. Nel tavolo accanto due lesbiche, brutte. Una, la più grossa, sembra proprio un uomo e sembra veramente un personaggio tragico. Poi a quelli che rimproverano: ma come ti permetti di dire che è tragico, mi permetto perché è tragico.


3/2002 (senza data). Gita a Chiasso, si respira un'aria ansiosa, come un presagio di un mondo che finisce.

2003

Giovedì, 25 settembre 2003.

"Disoccupazione ai minimi da 11 anni." Così titola il Corriere della Sera che nel sommario e nel pezzo  fornisce altri dat, forniti dall'Istat. I senza impiego scendono all'8,3% rispetto all'8,7% di un anno fa. A luglio creati 231.000, più 1%, rispetto al luglio 2002. A sorpresa i nuovi posti di lavoro sono per la maggioranza a tempo pieno e indeterminato. Nello stesso pezzo la Confindustria comunica, però, che settembre la produzione è calata del 3,2%


Lunedì, 6 ottobre 2003 

Potere operaio
 Mettendo a posto i ritagli mi capita tra le mani questo, chiamiamolo reperto Prada. Nel sommario dice che è  tre volte orfana, prima del mondo cattolico, poi del comunismo, adesso della sinistra. Nella didascalia si dà notizia dell'inaugurazione del negozio di Tokio, sei piani, mq totali 2800: (ma loro non l'hanno chiamato negozio, troppo riduttivo, bensì  "Epicentro", che detto in Giappone non è il massimo del marketing) dove si ripromettono di "sperimentare nuove forme di interazione con i clienti e andare oltre il semplice shopping per dedicarsi a eventi culturali". La notizia più interessante è quella sui vetri del "negozio", ben 1300 mq che, siccome sono stati curvati per dare un effetto tridimensionale, sono costati 2,5 milioni di €. Dopo la battuta sul libro di Negri mi sarei aspettato, anche quattro mesi dopo la reazione mi sembra plausibile, che Severgnini, alzando il pugnetto, la sfottesse un po' con il vecchio ma sempre efficace: "po-te-ve ope-va-io",  invece deve essere rimasto talmente basito che gli è venuto fuori un assurdo: "Vi conoscete?" e la Prada: "Io e Negri? No".


Martedì, 7 ottobre 2003  

E Merlo volò via
Siccome comincio a leggere "Sette"  da Antonio D'Orrico,  ovvio che sfoglio il giornale partendo dalla fine e non vedendo la sua rubrica ho pensato che Francesco Merlo fosse in ferie. Invece stamattina, partendo dal blog di Sofri, arrivo a quello di  Sabelli e scopro, con orrore, che è volato via, forse per sempre,  a "Repubblica". E adesso? Che fare?  Non la compero dalla nevicata dell'84, quando alla Stazione Termini vennero giù 90 cm di neve e loro, Scalfari ilGenio in testa, andarono avanti una settimana a dare la colpa a Craxi, ché insomma una nazione all'altezza non potevafar fermare i treni per quattro (mila miliardi di miliardi di bilioni di fantastilioni) di neve). No, non la comperò più,  piuttosto mi faccio prete?


Mercoledì, 8 ottobre 2003

 Statistico sarà lei
La prima domanda è che come possa essergli venuta in mente un'idea del genere. La seconda domanda è come possa averla poi coltivata, facendo anche i calcoli. La terza domanda è dove abbia trovato il coraggio di parlarne in pubblico, da un palco, in giacca e cravatta. Immaginiamolo la mattina del discorso, si alza va in bagno, pensa alla sua idea, si guarda allo specchio e cosa fa? sorride, invece di prendersi a frontate? Quello che è impressionate nel sofisma di Biggeri è la precisione con cui lo costruisce il suo sofisma, effettivamente quelle 63 e rotte lire sono un 3,2% ma cosa c'entra? In un ristorante in Valle Spluga dove, prima dell'euro, spendevo 30-32 mila lire quest'estate ne ho spesi 35 di euro che in lire fanno 70 mila. Alt, mi correggerebbe il Biggeri, meno il 3,2% fanno esattamente 67769,45 lire, che continuo io, sono il doppio più 3769,45 lire che a occhio sono il 115%. Statistica per statistica.


Lunedì, 13 ottobre 2003

Attenti al Fazio
A parte il fatto che la stessa cosa l'aveva già detta Antonio D'Amato, presidente nientemeno che di Confindustria mica un barista di Fino Mornasco, non sentite un brivido, freddissimo, lungo la schiena ripensando al sofisma di Luigi Biggeri, presidente dell'Istat? Come è possibile che funzionari così importanti, detentori di un notevole potere, percettori di lautissimi stipendi,  con responsabilità addirittura istituzionali, possano dare cifre così diversi, dare numeri così lontani? E, come mai nessun giornale ha spedito un giornalista, magari un polemista, prima da uno e poi dall'altro, con il testo delle dichiarazioni in mano a chiedere conto delle loro parole: diteci la verità, almeno sull'inflazione, per favore?


Mercoledì, 15 ottobre 2003

"Io Censurato come Fini (e Puleo)
Alberto Arienti
Che bellezza, sono stato censurato da Csf! Ieri avevo mandato una mail sul caso Fini argomentando che da una Rai che nasconde notizie e riempie virtualmente l'assemblea dell'ONU quando parla il capo, non ci si poteva aspettare niente di buono: se non rispetta i fatti come fa a rispettare le opinioni? Forse il tono o lo stile non era OK? Sono curioso di sapere perché sono stato cestinato. Non è la prima volta, non mi scandalizzo, il blog è di Csf ed il look d'assieme è affare suo... però. (6 ottobre 2003, 0re 15,31)
Però cosa? Ho più volte spiegato (forse Alberto tu sei nuovo) che questo sito non pubblica tutti i post che arrivano. C'è una selezione (tu chiamala censura) in base all'intelligenza, all'interesse, all'originalità, alla lunghezza, alle sgrammaticature, alla formattazione, all'educazione e alla mancanza di violenza. Ma una cosa è sicura: non posso giustificare ogni volta la non pubblicazione. (csf)"


Giovedì, 16 ottobre 2003

L'antipatico
Questa mattina alle 8 su Radio Montecarlo Gad Lerner ha commentato il saluto che ieri sera il presidente Ciampi ha rivolto al Papa. In un minuto scarso è riuscito a dire due o tre cose sgradevoli, che deve essere un suo record ma non si sa mai, magari si è  superato altre volte. Secondo lui il saluto, per forma e sostanza, a reti unificate addirittura,  è stato inusuale, vedrete, ha detto, non ci saranno tanti altri capi di stato che lo saluteranno (addirittura Putin c'è poi stato, durante la giornata!). Ma come sempre il colpo più velenoso lo ha tenuto per la chiusa, il saluto di Ciampi è stato "improprio". Chissà come gli vengono in mente, chissà dove trova la voglia di rovinare la festa a tutti i costi, in un momento in cui tutto il mondo si sta commuovendo vedendo questo eccezionale vecchio uomo che si sta spegnendo in diretta, che non riesce più nemmeno a parlare eppur ci prova. Poteva stare zitto, il povero Lerner invece parla, straparla. Due o tre sabati fa aveva in studio Marco Bellocchio con il suo ultimo film e a un certo il discorso è andato sul '68 e lui, solito raptus, ha detto qualcosa sulla nostalgia di lor reduci, che restano legati a certi clichè, poi di colpo si è girato verso Luigi Manconi, anche lui studio, dicendogli: "... e ci ostiniamo a portare le nostre ridicole  camicie a quadretti azzurri". Manconi lo ha guardato perplesso, due secondi non di più, e gli ha risposto: "la mia è bellissima, sarà ridicola la tua".


Lunedì, 27 ottobre 2003

Caro Gigante
vengo subito al dunque: un martedì di questa primavera ha acquistato, per 470 euro, un frigorifero, Bosch come Hieronymus, perché il mio si era rotto, morto il gas, non so se conosce le cose così nel dettaglio. Comunque, il lunedì successivo, lo stesso frigo è stato inserito in una delle vostre vischiose iniziative promozionali al prezzo di 399 euro. Naturalmente il vs. gent. collaboratore che mi aveva venduto il frigo a 470 appena quattro giorni prima,  appena mi ha visto mi ha detto: "non lo sapevo, se no le avrei detto di aspettare. Ma, dato che non mi sembra giusto chiederò ai miei capi". Scontata la risposta che un  paio di settimane dopo mi ha riportato, addirittura il suo diretto superiore, il caporeparto,  ha osato citare la legge per cui avrei potuto, entro sette giorni, restituirlo naturalmente avvolto nell'imballo originale. Doveva, egregio Gigante, vedere l'espressione del giovanotto costretto a ripetere tali insolenze. "Mi lasci tentare un'altra volta, mi ha chiesto, con dirigenti di più alto livello, se ho notizie la chiamo io al telefono". Non l'ho più sentito e ho immaginato perché. Da allora non faccio più la spesa al Gigante e se Lei avrà la pazienza di andare a spulciare i suoi conti, dato che abbiamo sempre pagato con carte di credito e bancomat, potrà facilmente calcolare, in termini di diminuzione di fatturato,  quanto Le è costata la sua appiccicosa iniziativa. Nel frattempo abbiamo scoperto l'Esselunga di Lissone, clicca il pomodoro e ti portiamo a casa la spesa: gratis; per di più con la carta fidaty, a conti fatti, ho già ampiamente recuperato quei 71 famigerati euro, per cui io non mi lamento, (non so Lei, spende tutti quei soldi in pubblicità e perde clienti da migliaia di euro al mese, milioni calcolati in lire). Saluti.

P.S. Non è del tutto vero che non compero più niente da Voi: 1)alle torte chantilly non ho saputo rinunciare, i vs. pasticcieri le fanno veramente buone; 2) gli stracci antipolvere della Scotch-Brite non li trovo né alla Esselunga né al GS di Biassono; 3) come  altresì non sono riuscito a reperire altrove nemmeno il "Marsiglia-Igiene intima-Ricette dell'Erborista" (dolcezza naturale-protegge-purifica-rinfresca), ottima per il bidet.

P.S.S. Rileggendo mi rendo conto che la citazione dell'ultimo prodotto potrebbe ingenerare il sospetto che l'ho inserito nell'elenco apposta, diciamo come presa per il culo. Giuro, non ci avevo pensato, ma adesso che ci penso...


 Martedì, 28 ottobre 2003 

Cara Fondazione Mazzotta
Oggi, alle 13 e 58 siamo entrati in Foro Bonaparte 50 per visitare la mostra che avete allestito su Kandinsky, Marc e i loro amici. La cassiera con fare sbrigativo, al limite dell'insofferenza, ha chiesto a mia moglie: "interi?" e mia moglie che deve avere pensato di non essere né troppo giovane, né troppo vecchia e nemmeno un militare di leva ha risposto, dopo un attimo, "sì". Mentre io, nello stesso attimo ho rapidamente scorso la (abbastanza) lunga lista (per di più in corpo piuttosto piccolo) di convenzioni che danno diritto al biglietto "ridotto" a 5,5 euro e quando ho sono giunto a Mondadori Future Card ho detto: "questo la ho, la Future Card della Mondadori ce l'ho" e ho guardato la cassiera la quale, sempre con la stessa arietta dell'inizio, ha sentenziato: "ma ho già battuto lo scontrino" dando mostra di ritenere chiusa la faccenda.
E questo non è bello. Sul piano della comunicazione non ci fate una bella figura, bastava un invito a dare un'occhiata alla lista prima di battere lo scontrino. Su quello della cultura ci si chiede: ma come mai una istituzione così importante come la fondazione Mazzotta non è capace di istruire collaboratori all'altezza del prodotto che offre?


Giovedì, 27 ottobre 2003

Arridatece baffone o almeno baffino
Stamattina su "Sette", pubblicità mitica dei DS: resterà nella storia, nella leggenda nel mito. Dareste in mano a gente così il vostro futuro? Le sorti del vostro paese? Rispondete sinceramente, questi si sono messi lì, una mattina, attorno al tavolo delle riunioni e hanno deciso che questa è la campagna giusta per fare nuovi proseliti. Chissà che target avevano in mente, che persone hanno immaginato.


dicembre 2003, non mi ricordo il giorno

Ero anche riuscito a ricordarmi giorno e ora del debutto ma, al momento giusto, quello in cui Sabina Zorra Guzzanti sfoggiava gli affondi più memorabili (da quanto leggo e sento da svariatissime parti) dai tempi di Santoro e Biagi io dormivo: pensa un po', la storia passa lì sul piccolo schermo, come si diceva una volta, e tu dormi. Sì c'è sempre Blob ma sarà tutta un'altra cosa. Beh, questo non posso proprio buttarlo lo terrò in archivio, magari per sempre, almeno fino alla mia morte, perfetto com'é, assoluto simbolo, segno definitivo di una civiltà ormai, stabilmente, ai confini della realtà. Lo ritrovasse un E.T. fra qualche eone avrebbe il paradigma interpretativo, per capire come eravamo. I tre ritagli stanno nella stessa mezza pagina, uno accanto all'altro in un ossimoro veramente ossimorico.


dicembre 2003  

Occhiello: Carabiniere apre il fuoco "quella bestia era forte come un Toro". Titolo: "Spara e uccide un cane: ho difeso i bambini". Sommario: "il cane si è trascinato per 200 metri anche se aveva una pallottola nel cuore".  Il cane aveva appena sbranato uno Yorkshire. Una testimonianza: "in bocca aveva una massa sanguinolenta, temevo fosse un ragazzino, terribile". In chiusura un grido degli animalisti "questo è Far West". Corriere della Sera, 18 settembre 2003


dicembre 2003  

Ogni tanto devo pur far pulizia, buttare i giornali anche se sono sempre più convinto che conservandoli ci guadagnerei, un domani, almeno in comodità nella ricerca della verità, insomma, "verità", sto esagerando, filologia però sì. Mi tocca staccarmi anche da pagine bellissime, come quella che Tullio Kezich ha dedicato a Federico Fellini, che gran forza deve avere un uomo per diventare un aggettivo, va beh, butto anche questo: mi spiace ma non posso tenere tutto...


Hit Cazade 2003

State sicuri??? "Nulla ci autorizza a dire che il pitbull attacchi più di altre razze". Marina Verga docente di Etologia Zootecnica, Corriere della Sera 18 settembre 2003


Ritagli: "Ho letto un solo libro ultimamente che mi ha molto impressionato, perché offre una visione del mondo attuale: Impero, di Toni Negri".
Miuccia Prada, intervista con Beppe Severgini, Corriere della Sera, 6 giugno 2003


Frattagli: "Il pitbull è un cane combattente, quando riceve una sfida anche il semplice abbaiare di un piccolo yorkshire lui la raccoglie e attacca"

Rodolfo Calini, allevatore e addestratore di pitbull, Corriere della Sera 18 settembre 2003


A ridatece Trilussa: "Quando penso a 1 euro penso a 2.000 lire, si tratta di un arrotondamento del 3,2% che, aggiunto al 2,8% dell'inflazione che ha misurato l'Istat, dal punto di vista dell'impressione di coloro che fanno il calcolo siamo al 6% per l'inflazione percepita».Luigi Biggeri, presidente dell'Istat, Corriere della Sera on line, 8 ottobre 2003


A ridaje, (ridere): "Con il cambio della moneta ci perdono sempre i risparmiatori e i consumatori. In Italia l'effetto è più forte perché si é considerato mille lire uguale a 1 euro".Antonio Fazio, Governatore della Banca d'Italia (non un barbiere di Sgurgula Messicana) Corriere della Sera, 11 ottobre 2003


Tu chiamale, se vuoi, spiegazioni: Visto? Appena uno ha un piccolo, quasi insignificante potere, eccolo lì che s'inventa le sue regolette. Delio Cantimori, amato storico del Rinascimento, dopo i fatti d'Ungheria, alla fine della sua infelice militanza comunista, raccontava che: "un comunista un genio, due comunisti due geni, tre comunisti un trotskista". Cfs è l'abbreviazione di Claudio Sabelli Fioretti


CFS: 1)"Il comunismo è impossibile, non può funzionare, gli uomini si odiano". 2)"Marzullo, domande e risposte velocissime, come te". Risposte di Nicholas Farrell intervistato da Claudio Sabelli Fioretti, "Sette", n.41, 2003, 9 ottobre 2003


Maieutico: "Faceva impressione vedere, a «Porta a Porta», i politici italiani (e anche un vescovo come Rino Fisichella) trattare da «moderato» il capo della più forte organizzazione islamica italiana, solo perché schierato contro la rimozione del crocifisso. Ma né la più forte organizzazione islamica (Ucoii), quella che, a detta degli esperti, controlla più moschee, e che è una filiazione dei Fratelli musulmani, né l’altra organizzazione rappresentativa, la Lega islamica, legata ai sauditi, sono «moderate». Sono invece, sempre secondo gli esperti, organizzazioni «islamiste», nemiche dell’Occidente e dei suoi valori liberali. Proprio perché forti e rappresentative, queste organizzazioni islamiste rifuggono dall’avventurismo, praticano l’entrismo, vogliono continuare a conquistare posizioni dentro la società italiana. Per diventare, entro non molti anni, anche in virtù del differenziale demografico, potenti e intoccabili lobbies".
Angelo Panebianco, Corriere della Sera, 3 novembre 2003


Bis: "A differenza della Francia (ma anche della cattolicissima Spagna), l’Italia non disporrà di alcuna arma, nei prossimi anni, per impedire la trasformazione della scuola pubblica in un bazar multireligioso, in cui l’Islam organizzato, soprattutto, entrerà in forze pretendendo visibilità, spazi, la sua parte di «bottino». Allora sì che ci saranno seri problemi per la laicità dello Stato".
Angelo Panebianco, Corriere della Sera, 3 novembre 2003


Psicanalisi: "Ma tu, quando mi guardi, cosa cazzo vedi". Dal film "l'ospedale più pazzo del mondo"


"... l'uso che il signor Adel Smith fa dei suoi figli... in un Paese civile dovrebbe costituire il vero scandalo di tutta la faccenda".
Sebastiano Vassalli, Corriere della Sera, 31 ottobre 2003


"Lo scandalo di una religione che come proprio simbolo sceglie l'orrore di questi piedi inchiodati e insanguinati... un macabro deicidio..." che a Lerner da piccolo faceva paura.
Luigi Ferrarella, Corriere della Sera, 31 ottobre 2003 cita frasi dette da Gad Lerner, il 19 aprile 2003 su La7

2004

Giovedì, 13 Maggio 2004

"Cosa è mai rapinare una banca, molto meglio fondarne una!"
(Bertolt Brecht, L'opera da tre soldi)

Torna prepotentemente alla ribalta una delle più belle battute comuniste, che tra l'altro ha svariate traduzioni, da: "E' più criminale rapinare una banca o fondare una banca?" a, ed è quella che, secondo me, spiega meglio la nostra situazione: “E’ più criminale chi rapina una banca o chi la fonda?"  Sul Corriere della Sera di ieri c'è addirittura la notizia che il lavoro di Brecht, regia di Ulrich Waler,  sta ottenendo un inaspettato successo in Germania, al St.Pauli Theatre di Amburgo, in Herbert Strasse. Sarà anche una coincidenza, ma quei trecento leggendari metri di vetrine sono il più famoso puttanaio del mondo,  l'apoteosi del meretricio, dei traffici illegali, della malavita, del gioco d'azzardo. Chissà se durerà questo revival, intanto prendiamo nota che la ballata di Mackie Messer, musica di Kurt Weill, risuona ancora nell'aere e con robuste ragioni storiche .


Mercoledì, 2 dicembre 2004

"Nei giornali di scorregge se ne parla ben poco"
(Stefano Gabbana, Vanity fair)

Stato a Berlino, hotel Hayatt, 5 stelle superior, corridoio circolare con tappeto rosso come in un film di David Lynch, bagno enorme, almeno 9 metri quadrati, diviso in tre zone, lavabo, vasca-doccia, tazza. Città bassissima, larghissima, buissima, pulitissima, silenziosissima, freddissima. Molti in bicicletta, sparatissimi, senza guanti né cappello. grandissimi. Bancarelle con cibo ad ogni angolo, un panino con steak, morbidissima, 2 euro e 50c, bottiglietta d'acqua 2 euro e 50c, ma 50c  li restituiscono quando si riporta il vuoto di vetro.

2005

Sabato, 1 Gennaio 2005

Coccole, caccole - Nello spot televisivo c’è una tizia che fotografa un povero tizio che, al semaforo, è sovrappensiero e si scaccola. La protagonista torna a casa, stampa la foto, e la appende sul muro. Maniaca ossessiva? Feticista compulsiva? Mah. Nello spot radiofonico c’è invece un dialogo tra una voce narrante e un generico dito indice. Il dito racconta cosa sta facendo. Appunto: cosa fa? Naturalmente scaccola, non ci viene risparmiato niente,  la descrizione delle manovre è accurata, al limite del compiacimento, anzi oltre. Dopo l’esplorazione, naturalmente c’è il ritrovamento, per fortuna siamo alla radio. Tutto ciò per arrivare a fare il seguente gioco di parole: c’è un altro modo di usare il dito indice, comperare una Mazda, 2 o 3. Il modello ci è sfuggito, per forza con quella pubblicità del cappero come si fa a stare attenti? Sfugge anche il target del messaggio, ci sfugge la posizione del cervello in tutta la faccenda,  ci sfugge come diavolo gli è venuta in mente una cosa del genere, a chi,  perché,  percome, dove andremo a finire, eccetera eccetera.


Lunedì, 3 Gennaio 2005

Prima, quando scriveva sul Corriere della Sera, Francesco Merlo, era una musica: icastico, iconico, asburgico. Le sue due colonne, in prima, si leggevano d’un fiato. Perfette. Mo’, da quando è a Repubblica, due palle così,  smisurato, ripetitivo, borbonico. Scrive il doppio ma non vale, a metà articolo ricomincia da capo, con parole diverse, ma uguali. Sarà anche colpa dell’illeggibile corpo 6, dell’impaginazione sciatta, ma davvero sembra un altro.  Viene voglia di telefonare a Largo Fochetti e chiedere: “Ma cosa gli avete fatto al povero Merlo?”


Mercoledì, 5 Gennaio  2005

La missione impossibile di essere eleganti. Lo spot va in onda su Mediaset e Mtv e  ha una sua coerenza narrativa, si vede un ragazzo che compera del cibo tex-mex, fagioli&carne, lo mangia assieme alla sua ragazza, quando hanno finito lui le porge un cofanetto con dentro un orologio di D&G, lei si sporge in avanti per prenderlo e le scappa un petino, da qui un’espressione mortificata. Ma lui, che la ama davvero tanto, per rimetterla a suo agio, e ricreare la poesia di un secondo prima, alza la coscia e ne molla un’altra, molto più sostanziosa (e qui si capisce il ruolo strategico dei fagioli), dopodiché si buttano sul letto abbracciati, innamorati più di prima. Che dire? Niente, se non che il mondo va avanti così veloce che ogni tanto viene voglia di scendere, non fosse per quella battuta di Totò, voglio vedere come va a finire, e infatti c’era del dubbio sulla paternità dell’idea, ci si immaginava il copy d’agenzia che escogitava, e tutta la gerarchia che approvava una cosa da disapprovare, ma Isabella Mazzitelli l’ha sciolto, su Vanity Fair, intervistando Stefano Gabbana, che l’ha rivendicata con una vispa, ancorché annoiata, nonchalance. Dopo una-due-tre-quattro risposte (il cui succo era: embè si rutta e si scorreggia tutti, sono le normali contraddizioni della vita, tra di noi, di rutti e scorregge, ne parliamo sempre, bisogna esorcizzare, nell’ultimo videoclip di Eminem c’è una ragazza che balla e molla, certo non istighiamo a farle in ascensore, insomma il nostro è un messaggio di estrema libertà)  l’Isabella ha tentato di difendersi con un: “questa è una conversazione surreale” ma lui, invece, è andato dritto al cuore della sua filosofia: “Ci pensi… nei giornali di scoregge se ne parla ben poco…”. Eh beh, così va il mondo, piercing, tatuaggi, tangentopoli, scoregge, impossibile fermarlo, vietato invecchiare, meglio far finta di stargli dietro, mimetizzarsi, nicodemizzarsi per non fare la figura dei retrò, dei dolci e gabbati. E’ recente la notizia che sta per essere rilasciato (e dagli!) un programmino per internet che consente la trasmissione di aromi e odori sulla rete, chissà per cosa verrà usato. Lo so io come, direbbe Alvaro Vitali e in attesa, finalmente, di una sua rubrica sul Corriere si potrebbe, per tenere caldo l’argomento, andare a intervistare gli attori e il regista dello spot, e chiedere se è andata bene la prima o se hanno dovuto farne tre o quattro, e se hanno registrato il sonoro oppure se sono riusciti a farle tutte in diretta, e infine ci dicano chi sono, nomi e cognomi, gli autori del canto. In un secondo tempo si potrebbe pensare anche a organizzare un Festival tipo Sanremo, adattando il santo, ovvio. Anche Tom Cruise,  statene certi, vorrà stare al passo con i tempi: il film ormai è in 3D, belluria tecnologica che ti mette proprio dentro le cose, siamo allo scena finale, lo sguardo è carico di tensione, avvolge tutti, l’avversario prima di tutto ma anche gli spettatori in sala, il silenzio si fa bello diventa lungo sembra quasi Bergman, invece, all’improvviso, parte una botta terrificante, trema tutto il cinema, trattasi di sourround,  quindi altra pausa, per permettere ai diffusori di spargere l’afrore, altro estenuante sguardo, e, infine, la battuta, fulminante, appena un soffio: “E, adesso, pitturala se sei capace” gli dice. Mission impossible 4, appunto.


Giovedì, 14 Aprile 2005

Hit Cazade. "Strappo di Vattimo: voto Forza Italia". Corriere della Sera, 14 aprile 2005


Mercoledì, 27 Aprile 2005

Gianni Riotta, Titanic, Corriere di oggi, cita uno studio di Philip Meyer, Università di North Carolina (che fa sempre bella figura nella Ncca) intitolato The vanishing news paper, in cui si profetizza che i quotidiani moriranno nel 2040.


Giovedì, 28 Aprile 2005

Secondo quanto si evince da un sondaggio di Der Spiegel , una buona parte dei tedeschi sarebbe stanca della democrazia. Sarebbe stata la crisi economico sociale in cui si dibatte da anni la Germania, dovuta alla disoccupazione e ai tagli allo stato sociale, ad annacquare l' entusiasmo per la democrazia ritrovata dopo la sconfitta del nazismo. In un numero speciale, Der Spiegel mette in evidenza che quasi un terzo dei tedeschi non crede più ai valori incarnati dal sistema democratico. Mentre nel 1986 era appena il 6% dei tedeschi dell' ovest a non condividere la visione di una società democratica, negli ultimi anni la percentuale di insoddisfatti è schizzata al 30%, mentre nella parte orientale del Paese si colloca al 38%.


 26 MAGGIO

 

Paolo Cento è un Verde, su Sette del 26 maggio 2005, n. 21 alla constatazione del giornalista A.G.: "lei va in giro per Roma con un Suv, risponde "Non è un Suv, è un fuoristrada, Toyota Rav 4". A.G. insiste, mitico A.G. ma Cento resiste, senza pudore, una dieci cento mille diecimila, un milione dieci milioni un miliardo, un trilione di volte. cento per cento


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VENERDI' 15 DICEMBRE