Il diario, come genere, è una specie di scrittura. Si potrebbe anche dire che, dal punto di vista della metafora, è una forma di fotografia. In una economia personale, per un pigro specialmente, può essere una sorta di incentivo. E, se come fisiologia, è senza ombra di dubbio un archivio di memoria, non è detto che, in ultima analisi, non sia anche una forma di conoscenza. Qualche volta penso che almeno sia un allenamento. Alla fin fine, sono convinto che un diario sia una grande fortuna, soprattutto per chi decide di tenerlo. |
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Questa notte ho sognato Tommaso. E' la prima volta da quando é in America. Eravamo a una festa, c'era anche Daniela, bellissima, tutti mangiavano enormi piatti di pastasciutta con sopra un due etti di burro, un pezzo tutto giallo e piegato in due che si scioglieva. Ad un certo punto ho visto l'acqua dell'oceano nell'anticamera della casa, fino i piedi della scala... non mi ricordo altro... come sempre. SABATO 16
DICEMBRE, 1995
LUNEDI' 18
DICEMBRE, 1995 MARTEDI' 19
DICEMBRE, 1995 MERCOLEDI' 20
DICEMBRE, 1995
GIOVEDI' 21
DICEMBRE, 1995
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MERCOLEDI' 3 GENNAIO, 1996 "Ci sono delle persone di cui ancora mi fido, questo é il problema" (Robert Redford, I tre giorni del condor) Vorrei sapere perché si ostinano a usare la frase "far chiarezza" e non faccio nomi, tanto uno vale l'altro e vorrei sapere perché stiamo ad ascoltarli Da che mondo é mondo, e oggi perché non dovrebbe, la politica é, invero, un luogo oscuro, qualche ombra appena ma di solito é subito buio E' altrettanto vero che, dall'inizio del mondo, la politica é l'arte del "far credere" il che, anche se non sembra, accorcia la distanza tra i buoni e i cattivi Basterebbe un solo esempio, una volta nella vita, una sola lingua non biforcuta da far vedere al circo ma non c'é, fino ad oggi, notizia del fenomeno Prima di Natale, e la data poteva avere un suo significato un filosofo siciliano, e la cosa poteva essere ad hoc ha scritto: "la democrazia uccide la verità". Come se qualcuno, o qualcosa, a est, o a nord a destra, o a sinistra, o sopra o sotto, la potesse resuscitare o le volesse, almeno, un po' di bene. VENERDI' 5 GENNAIO, 1996 "Ma sì, domani é un altro giorno" (Rossella O'Hara in "Via col vento") Anche se la tosse non passa, oggi é una bella giornata. Tanto per cominciare é il compleanno di Daniela e in casa c'é una certa atmosfera, un certo non so che. Pietro praticamente cammina, sì, insomma, attaccato ai mobili. Si fa dei chilometri ed é buffo come butti in alto le braccia e il piede destro quando cerca il bilanciamento. In un solo giorno ha fatto progressi enormi, é sempre così , la vita ci sorprende e il Pietro di ieri già non c'é già più. Per fortuna che mi sono messo da parte qualche registrazione. Ho telefonato a Tommaso e oltre al resto mi ha detto che nell'ultima partita ha segnato quattro punti, recuperato due palloni, fatto un assist. Ottimo. Infine é arrivata la lettera di Alberico, che mi ha fatto piacere almeno per quattro motivi: perché é scritta bene, perché é sincero anche con se stesso, perché ha capito lo spirito del nostro e-mail, perché é il primo che ci scrive e il buongiorno si vede dal mattino. Quinto, c'é una sorprendente coincidenza tra un punto della sua lettera e il mio feuilleton (non dico di più, se no addio sorpresa, ma é veramente incredibile). Adios, vado a prendere la medicina per la tosse. MERCOLEDI' 10 GENNAIO, 1996 "Me ne frego dell'universo" (Samuel Beckett, Finale di partita) Ma, a Roma, oltre ad arrampicarsi sugli specchi, a farsi intervistare da giornali, giornali radio, telegiornali, tivù pubbliche, private e locali, talk show, show talk, oltre a fare dei distinguo di mezz'ora sulla larghe intese sapendo benissimo che é tutta una finta, oltre a tradire l'alleato di oggi che sarà il nemico di domani che sarà l'amico di dopodomani che sarà il nemico di dopodopodomani, oltre a sostenere una posizione che domani sarà negata e dopodomani riproposta e così via, all'infinito, oltre a dire bugie dalla mattina alla sera, cosa fanno? Si interessano dei problemi veri? Troveranno delle soluzioni? Una ogni tanto? Mi piacerebbe proprio saperlo ma so che non lo saprò mai. Mi consolo con la pubblicità, oggi é uscita sulla "Stampa". A me, vanitoso e narciso piace. Chissà a Tommaso, inseguito anche in America... LUNEDI' 15 GENNAIO, 1996 "L'uomo, solo tra gli animali, ha la parola" (Aristotele, Politica, 1,A,2) Riassumo il bollettino medico degli ultimi due mesi. Lorenzo: bronchite, varicella, otite (due), mal di gola, febbri varie. Pietro: bronchite, varicella, allergia al pesce. Io: influenza m-i-c-i-d-i-a-l-e, ammesso e concesso che sono una pittima, devo dire che non sono mai stato così: ossa rotte, muscoli frantumati, articolazioni bloccate. E poi la tosse: é dal 20 dicembre che tossisco, ogni notte minimo due ore, non ne posso più. Ma transeat. Oggi faccio partire il primo capitolo del feuilleton, vada come vada, non posso rimandare in eterno. Quella delle intercettazioni del telefono di Di Pietro é buona per il contorno, l'agente segreto Napoli, quello che canta, ieri sera ha detto che dal 1991 al 1993 sono state ascoltate le telefonate di tutto il mondo politico, industriale, eccetera, eccetera. Faccio una previsione: se continua così andiamo a finire male, che ne so, una guerra o un colpo di stato. Ricevuta lettera di Tommaso con scandaloso ritardo (non suo, non delle poste americane, indovinate un po' di chi) con pelle d'oca sul finale di basket. MARTEDI' 16 GENNAIO, 1996 "Alla mercé di una brutale corrente" (William Shakespeare, Enrico VIII, atto terzo) Se metto il caso che abbia ragione Di Pietro arrivo alla conclusione che siamo alla mercé di forze oscure. Se metto il caso che abbiano ragione gli altri é anche peggio e mi sento in balia di forze ancora più tenebrose. Ho fatto un sondaggio, ho chiesto a tutti quelli che incontrato in questi giorni cosa fanno per informarsi, quante volte ascoltano i giornali radio, i telegiornali, cosa, quanto e quando leggono. Il risultato é che nessuno ha seguito tutte le puntate, nessuno sa tutta la storia, conoscono solo dei pezzi, qualcuno pensa addirittura che le intercettazioni siano illegittime o che Di Pietro sia ancora in servizio. Ne sanno un po', hanno una idea vaga basata sulla simpatia o sulla posizione ideologica, nessuno si fa domande sui tasselli o sulla pazienza certosina di certi avvocati. Non si ricordano bene nemmeno i nomi, figuriamoci se possono stabilire dei nessi. Ci fosse davvero un complotto, davvero non se accorgerebbe nessuno. Va be', che ci posso fa? Niente, credo. Ho provato a raccontare tutto ciò a Tommaso ma non ci sono riuscito, ti mando un po' di ritagli, gli ho detto, facciamo prima. (Per la cronaca nell'ultima partita ha fatto 5 punti, 2 palle perse, 2 recuperate, 2 assist, un tiro da tre fuori per un pelo). MERCOLEDI' 17 GENNAIO, 1996 "La verità é banale" (Anonimo, scritta murale, Venezia 1988) Allora Berlusconi va la Circolo della Stampa di Milano e ripete che lui ha sempre pagato le tasse, 2 miliardi al giorno o roba del genere, che non ha mai commesso irregolarità, illeciti, gabole, escamotage, furbate. Niente di niente, tutto a posto, lui é tranquillo, la sua casa é di vetro. Io ero con Pietro in braccio, che non stava fermo un minuto, e seguivo il discorso come potevo. Per convincerci meglio ha avuto la trovata di dire: "ma cosa volete che siano 100 milioni per la mia azienda?" ha alzato le braccia ha schioccato le dita, ha fatto una pausa in un surreale fermo immagine di quattro-cinque secondi e ha concluso: "ecco, questi sono 100 milioni, in questo tempo, in questi trenta secondi nelle mie aziende sono stati fatturati 100 milioni". Pietro si é fermato un attimo, altro che trenta secondi, e io mi sono quasi convinto, anch'io per attimo. Già andando a tavola mi dicevo, parlando da solo: e se fosse proprio questa la prova regina della sua colpevolezza, l'unico che paga tutte le tasse in un paese che figuriamoci, l'unico regolare... GIOVEDI' 18 GENNAIO, 1996 "Non c'é niente da ridere" ( Buster Keaton) Cosa rimarrà di tutto il gran parlare di questi anni? Certo, se non rimarrà niente ne avremo perso di sere a guardare la televisione, invece di far dell'altro, leggere i classici per esempio, Omero. In più Pietro sta mettendo i molari e siamo già abbastanza nervosi, poco disponibili sulle fregnacce. No, dico, sono due anni che fanno a Berlusconi la stessa domanda, perché si é messo in politica, e quasi uno che chiedono a Di Pietro perché si é dimesso. E più loro due non rispondono più gli altri rifanno, da anni!, la stessa domanda. Che, diciamo la verità, é come chiedere a una gallina perché ha fatto l'uovo. Ma facciamo l'ipotesi che rispondano, anche la gallina finalmente, e si decidano a dare una qualsiasi spiegazione. Immaginiamoci la scena: da Santoro, o da chi per esso, Berlusconi dice, due punti aperte le virgolette: "Mi sono messo in politica perché..." e Di Pietro, subito a ruota: "Mi sono dimesso perché..." . Ecco, cosa cambierebbe, nell'universo mondo? Applausi per l'originalità? Fischi per la banalità? Scena muta per il tutto qui? O Santoro comincerebbe a tormentare la gallina, é venuto prima l'uovo o... VENERDI' 19 GENNAIO,1996 "Lo stato come opera d'arte" (Jacob Burckhardt, La civiltà del rinascimento in Italia) Dovevo fare un certificato di residenza in bollo (forse inutile, é scritto sulla mia carta d'identità dove risiedo) e sono andato all'ufficio decentrato del Comune. Su quattro sportelli, solo uno era aperto e quindi la coda era lunga. Sui muri ho visto la réclame del servizio che invia i certificati a casa. Allora ho telefonato e un disco mi ha risposto "il servizio automatico con la carta di credito é disabilitato per motivi tecnici. Rimanga il linea in attesa del primo operatore libero" sono rimasto in attesa, c'era una musichetta, ad un certo punto la musichetta si interrompeva, squillava il telefono ma non rispondeva nessuno. Sono rimasto al telefono 40 minuti, poi ho rinunciato. Sono tornato all'ufficio decentrato del Comune, gli sportelli aperti questa volta erano due, ho preso il ticket, all'ufficio informazioni una donna litigava con un'altra donna perché:"lei non mi deve rispondere male", un furbo ha raccolto un ticket gettato a terra ed é passato davanti a tutti, nella rassegnazione generale. Dopo 40 minuti ho avuto il mio certificato. Basterebbe una macchinetta, un documentomat. LUNEDI' 22 GENNAIO, 1996 "Eppure questo, frusciando, ha fatto il tempo" (Josif Brodskji, "Fine secolo", 1989) Sandro Curzi, direttore del tg di Tmc, é stato licenziato da Vittorio Cecchi Gori. Classico esempio di nemesi storica. Transeat, passo ad altro. In un tg, non saprei dire quale, ho visto un servizio su un delitto o una cosa di camorra, non so, non ero attento, accaduto a Ercolano. La telecamera mostrava il corso principale della cittadina. Mi ha sorpreso la pavimentazione, mi aspettavo i soliti crateri d'asfalto, marciapiedi incompleti, cordoli interrotti e sporcizia e invece c'erano i cubetti di porfido e la strada pulita. Ho provato ad immaginare il momento in cui sono stati posati: 50, 60, 70 anni fa? Piano piano sono arrivato a sentire i discorsi degli stradini, nel loro dialetto, sotto lo sguardo dei curiosi dei lavori pubblici. Ho avvertito anche il fruscio delle gonne delle signore a passeggio, attente a non sporcarsi con la sabbia usata per la sistemazione dei sampietrini. Ho ascoltato anche il rumore del martello sulla pietra, un rumore soffice, attutito dal silenzio relativo di una mattina, di un anno del primo Novecento, di una cittadina del meridione d'Italia, quando tutte le possibilità di una bella époque erano lì, a portata di mano. MARTEDI' 23 GENNAIO, 1996 "Ah, lei non sa cos'è la sacher-torte..." ( Nanni Moretti in "Sogni d'oro") (forse) C'era da giurarci, qualcuno doveva dirlo, é arrivato primo Mentana, "lo aspetto al TG5" ha detto, che é una nemesi della nemesi. Ormai la vita é come quella poesia di Gertrude Stein, "una rosa é una rosa é una rosa"... Oggi ho fatto lo shopping per i regalini per i Baba, secondo le indicazioni che Tommaso mi ha dato domenica: 1 chilo di condorelli ricoperti di cioccolato per Frank sr e una scatola di Baci Perugina per Denise ai quali ho aggiunto, non si sa mai, una scatola di ricciarelli alle mandorle semplici e una di ricciarelli ricoperti di cioccolato. Per essere più sicuro ho preso anche una scatola di cioccolatini assortiti. Per Frank jr ho preso un libro sulla prima pianta geometrica di Milano e per Frank sr un libro dei disegni di Leonardo. Per le tre donne, tre foulards. Per Velia sto pensando anche a una spilla o qualcosa del genere, sento che Tommaso le vuole bene e vorrei che le restasse un bel ricordino. Comperato anche tre pellicole, Asa 1600, per le foto in palestra (il Tommy gioca il 2 e il 3), due nastri, uno da 30 e uno da 60, un pacco-batteria doppio per la telecamera. Fra una settimana, esatta, lo rivedo, lo ritocco, lo risento parlare a viva-voce. MERCOLEDI' 24 GENNAIO, 1996 "Da quel giorno l'umanità non fu più capace di..." (Rudolf Steiner, La mia vita) Prima di tutto grazie a Giuseppe per il suo biglietto. Quando ero piccolo ogni tanto sentivo i grandi parlare, di "sesto senso" . Lo facevano per indicare una capacità straordinaria, e soprattutto poco comune, che una certa persona aveva di intuire i segreti degli altri o di prevedere degli eventi, magari anche piccoli, non necessariamente la guerra mondiale. Ascoltando i loro discorsi io mi ero fatto l'idea che il mondo era più grande di quello che si vedeva, che c'era una parte che non si vedeva ma si sentiva. A Piacenza c'era anche una guaritrice, chiamata "medicona", una donna giovane, piccola, malata senza speranza che, senza essere mai andata a scuola, toccava i malati ed emetteva la diagnosi in latinorum. Dava dei medicamenti semplici, olio di ricino caldo sulla pancia, pomate di erbe, corone di ortiche dentro cui far passare il corpo. Se non poteva fare niente, lo diceva, non dava speranze. Non si faceva pagare... Perché ho scritto tutto questo? Non mi ricordo, forse perché ho visto quella cartomante in televisione... é pieno, i canali locali sono pieni... o forse perché si avvicina il momento della partenza per l'America e mi vengono in mente cose così... GIOVEDI' 25 GENNAIO, 1996 "Senza parole" Tipo di barzelletta Ieri serata televisiva molto piena, tanto non si dorme, Pietro sta mettendo i molari. Surreali Berlusconi e D'Alema su Raiuno a discutere di cosa pensa Fini e Fini, alla stessa ora, su Raidue che lo diceva a Minoli, che gli chiedeva, ogni tre per due, chissà cosa stanno dicendosi D'Alema e Berlusconi su Raiuno. E' la prova che siamo un paese di matti, perché non hanno fatto un tribattito, non so. In un'altra trasmissione, su due ragazzi di diciotto anni che si bucano da quattro, l'angoscia tracimava dallo schermo nella stanza e mi bagnava i piedi, le caviglie, i polpacci, le ginocchia ecc.. E come se non bastasse, ad un certo punto il padre della ragazza ha detto: "mia moglie ha la sclerosi multipla a placche" e la conduttrice ha risposto: "lo so che é brutto ma c'é la pubblicità". Prima o poi qualcuno dovrà fondare un'Associazione Vittime dei Talk-Show. Da Costanzo verso l'una é arrivato Sandro Curzi che è salito sul palco per recitare il suo milionesimo editoriale sulla democrazia minacciata. Costanzo l'ha invitato a tornare. Tornerà. Eric Bogosian, un drammaturgo intelligente, ha detto che un uomo, se ha un po' di notorietà e di potere, cucca, di solito, più donne degli altri. Costanzo lo ha sgridato perché offendeva le donne. Costanzo, nemmeno se lo racconta a mia nonna, se fosse viva. VENERDI' 26 GENNAIO, 1996 "Capita che uno si stanca di andare in tassì" (J.D.Salinger Il giovane Holden) Oggi ho preso un taxi e il tassista era un giovane dai lunghi e sporchi capelli. Capelli sottili, arruffati, non pettinati da qualche tempo. Lo vedevo di sguincio, barba accennata, orecchini vari, un anello enorme, magro, giaccone di plastica con cappuccio, con interno di agnello sintetico ex bianco, un tipo molto metropolitano. Ogni volta che prendo un taxi mi viene in mente la scena del giovane Holden in cui, quando l'auto costeggia Central Park, chiede al tassista: "ma lei sa dove vanno le anatre d'inverno quando il lago é gelato? " e il tassista si gira e gli ringhia in faccia: "ehi, amico hai voglia di scherzare...", o qualcosa del genere. E' una delle più belle domande di tutta la letteratura, a me almeno rende benissimo l'idea del modo di essere del giovane Caufield. Anche oggi ci stavo pensando quando il tipetto davanti prende in mano il microfono del radio taxi e dice, sottovoce, alla signorina della centrale: "E' arrivata la vittima, sai... é tutto pronto, catene alla spalliera, cinghie...coltelli, spadini... nooo, lui non lo sa, deve essere una sorpresa..." e poi ha aggiunto qualche altra cosa che non ho capito, ho visto però che sorrideva e ogni tanto buttava l'occhio nello specchietto, poi ha interrotto. Ovvio che la mia domanda: "ma lei lo sa come funziona il tram?..." non mi é venuta fuori, stavo sulle spine, ... Ad un certo punto ha ripreso in mano il microfono, ha chiamato la signorina e le ha detto: "dì a Tizio di tenere il telefono acceso, che lo chiamo dopo le otto e mezzo..." LUNEDI' 29 GENNAIO, 1996 "Quegli occhi allegri da italiano in gita" (Paolo Conte, Bartali) Parto, finalmente. Elenco dei libri che porto: Auden, Shorts; Beckett, Poesie; Hanna Arendt, Politica e verità; Salinger, il giovane Holden. Tommaso ieri mi ha detto al telefono di portargli materiale su Milano eccetera perché é stato ingaggiato da una fondazione per dei corsi di italiano. Per la prima conferenza, un'ora, gli hanno dato 20 dollari. Era felice come una pasqua quando mi raccontava che gli hanno chiesto di tornare per parlare ancora dell'Italia. Gli porto due libri del Touring, uno su Milano e un terzo sul Sud e un altro sul lago di Como, ville, castelli, basiliche lariane. Di fatto é il suo primo lavoro (a parte i pezzi pubblicati su "King") ed era assolutamente incredulo, sorpresissimo dalla scoperta che si possa essere pagati soltanto per parlare.Mi ha anche raccontato il programma che ha preparato, mercoledì sera vediamo i Cavs di Cleveland contro Milwaukee, tutte le sera saremo a cena con qualcuno, allenatori, professori, amici eccetera, Velia ha rimandato la partenza per la Florida per stare con noi, sarà un grande festa. Adesso, é notte fonda, mi sto soffermando sul momento dell'incontro all'aeroporto: ecco lo vedo, e mi vengono in mente tutte le volte che l'ho visto per primo io, come quando andai a riprenderlo al corso di tennis del Coni a Lizzano, o all'uscita della scuola, o come quella volta che l'avevamo perso alla festa di ferragosto in Val Casies. Mah, chissà se mi verrà da piangere. MARTEDI' 30 GENNAIO, 1996 "Chi osava pensare che li potesse cancellare il tempo?" Josif Brodskij, Fine Secolo Il cuore di Josif Brodskij si é fermato, domenica, a New York, a 55 anni. Per me era l'uomo più intelligente del mondo. Capiva più di tutti come funzionano le cose. Ed era capace di raccontarlo. Credeva molto nella parola, anzi credeva che solo la poesia potesse migliorare il genere umano. Che la maggioranza se ne fregasse dei suoi discorsi é la prova che avesse ragione. Ho aggiunto un altro libro da portare a Tommaso, Lo zen e il tiro con l'arco, di Eugen Herrigel perché credo gli possa servire sia per il tiro da tre che per liberarsi: da me, da sé, da tutti. Io lo avevo appena letto quando mi capitò di tirare davvero con l'arco. Cercai di applicare la lezione e feci centro. Vorrei dire anche due parole sull'articolo che Furio Colombo ha scritto sull'Unità di sabato ma non ho tempo adesso. Dico solo che non ne posso più di questi che chiedono la virtù agli altri e della loro non sappiamo mai nulla. Di questi che si pongono il problema della democraticità di Internet solo fino a mezzogiorno. No, dico, me li ricordo quelli che da giovani attaccavano il comando capitalistico e oggi fanno i direttori nei giornali... LUNEDI' 12 FEBBRAIO, 1996 "Nessuno ha mai dubitato che verità e politica siano in rapporti piuttosto cattivi" (Hannah Arendt, Verità e politica, 1967) Torno dall'America e trovo che nulla è cambiato, che tutto è restato l'illuso di sempre (neologismo scaturito da una libera citazione di una canzone di Bruno Lauzi, mi pare, cantata da Mina, sicuramente). E così ciascuno sostiene di pensare solo agli ideali mentre gli altri pensano solo agli interessi di bottega. Noi pensiamo al Paese, con la maiuscola, dicono gli uni e gli altri. Voi volete solo i voti, con la minuscola rispondono gli uni e gli altri. Un inciso: è sempre più difficile capire perché dicono tutti la stessa cosa, come se stessero inventando un sistema politico nuovissimo, il monopolare (che è una contraddizione in termini ma a loro credete che gli importi qualcosa?). E noi? Noi cosa racconteremo ai nostri figli che stanno diventando grandi? Che gli appetiti non esistono? O che, se viene fame, bisogna far finta di niente? Così si mangiano tutto loro? A proposito, non c'entrerà niente ma Costanzo Show, lui così politicamente corretto, perché non è riuscito a fermarsi, cos'è che lo obbligava ad arraffare e trangugiare tutto quello che gli capitava a tiro d'artiglio... MARTEDI' 13 FEBBRAIO, 1996 "Perché è scomparso il piacere della lentezza?" Milan Kundera, La lentezza Non riesco proprio a considerare Pacciani "innocente". Trovo osceno l'accenno di applauso del pubblico in aula, per fortuna subito bloccato dal presidente del tribunale. E' la prevalenza delle garanzie per l'imputato che ci fa dimenticare quasi del tutto le garanzie per le vittime. Io non riesco a dimenticare la figlia di Pacciani al processo del ë94, una persona non persona, distrutta, tormentata per l'eternità, condannata ad un ergastolo ben più duro di qualsiasi galera. Se avesse avuto un padre diverso, la stessa persona, le sue stesse cellule, avrebbero potuto essere anche felici. E adesso cosa faranno? Le elezioni? E chi vince cambia tutto? E se non vince nessuno? Non c'è dubbio la situazione, a parte i protagonisti, è seria. La follia autostradale, sottospecie della follia più generale del mondo, è entrata addirittura nella letteratura alta: Milan Kundera nel suo ultimo romanzo parla di un cretino che gli fa il faretto. Morale: ma è davvero impossibile fare qualcosa per frenare? GIOVEDI' 15 FEBBRAIO, 1996 "Non c'è niente che mi dia più soddisfazione di un lavoro ben fatto" Mio nonno, falegname, tra il 1930 e il 1940 Alla radio, su una stazione privata, ho sentito Costanzo Show, che su quella frequenza tiene una rubrica, forse quotidiana. Il livello dell'intervento era piuttosto basso ("i giochi sono fatti, si vota o il 14 o il 28... i veleni eccetera eccetera) ma non è stata quella la cosa che mi ha colpito di più, No, quello che mi ha colpito della comunicazione di Costanzo è stato il tono sciatto, svaccato, accompagnato, a mo' di colonna sonora, da un biascichìo simile quello causato dalle briciole di noci. Ascoltandolo, ho cercato di immaginare la preparazione del servizio, e ho visto un povero cristo, con un registratorino in mano, inseguirlo tra i suoi mille impegni e poi, quando il signore è comodo, raccoglierne il verbo, tra un sbuffo di sufficienza e un biascicare scazzato. Sarà un dettaglio, non lo nego, ma io ci vedo l'autunno di questa civiltà. SABATO 17 FEBBRAIO, 1996 "Come eravamo" film di Sydeny Pollack in regalo con L'unita' di oggi Sono dieci anni che seguo il basket, da quando Tommaso ha cominciato, e sono dieci anni che leggo articoli di critica per il modo con cui la Rai maltratta questo, per me, bellissimo sport: poco spazio, orari impossibili, telecronache surreali, telecronisti incapaci. Mi ricordo anche alcuni articoli di M. Bartoletti, che è l'attuale responsabile dei servizi sportivi della Rai, che giovanilmente spiegava, all'allora capo dei servizi sportivi della Rai, cosa si doveva fare per lanciare il basket e toglierlo dall'ingiusto ghetto. Eh, così va la vita. Ricapitolo, per mia memoria: 1)le leggi le fanno i politici; 2) Le leggi vigenti non devono essere di ferro, visto le dimensioni di: debito pubblico, mafia, riciclaggio, evasione fiscale, malasanità, affittopoli, intercettazioni telefoniche; 3) chi critica i magistrati dovrebbe invece criticare i politici; 4) Se non lo fa, gatta ci cova. Alla sera, quando lo addormenta, Daniela canta a Pietro una canzoncina che contiene la parola "orologio". Appena la sente, Pietro, anche ad occhi chiusi, comincia a dire, sottovoce "tic, tic, tic,tic...". DOMENICA 18 FEBBRAIO, 1996 "e si diventava sempre più bravi nell'arte di ammazzare il tempo" Vitaliano Brancati, Gli anni perduti Allora, Scalfaro ha sciolto le Camere e andremo a votare (con lo stesso, pessimo, sistema elettorale). L'attenzione è tutta concentrata sui candidati, di colpo non si sente più parlare di salvezza della patria, evidentemente è più importante sapere i nomi dei probabili prossimi deputati. Il momento mi sembra di quelli cruciali: andiamo a votare con un sistema finto maggioritario, che dissolve i partiti al momento del momento del voto, ma li fa riapparire a Parlamento appena eletto, tot del Pds, tot di An, tot della Lega. A volte la storia nei momenti cruciali, ma nessuno sa mai che sono cruciali, si matematizza: un colpo di pistola, e pim pum pam, scoppia la prima guerra mondiale, inevitabile come un'equazione. Manconi, senatore progressista, trova che il garantismo organizzato, ha fatto poco per Pacciani. Un'inerzia colpevole, secondo lui, e nemmeno giustificata dalla biografia "sgradevole" dell'imputato. Ecco, mi chiedo cosa potrebbero aggiungere le figlie di Pacciani. Dopo tutto quello che il loro padre gli ha fatto passare, saranno in grado di cogliere la sfumatura, politicamente corretta, dell'aggettivo "sgradevole"?. LUNEDI' 19 FEBBRAIO, 1996 "Ciò che conta non è la realtà ma la ëpercezione' della realtà". Succo di una battuta tra Robert Redford e Ben Kingsley nel film "I signori della truffa", Canale 5. Vittorio Feltri sabato sera era ospite ad "Harem"; stasera a "Porta a Porta", due trasmissioni completamente diverse. Bruno Vespa ha convocato Martina Colombari che ha fatto domande sul presente politico a Antonio Maccanico. Massimo Cacciari era ospite del "Processo del lunedì" e ha dialogato con Aldo Biscardi. Pippo Baudo ha cominciato la sei giorni di Sanremo, nonostante il mal di gola. Tutti gli altri hanno variamente polemizzato, criticato, stigmatizzato che Baudo stia in video così tanto tempo, aggiungendo così al Baudo reale un altro po' di Baudo, fantasmatico. Più passa il tempo e più diventa difficile individuare il senso finale della televisione, il suo intervento sulla nostra realtà. MARTEDI' 20 FEBBRAIO, 1996 "Ci sono due specie di gloria: quella che precede l'invenzione della fotografia e quella successiva ad ad essa". (Milan Kundera, La lentezza) Quattro metri di neve sono un fatto eccezionale, quattro metri sono alti come una famiglia di tre persone, mamma, papà, bambino. Nei telegiornali, ha trovato un piccolo spazio e addirittura un'incerta collocazione, uno ha detto che è accaduto in Svezia, un altro in Danimarca. Se nevicasse così tre volte di seguito, ad esempio in un solo inverno, cosa potrebbe succedere? Stupisce che ci sia ancora qualcuno che ci informa che i mezzi di soccorso sono arrivati in ritardo, come se quattro metri fossero quattro centimetri. Ha fatto più danni, nella testa delle persone, la storia delle magnifiche e progressive sorti che tutti i cartoni animati messi assieme, penso. E Baudo, ieri sera? Ogni tanto la voce gli si rompeva e lui, niente, tirrem innanz, come se in palio ci fosse un premio enorme, un paradiso. Ecco, che differenza c'è, con quei film di fantascienza, tipo Rollerball o un altro che adesso non ricordo, con Scharwzenegger mi sembra? Perché Baudo non riesce a darsi malato, a mettersi tranquillo? MERCOLEDI' 21 FEBBRAIO,1996 "Tu proprio non mollerai mai" Robert Redford a Barbra Streisand in "Come eravamo" di Sidney Pollack C'è molta gente che non molla al mondo. Pippo Baudo, sebbene abbia le corde vocali malate che gli fa cadere i toni, ha perfino coperto la voce di Luca Liguori che avrebbe dovuto fare, ma non ce l'ha fatta, la cronaca in diretta del lancio dello shuttle "italiano". Non molla Bruce Springstein che, da miliardario, continua a cantare canzoni sui poveri d'America che, si presume, non compreranno mai un disco. Al massimo, chissà, riusciranno a sentirlo almeno alla radio e c'è da immaginarsi l'espressione della faccia. Non mollano le forze oscure che controllano la vita politica in Italia, basta guardare come sono riusciti a mettere in mezzo Di Pietro. Un anno esatto fa facevano ridere quelli che attaccavano il magistrato più amato dagli italiani, oggi fanno anche un po' paura. Sorvolando sull'effettivo valore di Di Pietro, sia come magistrato che come politico, fa impressione la capacità organizzativa che si intravvede dietro la campagna di distruzione. GIOVEDI' 22 FEBBRAIO, 1996 "...ma chi siamo veramente noi?" da una canzone dei Rocks, anni ë60 Berlusconi torna in televisione e il più evidente cambiamento riguarda i pois della cravatta, più grandi di quelli della campagna elettorale del 1994. Il resto è pressoché identico. Quello che mi colpisce sempre in Berlusconi è il rapporto tra la sua esperienza e il suo linguaggio. Per esempio, quando parla di canzoni, di calcio, di Dio, di donne, si sente che è farina del suo sacco, che su quelle cose ci ha pensato a lungo, fin da piccolo. Quando parla di televisione si intuisce, ad esempio dai complimenti che fa, che non ne capisce poi così tanto e ciò accresce la curiosità su come abbia fatto a raggiungere una posizione di duopolio. Ma il divario più clamoroso è tra il suo linguaggio politico e la sua vita di imprenditore. Nelle ultime sere ha esternato la sua intenzione di "cambiare la forma dello Stato", di "modo di funzionamento del sistema" con una proprietà di linguaggio tipica dello studioso, come se, invece di fare quello che fatto, calcio, donne, canzoni, avesse passato le sua giovinezza sulla sudate carte del diritto pubblico...ecco, è questo l'aspetto che convince meno, questo apparire così diverso dall'essere. Uno come lui non avrà mai letto un giornale seduto in poltrona, al massimo una rassegna stampa preparata da altri, figuriamoci se ha mai letto i dibattiti sulle costituzioni... VENERDI' 23 FEBBRAIO, 1996 "nella vita di ognuno ci sono segreti inconfessabili" Scott Turow, Presunto innocente ...ecco, (è soltanto un'impressione la mia ma non riesco ad andare oltre, sono fermo lì da più di un anno), a me Berlusconi sembra un ottimo esecutore, un interprete eccezionale, una persona molto intelligente, duttile, al limite della prestidigitazione mentale, uno capace di capire in quattro e quattr'otto il problema, fosse la difesa a zona o le costituzioni ateniesi. Un uomo capace di andare a lezione di politica e, in due settimane di full immersion, uscirne perfettamente dotato, in grado di discutere con il professor Sartori. Magari solo per lo spazio di una trasmissione televisiva non oltre, ma è proprio questa l'autonomia che oggi serve per vincere, non un minuto di più. Ecco, la scena me la immagino così: qualcuno, cioè quelli che comandano veramente, lo chiamano e gli dicono che i nuovi obiettivi sono questi e quelli, gli danno le dispense del corso, gli organizzano le lezioni con i professori della loro scuola quadri, lui capisce al volo e va in televisione a esternare, guadagnandosi lo stipendio. Sarà anche fantascienza ma... SABATO 24 FEBBRAIO, 1996 "Preoccuperemoci" Silvio Berlusconi, in vari Tg Certo che tutto un sistema politico, sindacati compresi, faccia la corte a uno con la faccia di Lamberto Dini è grossa. Ma proprio grossa. Che uno come Antonio Di Pietro abbia un portavoce che va in giro nelle varie trasmissioni a parlare per lui, da Santoro all'Annunziata, e nessuno che si metta a ridere, è ancora più grossa. Ma molto più grossa. Che Silvio Berlusconi, intervistato sulle intenzioni di Dini, alla domanda se teme l'iniziativa politica del presidente del consiglio, risponda: "preoccuperemoci quando sarà il momento" è grossissima. Ma la più grossa di tutte stasera è stata Ambra, nel saluto finale dal Festival di Sanremo. Era tra De Crescenzo e De Agostino, che sono due armadi, e sembrava come loro, alta e grossa. O forse sono solo scherzi della tele-visione che ci fa vedere solo una parte della realtà o forse la cambia o addirittura la inventa. DOMENICA 25 FEBBRAIO, 1996 "Le cose sono numeri" Pitagora Oggi è una bella giornata, al fit test ho raggiunto 45 che è buono, buono, buono. Tommaso al telefono mi è sembrato contento, tranquillo, determinato. Nell'ultima partita del campionato (13 vittorie, 6 sconfitte il bilancio finale, buono) ha segnato 6 punti, 3 su 4 ai tiri liberi, 1 su 1 al tiro da 3, tre palle recuperate, tre rimbalzi, tre assist...non so cosa darei per averla vista... ha preso un'altra pagella, ha 4.0, cioè il massimo punteggio, in tutte le materie, e gli hanno dato ancora la gold card (un giorno di vacanza senza giustificazione, un panino da Mac Donald's, sconti in vari negozi, eccetera). Mi ha promesso di scrivere di più, adesso avrà più tempo perché gli allenamenti sono finiti. Spero mantenga. Questa settimana spedirà le lettere alle università che hanno corsi di cinema, spero lo faccia davvero. Ho provato a raccontargli gli ultimi avvenimenti politici ma non riusciva a credere che Dini fosse sostenuto dai sindacati. Mi sono dimenticato di dirgli che Elio e le Storie Tese, i suoi idoli da sempre, sono i vincitori reali del festival di Sanremo. LUNEDI' 25 FEBBRAIO, 1996 "Previsioni del tempo" Rubrica giornalistica, televisiva e radiofonica Ieri Tommaso mi ha detto che, lì da lui, è improvvisamente scoppiata la primavera, che c'è un bel sole e una specie di teporino. Io gli ho dovuto dire che qui, invece, è ancora inverno, fa freddo, c'è buio, umido, una schifezza. In palestra le persone non parlano d'altra e ognuno ha la propria teoria, l'ultima l'ho sentita stamattina: non c'è più l'estate, ad agosto ha piovuto, a settembre era già brutto, c'è stato solo giugno e un po' di luglio. La sentenza è stata di tipo millenaristico, "è un altro clima, sta cambiando qualcosa". Uno ha addirittura detto: "io non parlo mai del tempo, non mi piace, ma adesso non ce la faccio più e devo dirlo: questo inverno è pesante, pesantissimo". Mah, chi lo sa com'è la faccenda. Certo che sono tante le cose cambiate, ad esempio una volta c'erano gli attori con una voce ultrariconoscibile, di grande personalità, mattatori, Gassman tanto per dirne uno, e gli imitatori facevano a gare per fargli il verso. Mi ricordo il Tognazzi di Noschese. E oggi? Non ce n'è uno che abbia un timbro preciso... MARTEDI' 27 FEBBRAIO, 1996 "Fermata d'autobus" Film con Marylin Monroe Stamattina mi ha telefonato, da Genova, il mio amico Ermanno per annunciarmi che giovedì, forse, viene a Milano. Ermanno è il classico esempio di un talento che nessuno, nemmeno lui, ha saputo far fruttare. E' un peccato, anche se io penso che, prima o poi, avrà l'occasione giusta, gli verrà voglia di sfruttarla, e avrà un grande successo. Conoscendolo gli ho chiesto se preferiva che lo andassi a prendere alla stazione o che e lui mi ha risposto: "preferisco fare un giro in tram, è dal 1965, da quando gli hanno tolti a Genova, che non vado in tram. Adesso rimettono, dico a Genova, il filobus, dopo che l'hanno tolto nel 1973. Mi piacerebbe prendere il tram numero 1..." mi ha detto, senza nemmeno porsi la domanda se passava vicino a casa mia. Ci passa, comunque, ci passa... Ermanno è un misto tra Dino campana e Fernando Pessoa, davvero, non credo di sbagliarmi... MERCOLEDI' 28 FEBBRAIO, 1996 "Bella ciao" Titolo dell'ultimo libro di Enrico Deaglio e di una canzone sui partigiani Vista in televisione la politica non sembra una cosa seria. Ma se non fosse una cosa seria non si scannerebbero come animali. Per cui possiamo stare sicuri che in ballo c'è qualcosa di grosso. In questi giorni si stanno definendo le liste dei candidati e sarebbe bello vedere, in diretta magari , le riunioni in cui si decide: vedremmo finalmente dei talk show come si deve e capiremmo un po' di più del mistero della vita. Ma possiamo stare sicuri che non lo faranno, non sono scemi. Faranno invece l'altra cosa, la solita, nelle prossime settimane andranno in televisione e ripeteranno, un po' tutti, che loro pensano solo all'interesse generale. Bossi ha messo in piedi una specie di primarie e la Pivetti e Maroni sono stati bocciati dagli elettori leghisti ma nessuno dei due ha detto che si ritira alla faccia dell'interesse generale. Ma la politica è l'arte del far credere e c'è sempre un sacco di gente disposta a credere. La verità, drammatica, è che questi che vanno in televisione sono in qualche modo un'élite, figuriamoci la massa. GIOVEDI' 29 FEBBRAIO, 1996 "Sono 15 anni che sono in analisi. Me ne dò ancora due e poi vado a Lourdes" Woody Allen in "Io e Annie" Ci siamo presi una libera uscita e siamo andati, Daniela e io, a vedere il film di Woody Allen. Bello. Lui mette due persone davanti alla cinepresa, sullo sfondo c'è New York in interni e in esterni, li fa parlare di qualcosa e paff, per magia , ecco un film. Nella Dea dell'Amore Allen riesce a dire e far dire alla protagonista almeno dieci volte la parola "pompino" senza sembrare mai scurrile. Di un film italiano, uscito in contemporanea a questo di Allen, già il trailer è volgare, sebbene il tema sia di straziante attualità sociale. Mah. Al bar del cinema volevo comperare le cicche ma la signora, una tipa eccezionale anni cinquanta, sembrava mia zia, ha detto che da un po' di tempo sono vietate. E perché? le ho chiesto. Perché ci sono i vandali che le attaccano sui sedili... e si rovinano i vestiti delle persone, e non è giusto, ha risposto lei, guardando in basso (non perché si vergognasse credo, ma perché deve essere una di quelle persone che guardano sempre da un'altra parte, quando parlano con qualcuno). Allora ho preso le liquirizie, a bastoncini... buone... ma senza cicca il cinema non è cinema... VENERDI' 1 MARZO, 1996 Libertà di stampa Articolo 21 della Costituzione Italiana E' uscito l'ultimo fascicolo, numero 105, del dizionario enciclopedico universale che il Corriere della Sera dava in omaggio (c'era anche il Dizionario Visuale, con lo spaccato di tutto, dagli aerei ai ferri da stiro). E' stato un regalone anche in termini assoluti. L'ultima voce dell'enciclopedia è "Zyrardòw", una città polacca, a sud ovest di Varsavia, di 37 mila abitanti. Chissà che tipi sono e se c'è qualcuno di interessante. A occhio e croce ci si potrebbe arrivare con otto, dieci ore di macchina. A chi mi chiedesse il motivo del viaggio, e come sono arrivato lì, potrei rispondere che è stato il caso e grazie al fatto che ho tempo libero. Chi lo sa potrei, forse, dare una svolta alla mia vita, un ribaltone totale, che ne so un incontro. O forse no. Comunque sono curioso di vedere cosa regaleranno adesso, tenendo conto che il Giorno darà stampe della Milano del 700 e la Repubblica, zainetti e cose del genere. Forse siamo davvero arrivati al momento del prosciutto, un etto sottovuoto e, via!, non se ne parli più. Speriamo almeno crudo, però. SABATO e DOMENICA 3-4 MARZO, 1996 "Quanto mi siete mancati" Incredibile apertura di Irene Pivetti alla riunione della Lega a San Pellegrino (Bg) Cosa starà succedendo nella testa degli italiani, cosa staranno pensando di tutte queste balle, di tutto questo tradire la parola data, di tutta la distanza che c'è tra il dire e il fare. Cosa starà cambiando nel loro modo di considerare i rapporti sociali, politici, umani? Capiranno? O prenderanno ad esempio i vari Bossi, Dini, Berlusconi, Di Pietro, Veltroni? O magari si staranno riorganizzando mentalmente per imparare a vivere in un mondo dove è d'obbligo non fidarsi più di nessuno? E si saranno, alfine, convinti che la vita è una giungla e che se lo fanno i capi lo possono fare tutti? E si sentiranno autorizzati a comportarsi come gli viene comodo, senza leggi, regole, pudori, eccetera eccetera? Sabato ho comperato l'Unità, c'era la cassetta di Mash di Altman non per altro, e a pagina 4 c'era un pezzo sulla Rai, nell'occhiello del titolo c'era un commento, assolutamente dimenticabile, di Veltroni che è numero due dell'Ulivo, e in tale veste esternava, ma anche direttore dell'Unità, e in tale veste autorizzava la propria esternazione. Ecco, ma uno così, come fa a parlare di par condicio, di conflitto di interessi? Ecco, ma a uno così come si fa a credergli? LUNEDI' 4 MARZO, 1996 "E' mai possibile, porco di una cane, che le avventure in codesto reame, debbano sempre finire con grandi putta-aa-ne?" Fabrizio De Andrè L'internettista Petrini mi scrive al mio @mail un bel biglietto chiedendosi perché deve pagare 70 mila lire per il bollo della patente. Non lo so, non l'ho nemmeno ancora comperato e lo ringrazio per avermelo ricordato, evitandomi la multa, comunque possiamo sempre aprire il dibattito. Certo che ne sono cambiate di cose da quando sentivo dire che la televisione era un aggeggio stupido, che Sanremo erano solo canzonette, che il calcio era l'oppio dei popoli, che i soldi non fanno la felicità, che il sesso non va disgiunto dall'amore, che in Russia tutti potevano andare a teatro, che quelli di sinistra non sono ambiziosi, che il potere è solo di destra, che il giornalismo è oggettivo. Ecco, tutte parole al vento, di tutto quel po' po' di politica culturale che ho sommariamente riassunto non è rimasto, per fortuna, niente. Ma se si pensa al tempo buttato via, a quei poveretti, ne conosco un paio, uno è addirittura emigrato, che venivano cazziati perché ascoltavano Fabrizio De Andrè, un "borghese decadente" o perché suonavano la chitarra... MARTEDI' 5 MARZO, 1996 "Ma insomma che cos'è una giornata riuscita?" Peter Handke La strada che va da Chiavenna al Passo dello Spluga è stata aperta nei primi anni del 1800, nel tratto tra Campodolcino e Madesimo ci sono tornanti mozzafiato che si attorcigliano uno sull'altro, se si riesce a guardare giù sembrano appiccicati alla montagna, un miracolo. Le gallerie sono strette e basse, senza luce, quando ci passo e penso che sono state scavate nella roccia viva, più di un secolo e mezzo fa, mi sembrano un incredibile monumento all' abilità dell'uomo. C'è un'epica follia nella strada di questa montagna, guardandola dal versante di Isola, si vede un parete quasi diritta e il serpente della strada che si aggrappa come se avesse delle mani o, ancora meglio, delle ventose. Se ci si ferma, nel silenzio, ad esempio di un martedì mattina, a guardarla con calma, si può anche entrare un po' in quella pazzia antica a contatto con quella voglia di salire, di conquistare altre vette, di scoprire posti nuovi, di realizzare un lavoro ben fatto, di osare tutto l'osabile. MERCOLEDI' 6 MARZO, 1996 "E la nave va", Film di Federico Fellini citato da Bettino Craxi per fare una battuta ad usum delphini Diavolo di un Woody Allen, va alle sfilate di moda e lo intervistano al volo. Domanda: cosa deve avere una donna per essere sexy? Risposta: "Basta che respiri, tutto il resto è superfluo". L'avesse detto chiunque altro lo avrebbero lapidato, lì sul posto, ma al "sofisticato regista newyorkese", come l'hanno definito alla tivù, è andata liscia. Riccardo Muti chiudendo un concerto, e volendo dedicare l'ultima sonata a Arturo Benedetti Michelangeli, si è girato verso il pubblico e ha chiesto: "alla fine non applaudite, usciamo in silenzio da questa sala" si è rigirato verso l'orchestra e, nemmeno un paio di secondi dopo, dalla sala è partito un "sei grande!!!" e un bell' applauso. 7-13 MARZO Auto-sondaggio e sai quel che mangi. Proverbio cinese (?) In questi giorni sono stato in montagna, a 1550 metri, e a volte ho pensato di votare Prodi, in alcuni momenti Berlusconi, in altri Fini, per un paio d'ore mi sono fissato su Pannella, per passare subito dopo a Bertinotti. Su Bossi sarò rimasto una mezza giornata ma alla sera avevo già virato sulla scheda annullata con un W Francesco Giuseppe. Una mattina ho pensato che, come dicono i carabinieri, non mi recherò alle urne, un pomeriggio mi ero deciso addirittura per, orrore!, Buttiglione. L'unico a cui non ho mai pensato è Dini, nemmeno per un minuto, e tutto sommato me ne vanto. Non so più cosa pensare della situazione del nostro paese tenendo conto che anche sulle confezioni delle colombe pasquali c'è la scritta: "Senza canditi a pezzi", come se il "senza" fosse un pregio. Quando ero bambino "senza" voleva dire "senza". GIOVEDI' 14 MARZO, 1996 "...orribile e barbaro intreccio..." Francesco Merlo, "Corriere della sera" sulla vicenda tra Vittorio Dotti e Cesare Previti Che la vita fosse diventata tutta un cinema, anzi una televisione, lo sapevo, l'ho messo perfino come titolo al mio feuilleton, però fino a questo punto non pensavo. Chissà come andrà a finire, non riesco ad immaginare un finale normale...mah... Tommaso finalmente ha ripreso a scrivere. Ha mandato due lettere, una a me e l'altra a sua madre, con la quale, come al solito, è più spiritoso che con me. In un paio di punti, anche tre, sono veramente scoppiato a ridere e non mi fermavo più. Chissà come gli è venuta in mente la storia del maiale. La prima parte della lettera che ha mandato a me è dedicata a Frank e forse la metterei tra le cose più belle che ho letto ultimamente. Da domani la mando in onda, come sempre frammento dopo frammento. VENERDI' 15 MARZO, 1996 Ma Dotti, adesso, per chi farà, politicamente, il tifo? Domanda da 1 milione di $ Oggi è il compimese di The City. Facciamoci molti auguri. Ieri era il compimese di Pietro, gli abbiamo fatto molti complimenti e lui ha ricambiato dormendo fino alle sette e mezza(!?). Mario Segni non si candida e, con quella sua espressione alla Stanlio, assurge alla grandezza politica, rendiamogli merito, gloria e simpatia. Ammesso e concesso che se qualcuno avesse ipotizzato, mettiamo tre anni fa, un millesimo di quello che sta effettivamente accadendo oggi in Italia si sarebbe preso del matto, facciamoci degli auguri per un futuro migliore. Se non ci saranno altri colpi di scena Vittorio Dotti sarà candidato a Milano per Forza Italia. Il quesito è: ma lui si voterà? Ma lui vorrà davvero che F.I. e il Polo vincano le elezioni? SABATO-DOMENICA 16-17 MARZO, 1996 "Grazie dei fior....." Nilla Pizzi Domenica mattina ho ricevuto un e-mail, molto gratificante, da Pino di Nettuno . Messaggi così mi danno forza, mi spingono ad andare avanti. Negli anni in cui ho lavorato a "King" ricevevo posta tutti i giorni, anche tre lettere alla volta e trovavo grande soddisfazione nel rapporto creato con i lettori. In tutto quel tempo ho ricevuto una sola lettera offensiva e anonima ( ma la carta da lettera e anche la busta erano uguali a quelle in dotazione al giornale, sì la vita mi sorprende sempre un po'). Una volta ai primi di giugno, del 1993, con Tommaso ci siamo trovati bloccati al casello di Venezia (andavamo in crociera, i fortunelli) avendo fatto io male i conti con la viacard. E' arrivato un ragazzo per sistemare la faccenda ed era un lettore di "King". "Ma lei è..." ha detto, e "lui è Tommaso", ha aggiunto e ci siamo fermati un po' a chiacchierare come se ci conoscessimo davvero da tanto tempo. E davvero, al mondo d'oggi, non è poco. Chissà se un giorno, andando in crociera con Pietro e Lorenzo, incontrerò un internauta con cui chiacchierare un po'. Adesso basta. Parliamo di Tommaso: da lunedì e per tutta la settimana, anzi propongo una "Settimana di Tommaso" ci saranno sei lunghi Frammenti From Iuessei. Parola di padre: fenomenali. Buona lettura. LUNEDI' 18 MARZO, 1996 "Scrivi, Francesco, scrivi" Esortazione Oggi sul Corriere della Sera c'è un fondo di Francesco Merlo. L'ho trovato immenso e mi ha riconciliato con il giornalismo. Con un paio di capoversi da maestro è riuscito a spiegare, nell'ordine, cos'è: 1) l'Italia, 2)Roma, 3)la marmellata attuale, 4)che nessuno uscirà vivo da questa storia. Mi chiedo perché non lo facciano scrivere di più. Lo so ma me lo chiedo lo stesso. Se qualcuno lo volesse leggere potrei anche mandarglielo via e-mail. A proposito ho ricevuto un'altra bella lettera, da Roberto che esordisce dicendo che in queste pagine, per la prima volta, si è sentito a casa sua. Bene, sono proprio contento di come si stanno mettendo le cose. A parte la campagna elettorale. Stasera, cito a memoria, da Vespa c'erano Prodi, Buttiglione (con la sorella) e uno che non conosco. Da Minoli c'era Fini. Da Costanzo c'era Berlusconi. Più o meno alla stessa ora. Ma andiamo come si fa? MARTEDI' 19 MARZO, 1996 "E' il tempo degli intrighi dei piccoli partiti" Alexis de Tocqueville C'è qualcosa di pornografico in questo scavalcare continuamente il limite, in quest'oltraggio permanente della misura. Oggi un politico ha detto del suo avversario: "Ringhia come una cane" come se fossimo in un film sulla guerra cino-giapponese. Sui muri delle strade è tornata la faccia di Berlusconi, è la stessa di due anni fa e la foto risale almeno a dieci anni. Perché, perché non se ne fa fare una oggi? C'è anche un manifesto con La Russa che bisbiglia qualcosa a Fini. Non c'è altro, non uno slogan, non una un parola, solo quest'immagine di intimità che sottintende il potere della confidenza col potere. Ci sono altre foto strane in questo marzo freddolino: c'è quella, l'unica? di Squillante, dicono che abbia 72 anni ma ne dimostra al massimo cinquanta. E' lui?, non è lui? Non so, non credo più a nessuno. Ci sono le foto dell'Ariosto, in abito da sera scollato, accollato, in tenuta da golf, da barca, da pomeriggio, da mattina. Ogni giorno qualcuna di più, si vede che vengono da un album, un vero scoop. GIOVEDI' 21 MARZO, 1996 "Ma come mai nessuno ride?" Giuliano Zincone, "Corriere della Sera" Sono andati avanti due giorni, come all'asilo Mariuccia, a dirsi che uno aveva copiato l'altro, l'Ulivo e il Polo intendo. Deprecabile. Poi uno del Polo ha detto al telegiornale che tutti e due, il Polo e l'Ulivo intendo, hanno copiato da un documento della Confcommercio. Disgustoso. Ne prendo comunque nota perché quando qualcuno, sia del Polo che dell'Ulivo intendo, dirà qualcosa contro i bottegai (mentalità da bottegaio, interessi di bottega, eccetera eccetera) potrò mettermi a sorridere. E' poco? Non è detto. Certo che se continuano a dare questi esempi andiamo a ramengo. Vedo una giungla, laggiù all'orizzonte. Vieppù deluso dalla politica, mi butto sui figli. (ma tanto mi ci butterei lo stesso) Tommaso che scrive e Pietro che legge. WEEK END 22-24 MARZO, 1996 "Questa è la mia lettera al mondo che a me non scrisse mai", Emily Dickinson Venerdì sono andato a vedere le semifinali di Coppa Italia di Basket, al Forum di Milano. ma senza Tommaso non mi diverto, non so se andrò più da solo. I sedili della tribuna numerata (lire 50.000) erano molto sporchi, letteralmente coperti da una polvere marrone, lì forse dal giorno dell'inaugurazione. Ovunque cartacce, bicchieri, sporcizia. La chiamano Tribuna numerata ma non c'è più nemmeno una targhetta col numero, né della fila, né del posto. In un luogo così è difficile sentirsi a proprio agio, godere lo "spettacolo". Gli arbitri infine: sono dieci anni che li vedo rovinare le partite. Tanto per dire, me sono andato, mai fatto in vita mia, prima che finisse Stefanel-Bukler. Basterebbe poco: invece di sparlare di disoccupazione far pulire i sedili, ad esempio. Per fortuna al ritorno ho trovato il primo e-mail di Tommaso che finalmente è riuscito a collegarsi. E' stata veramente una bella sorpresa trovarlo lì, con l'ora di trasmissione (ha scritto proprio mentre io stavo uscendo dal Forum). E Pietro? Pietro ha fatto qualche passo, uno o due, da solo, senza mano, cioè, CAMMINA! LUNEDI' 25 MARZO, 1996 "Che farei senza questo mondo", Samuel Beckett, 1948 Pietro cammina. Tre, quattro passi alla volta bilanciandosi con le mani e la testa, ridendo contento. Il cambiamento del suo punto di vista dev'essere enorme, perché prova e riprova ad alzarsi e quando c'è riuscito rimane lì, molto tempo, barcollando ma senza cedere. Ci guarda e ride aspettando il "bravo". Da quando lo vedo diritto mi sembra non solo più alto ma anche più grande, nel senso dell'età, maturo direi se il termine non fosse ridicolo. I progressi più significativi li ha fatti negli ultimi venti giorni, ogni giorno qualcosa di più. Ultimamente eravamo anche preoccupati per il ritardo, Pietro ha sedici mesi, ma il pediatra diceva "è solo pigro" e io lo capisco perché sono pigrissimo. Spero che lui si possa prendere, anche per le altre tappe della sua vita, tutto il tempo che vorrà. MARTEDI' 26 MARZO, 1996 E adesso, se sei capace, pitturala. Proverbio piacentino sulle imprese impossibili Tanto per dire cos'è l'Italia. Su un supplemento del Corriere della sera leggo una notizia che m'interessa, c'è un numero verde a cui telefonare, provo un'ora ma è sempre occupato. Provo al numero della redazione del giornale ma squilla a vuoto per dieci minuti. Tento allora con il centralino del giornale, niente non risponde nessuno. Riprovo al numero verde, sempre occupato. Gli autori del servizio sono docenti universitari, provo al centralino dell'Università, la prima volta non risponde nessuno, la seconda una musichetta ma dopo qualche secondo cade la linea. Ai numeri delle segreterie di facoltà risponde una segreteria, a quello di un istituto il trillo del fax. Riprovo al numero verde, occupato. Riprovo ai numeri dell'Università, lo faccio a caso e in frenetica sequenza, centralino, facoltà, segreterie d'istituto, economati, niente non risponde nessuno o delle segreterie o dei fax. Due pagine di elenco telefonico completamente inutili. Riprovo, al pomeriggio dopo che mi sono riposato, al numero verde: occupato, al centralino del giornale: nessuno, al numero della redazione del supplemento: finalmente una voce mi dice "Pronto?" e mi da il nome di un ospedale di cui cerco sull'elenco il numero. Chiamo il centralino e una voce mi dice: "Telecom, informazione gratuita, numero inesistente". certo di aver sbagliato, è tutto il giorno che pigio sui tasti, rifaccio il numero e ottengo la stessa risposta. Chiamo il 12 e, a pagamento, ottengo il numero giusto perché quello sull'elenco è il vecchio. Chiamo e una gentile signorina mi dice che per la visita ambulatoriale i tempi sono lunghi, per quella privata, cioè a pagamento, invece non c'è problema, anche subito. Ecco questa è l'Italia in un giorno qualsiasi del 1996. GIOVEDI' 28 MARZO, 1996 "Dio è morto, Marx anche e io non mi sento troppo bene" Woody Allen Mi sento un po' prigioniero oggi, forse perché ho il raffreddore o forse perché davvero viviamo in un mondo dominato dall'eterno ritorno, costretto in un obbligatorio percorso circolare, che torna sempre su se stesso, come i matti che nei manicomi si consumavano il mignolo dei piedi sfregandolo, per anni, contro il granito dei cordoli delle aiuole rotonde. Come prima, quando sono andato a comperare i fazzoletti di carta e sotto casa ho visto quel drogato appoggiato contro il muro, con gli occhi chiusi, la bocca semiaperta, nelle mani il panino col formaggio che danno i preti del Corpus Domini, negli occhi chiusi la droga che danno i pusher proprio dietro il Corpus Domini. Perso, viveva il suo giorno sempre uguale, nel suo cerchio sempre più stretto, se lo incontro domani sarà lo stesso. Ma non che in televisione sia diverso, sia che parlino di politica (sì, chiamala politica!) che di encefalite spongiforme, ricominciano sempre da capo, a fare lo stesso discorso circolare, ossessivo. E a noi, almeno a me, non rimane che sperare che il raffreddore passi. DOMENICA 31 MARZO, 1996 Oggi niente citazione E così anche marzo finisce e ci lascia un sospettabile freddo, forse la coda dell'inverno più rigido della mia vita, forse l'inizio della glaciazione. Il mese finisce e ci lascia con la notizia di una malattia misteriosa, non si sa niente, se dalle mucche passa all'uomo, come il primo Alien nessuno sa quanto tempo sta in incubazione, la giornalaia stamattina diceva cinquant'anni, sarò già morta, che mi frega. Il mese finisce e ci lascia un'élite politica fatta tutti di liberali, sono tutti liberali oggi ma quand'ero giovane, venticinque anni fa, il PLI prendeva, l'1,2%. Non ci sarà più un altro 31 marzo 1996, questo che è passato oggi rimarrà l'unico nella vita di ciascuno. Quando ci penso, al tempo che passa e non torna più cerco sempre di ricordarmi tutto quello che mi è accaduto d'importante, Tommaso al telefono era contento, ha di nuovo preso la Gold Card, gioca a tennis, cresce. Pietro, addirittura scrive, più sul divano che sul quaderno ma quel che conta è cominciare... GIOVEDI' 4 APRILE, 1996 "Almeno se possiede una spiegazione" Platone, Teeteto. E così uno si dà da fare, cerca di fare il proprio lavoro al meglio, riesce a fare un bel giornale che racconta uno dei periodi più difficili della nostra storia, ottiene anche dei risultati positivi nel bilancio, riconquista dei lettori persi negli anni precedenti (me ad esempio) e l'assemblea dei suoi giornalisti cosa fa? Indice un referendum "sul modo di fare il giornale" e gli vota contro. Povero Mieli: 328 aventi diritto al voto, 210 votanti, 149 no, 39 sì, 21 bianche, 1 nulla. Lo trovo stupefacente. Una volta, quando uno diventava direttore del "Corriere della Sera", voleva dire che era bravo e quindi riscuoteva l'ammirazione di tutti, dai suoi genitori ai colleghi, dai cittadini illustri a quelli normali, oggi invece... oggi non ci sarà più nessuno che avrà voglia di fare meglio, di dare l'anima per un lavoro ben fatto. E mi viene in mente "Prova d'orchestra", quel bellissimo film di Federico Fellini che mette in scena il dramma più contemporaneo che c'è, la parodia della libertà, recitata da musicisti riottosi, resi ancora più feroci dai perversi meccanismi dell'assemblea, poveri frustrati che credono, forse addirittura in buona fede, di essere democratici invece che invidiosi e, per il solo fatto di essere in tanti, pensano che non debba più esistere l'uno... viluppo del sud e niente, ridevano. E adesso cambiare non sarà facile. GIOVEDI' 18 APRILE, 1996 "L'Italia è un grande paese" Prima, o poi, lo dicono tutti A volte mi chiedo come sia stato possibile arrivare fin qui. Tanto per dirne una, oggi in un ospedale italiano, io lo so per esperienza diretta, per fare un ecodoppler dei vasi sovraortici, bisogna aspettare otto mesi. Ed è un fatto che spaventa, a pensarci un attimo. E come ha fatto a succedere quello che è successo, tanto per dirne un'altra, nella scuola? E ci sarà pure stato qualcuno che li avrà, negli anni passati, messi in guardia: se continuate così, a vivere lontani dalla verità, verrà il finimondo. Niente, non devono aver ascoltato niente. Promettevano la sanità pubblica e, niente, intascavano. Promettevano il socialismo e, niente, scherzavano. Promettevano il paradiso e, niente, facevano finta. Promettevano il lavoro e, niente, lo dicevano per dire. Promettevano lo sviluppo del sud e niente, ridevano. E adesso cambiare non sarà facile. VENERDI' 19 APRILE, 1996 "E il naufragar m'è dolce in questo mare". Giacomo Leopardi, L'Infinito A volte mi chiedo cosa sia Internet. Ci sono quelli di sinistra che cercano di capire se e come potranno comandare, che è l'unica cosa che a loro interessi. Ci sono quelli di ultra sinistra, o di ultradestra?, che la usano come fosse una bomba atomica. Ci sono quelli che ci faranno un sacco di soldi. Ci sono quelli della pubblicità che la fanno tanto facile con le musichette e i video, quando per caricare una foto ci vuole mezzo minuto. Ci sono quelli che la usano per il sesso, e ciò la racconta tutta sul punto a cui la civiltà occidentale è arrivata. Ci sono quelli che si preoccupano che faccia ammalare di virtualismo ma non sanno di cosa stanno parlando. Ci sono quelli che la difendono a spada tratta ma altrettanto non sanno quel che dicono. Ci sono quelli che ci fanno gli scherzi ai giornali con finti comunicati stampa, ultimo una notizia falsa su Al Pacino. Ci sono quelli che hanno già messo l'indirizzo www eccetera sul biglietto da visita. C'é Tommaso che da due mesi tenta di collegarsi ma non ce l'ha fa ad agganciare, e per fargli vedere The City ho dovuto stampare tutto il malloppo e mandarglielo. E poi ci sono io che, ogni tanto, mi chiedo, cosa sia Internet. LUNEDI' 22 APRILE, 1996 Italiani! Incipit comiziale Di tutta la faccenda elettorale salverei due battute. La prima, stratosferica, è di Alberto Arbasino: "Con lo smandrappo generale, il risultato è una classe dirigente Volta & Gabbana che non sa un accidente di niente". La seconda, sapienziale, è di Filippo Mancuso, ed è diretta contro Walter Veltroni ma credo sia possibile estenderla: "Un elencatore di luoghi comuni, parla di cose che non sa, cita libri che non legge, è un anglista che non parla inglese, un buonista senza bontà, un americano senza America, un professionista senza professione, un nulla confezionato dal partito comunista". Infatti di tutta la faccenda post elettorale citerei solo una frase di Gianni Riotta, dal "Corriere della sera" : "L'uso, il possesso, il controllo politico di stazioni televisive non, ripeto non, garantisce la vittoria in competizioni elettorali. Il successo di Prodi è una smentita alle teorie sul potere illimitato della tv". Mah, comunque Pietro cammina, ecco le prove. MERCOLEDI' 24 APRILE, 1996 "L'Ulivo vincerà le elezioni" Profezia del mago Otelma La bisnonna Carla telefona a Daniela e dice: "E' andata male, eh?Adesso però vediamo cosa sanno fare i professoroni. Ma sai come andrà a finire? Che se non saranno capaci di governare daranno la colpa a Berlusconi! Che sarà ancora colpa del Polo! Vedrai!". Telefono alla nonna Bruna e mi dice: "Da un parte mi dispiace per Berlusconi perché deve esserci rimasto molto male, dall'altra però sono contenta, voglio proprio vedere cosa sapranno fare, i sapientoni. Dicono che loro sanno risolvere i problemi. Con i nostri soldi? E no eh?". Trent'anni fa mi avrebbero fatto arrabbiare per la loro mancanza di fiducia, per il loro pregiudizio, oggi no, adesso sono convinto che abbiano ragione. Succederà proprio quello che predicono. Succederà tale e quale. GIOVEDI' 25 APRILE, 1996 "White = Melanin impoverished" Dictionary politically Correct Prima delle elezioni lo trovavo insopportabile, figuriamoci adesso che ha pure "vinto". Veltroni per me rappresenta la quintessenza del nicodemismo, inteso nella sua accezione trasformistica. Già ieri sera, da Santoro, è andato alla grande alla sua maniera, ma me lo immagino al primo appuntamento da Costanzo, tra i due sarà un nauseante trionfo del politically correct, . Va be' sopravviverò anche a questo. La e-mail, in francese si dirà e-maìl o poste elettronique?, di Jean-Luc, il francese-corso che mi ha scritto, mi ha dato per la prima volta un'idea precisa di cosa sia Internet, delle sue infinite potenzialità e possibilità e ne sono ancora strabiliato. Il pensiero che The City venga frequentata anche da così lontano-vicino mi lascia sempre di più stupito. Io forse non faccio testo, dato che sono ingenuo e lento, ma insomma così é, e spero che la mia corrispondenza si ampli sempre più. Nei talk show invece continuo a sentire toni preoccupati, ultima Patrizia Carrano proprio da Costanzo, sulla "freddezza" della comunicazione in rete, come se "fuori dalla rete" la gente fosse tutta "calda". VENERDI' 26 APRILE, 1996 "E' comprensibile che ciascuno voglia giovare a se stesso", Anonimo ateniese, V sec. a.C. Pensavo che Di Pietro si fosse davvero ritirato a vita privata e invece eccolo qui, con i suoi occhiali da sole, la barba alla banda bassotti, che riprende, nonostante le stampelle, a fare il giro in giostra dei pranzi e delle cene; e tutti a chiedere, e non se ne può davvero più, cosa farà stasera, domani mattina, domani pomeriggio, domani sera, domenica, eccetera, lunedì, e se lo prendono o no a fare il ministro, se sta con la destra, con la sinistra, con il centro, con se stesso, contro se stesso, con Mastella, con Dini, con Tremaglia, con Veltri e tutti a chiedere cosa ha detto di Prodi, del Cavaliere, di Salamone, di Previti, come se le cose che può dire potessero cambiare veramente il corso della storia, come se lui fosse veramente diverso da tutti gli altri. come se non pensasse alla carriera, all'immagine, al tornaconto, a salire, a comandare. Ma con lui, la politica come arte del far credere, raggiunge vertici finora inesplorati. SABATO 27 APRILE, 1996 "Stupid = Cerebrally challenged; differently logical" Politically Correct, Dictionary official Riotta è forte, dopo aver scritto (dopo i risultati, però) che il controllo della televisione non garantisce la vittoria elettorale, sul "Corriere" di oggi dà dieci consigli al Polo per evitare una prossima sconfitta. Esempi: Richiamate Gianni Pilo dalle discoteche (consiglio n.7); Avete la maggioranza dei voti, decidete come ampliarla (consiglio n.8); Mandate champagne a Gianni Letta (consiglio n.10); Non sperate in elezioni a breve (consiglio n.3); Dite perché volete tornare al governo (consiglio n.5). Mandate una bottiglia di rosso al professore Angelo Codevilla dell'università di Boston così si fa un bel gargarismo. Adesso va bene tutto ma , voglio dire: uno legge una cosa così e gli passa via inosservata, ma se si ferma un attimo si accorge subito che non sta né in cielo né in terra. (Parentesi: Riotta racconta che Codevilla ha scritto che gli italiani sono stati stupidi a votare Ulivo e Riotta lo sistema così : "caro professore di un'università minore di Boston"; dove di notevole c'è quel "minore" , sprezzante e inconsueto per un egualitario politically correct come Riotta. Ma si vede che il tempo passa per tutti). DOMENICA 28 APRILE, 1996 "Il problema è un altro" Tic verbale ricorrente nei talk show Riassumendo: gli aventi diritto al voto il 21 aprile scorsi sono stati circa 50 milioni, i non votanti, quelli che non si sono recati alla urne come dicono i carabinieri sono stati circa 9 milioni, ai quali vanno sommate le schede bianche e le nulle per circa 4,3 milioni. Alla fine i volti validi sono risultati circa 37,4 milioni. Cioè il 25% degli italiani non ha espresso voto e quindi i seggi relativi in Parlamento andrebbero tenuti vuoti così non solo si capirebbe bene ma verrebbe anche rappresentata la autentica volontà popolare. Invece se li spartiscono gli altri, incamerando anche punti percentuali non effettivi. Ad esempio il Pds che prende circa 7,9 milioni ha il consenso del 15,8% effettivo degli italiani e non del 21,1% come risulta dalle tabelle. Mi stupisce (?) che tutti i democraticoni, di cui l'Italia è piena e che ogni tre per due starnazzano sulla democrazia minacciata o sulla crisi della democrazia, dipende dalle stagioni, non dicano una parola su questa evidente violenza. Niente quel 25% non esiste nei sui giornali, né in televisione, lo ignorano, lo obliano, lo annullano. LUNEDI' 29 APRILE, 1996 "Papi, vorrei tornare qui, per l'Università" dalla telefonata con Tommaso, ieri , ore 16,50 Oggi avrei voluto scrivere su russi, cinesi, Che Guevara e Sandro Curzi ma lo farò domani perché oggi ho un compito più importante e cioè sottolineare l'impegno di Marco Muti, l'internauta più affezionato di The City, arrivato già a quattro e-mail, un record. Va da sè che oltre alla quantità Marco Muti si segnala anche per la qualità dei suoi messaggi (non a caso il sottotitolo, sottinteso, della rubrica Lettere o filosofia è Belle Lettere) scritti con un certo cipiglio impressionista. Leggere, per credere, il passaggio relativo ai risveglio e lëaccenno ai suoi suoceri. Bravo Marco, io spero che tu continuerai a mandare cose così, anche più lunghe magari, perché sei un pioniere e mi stai aiutando a far capire cosa può diventare Internet, e cioè una "cosa" mai vista prima d'ora, come la nuova frontiera di una volta. Sono talmente contento della tua lettera che sono convinto servirà da esempio a tutti gli altri, anche a quelli che avrebbero scritto ma finora non l'hanno fatto, per timidezza o per non so che altro. Sto anche pensando ad uno spazio autonomo per interventi come il tuo ultimo, che ne so, tipo Frammenti from the World, da affiancare a quelli di Tommaso (a proposito, ha 17 anni e mezzo ma lui è un fenomeno, parola mia, non solo nel basket). MARTEDI' 30 APRILE, 1996 "Il 99% delle persone ha bisogno di credere a qualcosa". Agente Mulder, X Files Ma non cambierà proprio mai, ci sarà sempre un Bertinotti di turno a raccontare, chi- lo-sa- perché, la bugia del comunismo e a rovinare la gioventù, e chi non è d'accordo stia zitto, se no, sono guai. Ma perché c'è questo bisogno di forzare la realtà, di inventarsi i buoni e i cattivi? E perché qualcuno riesce sempre a sentirsi migliore di tutti gli altri, perché qualcuno pensa di aver sempre ragione, autorizzato quindi a indicare la strada e chi non la segue, zac, testa tagliata. Sul Corriere leggo che Regis Drebray, il francese cantore del Che Guevara in Bolivia, ha scritto un libro in cui finalmente dice la verità sull'ultimo Santo della rivoluzione, e cioè, altro che prototipo dell'Uomo Nuovo, quello era un pazzo scatenato, sadomasochista, criptosuicida, crudele, insensibile, puritano, omofobico, integralista e, per finire, addirittura antipatico. Non dice niente di nuovo, qualunque persona di buon senso lo capì, anche nel '68, ma per dirlo ci voleva un coraggio da leoni, volavano gli insulti, i comunisti sono bravissimi nell'intimidazione, nell'uso del dito indice, degli sguardi... perché ho scritto tutto questo? Non mi ricordo neanche più... ah sì, ho visto un comico di sinistra fare lo spot di una carta di credito, slogan: tu compri lei paga, e mi sembra un'ingiustizia: dopo quello che hanno detto in tutti questi anni sulla pubblicità... ah, poi cosa c'entra Sandro Curzi ospite di Daniela Rosati su Retequattro a Medicine a confronto? , e infine Livia Turco che adesso trova naturale gli asili delle suore perché ci manda suo figlio... e mi ricordo ancora quando L'Unità non ha fatto sciopero, qualche settimana fa, perché sennò perdevano i soldi investiti nella cassetta del film. Cioè se le fanno loro le cose vanno bene, se le fanno gli altri sono dei nemici del genere umano. MERCOLEDI' 1
MAGGIO, 1996 GIOVEDI' 2
MAGGIO, 1996 VENERDI' 3 MAGGIO,
1996 SABATO 4 MAGGIO, 1996 DOMENICA 5 MAGGIO,
1996
LUNEDI' 6 MAGGIO,
1996 P.S. Io intanto, in questi giorni, mi stavo chiedendo com'è che un utente della rete possa scoprire The City, attraverso quali strade, quali combinazioni, quando, proprio per coincidenza astrale, mi arriva una e-mail che spiega proprio come si può arrivare fin qui. Il tizio che scrive non è simpaticissimo, adotta la jattanza di chi si nasconde dietro uno pseudonimo, però mi è stato utile. Da non imitare, naturalmente. MARTEDI' 7 MAGGIO,
1996 MERCOLEDI' 8 MAGGIO,
1996 DOMENICA 12
MAGGIO, 1996 LUNEDI' 13 MAGGIO,
1996 MARTEDI' 14 MAGGIO,
1996 GIOVEDI' 16 MAGGIO,
1996 DOMENICA 19 MAGGIO,
1996 LUNEDI' 20 MAGGIO,
1996 MARTEDI' 21 MAGGIO,
1996 GIOVEDI' 30 MAGGIO,
1996 SABATO 1 GIUGNO, 1996 "Tintarella di Luna, tintarella color latte". Canzone cantata da Mina C'erano almeno quattrocento persone a festeggiare i cinquant'anni di professione medica di Marcello Carosi, alcuni addirittura sono rimasti sulla balconata che dà sui Fori Imperiali perché il salone della Protomoteca del Campidoglio di Roma era pieno, con la gente in piedi ai lati della sala, sotto i busti di personaggi come Virgilio, Dante, Seneca, Torquato Tasso. Faceva molto caldo ma non si stava male anche perché Carosi si faceva seguire bene. Il suo discorso è partito dalla Luna, poi è sceso sulla terra, poi è riandato su Giove. Ha detto che tutto ha una radice, le parole, i numeri, le piante, or, morior, memorior per esempio. E che la parola mamma è piena di emme, una lettera che, guarda caso, ha la forme delle onde del mare. E che non è detto che ci sia un solo significato, anzi accade proprio il contrario. Ha detto anche che il compito dell'uomo è salire, sviluppare le radici, misurare le altezze, diventare migliori. Ha detto che anche un medico deve essere un artista, perché l'arte è la realizzazione dell'uomo. Ha detto che la fortuna più grande è quella di poter creare ogni giorno qualcosa. DOMENICA 2 GIUGNO, 1996 "La Luna Piena, la dea rossa dell'amore e della battaglia". Robert Graves Io mi trovo bene con Carosi, parla di cose che capisco, si fa domande che mi faccio anch'io, lui ha trovato più risposte di me ma io mi dico che non è mai troppo tardi. Ogni volta che parlo con Carosi mi sento parte di un movimento di esseri umani che, pur senza essere un partito, dura da migliaia, da decine di migliaia di anni, e infatti come dice lui, non ci si incontra mai per caso. Alla fine della conferenza lo abbiamo applaudito per molti minuti e lui era veramente contento, si vedeva a occhio nudo, e poi siamo andati tutti a salutarlo. Mi piacerebbe sapere cosa ha pensato dopo, quando è tornato a casa o prima di addormentarsi. Noi siamo andati a casa di amici, abbiamo mangiato sulla terrazza e il sole tramontando ci ha regalato il verde carnoso delle piante del Pincio che si stagliavano nettamente su un azzurro miracolosamente pulito. E la Luna? Piena, naturalmente, e non per caso. LUNEDI' 3 GIUGNO, 1996 "Mi piace venire con te a Roma". Frase storica di Daniela Un evento come la festa di Carosi annulla tutti gli altri, e così, anche senza volere, non sono riuscito a soffermarmi troppo sulle orrende transenne , arrugginite e sgangherate di cui gli amministratori di Roma hanno riempito i Fori Imperiali. Ho solo cominciato a pensare che, se Roma fosse in mano agli svizzeri o anche solo ai francesi..., ma poi mi sono fermato, non so come, improvvisamente riconciliato con Rutelli e compagni, pensando che in fin dei conti Roma è bella anche così. (Anche se poi, tornando in taxi, ho visto manifesti battaglieri incollati sui muri: "I romani dicono basta alle buche di Rutelli", col tassista che ci dava dentro: "hai voglia se non ci sono le buche, ci sono specialmente sui sampietrini, che te spaccheno la macchina"). Io starei delle ore a guardare i sampietrini che vanno, faccio quest'esempio ma potrei farne altri mille, da via dei Portoghesi a via dei Giubbonari, per il loro colore grigio scuro, per il modo con cui riflettono il cielo, per la paglia che hanno negli interstizi, per le cunette che compongono tra una sconnessione e l'altra. Roma mi piace moltissimo, mi fa l'effetto di dilatarmi, mi riempio di soddisfazione guardando le case, mi esalto ogni momento di più, con Daniela è stato un continuo, guarda di là, guarda quello, guarda questo, in su, guarda che azzurro il cielo è così solo qui, e guarda in giù, guarda che belle quelle finestre, e quel tetto, e la terrazza, lì ti piacerebbe abitare? Eh, ti piacerebbe abitare a Roma? le ho chiesto tante volte in questi giorni e lei mi ha dato una bella risposta, che incornicerò: "Mi piace, venire a Roma con te..mi piace". Sbucare in piazza Navona, per me, è come rinascere ogni volta, come se ritornassi al mio momento più antico, nell'attimo più remoto della mia vita e quando Daniela mi ha chiesto "ma perché ti piace così tanto, questa piazza?..." sono stato lungo nella spiegazione, esagerato, contento, bambino. Tornando a Carosi, (è la parola bambino che fa l'associazione) voglio dire che se non mi è andata bene con il mio vero padre, sono stato molto fortunato con i sostituti. Per una specie di ricompensa, ne ho trovati almeno due che si sono, mutatis mutandi, presi cura di me. Marcello Carosi è uno dei due e basti dire che sente come sto dalla voce al telefono, già dal "pronto". MARTEDI 4 GIUGNO, 1996 Elogio della Posta e del Tommy Maurizio Berté Il mio week-end romano, oltre a tutta quella vagonata di emozioni di cui ho cercato di dare conto, ha avuto come effetto finale una piacevolissima accelerazione del ritmo della mia posta. Prima di tutto ho trovato un'altra lettera di Tommaso che ci ha messo solo otto giorni di viaggio (1 dollaro il costo del francobollo per la spedizione celere. 1 dollaro, dagli Usa via aerea, otto giorni, prenda nota il ministro, chi si ricorda più come si chiama) e dalle quale ricaverò almeno tre framfromiuesseibytommy, uno su New York da morir dal ridire, uno su un suo sogno da commuoversi e uno su Chicago da... sorpresa. Tommaso è sempre più bravo, non so se è più un fenomeno nel basket o nella scrittura, ma è un'indecisione sulla quale mi piace prendere sonno alla sera. Tornando alla posta, ho trovato anche tre e-mail, la prima di Francesco Campominosi l'ho già mandata in linea, lo ringrazio ancora e gli rinnovo l'invito a scrivere presto. La seconda di Paolo Bianchi , sarà in onda giovedì, annuncia addirittura un racconto di una sua esperienza all'estero simile a quella che sta facendo Tommaso. Ovvio che non vedo l'ora di ricevere, sottolineando che è proprio questo il destino che progettavo per il mio spazio su Thecity. Quello che mi immaginavo come una specie di romanzo a mille mani, piano piano si sta scrivendo. E, anche se molto ermetico e vieppiù sintetico, l'e-mail di Catullo, la terza che ho ricevuto, va in questa direzione (la metterei nel reparto oracoli, proprio per il tono esoterico ma comunque sostanzioso). E dire che a Roma mi era andata male con la posta elettronica. Lì ho conosciuto un professore di sociologia, americano di Los Angeles, era appena tornato da Gerusalemme e aveva l'eccitazione che dà la vicinanza con la storia. Alla fine della cena, eravamo sulla terrazza, di cui ho parlato nei giorni scorsi, da cui si vedeva il Pincio e la luna piena, abbiamo tentato di collegarci con Thecity, non ci siamo riusciti, io pensavo fosse perché non mi ricordavo bene l'indirizzo (dopo la it c'è il punto? Da qualche parte, ad esempio dopo la tripla w c'è una barra? Due barre?Dove sono le barre?Ditemelo?) le abbiamo provate tutte, saremo andati avanti per mezz'ora ma niente da fare... si capisce, quindi, come sono contento, quando qualcuno non solo mi trova ma addirittura mi scrive... MERCOLEDI' 5 GIUGNO, 1996 "Il calcio italiano deve invertire la tendenza... " Walter Veltroni C'è una bella differenza tra le mani di Oscar Luigi Scalfaro e quelle di Umberto Bossi. Le prime sono molto rigide, le dita sono sempre allungate, inamidate, e si piegano poco, non sembrano abituate a stringere, me le immagino anche durante il pasto a reggere con difficoltà le posate. Le secondo invece stritolano il microfono, si aggrappano al bordo del palco dei comizi, si muovono da sole per dire sciò, Roma ladrona, ma dove avete messo la grana. Scalfaro ha riesumato anche i polsini delle camicia con i gemelli, che assieme alle sue mani diventano un unico blocco di amido. Non li portava più nessuno, i gemelli, ieri sera li aveva anche Castagna in televisione. Bossi invece porta le camicie con le maniche corte, addirittura senza polsini, quindi senza bottoni normali, figuriamoci cosa possa pensare dei gemelli. Chi sa se dopo i fatti di Lodi, la cacciata delle televisioni da parte di Bossi durante il suo comizio, si aprirà un dibattito serio su ciò che rappresenta la Lega o se continueranno a considerarla folklore e a fare come se niente fosse. Cioè, voglio dire, non penseranno mica che la soluzione sta tutta lì, nei polsini delle camicie, nei gemelli? DOMENICA 9 GIUGNO, 1996 "Sapevo di dover scrivere un romanzo" Ernest Hemingway Allora, tenete conto che torno da un rapido week end in montagna. Non l'avessi mai fatto, trovo un caldo micidiale e se c'è una (?) cosa che non sopporto è il caldo, la testa, come si dice dalle mie parti, mi va tutta insieme. Pietro deve aver preso da me perché è un'anima in pena e non sta zitto un minuto, papà, mammà, tati (che sarebbe Lorenzo, ma lui lo chiama così). Daniela poi sta preparando le valige ( e se c'è una (?) cosa che non sopporta è il fare le valige), perché lei e i bambini vanno al mare, martedì andiamo a preparare la casa e poi sabato li porto tutti e tre. Oltre al caldo trovo nella buca elettronica altre e-mail, e la nuova frequenza con cui gli internauti mi scrivono, sommata al caldo, mi commuove e mi frastorna. Non so se riesco a spiegarmi, anche se ho posizionato un ventilatore il cervello è tutto fuso: da un lato non avete idea di come mi rendano contento le vostre lettere dall'altra mi mettono in agitazione, non so come fare a dare a tutti la giusta evidenza. Ma soprattutto vorrei davvero ringraziarvi di cuore per la vostra voglia di comunicare, che è uno dei modi migliori, ma no forse è davvero l'unico, di essere davvero umani. Ricapitolando e cercando di ragionare, nonostante il caldo tremendo di questa stanza, penso che siano necessari altri spazi per voi, oltre a quello di Lettere o Filosofia. Raccogliendo l'invito di Max Galli apro un forum (cioè, non un forum tradizionale ma un forum-romanzo, io vi do il titolo, voi scrivete un capitolo a testa, massimo 1800 battute. Quello che m'immagino è un romanzo storico sulla coppia dialettica polentone-terrone, oggi in gran voga. La vicenda si svolge tra il giugno 1996 e il dicembre 1999, protagonisti noi tutti alle prese con la nostra realtà reale, mentre andiamo alla posta o facciamo la spesa, paghiamo le tasse, ci facciamo curare, mandiamo i figli all'asilo. Titolo provvisorio: "1999, l'Italie c'est finì", e m'immagino una cosa un po' politica, con scene dall'Ultimo Consiglio De Roma e un po' domestica con scene della malavita dal Fruttivendolo di Salerno. Ecco ho già consumato tutto lo spazio, anzi di più, e non ho ancora detto né della tenerissima e-mail di Maria Grazia Galimberti, (rispondo mercoledì, grazie, intanto, per il colore delle rose) né della rapidità con cui Paolo Bianchi mi ha mandato il suo Frammento dagli Usa. Ne parlerò domani assieme alla presentazione di un altro progetto di spazio riservato a voi, una specie di "Internet anch'io" che vorrei intitolare "La Nuova Fiera Letteraria", recuperando nella memoria il suono di una testata che ho molto amato. Ah, mi viene in mente adesso, e solo adesso, che questo diario lo volevo dedicare al fatto che mi scoccia che se uno critica la sinistra diventa per forza di destra, cioè vorrei affermare il diritto ad essere niente, neanche di centro, proprio niente, libero di dire quello che vedo.... LUNEDI' 10 GIUGNO, 1996 "E' stata la prima volta che ho avuto voglia di mandar fiori a una donna". Paolo Bianchi Dicevo ieri che mi piacerebbe non scattasse l'automatismo che se critichi la sinistra sei di destra, ma tanto so che non sarà mai possibile, scatterà sempre. E anche cogliere contraddizioni serve a poco: ad esempio far notare alla sinistra che nel passato, anche recente, tutelava qualsiasi minoranza desiderosa di autodeterminazione, e guai a chi parlava di Patria, che senso ha, tanto fanno finta di niente? Fatto sta che nel bel mezzo della mia scrittura mi stufo e mi viene voglia di andare a leggere il racconto che Paolo Bianchi mi ha mandato ieri (annunciato nella sua e-mail del 4 giugno), clicco, chiudo, riclicco, apro e leggo e mi viene la pelle d'oca, prima nel punto in cui descrive la metamorfosi dei garofani, poi quando lei, " la vecchia Chris" esce sulla scena, e poi ancora in molti altri punti . Bravo, Paolo Bianchi, bravo, bravo e bravo. E ancora bravo. Perfetto, è esattamente quello che avevo in mente quando ho progettato questo spazio, quando tentavo di definire cosa potrebbe essere, oggi nell'epoca della menzogna, una conversazione felice. Sono queste le cose che mi piacciono, se le racconto, se me le raccontano, altro che la destra-sinistra-centro. Il pezzo è così bello che ho pensato che non può stare semplicemente in Lettere o Filosofia ma inaugurerà un nuovo spazio, che ho deciso di chiamare "Internet, anch'io" , che spero si riempia presto con altri contributi altrettanto emozionanti. Se tutto va bene per la fine della settimana sarà pronta la nuova pagina e lo potrete leggere anche voi il Bianchi, intanto immaginatelo. (E questo è dedicato a Maria Grazia Galimberti che ama la sospensione dell'attesa). MARTEDI' 11 GIUGNO, 1996 L'uomo a una dimensione. Herbert Marcuse Non avevo mai sentito Renato Curcio parlare, ne avevo sentito raccontare le gesta da miei amici che studiavano Sociologia a Trento nel 1968. Dicevano che faceva interventi in assemblea di sette, otto ore, alla maniera di Fidel Castro. E voi, intanto, cosa fate? chiedevo io, ma loro non rispondevano. Tra lui e Mauro Rostagno mi raccontavano ci fosse una gara infinita a chi parlava di più, l'ultimo ricordo che ho deve essere del ë69, quando mi dissero che parlò per dieci ore di seguito, proprio per spiegare che bisognava passare ai fatti. Una volta andai a Trento a trovare il mio amico Adriano e assieme andammo all'Università. Nel cortile era in corso una partita di baseball, cioè nessuno sapeva le regole, ma c'erano la mazza, la palla e le basi. A Rostagno arrivò la palla e lui l'agguantò tenendola in aria, facendo girare il polso, come dire adesso cosa faccio? ma mi sembrò più un vezzo che altro, una leziosaggine per accattivarsi il sorriso di alcune ragazze sedute al bordo del cortile. A Trento gli studenti vivevano in gruppi di sette o otto in case prese in affitto e la promiscuità dava luogo a tensioni di gruppo assurde. A casa di Adriano, uno completamente andato, scambiandomi per qualcun altro mi chiese, indicando la libreria, "secondo te, piacerebbero i miei libri a Marco, e come li ho disposti ?". Marco era il terzo leader dopo Rostagno e Curcio. E così l'altra sera ho visto Curcio. Ohé, non ha mai risposto a Vespa nemmeno una volta! e mi è sembrato molto capace di esercitare potere nelle relazioni personali, anzi mi è sembrato uno interessato solo al potere e così ho pensato a quando rimbambiva gli studenti a Trento per otto, nove, dieci ore, magari prendendo un capello spaccandolo in quattro, e per ogni quarto di capello fare un discorso, sul quarto di capello, che trovava la propria giustificazione filosofica in se stesso, nel suo essere discorso fatto al giusto livello. Ad ogni domanda di Vespa, Curcio ha sempre risposto intortando con la solfa del "non bisogna confondere i livelli, se parliamo di politica parliamo di politica", ed è andato avanti avanti così tutta la sera a fare come se il colpevole fosse Vespa, solo perché gli chiedeva se si sentisse almeno in colpa per aver messo in piedi il terrorismo in Italia, che ha provocato morti ammazzati e tutto quanto. E lui, come a dire, e che c'entra?, questo è il livello emozionale no? Il metodo Curcio è tutto qui, da una parte c'è lui che spiega a quale livello bisogna parlare, e dall'altra ci sono gli altri quelli che non capiscono, quelli "che confondono i livelli". A noi è andata bene, in Russia per più di 70 anni sono stati al potere uomini così e chi confondeva i livelli finiva in galera. E quello che è stato impressionante l'altra sera è che Curcio non ha mollato di un centimetro, non ha dialogato, non ha provato vergogna; si metteva lì ed enumerava i livelli, politico, giuridico, giudiziario, etico, morale, emozionale e, se nessuno lo avesse fermato sarebbe andato avanti, come a Trento, per almeno sei ore a rintronarci sul fatto che, tra un livello e l'altro, non c'è nessuna possibile liason, legame, link. E, guarda com'è perfida la vita, deve essere proprio lui l'uomo a una dimensione di cui parlava, tanti anni fa Marcuse. MERCOLEDI' 12 GIUGNO, 1996 Un mercoledì da leoni Film Stanotte, tra le 3 e le 5,45 ho guardato gara 4 tra i Seattle Sonic e i Chicago Bulls. Chicago era in vantaggio per 3 a 0 e con Tommaso, nel pomeriggio, avevano pronosticato la fine della finale dei play off. Invece i Sonic si sono risvegliati e hanno vinto, venerdì notte si gioca gara 5. Era da molto tempo che non vedevo l'alba, il momento del passaggio dal buio alla luce e devo dire che Milano quando si risveglia non è male, ci sono rumori antichi come quello dei tram che ripartono, antichissimi come quelli degli uccellini che cantano, e quelli contemporanei delle macchine e delle moto. Quello che però dice la verità sullo stato della città, della civiltà, delle cose è però l'odore: cattivo, cattivo. Stanotte ho sentito molto la mancanza di Tommaso, al telefono ci siamo detti: "la guardiamo assieme, è in diretta, magari ci sentiamo al telefono quando finisce" c'è una bella differenza tra questa finale e quella del 1990. Giocavano Detroit contro Portland e dopo un po' conoscevamo tutti i giocatori. Gara 2, o forse era gara 3, venne giocata all'ora di cena e io preparai una bruschetta talmente mitica che ogni tanto Tommaso mi dice ancora: "ti ricordi, papi, quella volta della bruschetta?...". Ma insomma il tempo passa, ed è così. Tommaso oggi mi ha raccontato che lì da lui, è il momento degli addii, Stephan è già tornato in Germania, ha già telefonato per dire che non riconosce più il suo paese, proprio in senso diplomatico, si sente un estraneo e continua a litigare con la madre. Pedro e Guillermo tornano in Brasile lo stesso giorno in cui partirà anche Tommaso. Fino a Detroit andranno assieme, poi i due prenderanno l'aereo per Miami e Tommaso per New York. Già perché Tommaso torna a New York da solo, starà lì dieci giorni e farà base dai parenti di sua madre, dalla zia Giosì, e farà ricognizioni sull'università. E' pieno di progetti, il cinema, la Francia, tornare in America a fare il college, sul basket mi ha detto che si sente freddino, oggi come oggi lo prende di più la scrittura, ha già in mente un soggettino che vuole sceneggiare quest'estate. Mi ha chiesto ancora di Pietro, me lo chiede sempre, se ho girato filmini, se ho fatto foto, se è cambiato molto da quando lui è partito. Mi ha detto che l'altro giorno l'ha sognato, un sogno divertente, me lo spedisce prima di partire per New York. DOMENICA 16 GIUGNO, 1996 "E adesso chi fa da mangiare a Maurizio? " Lorenzo Sabato ho portato Daniela e i bambini al mare, Pietro si è subito ambientato, ha preso una macchinina e brumm l'ha fatta andare avanti e indietro, rimirandosela, come fa a casa, tenendo una gamba diritta e una piegata, per ottenere, penso lo faccia per questo, una visione più profonda dello scarrozzamento. Più o meno nelle stesse ore, Tommaso partiva da Cleveland per New York, e io l'ho immaginato camminare dentro l'aeroporto, guardare i tabelloni degli orari, fare il check-in, pensare alle sue cose e a un certo punto ho pensato che è oramai grande, capace di fare da solo, e ho sentito subito una specie di orgoglio che poi, strada facendo, nel giro di un paio di secondi, si è trasformata in una gioia eccessiva che è arrivata fino alla gola, stringendola in un inizio di pianto. La stessa cosa che mi è capitata il giorno in cui mi sono laureato, mi avevano fatto una prima domanda bellissima ma io sono rimasto lì un bel tre minuti a tentare di parlare ma non usciva niente. In autostrada, al ritorno, c'era poco traffico, una macchina ogni tanto, e nel caldo buio silenzioso di questa notte di prima estate, Pietro mi è venuto in mente molte volte, l'ho visto mentre in punta di piedi imparava ad aprire, nonostante la chiave, il cancello e ho sentito la sua voce mentre ripeteva tutto - novità, questa del ripetere - degli ultimi giorni e mi è tornato, -un'altra volta - il magone. Io con i figli sono così, i distacchi, i cambiamenti di fase, mi emozionano. Di Ella Fitzgerald ho letto sul giornale stamattina e mi è difficile definire cosa mi succede quando mi arriva la notizia che persone così, immortali, muoiono. Una cosa è certa, la sua voce è capace di darmi allegria, quando la sento avverto la contentezza salire dentro di me come se venisse da molto lontano, addirittura dall'inizio della mia vita, a restituirmi qualcosa che mi piaceva molto e che, per qualche ragione, devo aver perso. Nella casella della posta ho trovato altre due e-mail; Catullo, sempre più criptico, mi ha mandato il secondo capitolo del suo romanzo e Maria Grazia un'effettiva risonanza che, per me, è il massimo. P.S. Stanotte, alle 4 Chicago ha vinto gara 6 con Seattle e con il basket per un po' ho chiuso. Non vedo l'ora che torni il Tommy, in agosto c'è il Valtellina Circuit e finalmente rivedremo una partita assieme. MERCOLEDI' 19 GIUGNO, 1996 Ante Scriptum: Questo diario ero convinto di averlo spedito e invece era rimasto qui, impigliato in un bit. Chissà perché. Maurizio Berté Almeno c'è stato un bel
silenzio durante la partita, passava una macchina ogni tanto come se fossimo tornati agli anni
cinquanta e così ho potuto tenere la finestra aperta. Carlo Gualandri è arrivato all'inizio
del secondo tempo e abbiamo cominciato a parlare perché a lui non interessava tanto e a me
questa nazionale diceva poco, e poi lo sentivo che la Germania la buttava fuori. Siamo andati
avanti fino alle quattro, che era tardi ce ne siamo accorti alle tre, ma era una bella
chiacchierata e una cosa tirava l'altro. Carlo Gualandri é l'inventore di The City e della mia
presenza qui e la prima volta che ho sentito parlare di lui, è stato da suo padre, nel maggio
del 1971: in quel momento facevo l'università, avevo quasi 23 anni, ed ero mezzo matto e dopo
due ore di parole su parole, una valanga, un'inondazione con cui cercavo di spiegarmi, lui mi
disse: "Senta, io ho due bambini che tra cinque minuti verranno depositati davanti all'asilo
perché chiudono, ci possiamo aggiornare...". E così, alle tre e mezza circa, mi è venuto in
mente che in quel maggio del '71 non avrei scommesso un cent su di me, nemmeno sulla mia
capacità di aggiornare di sette giorni una qualsiasi cosa, e invece eccomi qui, 25 anni dopo,
a fare progetti con quel bambino, che con sua sorella Francesca, era sul marciapiedi, davanti
all'asilo, mentre io cercavo di non diventare matto del tutto. Tra le altre cose abbiamo
parlato anche del futuro di B&B, della possibilità di avere uno spazio autonomo, un sito
sempre collegato a Thecity ma con un suo indirizzo. Ad un certo punto è sorto il problema del
nome, Berté non si può scrivere con l'accento perché gli americani non lo usano e va be' che
m'importa...quando Carlo è andato via ho riordinato un po', ho buttato via le bucce
dell'anguria e mi è venuto in mente Berteway, ha un bel suono, come Broadway, sì, "Berteway of
the city" mi piace e chi se ne frega dell'accento...
GIOVEDI' 20 GIUGNO, 1996 "Il pericolo è che rinasca la DC" Walter Veltroni (come se Prodi fosse chissà che cosa) E' una settimana molto dura, un caldo bestiale con tutto quel che segue. Ho combinato quasi niente sebbene ci fossero le condizioni, ma sono fatto così, pieno di contraddizioni, volevo stare tranquillo ma poi mi sono sentito solo. Daniela mi raccontava di Pietro: "Si mette in riva al mare e non si muove più, sta delle ore a giocare a giocare con la sabbia, alla fine diventa l'uomo di fango e faccio fatica a portarlo via" e avrei voluto essere lì, ma anche qui. Ho sentito Tommaso, si trova bene dalla zia a New York, è stato in giro da solo, è andato a vedere l'Università, mi ha detto che tra Cleveland e New York mi ha scritto una lettera, sui sogni che aveva fatto, anche quello su Pietro. Sull'aereo! Eh sì, ormai è grande, sull'aereo! E poi l'ha spedita subito. Dall'aeroporto! La scritta, sull'aereo e l'ha spedita, dall'aeroporto! Sono andato al Planetario a sentire una conferenza, "Le origini dell'Universo" e ho visto che la prossima settimana ci sarà quella sul "Destino delle galassie" e mentre ero lì, a leggere il cartellone, pensavo a Milano, la gente, le macchine, pensavo a noi tutti, sospesi tra il senso queste due conferenze. LUNEDI' 24 GIUGNO, 1996 La rivoluzione permanente. Lev Trotskij Ricevuto la lettera di Tommaso (quella scritta dall'aereo), l'ho divisa in due frammenti. Della lite con Mrs Staton non mi aveva mai detto niente, al telefono. Me lo vedo quando chiede "Perché?". Confermato il suo arrivo per giovedì, non vedo l'ora e mi immagino la prima volta che rifaremo colazione insieme, dopo tanto tempo. Ieri sera hanno intervistato Beppe Vacca sul congresso del Pds. L'intervista era ambientata in un albergo liberty, pieno di palme e damaschi e, stravaccato sul divano, il maître dell'ecole barisienne, ha annunciato che vanno a costruire un grande partito socialdemocratico. Sentita la parola "socialdemocratico" mi è venuta subito in mente, la faccia, scocciatissima, di D'Alema che la pronuncia come se a non capire fossero sempre gli altri e tra la "elle" e la "d" comincia a scuotere la testa. E così i comunisti dopo aver fatto un giro lungo quasi un secolo, durante il quale hanno ridotto alla miseria economica e civile centinaia di milioni di esseri umani, approdano lì, dove avevano ragione i vari Kautskij e i vari "rinnegati" dell'austromarxismo. Ma come sono bravi. MARTEDI' 25 GIUGNO, 1996 Un tuffo al cuore. Uno schianto. Aleksander Solzenicyn Meno due all'arrivo di Tommaso, previsto per giovedì pomeriggio, chissà come sarà il momento dell'abbraccio. Bello l'ultimo frammento from iuessei con l'elenco delle cose da sviluppare, "la vita di Frank dal ë47 in poi è un bonus" mi sembra già letteratura. Oggi sono andato a Torino a fare la risonanza magnetica, buon risultato, e meno male. Mentre gli ospedali si confermano i luoghi meno adatti, per colpa soprattutto del personale paramedico, per accogliere persone che soffrono. Torino ha sempre la sua luce strana, che tiene sospesi come in un'apnea da visione magica. Lungo i viali ho visto delle belle case, alcune somiglianti a certe di New York o Roma, se non fosse appunto per la luce diversa. Mi è anche venuto in mente Gad Lerner, curioso personaggio che ha scritto un libro dal titolo, "Operai", che è tutto un programma e poi va a fare il vicedirettore della "Stampa", e nemmeno adesso che è arrivato Carlo Rossella, ex direttore del TG1, gestione Polo delle Libertà, pensa a dimettersi. Lo dico perché Lerner è uno molto rigoroso con gli altri, spiega sempre come bisogna vivere, mette le mutande al mondo ma lui se le dimentica. Al secondo turno delle elezioni dei sindaci è andato il 58% degli aventi diritto, vale dire che con il 30% si può governare contro il 70%, ma di questo scrivo domani, adesso devo andare... MERCOLEDI' 26 GIUGNO, 1996 Benvenuto Tommaso. Maria Grazia Galimberti Tommaso arriva domani giovedì, cioè arriva oggi, giovedì, per chi legge queste cose. Non sono io che faccio confusione, è il tempo di Internet che rende tutto un po' più contemporaneo. Stanotte, proprio stanotte tra mercoledì e giovedì per chi legge queste cose, ho fatto dei sogni terribili, e anche da sveglio non è andata meglio, ho contato le ore, scrutato il cielo, cristo che nuvole, l'ho pensato lassù, chissà se seguiranno la rotta polare, chissà se dorme, chissà se guarda il film, chissà cosa pensa, chissà se sarà felice qualche volta nella vita, chissà se ha paura di cadere, chissà che rumore fanno i motori, chissà che aereo è, 767 o 747? chissà se ha mangiato, chissà se ha buoni vicini di posto, chissà se potrà stendersi, chissà se legge, chissà se scrive, chissà se ha caldo, freddo, se suda, se chiede qualcosa alla hostess, se ha i sandali, che maglietta, il numero della polizza dell'assicurazione, dei soldi spicci, la scheda del telefono, se è tranquillo, se ha nostalgia di Frank e Velia. Al telefono, nell'ultima telefonata, alle 16 appena prima di partire, mi ha detto che Frank e Velia hanno avuto una discussione perché Frank gli aveva detto: "Tom, non puoi mettere i calzoni corti, in un volo internazionale!" e Velia aveva ribattuto: "Ma Frank, cosa dici, lascialo in pace, i giovani oggi vestono così!", provocando una furiosa reazione di Frank che, caricando le valige in macchina aveva cristato parecchio. Velia e Tommaso lo hanno visto dalla finestra e velia ha detto: "E' nervoso e fa così, perché io lo contesto sempre, correggo sempre quello che lui dice..." GIOVEDI' 27 GIUGNO, 1996 "Mi sento strano, è come se non fossi mai stato via". Tommaso, dopo tre ore E' stato come vederlo
rinascere un'altra volta, andavo su e giù davanti alle porte degli arrivi internazionali senza
posa, sono arrivato un'ora prima, anzi tre quarti d'ora prima perché sul tabellone degli
arrivi ad un certo punto hanno corretto l'ora l'arrivo del suo volo di Amsterdam dalle 15.45
alle 15.30. Le porte degli arrivi sono due e si aprono con il sistema delle cellule
fotoelettriche, due secondi e poi si chiudono e non si riesce mai a vedere bene chi sta di là,
vicino al tapirulan delle valige. Quando sul tabellone è apparsa la scritta arrived-arrivato
sono impazzito del tutto perché uscivano frotte di passeggeri, milioni di persone ma di lui
nessuna traccia. Mai visto in un solo attimo tante persone inutili, noiose e pletoriche. E'
passato un secolo, abbiamo chiesto a tre o quattro superflui da dove venissero ottenendo
risposte sconfortanti, Parigi, Londra, Madrid. Fino a quando uno ha detto "Amsterdam" e lì non
ho capito più niente, ho accelerato come un pazzo tutte le cose, quelle maledette porte con le
fotoelettriche si chiudevano e io non lo vedevo, e quando si aprivano c'erano solo delle facce
assurde. Dopo un secolo ho detto a sua madre, si è perso a Detroit, o a Amsterdam o a
Youngstown, è stato male, non è voluto partire, insomma è inutile, non c'è, non c'è... Poi la
porta fotoelettricata si è aperta, e l'abbiamo visto, con il cappellino, avanzare alla
velocità di un centimetro all'ora, che tentava di tenere il carrello dritto spingendolo con
una mano sola perché con l'altra tirava la valigia azzurra e sorrideva, anzi rideva proprio,
immaginando, perfettamente, quello che stavamo dicendo... DOMENICA 30 GIUGNO, 1996 "Tutti al mare, tutti al mare" . Un classico della canzone italiana E così anche questo giugno finisce e una cosa è certa, non lo dimenticherò. Tommaso ha trovato Pietro "un fenomeno", Lorenzo ha trovato Tommaso "Alto fino al soffitto", Pietro si è esibito nel suo pezzo migliore, testa bassa, braccia indietro come ali e via! verso il futuro, vederli tutti e tre assieme giocare con la palla, o mangiare la pizza, ancora un po' e mi fa svenire. Sono sfinito anche per le ultime cose della casa, abbiamo passato tre giorni surreali nella tundra brianzola, il marmista ha venduto il marmo che avevamo scelto, gli avevo anche fatto scrivere il nome sul bordo ma lui è un artista e si è dimenticato. Il fabbro aveva detto "sì, sì", e poi abbiamo capito che non aveva capito niente della bellissima ringhiera, che Daniela aveva trovato su "AD", e così siamo stati tre ore a spiegarglielo, solo che lì da lui c'è uno che fresa tutto il giorno e fa un rumore dell'accidente. Tornando, ho detto a Daniela, ed ero molto serio: "E io mi lamento, ma pensa quei due ragazzi che passano tutti i giorni, le ore, tutta la settimana, tutta la vita lì, in mezzo alla polvere di ferro". Sabato mattina ho trovato tre e-mail e sono stato contento per due, il quinto capitolo di Catullo e la sesta lettera del mio quasi-figlio- adottivo Marco Muti. Per la terza non so, sono imbarazzato, vedrò. Oggi andiamo al mare ma temo che tornerò presto, una scappata, per vedere il marmo che l'artista ha promesso di far arrivare in una settimana. Spero di riuscire a far funzionare il piccolo Macintosh a cui Enzo ha attaccato il modem, sennò # fino al ripristino del collegamento. LUNEDI' 1 LUGLIO,
1996 MARTEDI' 2
LUGLIO, 1996 MERCOLEDI' 3
LUGLIO, 1996 GIOVEDI' 4
LUGLIO, 1996 VENERDI' 5
LUGLIO, 1996 SABATO 6
LUGLIO, 1996 DOMENICA 7
LUGLIO, 1996
MARTEDI' 9
LUGLIO, 1996 MERCOLEDI' 10
LUGLIO, 1996 GIOVEDI' 11
LUGLIO, 1996 VENERDI' 12
LUGLIO, 1996 SABATO 13
LUGLIO, 1996 DOMENICA 14
LUGLIO, 1996 GIOVEDI' 18
LUGLIO, 1996 LUNEDI' 22
LUGLIO, 1996 VENERDI' 8 NOVEMBRE,
1996 MERCOLEDI' 20
NOVEMBRE, 1996 GIOVEDI' 21
NOVEMBRE, 1996 VENERDI' 22
NOVEMBRE, 1996 LUNEDI' 25
NOVEMBRE, 1996 MARTEDI' 26
NOVEMBRE, 1996 MERCOLEDI', 27
NOVEMBRE, 1996 VENERDI 29 NOVEMBRE, 1996 "Volevano l'osso di
prosciutto, gli telefonavano, lo tempestavano, lo torturavano per le poltrone, quel "Gigimaniconi"
ha fatto l'iradiddio per diventare sottosegretario" (Marina Ripa di Meana , Corriere della
Sera) |
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1997 |
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MERCOLEDI' 29
GENNAIO, 1997 GIOVEDI' 30 GENNAIO,
1997
LUNEDI' 2 FEBBRAIO,
1997 MARTEDI' 4 FEBBRAIO,
1997 MERCOLEDI' 5
FEBBRAIO, 1997 GIOVEDI' 6 FEBBRAIO,
1997
VENERDI' 7
FEBBRAIO, 1997 MARTEDI' 11 FEBBRAIO,
1997 MERCOLEDI' 12
FEBBRAIO, 1997 MARTEDI' 18 FEBBRAIO,
1997 MERCOLEDI' 19
FEBBRAIO, 1997
VENERDI' 21 FEBBRAIO,
1997 GIOVEDI' 27 FEBBRAIO,
1997 LUNEDI' 17 MARZO,
1997 MARTEDI' 18 MARZO,
1997 MERCOLEDI' 19 MARZO
1997 GIOVEDI' 20 MARZO,
1997 SABATO 22 MARZO 1997 VENERDI' 21 MARZO,
1997 MERCOLEDI' 26 MARZO,
1997 GIOVEDI' 27 MARZO,
1997 VENERDI' 28 MARZO,
1997 SABATO 29 MARZO, 1997 MERCOLEDI' 2 APRILE,
1997
GIOVEDI' 3
APRILE 1997 LUNEDI' 7 APRILE,
1997 MARTEDI' 8 APRILE,
1997
GIOVEDI' 10 APRILE,
1997 VENERDI' 4 APRILE,
1997
VENERDI' 11
APRILE, 1997 MARTEDI' 15 APRILE,
1997
MERCOLEDI' 16
APRILE, 1997 GIOVEDI' 17 APRILE,
1997 VENERDI' 18 APRILE,
1997 MARTEDI' 22 APRILE,
1997 MERCOLEDI'
23 APRILE, 1997 GIOVEDI' 24 APRILE,
1997
VENERDI', 25
APRILE, 1997 LUNEDI' 28 APRILE,
1997 MARTEDI' 29 APRILE,
1997
MERCOLEDI' 30
APRILE, 1997 GIOVEDI' 1 MAGGIO,
1997
VENERDI' 2
MAGGIO, 1997 LUNEDI' 5 MAGGIO,
1997
MARTEDI' 6
MAGGIO, 1997 MERCOLEDI' 7 MAGGIO,
1997 GIOVEDI' 9 MAGGIO,
1997 VENERDI' 10 MAGGIO,
1997 LUNEDI' 12 MAGGIO,
1997 MARTEDI' 13 MAGGIO,
1997
GIOVEDI' 15 MAGGIO,
1997 MERCOLEDI' 21 MAGGIO,
1997 GIOVEDI' 22 MAGGIO,
1997 16 GIUGNO, 1997
18 GIUGNO, 1997
19 GIUGNO, 1997
22 GIUGNO, 1997
23 GIUGNO, 1997
26 GIUGNO, 1997
MERCOLEDI', 03
DICEMBRE, 1997 GIOVEDI', 04
DICEMBRE, 1997 Ho imparato bene a editare il diario, con le sue brave link, yesterday e tomorrow, e potrei quindi ritenermi soddisfatto perché oggigiorno sarei in grado di produrre la base fondamentale del discorso, ma insomma... le immagini non riesco ancora a metterle dentro... i materiali del ë96 e dei primi sei mesi del ë97 non riesco a..., ad esempio del Viaggio in America entra l'introduzione e non il capitolo 1, cioé escono tutte i marcatori html, eppure io eseguo bene... cioé, ad esempio con la link ho fatto un'ora di tentativi, ero rigidissimo e il collo mi faceva fin male, finchè Venturini mi ha spiegato che Internet non vuole lo spazio, tra "capitolo" e "1", sennò quello legge capitolo e poi 1 e per lui sono due informazioni diverse... questo dell spazio che non trova spazio in Internet spacciata sempre come una cosa spaziale, non è da poco... in macchina andando a scuola Lorenzo diceva: stamattina ho religione, poi ho la maestra e l'ora di ginnastica..." e Pietro, dopo un attimo di silenzio: "...io ho... tricicli, ehmm, e poi giochi..." e Lorenzo,: "ma non c'è l'ora di tricicli..." e Pietro: "Sì, che c'è, c'è..."Ore 17,24, aggiornamento: come non detto, non so cosa ho fatto di diverso da ieri, ma, oggi,esattamente un minuto fa, il capitolo 1 è entrato... vorrei proprio capire perché ieri no, avròprovato mille volte... adesso mi mancano solo le foto, e non so nemmeno cos'è un gif...P.S. ricevuta, da Alessandro, la prima e-mail al nuovo sito, rispondo domani (forse) (scrivo forse perché con questi bit non si sa mai...
Da un lato mi sento in pace, Luca Venturini, l'ingegnere siderale della Yepa, ha messo a posto anche la sezione, chiamiamola memories, del frame di sinistra e così adesso, volendo, potrei sistemare per bene, e cronologicamente, tutto l'archivio dei miei due anni internettiani. Volendo. Invece non lo faccio perché da un altro mio lato mi sento in guerra, sono incazzato come un treno, come un toro, come un indiano, come un marziano... e dire che ho proprio insistito, nei giorni scorsi, perché me la sistemasse al più presto, non fosse altro per dare una spiegazione alle cifre del contatore... mi premeva non fare la brutta figura... uno arriva qui, sul sito e dice, ma come? con tre giorni di diario tutti quei contatti?... ecco il contatore...prima il contatore non era così diretto, né immediato, né controllato da me, mi davano un aggiornamente mensile, mi fidavo, non ho mai controllato, che bisogno c'era?... e invece in questi giorni l'ho avuto sotto gli occhi spesso, in ragione dei lavori in corso e mi sono accorto che qualcosa non va, che i conti non tornano... mah. Mi consolo con il Macbeth, il giornale diceva "16 minuti di applausi", il tiggì di mezzogiorno "quasi 15 minuti", quello della sera "13 minuti"...mah. Ci voleva Paoli Gino per dire, sulla politica, le cose più interessanti degli ultimi anni. Trascrivo dal Corriere di lunedì: "Non capisco questo Ulivo: rimpatria gli albanesi dei campi profughi e non quelli che che si dedicano ad attività criminali...". "Antonio di Pietro: non ho capito chi è, che cosa vuol fare, qual è il suo programma, quali sono le sue idee politiche e perché era così importante portarlo nell'Ulivo". LUNEDI', 15 DICEMBRE,
1997 Oh, finalmente ho messo
dentro tutto il Viaggio in America, con link e tutto quanto si può arrivare fino al capitolo
21 (il 22, come si sa, devo ancora scriverlo, due anni dopo!). Beh, tutto sommato, l'html non
è poi così disumano. Adesso mi manca solo sapere come usare lo scanner e poi sarò a posto.
Ricevuta una bella lettera da Roberto Ranaldo, lettore affettuoso di King che, oggigiorno
occupa la facoltà di sociologia a Roma. Lo ringrazio per il geniale e mi dispiace non poter
dare notizie su Ivano perché non ne so più niente dal settembre ë94. (ma mi sta venendo voglia
di cercarlo). Approfitto dell'occasione per pubblicare una mail di Roberto Lonardi, altro
lettore di King, che è nell'inbox da luglio, e le ultime vicissitudini ce l'hanno tenuta (mi
scuso per il ritardo). Ogni volta che ricevo lettere da lettori di King mi commuovo sempre un
po', mi viene la nostalgia di quella stagione e la voglia di provare a fare un The King of the
Net magari assieme proprio agli amici che leggevano...chi lo sa... ah, ricevuta anche una
cosa, non so se chiamarla e-mail, da un sedicente "ugo_f." che si qualifica come "dilettante
MARTEDI', 18
DICEMBRE, 1997 MERCOLEDI', 24
DICEMBRE, 1997 |
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1998 |
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MARTEDI' 13
GENNAIO, 1998 IN LUOGO DI
PREFAZIONE Date: Thu, 15
Jan 1998 15:57:48
SABATO 17
GENNAIO, 1998 Ollallà, che bella sorpresa: mentre sono qui ingaggiato dall'html e dalle sue infinite insidie e trappole ecco che arriva, in tempo reale l'e-mail di Tommaso, direttamente dal computer dell'Università. E' vero siamo schiavi e anche un po' vittime del mezzo ma così è, e pensa che oggi ho ricevuto le mail dei tuoi amici americani, te le redirecto e in un attimo saranno lì. Come vedi ci sono anche i pro. Intanto ti comunico che, in Italia ce n'è almeno uno, il professor Di Bella che non sa chi sia Costanzo. Il lavoro di archiviazione procede, (sì, insomma), sono abbastanza contento ma non so quando finirà, basta un soffio e il comando non accetta, non risponde, non fila. Stamattina per esempio, nei "Diari" sono tornate fuori le vecchie link, è sparito il novembre 96 e chi sa cosa altro ancora, mah. Comunque, il lavoro che sto facendo mi conferma che quelli (e sai di chi parlo) erano dei pezzi di m. per di più lavativi e forse anche un po' insipienti. No, non un po', "del tutto". GIOVEDI', 19
GENNAIO, 1998 MERCOLEDI', 21
GENNAIO 1998 VENERDI-SABATO
23-24 GENNAIO 1998 (Così Gad Lerner al Corriere della Sera, il 15 gennaio 1998) 22 GENNAIO 1998
From: "Anna & Marco" , MERCOLEDI', 28
GENNAIO 1998 MERCOLEDI', 4
FEBBRAIO 1998, SABATO, 7
FEBBRAIO 1998 SABATO, 14
FEBBRAIO, 1998 LUNEDI', 16
FEBBRAIO, 1998 MARTEDI', 17
FEBBRAIO, 1998 GIOVEDI', 19
FEBBRAIO, 1998 VENERDI', 20
FEBBRAIO, 1998 DOMENICA 22
FEBBRAIO, 1998 DOMENICA 8
MARZO 1998"E'
difficile partecipare al Gran Premio con dei ciucci"
(Massimo D'Alema)
MARTEDI' 10
MARZO 1998 GIOVEDI' 12
MARZO 1998 SABATO 14 MARZO
1998 MERCOLEDI' 18
MARZO 1998 VENERDI' 20
MARZO 1998 MERCOLEDI' 25
MARZO 1998 GIOVEDI' 26
MARZO 1998 Chissà dove li vanno a prendere, le prostitute albanesi, quegli stivaletti alla caviglia, con la cerniera, la suola alta e il tacco altissimo, di vernice per lo più bianca ma anche nere o addirittura di un blue cangiante, forse metallizzato. E' una specie di griffe, li indossano solo loro, come fosse appunto un marchio, o una uniforme. Comunque li devono essere considererei un elemento di grande eleganza anche se si saranno accorte che in Italia non li porta nessuno. L'altra sera ho visto due coppie di albanesi al supermercato, comperavano oggetti per la casa, nel reparto casalinghi. Erano tutti e quattro molto seri e concentrati. Se si pensa che giro hanno dovuto fare per arrivare lì, con almeno 50 anni di ritardo, e per fare poi cosa, in quella corsia, comperare due oliere, li si può capire. Uno dei maschi aveva un cappotto lungo di pelle nera, lo strascico arrivava, per un filo, fino a terra, dato che lui non era molto alto, anche se aiutato da un paio di stivaletti americani, quelli molto a punta e il tacco piegato verso la pianta del piede... sua moglie invece era un donnone, almeno il doppio di lui, giovane ma robusta e vederli vicino faceva un po' effetto... ah, lui aveva anche i capelli ricci e biondo platino, come si usa adesso... MARTEDI' 31
MARZO 1998 GIOVEDI' 16 APRILE 1998 "E'la storia di una società che sta precipitando dal 50° piano e che durante la discesa, ad ogni piano, si dice: "fin qui tutto bene... " (dal film L'odio, di Mathieu Kassovitz, questa è l'ultima battuta) Prima di tutto vorrei ringraziare quelli che sono venuti sul sito negli ultimi quindici giorni, nonostante non lo aggiornassi. Ma ho avuto le mie buone ragioni: Tommaso è tornato dalla Francia per la vacanze, Virginia ha messo un dente, Pietro non mi ricordo cosa e io non ne avevo poi tanta voglia. Comunque grazie. Con Tommaso siamo andati al cinema, tre volte! tre film! Daniela è stata buona. L.A. Confidential mi è piaciuto assai, Jackie Brow molto meno, Aprile, quasi niente, cioè solo nella scena del metro: "ecco questo è un metro, cento cm, cento anni, quanti pensi di vivere tu? Ottant'anni? Bene: togliamo i 44 che compi oggi... ecco...: questo è quello che ti rimane... " e Moretti rimane lì, senza parole, sorridendo, nervosamente, due, tre quattro volte e non gli viene mai nemmeno un parola... veramente piaciuta, questa scena. Sempre con Tommaso abbiamo fatto grandi progetti, cioè grandi, diciamo progetti e basta ... intanto di finire Parigi val bene, fermo chissà perché al settimo capitolo. Lo spunto, che getta una luce tutta nuova sul viaggio che abbiamo fatto l'anno scorso, mi è venuto da una storia che mi ha raccontato, su una cosa che gli è successa il giorno prima di tornare in Italia... adesso non so se... è un po' lunga, non vorrei star qui, dato che trattasi di lezioni di educazione sentimentale... insomma, parto dalla fine: martedì eravamo alla Feltrinelli di via Paolo Sarpi e lui mi dice, porgendomi Rainer Maria Rilke, "ecco, guarda è questo il passo che mi ha letto, tutte e due le pagine, dai leggile... " io ho eseguito e non mi è venuto niente di preciso da dire subito, se non che: "eh be', ... " e ho borbottato "certo che se stai un altro pomeriggio ad ascoltare lei che ti legge, 'ma cos'é l'amore, questo tormento' è dura eh?... ", poi tra le pile di libri ho visto Opus Pistorum, di Henry Miller e gli ho detto, e tu portale questo, apri una pagina a caso, gliela leggi e vedi come reagisce, in fin dei conti, le puoi dire, è anche lui una grande scrittore, un po' meno romantico magari, ma sempre... Abbiamo comperato anche un'antologia di scrittori dal carcere, per via della prefazione di Josif Brodskij, che resta sempre nei nostri cuori (peccato, però, che alla Feltrinelli non facciano sconti). SABATO 18 APRILE 1998 "E' la storia di un uomo che sta precipitando dal 50° piano e che durante la discesa, ad ogni piano, per farsi coraggio, si dice: "fin qui tutto bene... " (dal film L'odio, di Mathieu Kassovitz, questa è l'ultima battuta) Con Brodskij faccio come da bambino con le ciliegie, quando lasciavo le più belle per ultime, dopo averle rimirate per un bel po' di tempo, per ritardare il più possibile la nostalgia della loro assenza, vicina e inevitabile. Così in questo Scrittori dal carcere già nella prima riga, anzi nelle prime parole ho subito trovato subito una bella ciliegia che ho messo immediatamente da parte, ho chiuso ovviamente il libro, per non mangiarla subito... Il film L'odio mi ha fatto tornare in mente Accattone e Uccellacci e uccellini soprattutto per il gran girovagare, con un tempo che sembra senza fine o, comunque, più lungo del normale. Le scene al bar, la gratuità di alcune violenze sembrano venire dalle stesse vite. Forse è cambiato solo il peso e oggi, nel mondo e non solo nelle periferia romana, è un fenomeno di massa. Chissà: e se la battuta sul precipitare fosse davvero una profezia riuscita quanto tempo ci sarà ancora a disposizione? Cioè, a tutt'oggi, a che piano saremo arrivati? Certo che è un bel paradosso che il primo governo con dentro i comunisti faccia gli sconti sulle automobili, adesso forse anche sui frigoriferi. Ieri ho preso l'autobus, tre fermate, forse quattro, mi sono costate 1800 lire, molto più che andare in automobile. Per di più era tutto sporco, faceva un rumore seccante ad un certo punto abbiamo anche bloccato il traffico ma la politica corretta... LUNEDI' 20 APRILE 1998 "La letteratura, in un certo senso è, in primo luogo una traduzione delle verità metafisiche in un determinato linguaggio" (Josif Brodskij, New York, dicembre 1995) Ho visto la manifestazione di Forza Italia dalla televisione, regia perfetta sui volti, sulle mani che tenevano i fiori, mentre tentavo di ricordare una frase di Emil Cioran sulla politica, ma niente da fare non mi veniva in mente. Così ho pensato che Berlusconi è davvero un fenomeno di energia, su quel piano batte davvero tutti. Chissà dove la piglia. Certo che funziona davvero sempre: uno sale sul palco grida "libertà! " e tutti gli battono le mani. "Comunismo " e giù un diluvio. Eccetera, eccetera. Funziona sempre anche se mai nessuno ha mantenuto la promessa, e, al massimo la libertà, o il comunismo, o l'eccetera si è realizzato per quelli che stavano sul palco, attorno al tizio che parlava (che non è detto che l'abbiano tenuto fino alla fine...) Certo che Berlusconi è un bel mistero politologico, come è stato possibile che Forza Italia senza nessun apparato, né clientele, né assessori, né tradizione, né sezioni, senza nulla di tutto quello che viene solitamente ritenuto necessario per l'esistenza di un partito, abbia preso 8 milioni di voti? Farà anche ridere vederli ballare la ola sul palco ma non sono poi così cambiati i modi della politica. Mentre li guardavo mi è venuto in mente Felice Laudadio, attuale presidente del Festival del Cinema di Venezia, che a un Festival dell'Unità nel Parco Sempione a Milano, sarà stato il 1972, al massimo il '73, cuoceva, alla brace, la salsiccia. Al collo aveva un foularino, sul rosso ma di seta buona, e davanti un grembiulino bianco, se non ricordo male. E rideva, oh come rideva mentre passava i cotechini ai "compagni ", infilzandoli e deponendoli sui piatti sempre con una battuta pronta per ciascun compagno, ciascuna salamella. Me lo ricordo molto sorridente, una specie di eccitazione, mentre eseguiva i gesti del ruolo che, per quelle sera di settembre, si era dato. E cosa c'entra questo rampollo della buona borghesia barese con tutto ciò, mi ero chiesto? MERCOLEDI' 22 APRILE 1998 La tragicità dell'universo politico risiede in quella forza occulta che spinge ogni movimento a negare se stesso, a corrompersi in misura che si afferma. Il fatto è che in politica, come ovunque, non ci si realizza che sulla propria rovina " (Emil Cioran, ecco ritrovata la frase che avevo perso ieri) E' curioso che proprio adesso che si realizza, e in pieno, la sua mesta profezia, il mondo ridotto a cosa, nessuno parli mai di Herbert Marcuse. A parte l'eccezionale centratura del titolo, One-Dimensional Man, basta leggere l'indice per capire che aveva visto bene: paralisi della critica; nuove forme di controllo, la coscienza infelice, la chiusura dell'universo di discorso... eh, beh, aveva ragione... lo si vede dalla ferocia con cui l'umanità guida, o dal silenzio aggressivo con cui fa la spesa al supermercato, si vede, basterebbe una scintilla per scatenarli... si vede dall'assenza evidente di altre dimensioni importanti oltre a quella del consumo, essendo diventata marginale quello della produzione, (che, in un certo senso, era un'ancora di salvezza) ormai fanno tutto in China, proprio là da dove, sembra incredibile, doveva partire l'onda lunga della rivoluzione Ieri ho parcheggiato vicino al Castello Sforzesco e ho comperato il tagliando dal posteggiatore. Mentre mi dava in resto è arrivato un altro automobilista e il posteggiatore si è come agitato un po', in una mano aveva i miei soldi, nell'altra il resto, il portafoglio tra le dita della mano del resto, e il blocchetto dei tagliandi nell'altra mano, quella con il portafoglio. Insomma non ne usciva più, si è come incartato e mi guardava con lo sguardo perso, avrebbe voluto fare tutto assieme, come in un cartone animato, dove le cose vengono sempre bene, vanno via veloci, irreali, come se uno avesse quattro mani. E così e rimasto fermo, paralizzato, solo un paio di secondi, non di più, prima di prendere la decisione di liberarsi almeno del portafoglio mettendolo in tasca. A lui però quei due secondi devono essere sembrati due secoli, e si è sentito in colpa, e si è quindi innervosito, anche perché la tasca non si apriva e il portafoglio non entrava. E mi guardava per vedere se mi stavo spazientendo, e per farsi coraggio, o per dire solo qualcosa, ha detto: "il tempo di mettere via il portafoglio e... " GIOVEDI' 23 APRILE 1998 "Vorrei scrivere ancora per bambini. Ma fino ad ora ero totalmente appesantita dal putiferio che si era scatenato " (Susanna Tamaro) Giornata uggiosa, anzi due giornate uggiose, è da ieri che non ho voglia di fare niente, speriamo passi. Ha scritto Tommaso, almeno. Ciao papi, so che non ti aspetti questo messaggio ed è proprio per questo che te lo mando. Oggi il tempo fa schifo, piove, non piove, piove, non piove, mah... eppure io sono abbastanza in forma, anche se stamattina hanno iniziato dei lavori nell'appartamento sotto al nostro: gli operai stanno buttando giù i muri a martellate, il che è abbastanza fastidioso e anche inquietante perché le pareti e il pavimento di casa tremano tutti a ogni colpo. A parte questo posso dire che "tutto va bene", anche perché Alby ha lasciato una scia di buonumore dietro di sè. In altre parole, la casa è sporchissima e io non ho alcuna voglia di pulirla. Stasera vorrei andare a fare un salto in palestra per tenere in forma il mio corpaccione da energumeno e se riesco (ma sarà dura) andrei volentieri al cinema a vedere o un banalissimo "Titanic" (che non ho ancora visto ma che è ormai un must, visto che è piaciuto anche a Thomas che era pieno di pregiudizi in proposito) o "Lost highway" di David Linch (quello di Twin Peaks), che fa parte della rassegna "cinema e spiritualità". Thomas, sfogliando un numero del "Venerdì" di Repubblica, mi ha fatto notare che nessun giornale d'attualità in Francia oserebbe mai mettere cosi tante foto di donne mezze nude, io gli ho risposto che nessuna ragazza in Italia passerebbe un pomeriggio a leggerti brani di Reiner Maria Rilke sull'amore e a farti ascoltare le canzoni cantate da suo padre per sua madre invece di... (il che non è affatto vero, ma qualcosa dovevo pure rispondergli, o no?). Vado a pomparmi in palestra e non ci penso più (piuttosto spero che gli operai non abbiano distrutto l'edificio). Ciao papi, ti voglio bene, tuo fedele Tommaso SABATO 25 APRILE 1998 Nel 1997 in Italia sono circolate 31 milioni di automobili, 540 ogni mille abitanti (510 in Usa) (Revue Automobile) E così, proprio mentre stavo giusto pensando che prima o poi mi piacerebbe andare a vivere in Francia, o in Svizzera, leggo su Sette il pezzetto ironico di Giuliano Zincone, ma dove volete andare, dice, tanto tutto il mondo è uguale. Mah, avrà anche ragione ma qui cercando di stilare le 10 ragioni per cui vale la pena di vivere in Italia me ne è venuta in mente una sola, il profumo di certe sere, di fine estate, a Roma... toh, forse due: anche il volo delle rondini dietro San Francesco, a Piacenza... anche qui d'estate, mi ricorderò per sempre quella sera di luglio del 1969, alle otto, alla fine di una giornata caldissima, davvero rovente, lì sul balcone, mi sono incantato a guardarle sfiorare il campetto di calcio, il fondo era d'asfalto, ricavato dietro l'abside, sciussccc, un volo radente perfetto... e c'era anche un bel silenzio, che andava arrivando come fosse una pacificazione, del resto la giornata era stata davvero un tumulto di calore, un crescendo parossistico e adesso, cioè allora, mi accorgevo che, piano piano, lentamente, andava calando e assieme mutava anche la densità dell'aria che, sarà stata un'impressione, non lo posso escludere, mi sembrava sempre più fresca, attorno alla testa, specialmente sul collo, e più precisamente sulla gola, sul punto dove, di solito, soffro di più l'umidità del caldo... e in quel silenzio, che non saprei definire se non come "lento ", con un aggettivo cioè che non gli pertiene, il suono delle loro grida, era così felice, ma davvero così pieno di gioia, che penso, o almeno lo spero, mi abbia insegnato qualcosa circa la vita, per il mio futuro... 3 Giugno 1998 "Ma è un sogno!", dice Sigmund Freud con un telefonino all'orecchio in una pagina pubblicitaria. In un articolo più avanti c'è invece Franca Valeri che annuncia al mondo: "Non ho mai pensato di aver bisogno della psicanalisi". Ah, be', però. C'é uno scarto sempre maggiore tra il tono flautato della pubblicità e la realtà, assurdo anche, mai sentito uomini che parlino così di qualsiasi argomento dalle caldaie all'otto per cento. E poi provate a telefonare a un numero verde e ve ne accorgerete, dovrebbero spiegarvi le cose e invece se non siete già imparati dopo tre secondi quelle pazze sono già spazientite L'ultimo grido adesso, specialmente negli spot con dentro un concorso o cose del genere, è mettere nella chiusura: "aut min rich" o " aut min conc"... "aut 6 Giugno 1998 Il paradosso perfido è che la televisione tocca il punto più basso proprio quando è al potere la sinistra che per decenni ha pontificato sul dover essere. Volevano più cultura e meno evasione e infatti abbiamo visto due intellettualoni, Costanzo & Santoro, fare due prime serate, sul Viagra. Non bastasse, c'è stata anche una fiera di giri di parole, tipo: in quel posto lì, il coso, l'argomento tira, abbiamo fatto quello che si fa, eccetera. Per di più non hanno nemmeno invitato la De Filippi, che almeno nella sua trasmissione del pomeriggio, invita uomini e donne legati da patti, che più scellerati, a parte quelli sindacali, non ci sono. E' una trasmissione molto istruttiva, quasi un catalogo di zoologia umana. Sarebbe stata una testimonianza utile, per ridimensionare il caso della pillola indurente, perché da lei, di solito, vanno coppie di cui, il marito lo vorrebbe fare tre volte al giorno, e la moglie non ne può più. Le donne che vanno dalla De Filippi al massimo lo farebbero tre volte alla settimana (tranne un interessante paio).. E se le cose stanno nella maggioranza dei casi, a cosa servirebbe il Viagra? Ad aumentare soltanto il numero degli ospiti della De Filippi... Forte il Costanzo: una sera, mentre ninnavo Virginia, lo trovo lì, sempre il solito, che ha invitato due vecchi signori, protagonisti di una singolare storia d'amore che, attraverso più di mille peripezie, durate quasi tutto il secolo, è, alla fine approdata, alla propria realizzazione. E così il Costanzo dice: questa storia per caso è sfuggita alla Carrà e quindi la posso far vedere io... Ma su, costanzoshow... 10 Giugno 1998 Ho contato le birre
sugli scaffali del supermercato, solo le estere sono di 56 marche diverse, almeno 10 le
italiane, e non ci sono le tirolesi. Le estere provengono da paesi di tutto il pianeta perfino
dall'Australia, dal Canadà, dal Messico e di qualcuna mi sarà pure sfuggita l'origine. Le
prugne, a maggio erano già lì, venivano dal Cile, le pesche dalla Spagna,l'avocado chissà da
dove. Le ciliegie adesso sono italiane, Puglia, Emilia, ma il mese scorso venivano anche loro
da molto lontano. Tenendo conto che i giocattoli sono fatti quasi tutti in China (la Chicco,
nel 1970 aveva lo stabilimento alle porte di Como, che tempi!), i dinosauri di plastica,
perfetti, su licenza di una società di Miami, Florida, le sedie di midollino in Indonesia, le
sdraio di legno in Vietnam, il walkman a Hong Kong, il telefono a Taiwan, ogni tanto mi chiedo
cosa stiano trasportando tutti i Tir che sfrecciano sulle tangenziali, sulle autostrade, sulle
provinciali e che senso abbia tutto questo movimento, a prima vista abbastanza insensato... e
se si tracciassero delle linee su un mappamondo di tutti questi trasporti che immagine
verrebbe fuori? una matassa? un groviglio ? una metafora di questa follia collettiva?, abbiamo
bisogno di una diagnosi, se mai ce fosse una, se mai ci sarà ancora il tempo... 11 Giugno 1998 Al ritorno dall'asilo
passiamo a fare benzina, ma la stazione è chiusa e così vado via. 17 Giugno 1998 Lorenzo ormai sa
leggere, e molto bene anche, la sua maestra ha fatto veramente un ottimo lavoro, all'antica
direi. E cos' si è accorto che i muri, le saracinesche, le fiancate dei treni, dei tram,
eccetera sono orrendamente imbrattate da scritte, record assoluto dell'Italia in tutta Europa
e forse nel mondo. Non gli ci è nemmeno voluto troppo tempo per capire che non era lui a non
saper leggere ma quelli a non saper scrivere, o a non avere niente da scrivere. Luglio 1998.1. Sono venuto in Versilia per la prima volta nel 1962, o era il 1963?, o addirittura nel 1964? (mah, dovrei fare il calcolo sulla patente per la Lambretta). Mi ricordo benissimo, invece, la notte in cui siamo partiti, io, Beppe, Giuseppe, e altri due di cui non mi ricordo niente, nemmeno i nomi o la faccia. La Cisa abbiamo cominciato a scalarla alle due di notte, eravamo partiti di notte per guadagnare un giorno, e ad un certo punto abbiamo incontrato dei tornanti, particolare di cui eravamo al corrente perché alcuni amici ci avevano avvisato. Sul terzo tornante, avevo messo la seconda e il motore urlava nella notte silenziosa, mi si è sganciata la valigia, che avevo legato, evidentemente male, al portapacchi-portaruota. C'era un tale silenzio che sentii distintamente il rumore della valigia che, essendo caduta di piatto, slittava sull'asfalto come un sasso sul mare. Ci mettemmo un po' a ritrovarla in mezzo agli arbusti, c'era un buio totale e i fari delle vespe e della lambretta non erano granché. Non ho mai più visto un buio così, il confronto con la luminaria che c'è adesso su qualsiasi strada, poi, è per me struggente. E c'era un silenzio cos' assoluto che potevamo sentire le nostre voci in modo così nitido che mi sembrava potessero arrivare fino giù, a valle, che nemmeno da dire, mi sembrava lontanissima. Che potesse, perfino, sentirmi anche mia madre, fino a Piacenza, e la cosa mi scocciava anche un po' perché lei me l'aveva detto che la valigia, cos' legata, non sarebbe mai arrivata fino alla fine del viaggio... Luglio 1998.2 Siamo arrivati alle 6 di mattina, per forza facevamo sosta ogni ora per rifocillarci, thermos, panini, pesche eccetera, ed eravamo tutti abbastanza stanchi ma contenti per la riuscita dell'impresa, s' del viaggio insomma. Era anche una delle prime volte in cui, almeno io, stavo sveglio di notte. Pioveva ma noi avevamo degli impermeabili di plastica, blu e marroni, che però si gonfiavano rendendoci simili all'uomo michelin. Che ridere, sul niente. Beh, ci dicemmo: bella la Versilia, con tutti questi alberi, questi sarebbero i pini marittimi no? questo lungomare cos' lungo che non finisce davvero mai, proprio come ci avevano detto... Luglio 1998.3 non come adesso che ci sono tremila strade e viali, allora c'era una sola strada, ma bastava, si attraversavano i paesi, si vedeva proprio tutto, il mare, le case, i bar... la Capannina me l'aspettavo in mezzo ad un bosco, invece me la sono trovata in riva al mare: ma toh, ma guarda un po', mi dissi, abbastanza disorientato... Agosto 1998, Lunedì 30 Sono tornato. Deve essere successo qualcosa al computer, o ha preso un virus, o la signora Lina l'ha fatto cadere ( e non lo ammetterà mai). Fatto sta che è lentissimo, e sono sparite anche un paio di cose. Vedremo domani. Settembre 1998, Martedì 1 Beh, i computers. Ho passato due giorni a diventare pazzo con Fetch, configuravo, riconfiguravo, strariconfiguravo e, macché, non accettava niente nonostante l'eroico Meaccini, giù a Roma mi desse un sostegno all'altezza della sua fama e della sua gentilezza. E stasera, d'improvviso, questo riparte, sena che io abbia fatto niente di diverso. Ma andiamo su... Settembre 1998, Mercoledì 2 Ho parlato troppo presto, Fectch non va, non accetta il file, provo a spedire con Publish di Composer. E non va, nemmeno lui... NOVEMBRE 1998, Lunedì 2 Riprendo a scrivere e mi sembro del tutto arrugginito dopo quattro mesi di flanella. Non che non abbia fatto niente, settembre e ottobre li ho passati tra i computer che, uno alla volta, si sono rotti tutti, l'iMac è stato addirittura fulminato durante un temporale. Comunque, a informazione dei miei 12 lettori, sto recuperando il tempo perduto (comincio dal diario di luglio) e piano piano conto di mettermi in pari, computer permettendo (adesso c'é il G3 che non si spegne e, sebbene abbia imparato molte cose in questi due mesi, certi trucchi che si fanno nella gestione estensioni, non riesco ad aggiustarlo.[a dire il vero una volta si è spento, ma una sola volta e non so proprio perché]. E comunque sono riuscito a far ripartire la mia vecchia Stylewriter e anche l'altra la Color 1500... NOVEMBRE 1998, Martedì 3. Peccato che sui giornali non ci sia la trama completa dell'assassinio di Prodi. In compenso, però ci sono tutti gli indizi, una battuta qui, una là. Penso sia sufficiente tenere i giornali da parte e, una volta al mese, rileggerli tutti assieme, perché "loro", "disciamo", contano sulla dimenticanza, sull'affastellarsi delle notizia nelle nostre stanche, perfino esauste memorie. Poi si può fare la stessa operazione una volta all'anno... NOVEMBRE 1998, Venerdì 6. Beh, deve essere andata, più o meno così: D'Alema era in difficoltà nel suo partito, Occhetto si stava facendo sotto, Veltroni era sempre più buono. Non passava giorno che, sui giornali, qualcuno non dicesse che Baffino aveva fallito con la Bicamerale e, allora, deve essersi detto: facciamo un bel casino, mettiamo di traverso Bertinotti, mettiamo in mezzo Prodi e sopravviviamo... ovvio che la cosa incredibile é che tutto ciò funzioni sempre, è un classico, c'era uno di Lotta Continua che appena sentiva la sua leadership scemare, organizzava una manifestazione, picchiava un carabiniere e si faceva mettere in prigione cos' i suoi compagni-non-compagni erano costretti, paradossalmente ad organzzargli dei bei sit-in scandendo ben bene il suo nome: "T-i-z-i-o-o-o-o-o l-i-b-e-r-o-o-o-o-o" e lui tirava avanti. Che vita, però, intanto, continuava a comandare... NOVEMBRE 1998, Sabato 7. Allora: D'Alema sta a Craxi, Marini sta a De Mita, Dini sta ad Andreotti, Cossiga sta a Cossiga, e Lerner? Lerner sta proprio a Funari, l'intervista alla vecchietta malata terminale con la promessa, la prossima settimana vengo a Milano, a trovarla... beh, allora erano meglio quelli di prima, più simpatici e soprattutto che bisogno c'era di fare tutto questo casino... NOVEMBRE 1998, Lunedì 9. ...è andato ad assumere l'incarico vestito di scuro con la cravatta argento come se andasse ad un matrimonio, ovvio: il suo, e invece di dire che era angosciato per l'immane compito che lo aspettava, cioè governare l'Italia, ha detto qualcosa come: " sono contento, orgoglioso..." NOVEMBRE 1998,
Giovedì 12. NOVEMBRE 1998, Sabato 14. Lo statuto dei
Democratici di Sinistra prevede che il segretario venga eletto dal congresso tranne quando,
per comodità, per velocizzare "diciamo", lo nomina D'Alema.. . lo statuto non prevede la
figura del presidente, che, diciamo non per caso, sarebbe sempre D'Alema? No problem, fanno
una, piccola eh!, modifica dello stesso statuto, proprio come faceva Mussolini... NOVEMBRE 1998,
Domenica 15. NOVEMBRE 1998,
Lunedì 16 NOVEMBRE 1998,
Mercoledì 18 NOVEMBRE 1998,
Giovedì 19 - Forte però D'Alema: L'Italia non cederà ai ricatti di nessuno (diciamo), terrà fede all'amicizia con i turchi (diciamo), e appoggerà la causa dei curdi (delle due l'una, diciamo...). - Sabato 7 novembre 1998, Corriere della sera, pagina 3: titolo a nove colonne sulla nomina di Veltroni a segretario dei DS, 89,1% dei votanti. Un po' sotto c'è un pezzo di colore su Fabio Mussi, pare sia stata opera sua: "il disgelo tra Massimo e Walter? Ascoltando Mina e Battisti". In basso alla pagina, a nove colonne, c'è una pubblicità dell'Unità, cioè sulle video cassette allegate. E' un ciclo di quattro film di fantascienza intitolato, che fantasy, TERZO MILLENNIO, ma quello che fa venire i nervi è il sottotitolo, una citazione da Blade Runner: "Vedrete cose che non potete neanche immaginare", che a sua volta citava, male, Nietzsche che, povera anima, intendeva dire tutt'altro... di vedere dei film se lo poteva, quasi quasi, immaginare anche lui... comunque, è vero, stiamo vedendo e leggendo e sentendo cose che mai avremmo immaginato, solo la cosa di Mussi è già un... ecco già non saprei cosa dire, cos'è davvero, una grossa novità così... - Domenica 15 novembre, nemmeno dieci giorni dopo dalla profezia, tout se tiens, infatti D'Alema, va al giuramento di un corso di allievi di sottufficiali dei carabinieri, diconsi carabineri, e esordisce con un "sono emozionato, commosso e ammirato" e finisce con un elogio del "maresciallo dei carabinieri che, per tanti italiani, è lo Stato. Non lo Stato che opprime ma che protegge, rassicura e difende i più deboli..." Pane amore e fantasia al potere... - eppure io mi ricordo che nel '68 a chi leggeva Linus, ascoltava De André, suonava la chitarra, eccetera veniva affibbiata la condanna di essere un piccolo borghese... adesso invece viva i carabinieri... dio, come passa il tempo e che effetti ha avuto, soprattutto su gente come D'Alema...: "Il tema del Deserto è la fuga del tempo" (Dino Buzzati) NOVEMBRE 1998, Mercoledì 25 Ho comperato, allo spaccio della Fabbri di via Mecenate, un libro di Cioran, l'ultimo, credo, in ordine di uscita. Adelphi ne sta pubblicando l'opera omnia, meritoriamente. Non ho nemmeno letto il titolo, me ne sono reso conto solo a casa, alle tre di notte, che s'intitolava "Al culmine della disperazione"...centratissimo, devo riconoscere... il libro di Citati, invece non l'ho comperato proprio per la quarta di copertina, dove più o meno dice: non ho nessun rancore verso questa civiltà che tutti accusano di essere la peggiore ecc. ecc. ma dove vive Citati? alla radio va in onda un talk-radio sui motorini, ad un certo punto leggono un pezzo di un inviato del New York Time, bello, scritto bene, dove si racconta di come le mamme romane, portino uno o due bambini sui motorini, sfreccino incoscienti e illegali con le creature senza il casco, "non ce n'è di cos' piccoli" si scusano con il reporter... subito dopo il giornalista-talkista, intervista l'assessora che dice "è esagerato, e poi noi non ci saremmo mai permessi di entrare cos' nelle modalità di un altro paese..." e il giornalista-talkista, schiscio come un kilim, "è la loro modalità, la loro modalità..." e lo dice ben due volte... ah, les italiens... quasi quasi telefono mi sono detto, solo per avvertire che, per me almeno, il pezzo dell'americano era molto realistico, ma poi ho lasciato perdere... si chiama radio anch'io ma in realtà e radio-solo-loro, all'utente che telefona lasciano qualche secondo, sono sempre l' a dire, stringa, stringa, stringa che deva parlare l'assessora, la ministra, eccetera... NOVEMBRE 1998, Venerdì 27 Comperato il carteggio tra Fellini e Simenon, c'era grande stima tra i due, soprattutto per la somiglianza degli atteggiamenti nei confronti della vita. Impressionanti i numeri di Simenon: 190 romanzi con il suo nome, più di 200 con pseudonimi vari, almeno 10.000 donne. Chissà se qualcuno ha scritto una biografia davvero informata su tutto ciò, soprattutto su come faceva con i libri e con le donne. Simenon premiò Fellini, nel 1962, a Cannes,"La Dolce vita" apparendogli un perfetto ritratto di una società in via di estinzione, usurata dai troppi giri cerebrali, ipocrisie, cattiverie, cinismi, però. Impressionanti anche i numeri di Inter-Real Madrid, 78 mila spettatori paganti, un biglietto medio di 60.000 per 5 miliardi di incasso. Avessero comperato libri, ne avrebbero portati a casa, e per sempre, almeno 3 o 4 a testa, 320.000 in totale, però. E comunque Ronaldo ha fatto una discesa, che non vedevo dai tempi dell'oratorio, davvero emozionante, che in qualche modo, giustifica quei soldi, però... DICEMBRE 1998, Mercoledì 2. Ho cominciato a leggere "Ragione e dolore", ultimo libro di Josif Brodskij. Come al solito me lo centellino, leggo e rileggo essendo ogni sua parola perfetta per quanto riguarda la spiegazione e la comprensione delle cose. Ammiro la calma placida ed implacabile del suo procedere nella memoria, si ricorda proprio tutto quello che ha vissuto, si vede lui da bambino, si vede la sua stanza lassù a Leningrado-San Pietroburgo. C'è qualcosa che non va in questo nostro paese, l'altro giorno, all'ufficio di collocamento di Sesto San Giovanni, gli stranieri in fila, a cercare di regolarizzare la propria posizione, saranno stati 40 mentre erano almeno il doppio quelli facevano la fila per ritirare il sussidio di disoccupazione. Milano, Viale Umbria, al semaforo rosso ci sono due vetture affiancate, una Dedra bordeaux e una bianca e nera dei Vigili Urbani, ad un certo punto quello della Dedra si stufa di aspettare il verde e, dato che non viene nessuno dalla perpendicolare, parte con il rosso. La macchina dei vigile rimane lì, immobile, sul vetro posteriore c'è pure scritto "Pronto intervento". Viene il verde e partiamo tutti assieme, al semaforo seguente, una Volvo si affianca alla macchina dei vigili, che mi accorgo essere due vigilesse, e il guidatore fa dei segni, dei gesti, indica il cofano, una vigilessa, piccola e grassa, scende e chiude il cofano che, dio mio, era aperto... DICEMBRE 1998, Lunedì 7. "Crescete, investite, arricchitevi" Massimo D'Alema. Letta così, sulla prima pagina del Corriere, a prima vista sembra incredibile, anzi ci si chiede subito se querelerà e quando. Invece il giorno dopo un suo sottosegretario, Franco Bassanini conferma il senso, correggendo, in verità, la forma: "investite e fate profitti".Bassanini aggiunge anche: "potrà sembrare strano che un uomo della sinistra si esprima cos' ma..." eccetera eccetera. E beh sì, è proprio strano, e piuttosto surreale anche... DICEMBRE 1998, Mercoledì 16. Ieri sera in televisione c'era un tizio che ai suoi tempi era un rivoluzionario duro e convinto e che adesso invece, che è diventata una stella della tivù se ne viene fuori, parlando con il capo della Nestlé Italia, con frasi del tipo, la Nestlé è una multinazionale che giustamente mira a fare profitto... un po' di pudore, o almeno meno faccia di tolla, per favore... Sul giornale: che leggo alle tre di notte, chissà perché, a volte mi sveglio, cos' presto: "Sul comunismo il Papa aveva ragione", dice l'ex comunista, ex dopo essere stato comunista per almeno i sette ottavi della sua vita... Non male, come metafora, la Melandri che, invece di andare alla prima della Scala, va a mangiare alla cena del Gambero Rosso. E poi dicevano, circa il mangiare, dei socialisti... |
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1999 |
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MARTEDI' 12 OTTOBRE 1999 Riprendo il diario, dopo un anno, e non è male come intervallo. Spero di riuscire davvero a trovare il ritmo giusto, ma non so se... Mi piacerebbe anche raccontare, nel dettaglio, cosa è successo in tutto questo tempo... beh, magari proprio nel dettaglio proprio no, no basterrebero le grandi linee. MERCOLEDI' 13 OTTOBRE 1999 La bolletta del telefono è pazzesca: Traffico telefonico: 75 mila lire, totale: 207 mila. Per molto meno in Francia, 210 anni fa, hanno fatto una rivoluzione, tagliato teste eccetera. GIOVEDI' 14 OTTOBRE 1999 Dice Massimo, in Italia di passaggio: " Anche a Londra c'è un bel traffico ma qui, non so... ti vengono sotto, fin quasi a toccarti, come volessero speronarti, ti stanno attaccati, fanno i faretti, suonano...hanno la faccia da cattivi... VENERDI' 22 OTTOBRE 1999 Niente da fare, riprendere il ritmo del diario non è facile come dirlo, un giorno c'è una cosa, un giorno c'è l'altra. E, nella vita il ritmo è tutto, o almeno una buona parte... l'ideale attuale sarebbe: alzarsi, bere acqua, fare ginnastica per la spalla, fare cyclette per il cuore, bere acqua, lavarsi, curarsi il corpo, leggere, bere acqua, eccetera, eccetera, osservare il mondo, prendere nota, scrivere, bere acqua.. LUNEDI' 25 OTTOBRE 1999 ...trent'anni fa le profumerie erano dislocate solo nel centro città, erano negozi piuttosto piccoli, con un giro d'affari modesto, di tipo stagionale, si lavarava molto il sabato pomeriggio. Oggi, e soprattutto nelle periferie, si vedono strepitosi quattro occhi di bottega pieni zeppi di confezioni colorate e rutilanti, sempre pieni di gente, ragazze e donne, ragazzi e uomini, anche in un materdì mattina qualsiasi... MARTEDI' 26 OTTOBRE 1999 ...quasi alla fine del telegiornale, come se niente fosse, danno la notizia che la temperatura al Polo Sud è aumentata, negli ultimi anni, di almeno 2 gradi per cui si sta sciogliendo il ghiaccio e si staccano iceberg grandi come la provincia di Milano... E invece di dire: "spaventiamoci tutti e molto" la conduttrice presenta l'ultimo servizio: "anche qui c'è un bel brivido, ecco una miss di bellezza che si butta con il paracadute da , pensate, 4000 metri di altezza..." MERCOLEDI' 27 OTTOBRE 1999 "E ' arrivato il momento che cadino le prime teste" (da un telegionale della
sera) MERCOLEDI' 27 OTTOBRE 1999 LUNEDI' 1 NOVEMBRE 1999 VENERDI' 12 NOVEMBRE 1999 GIOVEDI' 18 NOVEMBRE 1999 VENERDI' 19 NOVEMBRE 1999 SABATO 20 NOVEMBRE 1999 "Aumentano gli eventi meteorologici estremi, fare previsioni diventa sempre
più difficile" LUNEDI' 22 NOVEMBRE 1999
VENERDI' 3 DICEMBRE 1999
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2000 |
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2000 - senza data, forse marzo.
Gita a Chiasso, le
sigarette, la benzina a buon mercato, il cioccolato non è più un lusso, il mondo è cambiato,
gli orologi e le macchine fotografiche costano meno, una differenza uguale più o meno all'iva.
Qui si vede, di più che in Italia, la paura di un mondo che sta cambiando e nessuno, o quasi,
sa come... certo se uno pensa a Haider...
2000 - senza data. Su un giornale, di qualche mese fa, nell'editoriale, c'èra scritto che la vita politica italiana, molto più di quella di altri paesi vive : "di astuzie levantine, di personalismi, di toni ricattatori, e insieme elusivi, di mutevolezza parossistica delle collocazioni, di diffusa indifferenza per tutto ciò che non sia il proprio interesse di parte..." 2000 - senza data. Il segretario dei ds, così si firma lo stesso Walter Veltroni, scriveva una lettera al Corriere, sulla bocciatura parlamentare della fecondazione eterologa. Nella sua lettera per tre volte sottolineava che: 1° volta) "L'Italia è l'unico paese in Europa a non avere una legge in materia di fecondazione assistita"; 2° volta) L'Italia a differenza degli altri paesi ecc ecc... 3° volta) "negli altri paesi è possibile..." 2000 - senza data. Appena più sotto, nella stessa pagina c'era un'intervista, titolo:" il mio calvario da single, fino in Belgio per avere un figlio", in cui si narrava la storia di una pazza, 38 anni, single, che aveva tentato negli ultimi tre anni, 10 inseminazioni artificiali. I tratti della storia sono da film: carina, intelligente, laureata ha avuto storie solo con uomini contrari alla paternità, "rispetto le loro scelte" dice ma voglio anch'io la libertà di essere madre. All'Aied, dove si rivolgeva per l'inseminazione, le consigliano di parlarne con i suoi genitori "una cosa assurda", commenta lei, "sono adulta e responsabile". Dopo quattro tentativi falliti in Italia va in Belgio per altri sei tentativi, altrettanto falliti e meno male. Chissà come mai la storia si diffonde e la invitano in televisione, un paio di quei pedagoghi che conducono quei talk show così educativi, ma lei non va perché, dice: "non mi piace espormi, far la figura dell'oggetto strano". 2000 - senza data. "Abbiamo la prova che sulla Luna c'è ghiaccio". (Comunicato Nasa) 2000- senza data. Un asteroide, "Icarus" cadrà sulla Terra fra otto anni (Scienziati russi) 2000- senza data. "Una società giapponese progetta hotel sulla Luna. Potranno nascere villaggi per i vacanzieri" (Sul Corriere della Sera) 2000- senza data. "Il disgelo dei ghiacciai creerà catastrofi. Entro 50 anni (Scienziati svizzeri) 2000- senza data. "Sciame infuocato di meteoriti nel cielo da Sacramento a Montorey, in California". (Corriere della Sera) Giovedì 2 dicembre 2000. "Il trimestre gennaio-marzo è stato il più caldo negli Stati Uniti da quando, 106 anni fa, cominciò la registrazione scientifica delle temperature. A causa di questi dati aumenta la probabilità di eventi meteorologici anormali". (Corriere della Sera, aprile 2000) 2000- senza data. "Il vento ha raggiunto i 180 chilometri all'ora paralizzando il traffico ferroviario, aereo e marittimo tra Francia e Gran Bretagna. A Parigi le autorità hanno invitato i cittadini a fare "molta attenzione a causa dei detriti volanti". (Corriere della Sera, 31 ottobre 2000). 2000- senza data. "Secondo le autorità inglesi è stata l'alluvione più devastante degli ultimi dieci anni." (Corriere della Sera, 31 ottobre 2000) 2000- senza data. Voyager 1 è stato lanciato 21 anni fa 2000- senza data. Il prefetto di Parigi vieta la sfilata di Armani 2000- senza data. In Russia ci sono 1 milione e 10.000 carcerati su 148 milioni di abitanti. Tra il '62 e il '95 sono state giustiziate 25 mila persone (procedura: si benda il condannato e quindi il boia gli spara un colpo di pistola alla tempia). 2000- senza data. Il trimestre gennaio marzo è stato il più caldo negli Stati Uniti da quando, 106 anni fa, cominciò la registrazione scientifica delle temperature.Dati questi dati aumenta la probabilità di eventi meteorologici anormali
2000- senza data. Due italiani su tre hanno difficoltà a leggere e soprattutto a scrivere. Di questi il 34,6% è ai limiti dell'analfabetismo e il 30,9% ha un patrimonio alfabetico limitato. (Corriere della Sera, 17/5/00, è ancora qui, non l'ho mai buttato). 2000- senza data. "Sono ebreo al cento per cento. Ma devo dire che non ci ho mai fatto caso". Josif Brodskij, 1991 2000- Dicembre. Non è molto normale che dal 6 al 10 dicembre abbia piovuto sempre, come fosse aprile, a 1500 metri di altitudine. Veniva giù tutto il giorno pazientemente, fitta, fine, interminabile, piuttosto angosciante. Come non è normale che a dicembre si possa mangiare uva Italia buonissima, croccante, croc, croc... |
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2001 |
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22 marzo, 2001, giovedì
- Da qualche giorno raiuno non si prende più, la radio gracchia, un tormento. Ho cercato su
89,3, dove di solito si sente, e anche sul 90,6 dove ogni tanto emigra e sul 94,2, come
extrema ratio, ma niente da fare. Più il progresso va avanti e più l'uomo ci sta male.
23 marzo, 2001, venerdì - Adriano Sofri, adesso (e lo si può capire: cosa volete che faccia uno in prigione?) fa il malinconico. Addirittura afferma che una riuscita formazione umana è dovuta almeno al 51% alla fortuna. Oppure che, via via che il tempo è passato, ha rinunciato alla accezione soggettiva, politica, della sua generazione. Alla lunga, sussurra, conta anche d'esser stati buttati nel mondo, e averci sguazzato dentro, negli stessi giorni, negli stessi anni, con lo stesso colore del mare, con la stessa colonna sonora... La "poesia" termina con un "poi, si può far la pace o no, a piacere". Insomma ormai è diventato un poeta , ma: e se avesse vinto? Cosa ci avrebbe fatto leggere? 24 marzo, 2001, sabato -
Il mondo é fatto, più o
meno, così , secondo le statistiche: 30 marzo, 2001, venerdì - Ma perché Mina è tornata? Era così bella lontana, la voce dei nostri anni giovani, un miracolo che faceva tornare il tempo in cui, ne sono certo, il mondo funzionava in modo diverso (e migliore). 5 aprile, 2001, giovedì - Il mondo secondo Bad. Mi era sfuggito l'intervento di Lerner sul '68. Secondo lui, chi osa criticare l'anno orribilis é: 1) quasi sempre uno di sinistra, talvolta è un ex sessantottino rancoroso, estremamente frustrato, sebbene giornalista di successo, 2) oppure è un poveraccio, appartenente ad una élite politico-giornalistica che non si é mai tolto la cravatta degli anni Cinquanta a oggi (e questa è la più grossa, cosa c'entrano la cravatta, gli anni cinquanta, l'oggi?); 3) naturalmente è un conformista ma così conformista da lasciarsi perfino trascinare, nei momenti belli, a simpatizzare (dice proprio così, "simpatizzare") con gli eroi rivoluzionari per poi, nei momenti brutti, pentirsene; 4) può essere anche anche di destra allora "demonizza" e può farlo grazie all'aiuto dell'ex Pci. Poi parla di sé e dice con una certa nonchalance, sono qui alle porte della tundra siberiana e, tutto quanto, dibattito sul '68 incluso, mi sembra così piccino e modesto che non so neanche se dire qualcosa. Poi, dio lo benedica, la dice: 1) sebbene petulanti figli del boom economico ci siamo misurati in coerenza con i protagonisti delle tragedie del secolo (boom!); 2) mi viene un'idea antipatica riguardo al conflitto tra le modeste biografie di cui al dibattito (bravo! sia per l'antipatico che per il modesto!); 3) l'aver fatto parte di quel movimento suscita una straordinaria antipatia, (ma va!) perfino crescente a decenni di distanza ( e cosa si aspettava); 4) e non si placa l'ostilità di chi ci ha preceduto e da chi ci ha seguito, continuano a percepirci come arroganti ( e, beh); 5) in effetti qui a Leopoli non capirebbero una sola parola di quelle che ho scritto, mi prenderebbero per matto (anche perché il pezzo è scritto veramente male e lo avranno pure pagato) 15 maggio, 2001, martedì - Mentana invita Gad Lerner a commentare le elezioni. In attesa delle proiezioni fanno melina quando ad un certo punto Mentana dice: e tu Gad, che sei un grande giornalista, non solo della televisione ma anche della carta stampata, cosa ne pensi di...? Gad-Bad non lo lascia neanche finire: "Be', intanto dico che in questo studio - e lo dice a sangue freddo come un personaggio di Capote - sono l'unico giornalista non dipendente di Berlusconi". E Mentana, che è uno non si lascia mai sorprendere dalla vita, gli ribatte al volo: "Ma lo sei di Romiti, eh, eh". 6 aprile, 2001, venerdì - E il presente? E' un banco del supermercato dove, contemporaneamente, il 6 di aprile! ci sono delle arance e, proprio accanto, delle angurie. Oppure due donne che s'incrociano sul corso, una con il cappotto di cammello, caldo solo a guardarlo e l'altra con i sabot, quelle scarpe mezza pantofola che lasciano scoperto il tallone (uno dei luoghi più interessanti in una donna, se è bello) 16 maggio, 2001, mercoledì - Tg4, Fede ha in studio il sondaggista di Datamedia, Gianluigi Crespi, che si lamenta di come è stato trattato dal Tg5. Mentana chiama subito e in diretta e sostiene di avere ragione lui. Durante l'arringa Crespi scende dal trespolo su cui era seduto, Fede fa notare che Crespi si è messo in piedi e Mentana, butta lì, testuale: "non sarà per un attacco di emorroidi", Daniela arrriva in quel momento in salotto, mi guarda interrogante, non ci crede, ovvio, a quello che ha sentito... |
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2002 |
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1/2002 (senza data). Lettere dal fronte - Progetto di romanzo epistolare di un uomo solo contro tutto. (Ogni riferimento a fatti o persone reali è del tutto casuale. O anche no). Sommario: 1) Lettera ad una nota casa costruttrice di computer; 2) Lettera a primaria società assicuratrice; 3) Lettera about ad un catalogo di autoaccessori, circa un portabicicletta; 4) Lettera a Operatore di Telefonia Mobile. 2/2002 (senza data). Nell'epoca dell'ossimoro, trionfa l'approssimazione precisa, dicono alla televisione, dopo il terremoto in Molise: "abbiamo ricoverato una quarantacinquina di pazienti". 3/2002 (senza data). Pranzo all'Ikea, piatto generoso, polpettine, 12 patate (piccole) lesse, marmellata di lamponi, c'era, volendo, anche la versione con i mirtilli. Nel tavolo accanto due lesbiche, brutte. Una, la più grossa, sembra proprio un uomo e sembra veramente un personaggio tragico. Poi a quelli che rimproverano: ma come ti permetti di dire che è tragico, mi permetto perché è tragico. 3/2002 (senza data). Gita a Chiasso, si respira un'aria ansiosa, come un presagio di un mondo che finisce. |
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2003 |
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Giovedì, 25 settembre 2003. "Disoccupazione ai minimi da 11 anni." Così titola il Corriere della Sera che nel sommario e nel pezzo fornisce altri dat, forniti dall'Istat. I senza impiego scendono all'8,3% rispetto all'8,7% di un anno fa. A luglio creati 231.000, più 1%, rispetto al luglio 2002. A sorpresa i nuovi posti di lavoro sono per la maggioranza a tempo pieno e indeterminato. Nello stesso pezzo la Confindustria comunica, però, che settembre la produzione è calata del 3,2% Lunedì, 6 ottobre 2003 Potere operaio Martedì, 7 ottobre 2003 E Merlo volò via Mercoledì, 8 ottobre 2003 Statistico
sarà lei Lunedì, 13 ottobre 2003 Attenti al Fazio Mercoledì, 15 ottobre 2003 "Io
Censurato come Fini (e Puleo) Giovedì, 16 ottobre 2003 L'antipatico Caro Gigante P.S. Non è del tutto vero che non compero più niente da Voi: 1)alle torte chantilly non ho saputo rinunciare, i vs. pasticcieri le fanno veramente buone; 2) gli stracci antipolvere della Scotch-Brite non li trovo né alla Esselunga né al GS di Biassono; 3) come altresì non sono riuscito a reperire altrove nemmeno il "Marsiglia-Igiene intima-Ricette dell'Erborista" (dolcezza naturale-protegge-purifica-rinfresca), ottima per il bidet. P.S.S. Rileggendo mi rendo conto che la citazione dell'ultimo prodotto potrebbe ingenerare il sospetto che l'ho inserito nell'elenco apposta, diciamo come presa per il culo. Giuro, non ci avevo pensato, ma adesso che ci penso... Martedì, 28 ottobre 2003 Cara Fondazione Mazzotta Arridatece baffone o almeno
baffino dicembre 2003, non mi ricordo il giorno Ero anche riuscito a ricordarmi giorno e ora del debutto ma, al momento giusto, quello in cui Sabina Zorra Guzzanti sfoggiava gli affondi più memorabili (da quanto leggo e sento da svariatissime parti) dai tempi di Santoro e Biagi io dormivo: pensa un po', la storia passa lì sul piccolo schermo, come si diceva una volta, e tu dormi. Sì c'è sempre Blob ma sarà tutta un'altra cosa. Beh, questo non posso proprio buttarlo lo terrò in archivio, magari per sempre, almeno fino alla mia morte, perfetto com'é, assoluto simbolo, segno definitivo di una civiltà ormai, stabilmente, ai confini della realtà. Lo ritrovasse un E.T. fra qualche eone avrebbe il paradigma interpretativo, per capire come eravamo. I tre ritagli stanno nella stessa mezza pagina, uno accanto all'altro in un ossimoro veramente ossimorico. dicembre 2003 Occhiello: Carabiniere apre il fuoco "quella bestia era forte come un Toro". Titolo: "Spara e uccide un cane: ho difeso i bambini". Sommario: "il cane si è trascinato per 200 metri anche se aveva una pallottola nel cuore". Il cane aveva appena sbranato uno Yorkshire. Una testimonianza: "in bocca aveva una massa sanguinolenta, temevo fosse un ragazzino, terribile". In chiusura un grido degli animalisti "questo è Far West". Corriere della Sera, 18 settembre 2003 dicembre 2003 Ogni tanto devo pur far pulizia, buttare i giornali anche se sono sempre più convinto che conservandoli ci guadagnerei, un domani, almeno in comodità nella ricerca della verità, insomma, "verità", sto esagerando, filologia però sì. Mi tocca staccarmi anche da pagine bellissime, come quella che Tullio Kezich ha dedicato a Federico Fellini, che gran forza deve avere un uomo per diventare un aggettivo, va beh, butto anche questo: mi spiace ma non posso tenere tutto... Hit Cazade 2003 State sicuri??? "Nulla ci autorizza a dire che il pitbull attacchi più di altre razze". Marina Verga docente di Etologia Zootecnica, Corriere della Sera 18 settembre 2003 Ritagli: "Ho letto
un solo libro ultimamente che mi ha molto impressionato, perché offre una visione del mondo
attuale: Impero, di Toni Negri". Frattagli: "Il pitbull è un cane combattente, quando riceve una sfida anche il semplice abbaiare di un piccolo yorkshire lui la raccoglie e attacca" Rodolfo Calini, allevatore e addestratore di pitbull, Corriere della Sera 18 settembre 2003 A ridatece Trilussa: "Quando penso a 1 euro penso a 2.000 lire, si tratta di un arrotondamento del 3,2% che, aggiunto al 2,8% dell'inflazione che ha misurato l'Istat, dal punto di vista dell'impressione di coloro che fanno il calcolo siamo al 6% per l'inflazione percepita».Luigi Biggeri, presidente dell'Istat, Corriere della Sera on line, 8 ottobre 2003 A ridaje, (ridere): "Con il cambio della moneta ci perdono sempre i risparmiatori e i consumatori. In Italia l'effetto è più forte perché si é considerato mille lire uguale a 1 euro".Antonio Fazio, Governatore della Banca d'Italia (non un barbiere di Sgurgula Messicana) Corriere della Sera, 11 ottobre 2003 Tu chiamale, se vuoi, spiegazioni: Visto? Appena uno ha un piccolo, quasi insignificante potere, eccolo lì che s'inventa le sue regolette. Delio Cantimori, amato storico del Rinascimento, dopo i fatti d'Ungheria, alla fine della sua infelice militanza comunista, raccontava che: "un comunista un genio, due comunisti due geni, tre comunisti un trotskista". Cfs è l'abbreviazione di Claudio Sabelli Fioretti CFS: 1)"Il comunismo è impossibile, non può funzionare, gli uomini si odiano". 2)"Marzullo, domande e risposte velocissime, come te". Risposte di Nicholas Farrell intervistato da Claudio Sabelli Fioretti, "Sette", n.41, 2003, 9 ottobre 2003 Maieutico:
"Faceva impressione vedere, a «Porta a
Porta», i politici italiani (e anche un vescovo come Rino Fisichella) trattare da «moderato»
il capo della più forte organizzazione islamica italiana, solo perché schierato contro la
rimozione del crocifisso. Ma né la più forte organizzazione islamica (Ucoii), quella che, a
detta degli esperti, controlla più moschee, e che è una filiazione dei Fratelli musulmani, né
l’altra organizzazione rappresentativa, la Lega islamica, legata ai sauditi, sono «moderate».
Sono invece, sempre secondo gli esperti, organizzazioni «islamiste», nemiche dell’Occidente e
dei suoi valori liberali. Proprio perché forti e rappresentative, queste organizzazioni
islamiste rifuggono dall’avventurismo, praticano l’entrismo, vogliono continuare a conquistare
posizioni dentro la società italiana. Per diventare, entro non molti anni, anche in virtù del
differenziale demografico, potenti e intoccabili lobbies". Bis:
"A differenza della Francia (ma anche della
cattolicissima Spagna), l’Italia non disporrà di alcuna arma, nei prossimi anni, per impedire
la trasformazione della scuola pubblica in un bazar multireligioso, in cui l’Islam
organizzato, soprattutto, entrerà in forze pretendendo visibilità, spazi, la sua parte di
«bottino». Allora sì che ci saranno seri problemi per la laicità dello Stato". Psicanalisi: "Ma tu, quando mi guardi, cosa cazzo vedi". Dal film "l'ospedale più pazzo del mondo" "... l'uso che il signor Adel Smith fa
dei suoi figli... in un Paese civile dovrebbe costituire il vero scandalo di tutta la
faccenda". "Lo scandalo di una religione che come
proprio simbolo sceglie l'orrore di questi piedi inchiodati e insanguinati... un macabro
deicidio..." che a Lerner da piccolo faceva paura. |
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2004 |
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Giovedì, 13 Maggio 2004 "Cosa è mai rapinare una banca,
molto meglio fondarne una!"
Torna prepotentemente alla ribalta una delle più belle battute comuniste, che tra l'altro ha svariate traduzioni, da: "E' più criminale rapinare una banca o fondare una banca?" a, ed è quella che, secondo me, spiega meglio la nostra situazione: “E’ più criminale chi rapina una banca o chi la fonda?" Sul Corriere della Sera di ieri c'è addirittura la notizia che il lavoro di Brecht, regia di Ulrich Waler, sta ottenendo un inaspettato successo in Germania, al St.Pauli Theatre di Amburgo, in Herbert Strasse. Sarà anche una coincidenza, ma quei trecento leggendari metri di vetrine sono il più famoso puttanaio del mondo, l'apoteosi del meretricio, dei traffici illegali, della malavita, del gioco d'azzardo. Chissà se durerà questo revival, intanto prendiamo nota che la ballata di Mackie Messer, musica di Kurt Weill, risuona ancora nell'aere e con robuste ragioni storiche . Mercoledì, 2 dicembre 2004 "Nei giornali di scorregge se ne parla
ben poco" Stato a Berlino, hotel Hayatt, 5 stelle superior, corridoio circolare con tappeto rosso come in un film di David Lynch, bagno enorme, almeno 9 metri quadrati, diviso in tre zone, lavabo, vasca-doccia, tazza. Città bassissima, larghissima, buissima, pulitissima, silenziosissima, freddissima. Molti in bicicletta, sparatissimi, senza guanti né cappello. grandissimi. Bancarelle con cibo ad ogni angolo, un panino con steak, morbidissima, 2 euro e 50c, bottiglietta d'acqua 2 euro e 50c, ma 50c li restituiscono quando si riporta il vuoto di vetro. |
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2005 |
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Sabato, 1 Gennaio 2005 Coccole, caccole - Nello spot televisivo c’è una tizia che fotografa un povero tizio che, al semaforo, è sovrappensiero e si scaccola. La protagonista torna a casa, stampa la foto, e la appende sul muro. Maniaca ossessiva? Feticista compulsiva? Mah. Nello spot radiofonico c’è invece un dialogo tra una voce narrante e un generico dito indice. Il dito racconta cosa sta facendo. Appunto: cosa fa? Naturalmente scaccola, non ci viene risparmiato niente, la descrizione delle manovre è accurata, al limite del compiacimento, anzi oltre. Dopo l’esplorazione, naturalmente c’è il ritrovamento, per fortuna siamo alla radio. Tutto ciò per arrivare a fare il seguente gioco di parole: c’è un altro modo di usare il dito indice, comperare una Mazda, 2 o 3. Il modello ci è sfuggito, per forza con quella pubblicità del cappero come si fa a stare attenti? Sfugge anche il target del messaggio, ci sfugge la posizione del cervello in tutta la faccenda, ci sfugge come diavolo gli è venuta in mente una cosa del genere, a chi, perché, percome, dove andremo a finire, eccetera eccetera. Lunedì, 3 Gennaio 2005 Prima, quando scriveva sul Corriere della Sera, Francesco Merlo, era una musica: icastico, iconico, asburgico. Le sue due colonne, in prima, si leggevano d’un fiato. Perfette. Mo’, da quando è a Repubblica, due palle così, smisurato, ripetitivo, borbonico. Scrive il doppio ma non vale, a metà articolo ricomincia da capo, con parole diverse, ma uguali. Sarà anche colpa dell’illeggibile corpo 6, dell’impaginazione sciatta, ma davvero sembra un altro. Viene voglia di telefonare a Largo Fochetti e chiedere: “Ma cosa gli avete fatto al povero Merlo?” Mercoledì, 5 Gennaio 2005 La missione impossibile di essere eleganti. Lo spot va in onda su Mediaset e Mtv e ha una sua coerenza narrativa, si vede un ragazzo che compera del cibo tex-mex, fagioli&carne, lo mangia assieme alla sua ragazza, quando hanno finito lui le porge un cofanetto con dentro un orologio di D&G, lei si sporge in avanti per prenderlo e le scappa un petino, da qui un’espressione mortificata. Ma lui, che la ama davvero tanto, per rimetterla a suo agio, e ricreare la poesia di un secondo prima, alza la coscia e ne molla un’altra, molto più sostanziosa (e qui si capisce il ruolo strategico dei fagioli), dopodiché si buttano sul letto abbracciati, innamorati più di prima. Che dire? Niente, se non che il mondo va avanti così veloce che ogni tanto viene voglia di scendere, non fosse per quella battuta di Totò, voglio vedere come va a finire, e infatti c’era del dubbio sulla paternità dell’idea, ci si immaginava il copy d’agenzia che escogitava, e tutta la gerarchia che approvava una cosa da disapprovare, ma Isabella Mazzitelli l’ha sciolto, su Vanity Fair, intervistando Stefano Gabbana, che l’ha rivendicata con una vispa, ancorché annoiata, nonchalance. Dopo una-due-tre-quattro risposte (il cui succo era: embè si rutta e si scorreggia tutti, sono le normali contraddizioni della vita, tra di noi, di rutti e scorregge, ne parliamo sempre, bisogna esorcizzare, nell’ultimo videoclip di Eminem c’è una ragazza che balla e molla, certo non istighiamo a farle in ascensore, insomma il nostro è un messaggio di estrema libertà) l’Isabella ha tentato di difendersi con un: “questa è una conversazione surreale” ma lui, invece, è andato dritto al cuore della sua filosofia: “Ci pensi… nei giornali di scoregge se ne parla ben poco…”. Eh beh, così va il mondo, piercing, tatuaggi, tangentopoli, scoregge, impossibile fermarlo, vietato invecchiare, meglio far finta di stargli dietro, mimetizzarsi, nicodemizzarsi per non fare la figura dei retrò, dei dolci e gabbati. E’ recente la notizia che sta per essere rilasciato (e dagli!) un programmino per internet che consente la trasmissione di aromi e odori sulla rete, chissà per cosa verrà usato. Lo so io come, direbbe Alvaro Vitali e in attesa, finalmente, di una sua rubrica sul Corriere si potrebbe, per tenere caldo l’argomento, andare a intervistare gli attori e il regista dello spot, e chiedere se è andata bene la prima o se hanno dovuto farne tre o quattro, e se hanno registrato il sonoro oppure se sono riusciti a farle tutte in diretta, e infine ci dicano chi sono, nomi e cognomi, gli autori del canto. In un secondo tempo si potrebbe pensare anche a organizzare un Festival tipo Sanremo, adattando il santo, ovvio. Anche Tom Cruise, statene certi, vorrà stare al passo con i tempi: il film ormai è in 3D, belluria tecnologica che ti mette proprio dentro le cose, siamo allo scena finale, lo sguardo è carico di tensione, avvolge tutti, l’avversario prima di tutto ma anche gli spettatori in sala, il silenzio si fa bello diventa lungo sembra quasi Bergman, invece, all’improvviso, parte una botta terrificante, trema tutto il cinema, trattasi di sourround, quindi altra pausa, per permettere ai diffusori di spargere l’afrore, altro estenuante sguardo, e, infine, la battuta, fulminante, appena un soffio: “E, adesso, pitturala se sei capace” gli dice. Mission impossible 4, appunto. Giovedì, 14 Aprile 2005 Hit Cazade. "Strappo di Vattimo: voto Forza Italia". Corriere della Sera, 14 aprile 2005 Mercoledì, 27 Aprile 2005 Gianni Riotta, Titanic, Corriere di oggi, cita uno studio di Philip Meyer, Università di North Carolina (che fa sempre bella figura nella Ncca) intitolato The vanishing news paper, in cui si profetizza che i quotidiani moriranno nel 2040. Giovedì, 28 Aprile 2005 Secondo quanto si evince da un sondaggio di Der Spiegel , una buona parte dei tedeschi sarebbe stanca della democrazia. Sarebbe stata la crisi economico sociale in cui si dibatte da anni la Germania, dovuta alla disoccupazione e ai tagli allo stato sociale, ad annacquare l' entusiasmo per la democrazia ritrovata dopo la sconfitta del nazismo. In un numero speciale, Der Spiegel mette in evidenza che quasi un terzo dei tedeschi non crede più ai valori incarnati dal sistema democratico. Mentre nel 1986 era appena il 6% dei tedeschi dell' ovest a non condividere la visione di una società democratica, negli ultimi anni la percentuale di insoddisfatti è schizzata al 30%, mentre nella parte orientale del Paese si colloca al 38%.
Paolo Cento è un Verde, su Sette del 26 maggio 2005, n. 21 alla constatazione del giornalista A.G.: "lei va in giro per Roma con un Suv, risponde "Non è un Suv, è un fuoristrada, Toyota Rav 4". A.G. insiste, mitico A.G. ma Cento resiste, senza pudore, una dieci cento mille diecimila, un milione dieci milioni un miliardo, un trilione di volte. cento per cento |
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